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Capitolo 5


Inizio a correre fino alla villa, ci entro e vedo solo buio. Corro fino alla mia camera.

Mi chiudo dentro e chiudo le tende. Sono salva. Fiù.

Mi stendo sul letto. Dopo poco sento il letto abbassarsi. Mi giro e vedo Kanato che mi guarda sadico. Ha gli occhi rossi.

Cerco di alzarmi, ma mi prende per il polso e mi ritrovo lui sopra di me.

Questa posizione mi ricorda quella del sogno.

Mi prede i polsi con una mano e li tiene sopra la mia testa. Mi lecca il collo, io rabrividisco al suo tocco, se ne accorge e allora annusa il collo, poi lo morde.

Fa male. Cerco di liberarmi i polsi, ma la presa è troppo forte. Un raggio di luna entra nella stanza, illuminando la mia faccia.

Sento gli occhi fammi male. Credo siano diventati rossi. No, non ora.

Rivolto la situazione, ho il fiatone. Lui sorride come se aspettasse solo questo.

Gli lecco il collo, anche lui rabbrivisce al mio tocco, lo mordo. Il suo sangue è qualcosa di unico.

Alzo la testa, ha gli occhi chiusi. Si avvicina a me e mi lecca quel poco di sangue che usciva dalla mia bocca.

Apre gli occhi, li ha ancora rossi. Vedo quel sorriso di quella donna. Il mio cuore batte forte, mi copro la bocca. Inizio a tossire sangue.

Kanato prende la mia mano e lecca il sangue che era lì sopra. Alza il busto, permettendo di avere i nostri visi vicini. Io sono seduta sulle sue gambe e lui sul letto.

Prende le mie braccia e li mette dietro al suo collo. Lui mi cinge i fianchi.

Si abbassa alla scollatura della maglia. Inizia a mordere ma di poco, sta facendo dei succhiotti?  Ne fà uno, due, tre.

Kanato: così sapranno che sei mia. La mia bambolina.

Alza la testa, mi guarda nei occhi. Il suo sguardo brucia. Distolgo lo sguardo. Lui appoggia la sua testa sulla mia spalla. Sento che chiude gli occhi. Incrocio le gambe dietro al suo busto e appoggio la testa sulla sua.

Ha dei capelli morbidissimi. Sento che apre gli occhi e mi stringe di più a se. Io lo stringo a me.

Kanato: lo sai?  Non ha mai avuto un abbraccio sincero. Mia madre mi viziava sempre. Adesso lei è sotto terra.

Sorride. Alza la testa e mette la sua fronte sulla mia. Mi guarda sadico e..... Dolce(?)

Kanato : spero che tu non faccia la sua stessa fine. Io voglio solo essere capito e voluto bene.

Gli accarezzo la testa, lui chiude gli occhi come se gli piacesse. Che carino.

Kanato: sai?  Gli occhi rossi ti donano.
Karin; grazie.

Apre gli occhi. Non capisco quante volte li avrà chiusi e aperti sti occhi quando sta qui.

Sento il suo respiro irregolare. Abbassa la testa fino ad arrivare al mio collo, lo lecca e dopo lo morde. Stringo i denti. Stringo la presa che ho su di lui e lui stringe me. Come se non vogliamo che nessuno dei due volesse lasciare l altro.

Finito lecca il sangue che esce dai fori. Rallento la presa e lui fa la stessa cosa con me.

Karin: te lo prometto. Se avrai bisogno di me, ci sarò. Ti capirò e ti vorrò bene. Sempre.
Kanato : vedi di non afferzionarti troppo a me.

Pian piano i miei occhi si chiudono, lui mi stendo sul letto e mi abbraccia. Permettendo di mettere la mia testa sul suo petto e lui mi stringe i fianchi.

Sogno:

Sono davanti a quella specie di casetta. Ci entro dentro e vedo tante ragazze vestite con un abito di sposa e sono immobili, sembrano delle statue. La porta viene aperta di botto, mi giro e vedo Yui con l'affanno. Sembra che abbia corso. Si guarda in torno. Si ferma di botto, mi giro dove guarda e vedo Kanato. Lui di botto si trova davanti a lei, le prende il polso, cerca di morderla ma viene fermato da Ayato.
Loro se ne vanno e rimane da solo. Poi se ne và anche lui.
Vedo di nuovo quella donna, questa volta vedo i suoi occhi, sono verdi smeraldo. Mi sorride. Sento il cuore che mi fa male. Mi tengo il petto, cado in ginocchio.
<<non afferzionarti a lui. O ne peghi le conseguenze. >>
Tossisco sangue. Mi copro la bocca con la mano e dopo poco svengo. Prima di svenire vedo che sorride.

Mi sveglio tutta sudata. Sono abbracciata da qualcuno. Mi giro e vedo Kanato.

I raggi del sole entrano nella stanza, ma alcuni vergono fermati dalla tenda.

Cerco di scioglere l'abbraccio, ma Kanato stringe sempre di più. Si stende con la schiana al letto e io sono sopra di lui. Il mio respiro diventa inregolare.

Kanato apre gli occhi e mi sorride sadico. Prende la mia testa e mi avvicina al suo collo. Non voglio. Stringo i denti per non cadere in tentazione.

Kanato: stupida. Se hai sete devi bere.
Karin: non voglio.
Kanato: bambolina devi farlo.
Karin: come mai dun tratto sei così gentile? 
Kanato: volevo solo essere gentile. Ma se non vuoi....

Rivolta la situazione mettendosi a cavalcioni su di me. Sento le guance andare a fiamme. Strano, dato che mi sono ritrovata Kanato molte volte in questa posizione.

