Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Parte senza titolo 13

di Arablu - 15 ore fa

a Cipro era nata la guerra, lo scenario era terribile. soldati dalle nere armature marciavano distruggendo qualunque cosa gli si ponesse davanti, eravamo arrivati troppo tardi forse ma non avrei mai permesso che continuassero a devastare tutto offendendo gli dei!

fobo- madre , fateci partecipare alla guerra, con le nostre forze li annienteremo

afrodite- andate figli miei, siate degni di vostro padre in questa battaglia, ma state attenti, il ferro dello stige non è per niente innoquo.

lasciai andare demo e fobo, rimanendo lontana dal campo di battaglia, mi trovavo su una nuvola bianca e osservavo la crudeltà dello scontro quando ai miei occhi comparve una figura femminile.

- la dea della bellezza, così dedicata è scesa dall'olimpo? non credo che questo sia il posto più adatto a voi.

afrodite- Macaria, che spiacere vederti in questo momento, nonostante i tuoi tratti gentili le tue azioni non lo sono, eppure nemmeno a te si addice questo scenario, dea della dolce morte. non mi sembra che nessuno qui stia morendo dolcemente.

(macaria è figlia di Ade ma non di persefone)

di rufy_gigi_99 - 45 minuti fa

Efesto: Fratello, a questo punto credo che sarebbe meglio separarci: Ade è pericoloso e se siamo divisi dovrai scegliere a chi dare la caccia. Se hai bisogno di aiuto suona, ed io accorrerò; viceversa, se vedi qualche esplosione o fiamme troppo alte vieni tu a darmi una mano..... Buona fortuna, e che nostro padre sia con te......

*Efesto lasciò Apollo e si avviò all'interno del castello.

Efesto: (Tra sé) Un po' mi dispiace lasciare Apollo da solo, ma ora devo fare una cosa che richiede la mia più completa attenzione...... Vediamo: il Tartaro si trova..... Di là!!!

*Efesto si incamminò verso la prigione dei Titani. Sapeva che se i suoi sospetti si sarebbero rilevati fondati, la rivoluzione di Ade non sarebbe stato niente al confronto.

di richi.lion - circa un ora fa

Si dibatteva in una furia simile a quella di mille uomini il dio della guerra senza però riuscire a liberarsi dalla stretta del gigante. Troppo era l'orgoglio perchè potesse urlare o chiedere aiuto, avrebbe preferito morire pur essendo un dio. Ad ogni modo per quanto forte sudava il gigante Oto nel tenerlo e a gran voce gridava al fratello

Oto: Sbrigati! Legalo!

Efialte prese le catene forgiate da Ade e capaci di imprigionare qualsiasi divinità, legò stretto il dio della guerra. Ares, incapace di reagire, di dimenava pur sapendo quanto fosse impossibile liberarsi. Trascinarono via il dio della guerra come un mortale prigioniero. Eppure ancora tronfio, Ares non chiese nulla. Oto e Efialte presero a camminare, portando il loro trofeo con loro, mentre Artemide era impegnata nella lotta. Non per pietà o per compassione agì la dea della caccia, ma solo per ubbidienza al padre che le aveva comandato di vegliare sull'ìiracondo fratello. Fu allora, con voce tonante, con voce di dea, che si fece sentire Artemide

Artemide: Lasciatelo andare se non volete morire, egli è pur sempre un dio e non merita di essere torturato da dei mortali

alzò allora la catena Efialte mostrando il prigioniero, come per dire che lei avrebbe fatto la stessa fine. Si gonfiò d'ira il cuore della cacciatrice, che mai un mortale osi sfidare con tanta sfacciataggine un dio! Con potenza e grazia si mise a correre, Artemide, tra gli uomini, falciandoli, diretta verso i giganti. In corsa caricò l'arco dorato e scaglio un dardo possente verso Oto colpendolo alla spalla, gridò il gigante. I due fratelli allora reagirono mollando Ares incatenato, pronti ad affrontare Artemide, ma troppo forte era la dea. Si trasformò in agile cerva dagli zoccoli d'oro e passò tra i giganti come per deriderli. Infuriati Oto ed Efialte, la ragione oscurata dalla rabbia e dall'orgoglio, pensarono d'infilzare Artemide con i loro giavellotti. Caricarono la mano fiera e lanciarono il dardo proprio mentre la dea passava fra loro. Ma Artemide passò oltre e gli sciagurati si infilzarono a vicenda. Caddero a terra feriti a morte i giganti. Dove non può la potenza spesso è l'astuzia a trionfare. Gli uomini, visti morire i loro campioni si dispersero lasciando soli gli dei. Si chinò allora Artemide a liberare il fratello. Ma Ares era troppo infuriato per dire anche solo una parola, tanto più di ringraziamento. Con il cuore pesante il dio della guerra si ritirò in Tracia, sua terra amata, mentre Artemide scongiurato il pericolo, tornò all'Olimpo dal padre.

