prologo ; 01
Sentii un ronzio fastidioso rimbombare sempre più forte nelle mie orecchie.
Mi rigirai più volte tra le coperte del mio letto, nel tentativo di ignorare quel rumore, fino a quando l'aggeggio che lo produceva vinse, facendomi aprire gli occhi.
Spensi la sveglia e mi stropicciai leggermente gli occhi, sbadigliando subito dopo.
Strattonai via il mio amato piumone e posai i piedi sul pavimento, sentendo subito dopo un brivido pervadere tutto il mio corpo a causa della freddezza delle piastrelle.
Mi alzai controvoglia, mi recai verso il bagno iniziando a lavarmi i denti per poi passare al viso.
Indossai i primi vestiti che trovai nell'armadio e presi zaino e cappotto per poi uscire di casa e dirigermi a scuola.
L'istituto nel quale andavo era lontano dalla mia casa, ma non ho mai utilizzato nessun mezzo di trasporto per arrivarci.
È stata una mia scelta, quella passeggiata mattutina mi serviva; per svegliarmi completamente, ma soprattutto per pensare. Liberare quelle riflessioni che aleggiavano nella mia testa per poi non sentirle mai più.
Come quasi ogni giorno di gennaio, quel giorno il cielo era cosparso di nubi grigie che minacciavano pioggia e il sole sembrava assente.
Poco dopo notai alcune goccioline d'acqua infrangersi sul terreno e capii che stava per piovere.
Tirai fuori dallo zaino il mio fidato ombrello e lo aprii, posizionandolo al di sopra della mia testa per non bagnarmi i capelli.
La piccola pioggerellina si era trasformata in un vero e proprio acquazzone, ma ci ero abituato quindi continuai a percorrere la mia strada.
Fino a quando non notai una figura scura avvicinarsi verso la mia direzione.
Il mio passo si fece più lento fino a quando i miei piedi non si fermarono completamente.
La misteriosa figura si era rivelata un ragazzo molto alto, vestito interamente di nero e completamente fradicio.
Si era fermato sotto un balcone per ripararsi dalla pioggia.
Poco dopo mi ritrovai a scrutarlo da lontano, mi capitava spesso di osservare le persone quando ero assorto nei miei pensieri, lo facevo inconsapevolmente.
Quel ragazzo era davvero strano, non mostrava nessuna espressione.
Un'altra persona avrebbe avuto un'espressione arrabbiata o colma di frustrazione, lui invece era serio, completamente apatico e fissava un punto indefinito nell'aria.
Ripresi a camminare ma i miei occhi non riuscivano a distaccarsi da quel ragazzo.
Continuai a camminare fino a quando non mi ritrovai proprio davanti a lui e inconsciamente mi fermai.
Alzò lo sguardo di scatto e i nostri occhi si incontrarono.
Nessuna espressione sui nostri volti e nessun rumore a parte quello dell'acqua che cadeva imperterrita.
Restammo così per qualche minuto fino a quando ripresi a camminare, distogliendo lo sguardo da quello strano ragazzo e sentendo il suo puntato sulla mia schiena.
[...]
Arrivai a scuola appena in tempo e mi sedetti al mio solito posto, primo banco della prima fila con il muro e gli attaccapanni alla mia destra, la porta proprio difronte a me il mio migliore amico seduto alla mia sinistra.
La professoressa non era ancora arrivata così mi misi a chiacchierare un po' con i miei amici.
«Amico come fai ad essere asciutto? C'è il diluvio universale fuori e guardati!!» disse Doyoung con un'espressione sconvolta sul viso e indicandomi con entrambe le mani.
«Così come?» chiese Mark ingenuamente.
«Beh così..così...così Jungwoo!» disse Doyoung arrossendo lievemente, risi mentalmente alla vista del mio migliore amico in quello stato ma feci finta di ignorarlo.
«Così Jungwoo? Ma che intendi? Jungwoo è il suo nome..»
«Mark! Ma insomma! Hai una pallina da tennis al posto del cervello?» si intromise Donghyuk.
«Si-cioè no!! E comunque ho voti più alti dei tuoi in educazione fisica quindi tecnicamente io sarei più intelligente!» rispose Mark convinto.
«Il cervello non è un muscolo cretino!» rispose Donghyuk.
«Oh no ci risiamo.» disse Doyoung roteando gli occhi e riferendosi ai soliti litigi tra Mark e Donghyuk.
«Beh succhiamelo!» gridò Mark a Donghyuk.
Donghyuk ridacchiò.
«Lee Minhyung!! Cosa sono questi termini scurrili e soprattutto offensivi nei confronti di questo tuo compagno!!» disse la professoressa di algebra che era appena entrata e aveva sentito l'ultima affermazione di Mark.