Sento due lame fredde nella mia pelle. Pian piano sento le forze che mi abbandonano.

Sgrano gli occhi, mi fanno male. Vedo l'immagine di una luna rossa.

Rivolto la situazione, ho l'affanno. Guardo Kanato nei occhi. Sono seduta su di lui, lo guardo, ho una sete.

Mi copro la bocca, scuoto la testa. No, no, noo. Non di nuovo.

Sento qualcosa di bagnato sulle mie guance. Kanato se ne accorge, si mette seduto e mi lecca le lacrime. I canini si stanno allungando.

Bastaaa. Non voglio.

Kou: Karriinn.
Karin: mh? 

Mi giro e vedo Kou con occhi sgranati. Mi sembra soppresso che io sia con Kanato. Lui mi lecca il collo, stringo i denti. Vedo Kou stringere le mani a pugno e i denti, ha i occhi pieni di rabbia.

Azusa: non.... La.... Devi.... Toccare.
Karin: Azusa.
Kanato : chi me lo impedisce?  Lei è di mia proprietà. È la MIA bambolina.
Kou: lei non è tua e nemmeno dei tuoi fratelli.
Karin: Kou.

Kanata mi abbraccia e mi lecca il collo. Rabbrividisco. Kou mi prende e mi mette dietro di lui. Kanato fà il suo solito sorriso. Azusa prende un colletellino, da non sò dove, io abbasso gli occhi.

Kou mi prende per il mento e me lo alza, facendo vedere i morsi e i succhiotti (?) . Stringe i pugni. Guarda storto Kanato, quasi che se lo volesse uccidere.

Karin: mi dispiace. Te lo avevo promesso.
Kou: non è colpa tua.
Azusa : sei...... Uno..... Stronzo.
Kanato: mica è colpa mia se ho sete.

Allora mi usa solo come una sacca di sangue. Non valgo niente per lui, le parole di ieri cosa erano?  Una mia immaginazione?  Non dovevo afferzionarmi a lui, perché lo fatto? 

Pov Kanato.

Guardo Karin. Ha gli occhi rossi, mi guarda male. Vedo alcune lacrime uscire dai suoi occhi.

Perché mi fa male vederla così?  Pure prima non volevo vederla così. Che mi stai facendo Karin?  Neanche con Yui provavo ste emozioni.

Azusa scompare, mentre Kou rimane qui e dietro a lui c'è la MIA bambolina.

Karin: perché? 
Kou: te lo detto. Non ti devi afferzionare mai di uno di loro.
Kanato: io sono fatto così. Non ho bisogno di sentimenti. Sono una cosa inutile.
Karin: stronzo. Sei uno stronzo, mi hai illusa.
Kanato: è la mia specialità .

Vedo i suoi capelli diventare pian piano viola scuro, i suoi occhi diventano più rossi.

Kou: no, non di nuovo. Karin controllati. Karriinn.
Karin: bastardo, devi andare nel ultimo girone dell'inferno, vai a fare compagnia Lucifero. Brutto bastardo.

La sua voce è sdoppiata, sembrano due persone. Vedo kou aggitato.

Kou: calmati. Karin.
Karin: lo voglio morto. Devi bruciare nelle fiamme dell'inferno.

Sento il corpo andare a fuoco. La mani mi bruciamo. Le guardo, hanno delle ustioni.

Karin: non dovevi metterti contro di me. Brutto succhiasangue.
Kou : mannaggia alla tua parte demoniaca. Karin riprendi il controllo.

Anche io una volta ho perso il controllo, non è una bella cosa. Mi alzo dal letto e mi avvicino a lei. Ogni passo che faccio sento andare a fuoco.

Metto una mano sulla sua gancia.

Brucia, la mia mano và in fiamme.

Kanato: Karin. Controllati.

L'abbraccio. Ha la testa di lato sulla mia spalla, la mani stringono la mia maglia e vedo che gli occhi sono chiusi.
I suoi capelli diventano normali, quel viola chiaro che amo tanto.

Karin: è successo di nuovo vero? 
Kou: si.
Karin: eh. *sorride* Non volevo.

Apre gli occhi, sono di nuovo viola, alza la testa. Mi guarda nei occhi, sorride triste.

Karin: grazie.

Mi prende la faccia tra le sue mani, si mette in punte e mi bacia la fronte. Sgrano gli occhi.

Sembra che il tempo si sia fermato e stiamo solo io e lei.

Si rimette in piedi e mi sorride, metto una mia mano sopra la sua e le sorrido. Mi piace la sua mano, è tiepida, ma è sempre calda. Piego la testa di lato e chiudo gli occhi.

Kou è scomparso. Bah.

Kanato: mi fai uno strano effetto tu.
Karin: l'ho notato. Sei un bellessimo peluche, tu.
Kanato: io sono un peluche e tu una bambolina, bella coppia.
Karin: da quando io e tu siamo una coppia? 
Kanato: lo dico io che siamo una coppia. Punto e basta.
Karin: ok. Mi lasci la mano?  Sta andando a fuoco.
Kanato: a me piace la tua mano.
Karin: me la vuoi staccare? 
Kanato: no. Non solo mi piace la mano, ma anche la sua proprietaria.

Apro gli occhi e vedo che è arrossita. Mi piace quando fà così. Mi sorride e mi bacia la guancia. Io lascio la sua mano e le bacio la fronte.

Karin: troppa dolcezza. Mi vengono le carie.
Kanato: io vado in camera.
Karin: e io a fare colazione.

Mi teletrasporto in camera mia. Prendo Teddy dalla sedia e mi stendo sul letto. Chiudo gli occhi e vedo lei mentre mi sorride. Spontaneamente sorrido anche io.

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