di rufy_gigi_99 - 17 minuti fa

*Efesto pensieroso stava camminando, o meglio dire zoppicando, verso il Tartaro. Essendo anche il Dio dell'ingegneria, era impossibile per lui non avvertire la presenza di un'opera di quel genere. Era un po' preoccupato per Apollo, l'aveva lasciato da solo, ma sapeva anche che se si sarebbe trovato nei guai lui non avrebbe potuto aiutarlo. c'era solo una cosa che poteva fare. Materializzò dal nulla un uccello meccanico, e lo mando ad aiutare Apollo. Sapeva che in combattimento sarebbe stato inutile, ma era l'unica via di fuga a disposizione del fratello che gli poteva concedere. I suoi problemi erano molto più gravi del recuperare un ridicolo elmo. Ovviamente non aveva eposto le sue preoccupazioni alle altre divinità, ma immaginava già cosa avrebbero detto: "Cosa?! Se il problema è reale bisogna fare qualcosa!! Efesto, al lavoro!!!". Finiva sempre così, lui sgobbava e gli altri si prendevano il merito. Certo, non gli dispiaceva lavorare. la fucina era la sua passione, ma un grazie ogni tanto non sarebbe guastato. Anzi, gli dei non facevano altro che dargli nuove ordinazioni! Tuttavia, nonostante questo, doveva verificare di persona. Anche per il bene degli altri Dei. Zoppicando sovrappensiero giunse davanti ad un enorme cancello nero, avvolto dalle tenebre, fatta eccezione per due torce dalle fiamme verdi messe ai lati.

Efesto: (fra sè e sè) Finalmente!! Quindi è questo l'ingresso che conduceva al Tartaro. Devo trovare un modo per attraversarlo senza danneggiarlo..... Trovato!!

*Trasformatosi in lava e fiamme, il Dio riuscì a passare attraverso le fessure senza danneggiarlo. Una volta riformatosì dall'altra parte una strana sensazione gli attanagliò lo stomaco. C'era qualcosa che non andava, o meglio non c'era. L'enorme voragine che conduceva al tartaro era di fronte a lui. Ma di centimani neppure l'ombra. la cosa non piacque per niente alla Divinità, che si avvicino comunque al bordo. L'oscurità che avvolgeva la voragine era terribilmente densa, che Efesto dubitava che perdino i raggi di Elio potessero attraversarla. Da essa proveniva un senso di vuoto e freddezza. Efesto sapeva che in fondo a quella voragine, i suoi poteri sarebbero stati fortemente indeboliti, quello non era un posto adatto alle divinità. Capiva perchè suo padre ci teneva imprigionati i Titani. Prima di proseguire, rivolse una preghiera alle Divinità presenti sull'Olimpo.

Efesto: Padre, Helios, o chiunque altro sia lassù, si Madre, sto parlando anche con te. Accendete un fuoco sull'Olimpo. Non un fuocherello leggero, un vero e proprio falò. Ne avremo bisogno, sia io che Apollo, come ponte per tornare da voi. Una volta lì, vi spiegherò tutto. Certo, tutto sta nel fatto che io non rimanga laggiù in eterno in compagnia del nonno. Comunque sia, pensate positivo!!! Il pessimismo non aiuta!!

*Detto questo, il Dio si getto nell'oscurità.

di Arablu - lunedì alle 23:29

non ebbi tempo, la dea, veloce e silenziosa mi prese alle spalle e mi strinse il braccio. dopo pochi secondi iniziai a sentirmi debole, a vedere sfocato

macaria- ahhaahahaahahha, mio padre sarà ancor più glorioso con voi come moglie a suo fianco

Macaria strinse la dea Afrodite nelle sue ombre nere e scomparve. ricomparve al cospetto di Ade che vedendo la più bella delle dee inerme , fu molto felice dell'operato della figlia che rimandò sui campi di battaglia. Afrodite fu legata ad una colonna del palazzo di Ade, il suo braccio aveva iniziato a diventare nero per il veleno infusole da Macaria. era cosciente ma incapace di muoversi .


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro