Capitolo 97.
Luca's pov
Bevo un sorso di acqua e mi siedo sulla sedia, sfinito dai mille pensieri che mi affollano la mente e non mi lasciano nemmeno respirare in pace.
Improvvisamente la porta si apre e la madre di Ellie compare davanti ai nostri sguardi. Ha gli occhi rossi colmi di lacrime, trema dalla testa ai piedi e ha lo sguardo spento e quasi vuoto.
Tutti si avvicinano a lei, chiedendole come sta e chiedendo notizie di Ellie, tranne me. Non riesco a muovermi, non sono certo di voler sapere davvero come sta, ho paura che sia peggiorata ancora di più.
- Luca, ti va di venire dentro con me?- mi chiede Elia, girandosi verso la mia parte, mentre il mio stomaco si stringe in una morsa distruttiva.
Scuoto la testa in segno di negazione, avendo paura della mia possibile reazione vedendola stesa sul lettino. Sono certo che non saprei gestire la situazione. Ridicolo no? Mi sto comportando come un deficiente. Come un ragazzino che non sa gestirsi. Purtroppo però, non posso farci nulla, ci tengo troppo a lei per essere lucido.
- Sei sicuro?- mi chiede lui, guardandomi con apprensione, cercando di capire se le mie parole sono vere, mentre io mi limito ad annuire, così poi chiede ad Aria se vuole andare con lui, lei accetta immediatamente, al contrario di me.
Sbuffo frustrato, ignorando le occhiate maligne che mi sta rivolgendo Salvatore, per poi prendere il telefono in mano, sentendolo vibrare due volte di seguito.
Da Monia🤪:
" Amore, come
procede?"
" Stavo pensando
di raggiungerti.
Hai bisogno di
qualcosa?"
A Monia🤪:
" Non c'è bisogno
che tu venga qua,
tesoro. Appena
vado via da qua
passo da te."
Rileggo e invio velocemente, prima che sia troppo tardi e che lei decida di venire davvero qua. Non mi sembra il caso che mi raggiunga, non mi sembra il caso che mi veda stare male per la mia ex... Non sarebbe molto rispettoso nei suoi confronti, oppure sì? Dio, non so più cosa penso, non mi sono mai sentito così smarrito e confuso.
- Saresti dovuto entrare, D'Orso.- rivolgo il sguardo a Salvatore, sentendolo parlare, ed inarco un sopracciglio, infastidito dal fatto che si stia intromettendo in questioni che non lo riguardano nemmeno un po'.
- Non mi pare di averti chiesto nessun consiglio spassionato.- sputo, nervosamente, per poi distogliere lo sguardo dal suo.
Lo sento ridere nervosamente e poi venire davanti a me, così mi alzo in piedi, sfidandolo con lo sguardo, nonostante sia più alto di me non mi fa per niente paura. - Non dovresti nemmeno essere qua, ma ok, hai deciso di venire, perciò una volta che sei qui ti rifiuti anche di vederla, ma non ti fai un po' schifo?-
- Scusa? Posso sapere che diavolo vuoi e come ti permetti?- cerco di rimanere calmo, nonostante il mio sangue stia già ribollendo.
- Con tutto il male che le hai fatto continui a fare lo stronzo anche ora che sta male?-
- Oh, ma cosa stai dicendo? Ci siamo lasciati perché lei mi ha tradito, stavolta non ho fatto nulla di male. Ero tornato da lei per restare, finché ho scoperto che si era baciata con il mio migliore amico, cosa avrei dovuto fare? Lasciar correre e continuare la nostra storia come se niente fosse? Sono stato tradito da entrambi, mi sono sentito solo e ferito. Non giudicarmi se non sai cosa si prova. In più, tu, ti sei comportato altrettanto male con lei, ultimamente nemmeno le parlavi, puoi davvero venire a fare la morale a me, eh?-
Il suo viso si contrae in una smorfia nervosa e capisco di averlo colpito. Mi lancia uno sguardo schifato e poi si siede nuovamente lontano da me, senza rispondere.
Almeno ha capito che non mi deve stressare ulteriormente, sono già abbastanza nervoso.
*
Aria appare davanti noi, piangendo disperata, mentre Elia la raggiunge poco dopo, con lo sguardo più spento di prima. Mi allarmo immediatamente e mi avvicino a loro. - Che sta succedendo?-
Aria scuote la testa, non riuscendo a parlare, mentre Elia mi stringe la spalla destra, come per darmi coraggio, facendomi così capire che sta per sganciare una bomba. - Ci hanno mandato via dalla stanza perché un macchinario ha iniziato a suonare e le hanno dovuto fare una rianimazione. Ora sta bene, ma credo se la sia vista brutta.-
La madre si alza in piedi e la vedo tremare. Sembra non riesca nemmeno a reggersi in piedi. - Devo assolutamente vederla. Ha bisogno di me.-
Sento gli occhi pizzicarmi, davanti a questa scena, davanti a una mamma che vorrebbe fare di tutto pur di salvare la propria figlia e non farla star male, da sola.
Mi avvicino a lei e, senza pensarci troppo su, la stringo in un abbraccio, cercando di trasmetterle un po' di forza, cercando di farla calmare e di farle capire che mi sento esattamente come lei, che darei la mia stessa vita per Ellie, nonostante tutto, ora stesso.
La mia ex suocera scoppia in un pianto disperato, ripetendo che non vuole perderla e che non merita di morire.
- Andrà tutto bene, si riprenderà, ne sono certo. Stia tranquilla.- sciolgo l'abbraccio e le regalo un sorriso rassicurante, nonostante anche io dentro di me sto tremando dalla paura.
Sospiro debolmente e decido di uscire dall'ospedale, per fumarmi l'ennesima sigaretta. Un po' per ammazzare il tempo, un po' per rimanere occupato e non ammazzarmi con tutti questi pensieri.
Accendo una cicca e aspiro immediatamente, lasciando che il fumo mi invada, per poi buttarlo fuori dal naso.
- Amore!- alzo la testa sentendo la voce di Monia e sgrano leggermente gli occhi vedendola davanti a me. Che ci fa qua? Mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro.
- Monia, ti avevo detto di non venire.- continuo a fumare, mentre la guardo serio, attendendo che mi spieghi perché si è presentata comunque qua.
Fa una smorfia e poi un sorriso triste le si increspa sulle labbra. - Lo so... Ma ero già per strada quando ti ho scritto. Non potevo stare a casa sapendo che magari sei giù e hai bisogno di me.- no Monia, in questo momento ho solo bisogno che Ellie si riprenda.
Annuisco distrattamente, tenendomi i pensieri per me, mentre lei si avvicina a me e mi abbraccia, mentre io continuo a fumare, senza prestarle particolare attenzione.
Mi dispiace per lei, mi dispiace se vedrà la parte più scura di me, ma io ora non posso mantenere su la facciata di Luca puro senza problemi. È anche per questo che non volevo venisse, non volevo che vedesse la parte peggiore di me, ma ora è qui, e non posso fare nulla per impedirlo, mi dispiace, ripeto, ma ora penso ad Ellie e basta.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro