Capitolo 28.
- Non vorrei mai lasciarti- strofina il naso sul mio collo - sei tutta mia, vero?-.
- No- decido di stuzzicarlo un po' - non sono solo tua, sono anche dei miei amici-.
Lui trasalisce e stringe forte il mio fianco sinistro, con fare possessivo. Alza lo sguardo sul mio e mi spinge leggermente, fino a farmi appoggiare sul banco.
- Cosa hai detto?- i suoi occhi scrutano attenti i miei - Non sei spiritosa eh-.
Cerco di restare seria, a fatica, e accarezzo il suo viso, dolcemente.
- Non sono spiritosa, lo so- gli sorrido e gli stampo un bacio tra le labbra - scherzavo, sono solo tua- avvicino la mia bocca al suo orecchio - tutta, interamente-.
Lo sento sussultare e sposta le sue mani sulla mia schiena, attirandomi a sé.
- Mi mandi in estasi- biascica, con voce roca - sei meglio della marijuana-.
Arrossisco violentemente davanti alle sue parole e faccio per rispondergli, ma mi zittisco sentendo una voce grossa fare il nome e il cognome del mio ragazzo.
Luca molla la presa su di me e ci giriamo di scatto. Spalanco la bocca vedendo due carabinieri davanti a me e il mio cuore accelera in un attimo.
-Luca D'Orso- il più anziano dei due fa un passo avanti, osservando il mio fidanzato - devi seguirci in caserma!-.
Mi giro di scatto verso di lui, che mi prende per mano, ma senza incrociare i miei occhi.
- Per quale ragione dovrei venire con voi?- il tono di voce di Luca è freddo, non sembra preoccupato per nulla, al mio contrario - Non ho fatto nulla-.
- C'è giunta voce che sei in possesso di sostanze stupefacenti, devi seguirci per la perquisizione- fa un segno con la mano a Luca, che sta a significare di seguirli.
Il moro stringe più forte la mia mano e scuote la testa in segno di negazione, in modo deciso.
- Non verrò con voi- il disprezzo trasuda dalla sua voce - non ho nulla addosso-.
Non so perché, ma mi sento che sta mentendo. Vorrei sbagliarmi fortemente, ma sento un sesto senso che mi dice che lui non è pulito in questo momento.
- Ti stai rifiutando di venire con noi, ragazzino?- il carabiniere più giovane prende in mano la situazione, avanzando e mettendo la mano sul cinturone, accanto alle manette.
- Non mi fate paura- sul viso del mio ragazzo si dipinge un sorriso ironico - non attaccano le minacce delle manette, con me-.
I due carabinieri si lanciano uno sguardo di intesa e poi il più giovane viene verso il mio ragazzo. Lo strappa dalla mia presa, con un colpo secco, e Luca digrigna i denti con nervoso.
- Allora ti perquisiamo qua, davanti alla tua ragazza e ai tuoi amici- gli fa girare la faccia verso il muro e lo fa appoggiare a quest'ultimo - non mi piacciono i tipi spiritosi come te-.
-E a me non piacciono gli sbirri- sputa Luca, di rimando - per nulla-.
Il carabiniere alza gli occhi al cielo e gli dà una spinta, facendolo aderire al muro.
Inizia a toccargli le tasche della felpa e vedo un sorrisino lieve incresparsi tra le labbra del carabiniere, mi basta questo per capire che ha trovato qualcosa.
Inizio a respirare irregolarmente e sussulto quando vedo delle bustine di erbe nelle mani del militare.
Le appoggia sopra il banco e continua a perquisire un Luca che sta diventando irrequieto, poi perquisisce il suo zaino.
Sento il cuore rallentare i battiti e nello stesso momento Aria entra in classe. Incrocia il mio sguardo e corre immediatamente verso di me, capendo la situazione.
-Ellie, ehi- mi stringe forte, vedendo che sto iniziando a tremare come una foglia - respira, è tutto ok-.
Scuoto la testa e ad ogni respiro che prendo la sensazione di soffocare si fa più intensa.
- Dobbiamo portarti via, per possesso e detenzione di stupefacenti- il carabiniere ripete la frase in modo quasi meccanico, poi lo fa girare e gli mette le manette ai polsi - forza, cammina-.
Sciolgo l'abbraccio con la mia migliore amica e vado verso Luca.
- Non potete portarlo via- la mia voce si spezza - lui non è cattivo...-.
I due militari ridacchiano e sorridono beffardi.
-Ragazzina, forse dovresti stare lontana da gente del genere- il più anziano parla con fare da saggio, facendomi innervosire - aveva della droga addosso, non lo considererei proprio un bravo ragazzo-.
Lo ignoro e mi metto davanti a Luca, mi meraviglio quando il carabiniere mi permette di salutarlo.
- Amore- una lacrima mi bagna il viso - andrà tutto bene, sono con te. Lo giuro-.
Lui sorride debolmente, tentando di rassicurarmi, ma vedo che in realtà il suo sguardo è spento.
-Starò bene- mi stampa un casto bacio - fa la brava-.
Io annuisco in preda a una crisi di pianto e lo stringo forte, mentre il carabiniere lo strappa dalla mia presa e lo conduce fuori.
Faccio per seguirli, ma Aria mi tiene da dietro e poco dopo anche Matteo mi si affianca, cercando di farmi calmare, mentre le lacrime non cessano di scendere.
Non riesco a crederci, poco fa ci stavamo baciando e stavamo scherzando tra noi, ed ora rischia di essere denunciato per possesso di droga.
Lui non è un cattivo ragazzo, io lo so. Odio pensare che qualcuno lo giudicherà per questo fatto, senza conoscere il Luca dolce, premuroso, scherzoso, intelligente, protettivo. Odio pensare che si soffermeranno all'apparenza, senza sapere la sua storia, il perché conduce questa vita.
-Andrà bene- Matteo mi accarezza le guance, asciugandomi le lacrime - vedrai che ne verrà fuori. Luca è un ragazzo dalle mille risorse-.
Concordo. Luca riesce sempre a salvare le situazioni. Ha un potere unico, un'energia unica che contagia tutti.
Giulio entra in aula e vedendomi scoppia a ridere, con gusto. Come se aspettasse di vedere Luca scortato fuori dai carabinieri, da sempre.
Matteo, accorgerdosene, gli lancia uno sguardo intimidatorio, ma Giulio mantiene l'espressione divertita.
- Ignoralo- Aria mi accarezza dolcemente i capelli - è solo geloso della persona pulita che è Luca, mentre lui è solo un bastardo-.
Annuisco debolmente e nello stesso momento la professoressa di informatica entra in aula. La ricreazione è finita, ma con tutto questo trambusto non mi sono resa conto.
Matteo mi lascia un bacio sulla guancia, mentre Aria mi fa sedere al nostro posto, visto che sono ancora scossa dalla scena a cui ho appena assistito, per fare anche solo un passo da sola.
Al solo pensiero dei suoi occhi neri spenti e stanchi mi si spezza il cuore, in questo momento vorrei essere con lui per rassicurarlo e ripetergli che lo amo e che è una persona stupenda.
Mi appoggio al banco e mi lascio andare in una posizione comoda, nell'attesa che le ultime ore passino, così potrò raggiungerlo.
Ne uscirà, ne sono certa.
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