12.
Avevo accettato.
Avevo già pagato.
Non potevo tirarmi indietro.
Sarei andata alla festa di fine anno.
Adelina mi aveva supplicata,utilizzando la scusa
"potrai conoscere qualcuno di nuovo!".
Nonostante i miei rifiuti,quando sfoderò la parte capricciosa, dovetti accettare per farla stare zitta.
La festa sarebbe iniziata molto tardi,verso le 23.Avevo tutto il tempo che mi serviva per prepararmi.
Verso le 20,Adelina fece capolino in casa mia con un taglio di capelli nuovo:si era scalata i capelli e li aveva tinti tutti di biondo.
Sta da dio.
Adelina è iperattiva quando si parla di feste.
Sta borbottando da un ora correndo su e giù per casa.
Fa quasi ridere questa scena.
Mi domando cosa possa succedere stasera.
Le feste sono un po' un punto di svolta, spesso.
Questa festa è una delle piccole libertà che mi sono rimaste.
Maledetta maturità.
Inizio il 23 giugno.
E l'ansia si fa già sentire.
Mi soni rimasti ancora due martedì.
Già,il tempo è passato velocemente.
Le altre quattro lezioni le avevo passate a scherzare con Adelina e ad osservare Götze.
Se penso che tra neanche due settimane lo salutero' per sempre,nasce in me una tristezza infinita.
Tra un pensiero e l'altro,si sente della musica a tutto volume quasi fastidiosa e comincia a diffondersi odore di alcool.
Cerco di farmi strada fra tutti quei ragazzi appiccicati fra loro.
Li conosco tutti e mi diverte vederli ubriachi o semplicemente un po' più allegri del solito.
Fra una gomitata e l'altra,perdo Adelina che è stata risucchiata in pista e mi dirigo al bancone.
Prendo una birra.La amo.
Mi siedo su un divanetto mentre bevo la mia bevanda in assoluta tranquillità.
«Hai da accendere?» mi domanda una voce profonda.
Alzo lo sguardo.
«Ti fa male fumare.» rispondo strappandogli dalle mani la sigaretta.
Ho davanti a me un ragazzo che è più che bello.
«Ridammela.» quasi ride.
Scuoto la testa.
Si siede accanto a me e prende fra le mani la mia birra.
«Posso?»
«Sei proprio senza soldi.» commento acidamente ma ridendo.
Lui sfoggia un sorriso timido che mi fa un po' sciogliere.
«So chi sei,Neuer.»
«E io so chi sei tu,Álvarez. »
Ridiamo assieme.
«Sei bellissima stasera.»
Mi scappa una risata.
«Manuel,non verrò a letto con te solo per avere la soddisfazione di dire che abbiamo passato una notte insieme. »
I suoi occhi azzurri fissano i miei e sul suo viso è dipinta un espressione molto seria.
«Ma io ti amo davvero,Francisca.»
Spazio Autrice
Sono viva.
DOMANI HO LA PROVA DI MATEMATICA.SPARATEMI.
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