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Ti Ho Sempre Amato




Quella singola frase, il suo "Fammi tuo" con quel viso dolce e delicato, mandò in tilt gli ormoni del povero Genya.

Alzò lo sguardo da quei baci solo per ammirare il suo ragazzo, in quello status di vulnerabilità: com'era bello.

Davvero un copro così piccolo sarebbe riuscito a contenere la sua brutalità? Genya era grosso, un armadio a dirla tutta, proprio perché andava costantemente in palestra, poi anche per lo sport che praticava, era inevitabile il suo addominale scolpito, e questa cosa faceva impazzire Muichiro.

Era sempre stato un fascino misterioso Genya, così accattivante ma sotto sotto timido, il classico gigante buono, il suo Big Boy.

Nonostante la discussione avuta, Muichiro era debole, debole a causa dell'amore, per questo aveva esordito con una frase simile e quando Genya passò alla pratica, gli si fiondò sulle labbra, desideroso di divorarlo in un bacio passionale e irruento, un bacio che gli aveva sciolto persino la rabbia che reprimeva a causa di quanto accaduto poche ore prima.

Iniziò tutto da quel bacio che Muichiro provò a ricambiare con estrema difficoltà, Genya sembrava impaziente.

M: Spogliati... Voglio vederti...

Sussurrò con il fiato corto, accarezzandogli il viso. Genya di tutta risposta accennò un sorriso dolce, quasi intenerito da quella richiesta, così si sfilò la maglia, mostrando il suo fisico scolpito, tonico e possente. Afferrò poi le gambe del più piccolo, insinuandosi in mezzo ad esse e appoggiarle ai propri fianchi.

G: Facciamo appannare questi vetri...

Disse, sfilando la maglia anche a Muichiro, gettandola da qualche parte all'interno di quella macchina.

Così bello, un fisico asciutto con appena qualche cenno di addominale: piccolo, minuto, come ricordava Genya.

Era pazzo di quel copro, dei suoi tratti, della sua delicatezza.

Ormai tutta quella situazione l'aveva portato ad eccitarsi e il rigonfiamento si fece sentire giù al cavallo dei pantaloni... Ma non voleva passare subito al dunque.

Sfilò poi i pantaloni del ragazzo, insieme alla sua biancheria, desideroso di vedere altro, osservare ed ammirare le sue gambe scoperte.

G: Sei... Magnifico...

Disse, chinandosi per potergli baciare il petto, scendendo verso il basso, lasciandogli quell'incredibile scia di baci bollenti.

Muichiro si morse il labbro, guardando la scena e arrossire sempre di più: dove voleva arrivare?
Era così bello, eccitante... Ma tanto imbarazzante.

Genya arrivò a baciare le gambe, precisamente l'interno coscia, successivamente gli lasciò un morso con quei canini acuminati.

Fu solo un attimo in cui sentì Muichiro sussultare in un gemito, così alzò lo sguardo, saettando su di lui.

Muichiro si era coperto con la mano le labbra, con lo sguardo di chi voleva scusarsi per quel suono emesso dalle labbra.

G: Non guardarmi così...

Tornò su di lui, accarezzandogli il viso, scendendo verso il collo.

G: Io voglio sentire la tua voce... Gridare il mio nome...

Disse, stringendo appena la presa, in modo da fargli capire che stavolta non sarebbe stato delicato come il primo rapporto.

Muichiro a quel punto, capendo le sue intenzioni, lo guardò, allacciando successivamente le braccia al suo collo, tirandolo verso di se.

M: Sto aspettando questo...

Sussurrò inaspettatamente.
Era troppo per aspettare, Genya non avrebbe resistito per molto.
Si slacciò subito i pantaloni, abbassando quanto bastasse per fuori uscire la sua virilità. Afferrò le gambe di Muichiro, alzandole all'altezza dei fianchi e posizionarsi in modo da poter entrare.
Prima di farlo, però, guardò negli occhi Muichiro, e di rimando, Muichiro sorrise, acconsentendo.
Senza più attese, Genya iniziò ad entrare dentro di lui: aveva paura solo di fargli del male, si insomma... Genya non era l'unico ad essere "grosso", mentre l'altro era davvero piccolo di corporatura.
Si assicurò che Mui stesse bene, facendosi strada dentro di lui.

