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Capitolo 52.

Luca's pov

Aspetto l'inizio della ricreazione per entrare in aula, ritirare le mie cose e andare via da questo dannato posto.

Non ha senso che io resti qua, il mio compito con Ellie è finito prima che iniziasse.

Afferro lo zaino ed esco in cortile per andarmene, ma vengo fermato da Elia che mi corre contro e mi guarda in modo sbalordito e deluso allo stesso tempo. Guardo oltre di lui e vedo Ellie ed Aria sedute su un muretto non molto lontano da noi.

- Dove stai andando, Luca?- si porta le mani sui dreads colorati, scompigliandoli, con fare nervoso.

Perché me lo chiede se l'ha già capito?

- Vado via.- faccio spalluce -  Qui nessuno ha bisogno di me-.

Lancio un'occhiata ad Ellie che mi sta fissando mentre fuma una sigaretta, sembra non stia per niente ascoltando Aria parla entusiasta, scuoto la testa e poi torno a guardare Elia.

- Non te ne puoi andare, Ellie ha bisogno di te, ha bisogno di essere protetta.- sbuffa - Fra', ragiona-.

- Che devo ragionare? La situazione mi sembra abbastanza chiara.- digrigno i denti - Lei non vuole che io la aiuti, è stata abbastanza schietta. Sono stanco dei suoi capricci, dei suoi modi di fare...-.

Mi interrompo vedendolo guardarmi in uno modo strano, così gli lancio un'occhiata interrogativa.

- Ellie mi ha detto quello che è successo prima... Mi ha detto dei baci, della litigata. Tu la ami ancora- alzo gli occhi al cielo davanti alle sue parole, ridendo senza umorismo.

- Grazie di avermelo detto e di avermi ricordato quanto sono deficiente. La amo e lei mi ha tradito mentre stavo in coma- non avrei mai detto che lei, proprio lei, mi avrebbe fatto una cosa così meschina.

- Lei non ti ha tradito, se solo te mettessi in testa, Luca.- alza gli occhi al cielo, irritato - Comunque se non ci credi fatti tuoi, ma non puoi lasciarla sola. Ti ricordi quello che hai passato con lei? Come ti sentivi bene con lei?  Io lo ricordo, ricordo bene, non facevi altro che sorridere quando ne parlavi, mi dicevi che era l'unica cosa che ti faceva sembrare tutto meno duro, come quando la portasti al mare e mi dicesti che ti aveva fatto scordare di tutti i problemi! Beh, se anche tu ancora tieni a questo stai qua a proteggerla, almeno in onore di quello che c'è stato.-

Chiudo gli occhi occhi per un secondo e i ricordi di quella serata al mare tornano a farmi visita, come un pugno nello stomaco. Aggressivi e prepotenti.

- Non correre, Luca- la guardo sorridendo, per poi fermarmi e lasciarle un bacio sulla fronte, mentre lei rilascia un sospiro, stanca di rincorrermi.

- Sei bellissima anche da spettinata- lei sgrana gli occhi e si porta le mani sulla testa cercando di sistemarsi i capelli, con ansia, mentre io scoppio a ridere davanti alla sua innocenza.

- Perché mi prendi in giro?- mette su un broncio, che la fa sembrare ancora più adorabile, così anniento la distanza baciandola.

Porto le mie mani sul suo viso e la attiro ancora di più a me, mentre lei appoggia le sue mani sul mio petto e mi accarezza dolcemente, mentre io intensifico il bacio appena lei schiude la bocca.

- Ti voglio così tanto- sussurro al suo orecchio, smettendo di baciarle le labbra a causa del fiato che viene a mancare.

- Ti amo, Luca, da morire, morirei per te- mi lascia un casto bacio e io la attiro tra le mie braccia, stringendola forte a me.

Torno sul pianeta Terra quando sento Elia parlare nervosamente, così gli rivolgo la mia attenzione e lo vedo stringere i pugni mentre guarda dove sono sedute Ellie ed Aria. Mi giro di scatto verso di loro e sento la rabbia ammontare in me quando vedo che Salvatore è davanti alla mia ex.

Lancio lo zaino per terra e mi dirigo verso di lui, dandogli una spinta alle spalle. Lui perde leggermente l'equilibrio e si gira verso di me, con gli occhi colmi di nervoso.

- Ma che ti prende?- chiede, con calma apparente - Dimmi un po', sei pazzo per caso?-.

- Pazzo? Io? Sto solo cercando di farti capire che devi stare lontano da Ellie, perché mi sono rotto le palle di vedere la tua faccia di merda che le gironzola intorno. Ok?- mi metto davanti a lui e gli punto un dito contro, con fare minaccioso, nonostante sia molto più alto di me.

- Non mi fai paura.- ride divertito, facendomi innervosire di più - Non so nemmeno quello che sei per Ellie, perciò fatti da parte tu, perché io sono il suo ex, il suo primo amore e se voglio parlarle lo faccio tranquillamente-.

Mi mordo nervosamente il labbro inferiore, cercando di calmarmi e non sbottare, ma non sento la rabbia svanire, anzi, la sento aumentare sempre di più. Questo bastardo, dopo tutto il male che le ha fatto, ha il coraggio di chiedere a me chi sono, definendosi " il suo primo amore". È serio?

- Cosa sono per Ellie?- urlo, senza riuscire a contenermi, mentre alcune persone iniziano a rudanarsi intorno a noi, come se fossimo uno spettacolo teatrale - Tu sarai pure il suo primo amore- pronuncio questa parole con derisione ridendo, ma poi torno serio e continuo - ma io sono il primo che se l'è fatta-.

Sento Elia fare il mio nome in segno di rimprovero e io sgrano gli occhi rendendomi conto di quello che ho detto. Dannazione!

Mi giro di scatto verso Ellie, pronto a scusarmi, sia per averlo detto così davanti a tutti, sia per le parole che ho usato, come se non me ne importasse, come se fosse il mio trofeo, come se stessi solo marcando il territorio, ma la vedo guardarmi con le lacrime agli occhi, così mi zittisco prima di aprire bocca.

Si avvicina a me e senza pensarci stampa le sue cinque dita della mano destra sul mio viso, ma credo che i suoi occhi colmi di delusione e tristezza facciano più male del suo colpo. Abbasso la testa e sto zitto, nonostante il nervoso si stia facendo  sempre più forte dentro me.

Lei scappa via ed Aria la segue, non prima di avermi insultato dandomi del bastardo. La guardo sparire dentro la scuola e poi mi giro verso Elia che ha uno sguardo indecifrabile sul volto.

- Certo, un ragazzo affidabile, tutte dovrebbero innamorarsi di te- fulmino Salvatore davanti al suo tono sarcastico e gli giro le spalle, nonostante abbia voglia di mollargli un pugno sul viso.

Afferro il mio zaino, che avevo buttato per terra in precedenza, ed esco da scuola, ora sì che non ha proprio più senso che io resti qua.

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