«Ma professoressa non l'ho offeso! Dovrebbe sentirsi privilegiato a leccare il piccolo Markus!» disse Mark indicando con una mano la cerniera dei suoi jeans.
«Basta così! Ti becchi una nota!»
«Ma professoressa!!»
«Niente 'ma'! E ora siediti e ripeti perché stai per essere interrogato!»
Mark, esasperato, tornò al suo posto in fondo alla classe mentre Donghyuk si teneva la pancia dalle risate.
[...]
«Allora, Lee Minhyung alla lavagna.» disse la professoressa.
Mark, che non sapeva nulla del nuovo argomento non accennò ad alzarsi, nascondendosi dietro al suo zaino situato rigorosamente sul suo banco.
Gli altri iniziarono a ridere.
«Lee Minhyung! Si può sapere che cosa stai facendo adesso?»
«Sto pregando prof, non so un cazzo.» disse Mark tenendo le mani giunte e causando altre risate all'interno della classe, tranne quelle di Joshua, che tornò serio, era molto credente perciò non scherzava su queste cose.
«Oh Gesù.» disse la professoressa ruotando gli occhi.
«Si così professoressa! Gesù aiutami!!»
E dopo l'ennesimo coro di risate la professoressa si tolse gli occhiali massaggiandosi le tempie.
«Basta ci rinuncio.» disse alla fine, per poi alzarsi dalla cattedra e iniziando a scrivere qualcosa alla lavagna.
Mark, per tutta risposta corse tra le braccia di Joshua, ringraziandolo per aver vegliato su di lui e alzando il dito medio a Donghyuk che sentiva una strana sensazione nel vedere Mark nelle braccia del suo compaesano.
[...]
Era tornata la quiete e la professoressa stava spiegando il nuovo argomento, fino a quando la porta della classe di aprì di scatto, spaventando la professoressa che lanciò il gessetto.
Tutti risero a causa della scena esilarante, tutti tranne me.
Perché la persona che aveva aperto la porta in un modo così violento era lo strano ragazzo vestito di nero di quella mattina.
I nostri sguardi si incrociarono di nuovo, fino a quando io lo distolsi a causa del mio migliore amico che mi aveva dato una gomitata nello stomaco.
«Ouch! Ma sei pazzo?!» gli dissi, tenendomi il punto colpito con una mano.
«Tsz!» rispose Doyoung, tenendo le braccia conserte e guardando davanti a sé.
[...]
La professoressa si risistemò e rivolse uno sguardo carico di rabbia al ragazzo vestito di nero che la guardò con totale disinteresse.
«Prego?» chiese poi la professoressa al ragazzo.
Quest'ultimo posò un foglio sulla cattedra e si girò verso la classe, rivolgendomi un'altro sguardo.
La professoressa, dopo aver letto attentamente la fotocopia, si schiarì la voce e disse: «Ragazzi, a quanto pare da oggi avrete un nuovo amico che svolgerà il percorso scolastico con voi. Date il benvenuto al vostro nuovo compagno di classe, Wong Yukhei.»
Dopo l'ultima affermazione, rivolsi uno sguardo confuso a Doyoung che era il rappresentante di classe.
«Che c'è?»
«Tu lo sapevi?» chiesi.
«No.» rispose altrettanto confuso.
Ci fu un coro di 'benvenuto' aleggiare per la classe e il ragazzo annuì lievemente.
«Chiamatemi Lucas.» disse semplicemente.
Non avevo mai sentito una voce così rauca in tutta la mia vita, quel ragazzo era diventato ancora più strano ai miei occhi.
«Per favore siediti su quel banco.» gli disse la professoressa.
Lui la guardò per un secondo per poi dirigersi verso l'ultima fila.
L'unico posto libero era quello vicino a Mark, di solito era occupato da Donghyuk ma quel giorno quest'ultimo si era seduto vicino a Renjun e quindi era libero.
Mark spostò il suo zaino dal banco accanto al suo, permettendo al nuovo arrivato di sedersi.
Dopodiché, la professoressa tornò a spiegare ed io mi girai verso lo strano ragazzo.
Mi stava guardando, ma poi distolse lo sguardo ed iniziò a scrivere qualcosa sul suo quaderno.
Mi concentrai anche io sulla spiegazione e lasciai perdere il ragazzo.
Ed è lì che cominciarono i problemi, semplici scambi di sguardi.
~
Finalmente ho pubblicato oh mio diooo
Tuttavia questo è un semplice prologo e non è neanche scritto troppo bene perciò mi scuso in anticipo.
Spero di fare capitoli più lunghi in futuro e che questa storia non diventi un flop.
Che dire, grazie per l'attenzione!
Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo (che in realtà è solo un prologo ma ok)
Love ya♡♡
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