G: Sei... Stretto...

Muichiro, sentendo quel copro estraneo entrare dentro di lui, così grosso e caldo, lo costrinse a mordersi il labbro, ancora una volta.
Faceva male ma doveva resistere.
Genya entrava sempre di più, e il dolore sembrava ampliarsi ma sapeva che era passeggero.
Tirò la testa all'indietro, le mani erano sempre sulle spalle del ragazzo che da lì a poco le stesse mani iniziarono a graffiargli la schiena.

G: Mi devo fermare...?

M: No...! M-Mh... Entra... Voglio sentirlo... Tutto!

G: Tu... Mi farai perdere la testa...

M: Genya...

Cercò di guardarlo, appena sofferente ma gli sorrise quasi soddisfatto.

M: Ti ho già fatto perdere la testa...

Quello fu la parole chiave per tagliare l'ultimo filo di razionalità rimastogli, Genya era completamente andato.
Entrò completamente dentro di lui, prese un grosso respiro e stringendo i suoi fianchi, ecco che iniziò a spingere.
Spinse dentro di lui, inizialmente piano, poi continuò dando ad ogni spinta un briciolo della sua forza.
Muichiro lo sentiva, lo amava e lo desiderava sempre di più, tanto che anche quel dolore sembrava svanire ad ogni colpo ricevuto.

M: G-Genya... AH..! AH! P-Piano!

G: Non posso... Muichiro, non riesco a trattenermi...

Sussurrò tra gli affanni, aggrappandosi ad una parte del sediolino, dando uno... Due... Il terzo colpo con forza, facendo sobbalzare il copro del più piccolo.

Mui spalancò gli occhi, contorcendosi dal piacere, inarcando la schiena.
Era così gratificante che quei gemiti dolorati divennero ansimi di puro piacere, allargando maggiormente le gambe per farlo entrare meglio.
Genya spinse, sempre più veloce e impetuoso, abbracciando la sua vita, continuando a dargli baci e succhiotti sul collo.

M: P-Più veloce...

Stava accondiscendendo alla sua forza brutale, abituandosi lentamente fino a desiderarla sempre di più.
Genya lo accontentò e continuò a quel ritmo, facendolo sobbalzare ad ogni spinta, ad ogni grido, ad ogni ansimo, appannando così i vetri della macchina.
Anzi... Quella macchina si muoveva anche troppo.
La mano di Muichiro finì sul vetro, cecando di aggrapparsi a qualcosa per reggere quella forza incredibile.

M: G-G...Gen...GENYAHHH!..

Genya avanzava troppo velocemente, sentendosi dopo un po' quasi al suo limite, così continuò ancora e ancora...
Non sapeva ormai da quanto tempo stessero in quella macchina, ma Muichiro lo stava facendo impazzire come mai nessuno aveva fatto in vita, sua.
Uno... Due... E tre...
Un'altra spinta, una forte fino a dargli un colpo decisivo, lasciandosi andare in un gemito di liberazione, riversando il suo seme dentro di lui.
Muichiro si  liberò altrettanto, lasciandosi andare in un ansimo di goduria, sentendo tutto quel liquido dentro di se.
Entrambi con il fiato corto, Genya si avvicinò al suo viso, senza ancora uscire.
Voleva assicurarsi che stesse bene.

Forse... Aveva esagerato? L'aveva distrutto...

Muichiro di tutta risposta, cercò di trovare la forza di sorridere, ormai tutto sudato.
Prese il suo volto tra le mani e avvicinarlo alle proprie labbra per poterlo baciare, rassicurandolo in qualche modo.

M: Genya... Io ti amo, ti amo infinitamente... Ti ho sempre amato fin da ragazzini...



✍🏻 Spammiamo una mia piccola fan art per dare sfogo alla fantasia di questo capitolo...

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