Capitolo 65.
Non voglio essere paranoica, sopratutto dopo il discorso che abbiamo affrontato, ma il suo umore sembra peggiorato. È tutta la mattina che lo sento distante da me, perfino alla ricreazione è stato freddo.
Ho provato a convincermi che magari è solo stanco, preoccupato, ma la parte più pessimista di me mi suggerisce che c'è qualche altro problema.
Scuoto debolmente la testa, cercando di scacciare via questi brutti presentimenti, cercando di concentrarmi sulla lezione.
- Stai bene?- annuisco debolmente, davanti alla domanda di Aria, non voglio intraprendere discorsi e non voglio assolutamente che venga sgridata per colpa mia.
- Sto bene, stai tranquilla.- le rivolgo un sorriso convincente e poi distolgo lo sguardo, iniziando a disegnare sul mio quaderno.
Lei non ribatte e io la ringrazio mentalmente.
Non vedo l'ora di essere fuori da quest'aula.
*
- Ellie, aspetta.- mi fermo in mezzo al cortile sentendomi chiamare e mi giro, vedendo Salvatore davanti a me.
- Dimmi, sono un po' di fretta!- dovrei raggiungere Luca che è uscito di corsa dall'aula.
- Sì, certo. Volevo dirti che sono libero anche stasera per la ricerca, se ci lavoriamo anche oggi riusciremo quasi a finire.- annuisco immediatamente davanti alla sua proposta.
Sono ancora dell'opinione che prima finiamo meglio è. - Va bene, ci vediamo alla stessa ora di ieri-.
Lo saluto con un cenno della mano e vado via, senza nemmeno dargli il tempo di ribattere.
Corro fino a dove prima ho visto che la macchina di Luca parcheggiata, ma appena arrivo lo vedo allontanarsi dalla scuola a tutta velocità. Faccio il suo nome a voce alta, ma lui non si ferma e poi sparisce in fondo alla strada. Lancio un urlo strozzato, mentre sento un senso di nervoso impossessarsi di me.
Perché è andato via senza dirmi nulla? Che senso ha dopo il discorso che abbiamo affrontato stamattina?
Non erano solo mie stupide paranoie allora, lui mi sta nascondendo qualcosa ed è per questo che è stato strano per tutta la mattina.
- Piccola, va tutto bene?- la voce di Elia mi riporta sul pianeta Terra e tiro su con il naso, cercando di non piangere.
Perché dovrei piangere in fin dei conti? Luca non mi ha fatto nulla di male, non stavolta.
La verità è che sono stra preoccupata che la storia si ripeta e che io stia male proprio come l'altra volta.
Mi giro lentamente e sorrido debolmente ad Elia, che sta tenendo dolcemente la mano ad Aria. Mi fa stare bene pensare che i miei migliori amici sono felici, felici insieme.
- Sì, sto bene. Luca è andato via, ma sicuramente aveva qualcosa di importante da fare, nulla di cui preoccuparsi, no?- ho la voce che trema e giocherello nervosamente con la cerniera del mio giubotto.
Elia molla la presa su Aria e si avvicina a me, prendendomi il viso tra le mani. - Piccola, respira, stai tremando!- mi massaggia le spalle dolcemente, cercando di farmi calmare - Luca non sbaglierà più con te, ti ama. Credimi, respira profondamente.-.
Faccio come mi ha detto, ma fallendo miseramente, scoppio in un pianto disperato, che rappresenta pienamente il mio stato d'animo spaventato e ricco d'ansia.
- Piccolina, non fare così!- Elia asciuga le mie enormi lacrime e mi stringe tra le sue braccia - Vedrai che nulla andrà male stavolta. Non voglio vederti stare così male, sei forte, sai di essere forte.-.
Sciolgo l'abbraccio e alzo lo sguardo sul suo che è carico di positività e dolcezza. Così annuisco, volendomi fidare delle sue parole, e cerco di calmare il mio respiro.
- Tu credi?- gli accarezzo le mani che stanno sul mio viso, mentre lui annuisce sicuro. - Grazie, Elia. Davvero, sei una delle cose più preziose che ho-.
Lui mi schiocca un bacio sulla fronte e poi si allontana da me, facendo sì che anche Aria mi possa abbracciare e cercare di trasmettermi la sua presenza.
Per fortuna ho loro.
*
- Dai, facciamo una pausa!- Salvatore chiude l'evidenziatore e mi rivolge il suo sguardo - Tu non sei più concentrata e io sto morendo di fame-.
Annuisco e lui si alza dalla sedia, per cercare l'occorrente per prepararsi un panino. Si muove con destrezza, dandomi l'ennesima dimostrazione che si ricorda perfettamente dove teniamo le cose. - Tu hai fame, Ellie?- scuoto immediatamente la testa davanti alla sua domanda e lancio l'ennesimo sguardo al telefono, con la speranza che Luca mi abbia risposto, ma nulla.
Gli ho mandato un messaggio per sapere se sta bene e per avvertirlo che avrei studiato anche oggi con Salvatore e che avrei gradito la sua presenza, se fosse stato libero, ma sono passate due ore e mezza e non ho ottenuto nemmeno una risposta.
- Cosa ti preoccupa, terremoto?- sgrano gli occhi sentendolo chiamarmi come quando stavamo insieme, visto il mio essere maldestra e propensa a fare figure di merda.
- Luca.- rispondo senza mezzi termini, ignorando il nomignolo, sicura che lui abbia già capito tutto.
Ho due motivi per crederlo:
1) mi conosce benissimo. Non riesco a nascondergli nulla, nemmeno se volessi.
2) Sapeva che Luca avrebbe partecipato a tutte le nostre sessioni di studio, cosa che non ha fatto.
- Luca eh?!- si siede nuovamente nella sedia e addenta il suo panino, mentre mi guarda attento. - L'avevo capito da stamattina, era molto strano nei tuoi confronti-.
Bene, se pure lui se n'è accorto, non potrebbe essere più evidente di così.
- Comunque non voglio parlare con te della mia vita privata.- storco il naso - Io e te stiamo usando il nostro tempo insieme per studiare, non siamo amici. Noi non siamo nulla, Salvatore!-.
Un piccolo sorriso si fa spazio sul suo viso e poggia il panino sul tavolo, prestandomi la sua completa attenzione. - Ok mi odi, ma di questo ne sono già consapevole. Vorrei darti un consiglio, non da amico, visto che non siamo amici.- sorride ironico per un attimo, poi torna serio - Dovresti controllare quello che Luca fa... Giulio mi ha detto che Luca ha passato casini perché spacciava, tu sei sicura abbia smesso?-.
Trasalisco immediatamente sentendo le sue parole e scatto in piedi, facendo cadere il bicchiere che avevo tra le mani, che si infrange a terra in mille pezzi.
Per un attimo mi torna in mente Luca che viene portato via dai carabinieri e poi lui steso sul lettino dell'ospedale, il coma, il dolore, la solitudine, gli attacchi di panico e la paura.
Perché non ci ho pensato prima? Perché non mi è venuta in mente una cosa così importante?
E mentre Salvatore si avvicina a me e mi accarezza dolcemente la mano, vendendo che sono scoppiata a piangere, nella mia mente mi balena in mente una sola domanda: Luca ha riniziato a spacciare?
Spazio a me: mi scuso per il ritardo, ma è un periodo no per me e questo sta influendo sulla stesura delle mie storie, facendomi avere una specie di blocco. Abbiate pazienza, cerco di aggiornare appena riesco. Un abbraccio, a presto ❤
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro