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Capitolo 1


Mi chiamo Karin Catalano.
Sono stata trovata nelle cereni di una villa e sono stata addotata dalle sorelle.

Sono molto gentili con me.

Ho 15 anni, capelli viola molto lunghi, occhi viola, corporatura snella e sono gentile e molto cordiale.

Stavo pulendo la sala del signore. Quando dal portone entrò un uomo coi capelli bianchi, occhi rossi e vestito elegante.

Mi avvicinai a lui, esso mi sorrise, mi sembra di averlo già visto. Ma dove?

Padre: salve, Togo, vedo che alla fine è venuto.
Karin: padre. Potrei sapere chi è lui, signore?
Togo: io sono, Togo Sakamaki. Molto piacere.
Karin: è un piacere mio. Io sono Karin Catalano. Io vi lascio soli. Devo finire di pulire da stanza del signore.
Padre: certo, vai pure Karin.

Continuai a pulire, fino a tardo pomeriggio. Entrai nella mia camera e mi distesi sul letto.

Guardavo il soffitto bianco, finché la porta si apre. E da essa ci entrò il padre.

Padre: Karin. Togo, ti vuole come sua figlia. Prepara le tue cose.
Karin: davvero? Ringrazia Togo. Preparo le valigie.
Padre: certo.

Ricordavo qualcosa di quando ero piccola, cioè che sono un'ibrida, l'incendio e le piante di Iris.

Andoro le Iris. Sono la mia passione. Adoro anche le rose. Ma non più di tanto.

Preparo le valigie con dentro le mie cose. Sono sempre stato una tipa che segue la moda, ma non cose troppo aderenti.

Esco dalla stanza e entro nella sala principale. Ma con Togo c'è anche un ragazzo che è uguale a me, ha un peluche in mano e due grandi occhiaie.

Quest ultimo, mi guarda e mi sorride in un modo inquietante. Fa paura.

Entro e mi avvicino al padre. Mi sorride e mi abbraccia. Adoro il suo profumo di gelso lo rendo molto religioso.

Togo si alza e si avvicina a me, mette una mano sulla mia spalla.

Togo: andiamo. La limusine ci aspetta.

Saluto per l'ultima volta il padre e le sorelle. Poi entriamo in limusine.

Quel ragazzo mi mette molta paura, soprattutto da come mi guarda.

Togo: ho dimenticato di presentarvi, Kanato lei è Karin, Karin lui è Kanato il 5° genito. Poi alla villa ti presento gli altri.
Karin: certo. È un vero piacere Kanato.

Lui dice qual cosa al suo peluche e poi mi sorride come prima. Lo giuro fa più paura lui che il peluche.

Arriviamo alla villa. Sembra un castello. Entriamo e ad 'accogliarci' ci sono 5 ragazzi. Uno più bello del altro. Ma non dico niente.

Togo: ragazzi lei è Karin trattatela bene. Karin loro sono:
Shu il 1° genito.

Indica un ragazzo che è 'addormentato' sopra le scale ha i capelli biondi e se aprisse un occhio capirei come sono il colore dei occhi.

Togo: lui è Reiji il 2° genito.

Indica un ragazzo coi capelli viola scuro, occhi rossi e ha gli occhiali. Sembra una che studia sempre. Bho, anche io dono così.

Togo: Ayato il 3° genito e la sua ragazza Yui.

Indica due ragazzi, il primo ha i capelli rossi e occhi smeraldo, sembra un tipo usa e getta, poi la ragazza ha i capelli biondi sul bianco e occhi magenta, sembra molto timida ma anche molto simpatica.

Togo: poi Raito il 4° genito.
Raito: ciao bitch-chan.
Karin; bitch-chan la chiami tua sorella.

Raito ha i capelli rossi e occhi verdi, ha un capello in testa. Il solito puttaniere e io non ci tengo a conoscere.

Togo: Kanato già lo conosci. E poi c'è Subaru il 6° genito.

Lui ha i capelli bianchi con le punte rosa e occhi rossi. Sembra uno Tsudere.
Allora ci sono:
Il sonnifero.
Il cordiale.
Il protettivo.
Il puttaniere.
Il bipolare.
Lo tsudere.

Come lo capito? Si vede

Togo: ok. Io ora devo andare. Alla prossima.

Appena Togo chiude la porta tutti i ragazzi, tranne Ayato, mi guardano sadici. Sento qualcuno che mi lecca il collo, poi un altro che mi lecca dietro l'orecchio.

Raito: oh, la bitch-chan, non è umana. Questo è interessante.
Kanato: ti farò diventare una bellisima bambola.

Mi girai di scatto e li vidi sorridere. Questi qui, sono vampiri. Il loro odore si sente da lontano. Bleah.

