Se prima vi erano stati fuoco e luce,la seconda volta fu solo il dolore. Nelle vene non scorreva più sangue ma un miglione di schegge di vetro.

Inebetito dal tormento,valiano si trovò a percepire l'assenza del freddo tipico dell'acqua:se il fuoco aveva trasmesso soprattutto calore,così intenso da diventare dolore,il simbolo dell'acqua aveva solo generato una sofferenza distruttiva,buia,né calda né fredda ma persistente. I suoi effetti stavano impiegando molto tempoad attennuarsi. Le schegge di vetro invisibile continuavano a straziare le vene a ogni respiro.

Il solo contatto col simbolo del fuoco accese un nuovo rogo nei polmoni e nelle viscere.

Le linee che li univano in un quadrato si accesero di luce fredda e poi evaporarono in volute biancastre e filiformi,lasciando solo una lieva traccia sulla pietra lievigata.

Il ragazzo sentì tutto il braccio sinistro trasformarsi in brace pulsante all'unisono col cuore. Il dolore era scomparso o forse il corpo era ormai anestetizzato dal trauma. Era rimasto il calore,e con esso la luce. Soprattutto la luce.