Capitolo 45.
Ed eccolo di nuovo il lunedì mattina, pesante e triste come sempre, è il giorno più brutto della settimana, perché ti strappa via dalla quotidianità e calma che la domenica ti ha donato, anche se il mio fine settimana non è stato proprio dei migliori.
L'incontro con Salvatore ha smosso tutte le mie emozioni più negative, quelle che credevo non sarebbero più uscite fuori, che sarei riuscita a tenere nascoste, invece no. Mi ha fatto senz'altro male ripercorrere tutto quel periodo, ma mi sono rincuorata con il pensiero che, probabilmente, non lo vedrò più, sono sicura sia stato solo un caso, perciò non ne ho parlato nemmeno con mia madre, non ha senso farla preoccupare per nulla.
Entro dentro il cortile della scuola e mi avvicino ad Elia ed Aria che stanno ridendo e chiacchierando tra loro, mi salutano entusiasti appena mi vedono, poi Aria mi lascia un bacio sua guancia, mentre Elia mi abbraccia da dietro e mi tiene stretta così, mentre continua a parlare.
- Va tutto bene?- la mia migliore amica si informa sul mio umore e io mi limito ad annuire e sorridere, per convincerla, per poi regalare un sorriso anche ad Elia. So che sono entrambi preoccupati, visto che durante la giornata di ieri mi hanno riempito di messaggi per sapere come stavo e come avevo preso l'incontro con il mio ex.
- Elia Specolizzi, alla seconda ora abbiamo francese e quella mi fa uscire dall'aula senza preoccuparsi se non mi vede rientrare.- lo guardo sorridendo - Perciò ci vediamo nel cortile dietro e ce ne fumiamo una, che dici?-.
Faccio gli occhi dolci e lui mi stringe forte. - Certo, piccola. Sarò a tua completa disposizione-.
Sorrido entusiasta e la campanella suona nello stesso momento, annunciando l'inizio delle lezioni, così sciolgo l'abbraccio con Elia e io ad Aria lo salutiamo, prima di sparire all'interno della scuola, per raggiungere la nostra classe.
Purtroppo alla prima ora abbiamo matematica, perciò mi dovrò subire quella strega della Palena. Entriamo in aula e salutiamo cordialmente vedendo che lei è già seduta alla cattedra intenta a sistemare le sue cose, risponde freddamente al nostro saluto e io alzo gli occhi al cielo, scocciata dal suo comportamento irritante già di prima mattina.
Io ed Aria ci accomodiamo al nostro banco e io osservo il posto di Luca che è ormai vuoto da troppo tempo, mi spezza il cuore vederlo così, trasmette malinconia. Ogni giorno spero di vederlo nuovamente seduto davanti a noi, ma ogni giorno rimango con l'amarezza nel cuore.
Tutti i nostri compagni prendono posto e la professoressa inizia a fare l'appello, naturalmente senza lasciarsi scappare un commento personale quando arriva a " D'Orso Luca". - Finalmente ha capito che forse era meglio ritirarsi, qua non avrebbe combinato mai nulla-.
Stringo forte i pugni davanti alle sue parole e Aria mi accarezza dolcemente la coscia per farmi calmare. Sento la rabbia salire in me sentendo quanta cattiveria la professoressa sputa su Luca, nonostante sembrerebbe che tra me e lui è ormai finita.
Scuote la testa sorridendo e Giulio decide che non è abbastanza l'odio della prof, aggiungendo una delle sue perle. - Quelli nati per strada sono destinati a restare in strada, a fare affari sporchi-.
Mi giro di scatto verso di lui come una bestia pronta ad azzannare, perché che lui è il meno indicato ad aprire bocca, un "uomo" che alza le mani su una donna e che inventa un sacco di bugie solo per il gusto di farle del male.
- Giulio, chiudi quella fogna.- sbraito, senza riuscire a trattenermi, mentre lui scoppia a ridere.
- E perché mai?- chiede, mettendo su un sorriso malizioso, facendomi intuire immediatamente che intenzioni ha - Eppure quando stava in coma preferivi me ed è per questo che ti ha mollata-.
I miei compagni di classe iniziano a bisbigliare tra loro davanti alle parole di Giulio, mentre un forte senso di nausea si fa spazio nel mio stomaco. Non ci credo che l'ha davvero detto davanti a tutti.
La professoressa riporta la classe all'ordine e, per la prima volta nella mia vita, la ringrazio mentalmente per avermi tirato fuori da una situazione al di poco spiacevole. Finisce di fare l'appello e poi si alza dalla cattedra, mettendosi davanti ad essa. Classica posizione che assume quando deve informarci di qualcosa o farci uno dei suoi discorsi.
- Allora, da oggi avrete un nuovo compagno, ho avuto modo di incontrarlo prima, è una persona rispettabile ed ha dei voti eccellenti. Ha perso un anno, per problemi personali, ma ora se la cava alla grande. Mi raccomando, non fatevi riconoscere, comportatevi bene.- si zittisce un attimo sentendo bussare alla porta ed invitare ad entrare chiunque sia.
La porta si apre e sgrano gli occhi mentre il mio cuore accelera, davanti alla vista del ragazzo che ha appena messo piede in classe. Il suo sguardo si posa su di me per un attimo e sorride leggermente, mentre io resto seria, con il cuore che va sempre più forte.
La professoressa sorride e lo invita ad entrare, facendolo andare accanto a sé. - Ecco, lui è il vostro nuovo compagno, Salvatore Lovisi-.
Il mio respiro si fa corto in un attimo mentre lei continua a presentarlo alla classe. Questo è uno scherzo di cattivo gusto.
Aria cerca di farmi calmare, ma non riesco. Non posso credere che lui sia qua, nella mia stessa classe, la persona che mi ha rovinato la vita.
- Salvatore vai a sederti là- la Palena indica il banco davanti al nostro - tanto è vuoto-.
- No.- ribatto io, senza riuscire a controllarmi - Questo posto è di Luca, se tornasse...- la professoressa mi zittisce, così mi interrompo a metà.
- Dubito che il tuo amico tornerà.- sorride falsamente - Quindi per ora Salvatore siederà là, inoltre è un banco per due, se mai D'Orso tornasse potrebbe starci lo stesso-.
Mi mordo nervosamente il labbro inferiore, mentre spezzo in due la matita che ho tra le mani, a causa della rabbia che sto provando in questo momento.
Salvatore si avvicina al suo banco e mi sorride facendomi l'occhiolino, senza però nessuna malizia, prima di accomodarsi.
Scuoto debolmente la testa e mi giro verso Aria che ha uno sguardo preoccupato.
Non ci posso credere, Salvatore è tornato per rimanere.
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