Karin: vampiri purosangue. Ne ho visti di diversi. Pure i Mukami.

Sgranarono gli occhi. Tranne Kanato che continuava a sorridere sadico.

Karin: non voglio essere scortese. Ma vorrei sapere dove si trova la mia camera.
Reiji: seguimi.

Seguivo Reiji al piano superiore. Questa villa è molto tetra, perciò mi piace. Per via che sono metà demone non riuscivo a resistere in quella chiesa e consumavo abbastanza energie.

Arrivati davanti la mia camera Reiji aprì la porta.
Era colorato di viola, era stile gotico, ma molto bella.

Reiji: la cena sarà alle 8:00. Dopo ti darò l'uniforme per la scuola.
Karin: grazie tante Reiji.
Reiji: di nulla.

E chiuse la porta. Sistemai tutti i miei vestiti nell'armadio, era abbastanza grande, poi i miei peluche rosa a forma di coniglio sul letto e la valigia sotto di esso.

Presi uno dei peluche, era un coniglio con un sorriso inquietante era rosso con un vestitino da bambola.

Karin: Sai, Uliè, questi vampiri non sono un gran ché............ Cosa dici? ......... *ride* tu non li hai visti e già ti piace uno? Mi soprendi *ride*
Raito: sai bitch-chan, sembri molto Kanato e Reiji. *ride*
Karin: kanato? Il ragazzo peluche?
Raito: già le hai dato un soprannome? *ride* comunque si bitch-chan. È lui.
Karin: che vuoi?
Raito: che bipolare, che sei bitch-chan. Prima sei gentile e poi scorbutica. Così mi offendo.
Karin: abbituati. Comunque non mi hai risposto.
Raito: ti ho chiamato per dirti che è pronta la cena. Ma se vuoi possiamo divertirci.
Karin: preferirei Kou a te. Pervertito.
Raito: dai bitch-chan, ci divertiremo.

Si sta avvicinando troppo per i miei gusti. Troppo.

Karin: san te buon carn. Mizui se ce voi.

Si allontanò di colpo e si teneva il braccio. Lo ferito con una formula imparata da antichi libri. Fortuna.

Karin: sai adoro i vampiri arrosto. Ma adoro di più il loro sangue morto. *sorrido*
Raito : oh, allora la bitch-chan succhia il sangue. Fufu. E io che non lo sapevo.

E scomparve. Pericolo scampato. Presi una camicetta bianca a lunghe maniche, sopra una felpa col capuccio a gatto a mezze maniche, jeans stracciati e All Star nere e viola.

Si, mi piace il viola, problemi?
Uscita dalla stanza, non sapevo dove andare, fortuna che incotrai Yui, era molto gentile e affidabile, ma anche molto timida, arrivammo in sala da pranzo. Io mi ritrovai tra Shu e Subaru. Questi due non spiccano parola. Mi piace il silenzio.

Maggiammo carne al sangue, il molto regalmente, mangiai tutto. Che noia. Non fanno altro che litigare questi.

Alla fine mi arrivò un pezzo di carne in faccia. Lo tolsi col fazzoletto. Chi è stato l'imbicille?

Karin: tseduska zarfam.

E trovai il colpevole Kanato. Che sporcai il suo adorato Teddy.

Kanato: questa me la paghi. Nessuno sporca teddy.
Karin: c'è sempre una prima volta. *sorride*
Raito: dai bitch-chan, non vuoi che faccia fare una brutta fine alla tua Uliè?
Karin: nessuno tocca Uliè.
Kanato: questo è da vedere.

Mi teletrasportai in camera con Kanato, presi Uliè prima di lui e gli feci la linguaccia.

Poi, d'improvviso e non so come, mi ritrovai alle spalle al muro. Mi teneva i polsi e il suo viso era pericolosamente vicino al mio.

Kanato: il tuo sangue mi attrae. Questa è una vera e proprio tentazione.
Karin: in notti di luna piena sembra che non sia come dici.
Kanato: mh? Sai bambolina, sarai appena morsa, per la prima volta, da me. Devi esserne onorata.
Karin: ho avuto morsi di tanti tipi. Ma tutti dopo non hanno mai più voluto il mio sangue.
Kanato: questo è da vedere.

Poi sentì i suoi canini nel mio collo. Managgia, avevo il capello abbassato. Ci mancava solo questa.

Sta esagerando. Basta.

Cerco di liberarmi, ma sono troppo debole. Non ce la faccio.

Karin: k... Kanato.

Furono le uniche parole che dissi prima di svenire.
Prima di chiudere definitamente gli occhi, lo vidi prendermi a mo di sposa e stendermi sul letto.

Kou, se tu fossi con me ora. Questo non sarebbe successo.

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