Capitolo 13.
- Quindi ora state insieme?- mi chiede Aria, sussurrando, visto che stiamo seguendo la lezione di storia - Io lo sapevo-.
- Sì, stiamo insieme- sorrido, abbandonandomi al ricordo di me e lui ieri, a casa mia - sto divinamente quando stiamo insieme-.
Mi perdo ad osservare il banco davanti al nostro che oggi è rimasto vuoto, visto che è partita la settimana di sospensione per Luca.
- Sono felicissima per te- trattiene l'entusiasmo a stento - non vedo l'ora di vedervi insieme-.
Le stringo la mano in segno di ringraziamento mentre mi mordo il labbro nervosamente. Non vedo l'ora di rivederlo.
*
L'ultima campanella suona e io inizio a sistemarmi i capelli nervosamente, visto che Luca verrà a prendermi a scuola.
Lo so, forse sono un po' ridicola visto che mi vede ogni giorno a scuola, e che ieri quando è venuto a casa ero disordinata, ma voglio essere al meglio ora.
- Dai principessina- Aria mi dà un colpetto sul braccio, prendendomi in giro - muoviti che il principe ti aspetta fuori-.
Le rivolgo una smorfia, ma un sorriso spontaneo mi tradisce, inutile dire che sono felicissima che abbia deciso di passare a prendermi, nonostante lui oggi non fosse a scuola.
Prendo un bel respiro e poi afferro lo zaino, dirigendomi all'uscita, con Aria che continua a festeggiare con allegria.
Ad ogni passo che faccio sento l'ansia salire, ho una voglia matta di baciarlo, di sentire il suo odore e di sentire le sue carezze su di me. Mi fa sentire viva come non mai, anche se solo mi sfiora.
- Guarda là- Aria indica il cancello con l'indice - ti aspetta, aspetta solo te-.
Scoppio a ridere davanti al suo tono sognante, sembra stia raccontando una fiaba.
- Ora vado. Come sto?- mi indico nervosamente e lei mi stringe a sé, per incoraggiarmi.
-Sei bellissima- mi stampa un bacio sulla guancia, sciogliendo l'abbraccio - non hai bisogno di conquistarlo, l'hai già fatto!-.
Mi dà una piccola spinta e io ridacchio, iniziando a camminare verso il moro, che è intento a usare il telefono.
- Stiamo insieme da poche ore e già mi tradisci?- ironizzo, una volta davanti a lui - Sai che non lo accetto?!-.
Lui sorride sghembo e blocca il telefono per poi metterselo nella tasca dei jeans, infine alza lo sguardo sul mio.
-Ehi bambolina- mi attira a sé - non dovevi scoprirlo così, doveva restare un segreto-.
Cerco di restare seria, e continuo questo siparietto.
- Allora potrei vendicarmi- avvicino la mia bocca al suo orecchio - potrei lasciarti già da ora e impedirti di baciarmi per sempre-.
Lui sussulta e io reprimo una risata, mentre mi attira a sé maggiormente e appoggia le sue labbra sul mio orecchio, facendomi invadere da miliardi di brividi.
- Non ti libererai di me così facilmente- aggancia il mio sguardo e in attimo annienta la poca distanza che ci separa.
Mi bacia con passione e sento il cuore reagire come sempre. Credo non mi abituerò mai a lui, ai suoi baci, sa mandarmi fuori di testa a suo piacimento.
- Luca- mi allontano a malincuore - andiamo via da qua, non mi va di dare spettacolo in questo modo-.
Lui sorride debolmente e annuisce, prendendomi per mano.
- Andiamo via- mi trascina alla macchina - hai ragione. I nostri baci devono solo essere nostri, perché nessuno deve immaginare se stesso al mio posto. -.
Mi fa l'occhiolino e io arrossisco davanti alle sue parole, per poi salire in auto.
Sono completamente andata. Possibile sia successo tutto così velocemente? Non l'avrei mai detto.
Il moro parte e inizia a guidare con calma, canticchiando un motivetto, mentre io lo osservo.
-Bella questa canzone!- commento, ammirata - Di chi è?-.
- È mia- ride - l'ho scritta io-.
Rido davanti alle sue parole, ma poi torno seria, vedendo che in realtà non sta scherzando. Non era una battuta.
Lui scrive canzoni? Wow, mi stupisce sempre di più.
-Tua?- chiedo interessata e sbalordita allo stesso tempo - Sei un autore?-.
- No- scuote la testa in segno di diniego - sono un cantautore. Scrivo pezzi rap e canto, da un po' ormai-.
- Sto con un rapper- commento, scherzosa - ora dovrò comportarmi da snob, ho un fidanzato famoso-.
- Ora siamo fidanzati?- chiede serio, guardandomi negli occhi per qualche secondo, per poi tornare a concentrarsi sulla strada - Da quando?-.
Sento il sangue affluirmi alle guance e una morsa chiudermi lo stomaco. Come ho potuto credere che fossimo fidanzati? Sono una vera stupida.
-Scusa...- inizio palesemente a disagio -non volevo... cioè... io...-.
Mi zittisco non sapendo che dire e il moro appoggia la sua mano sulla mia coscia, scoppiando in una fragorosa risata.
- Ti sto prendendo in giro, Ellie- continua a ridere di gusto - ovvio che siamo fidanzati se stiamo insieme-.
Lo fulmino con lo sguardo e allontano la sua mano dal mio corpo, sentendomi offesa.
- Ma sei scemo?- gli chiedo alzando la voce, stizzita - Mi hai fatto prendere un colpo. Pensavo di aver fatto una figuraccia-.
Luca continua a ridere di gusto e riappoggia la mano sulla mia gamba, stringendomi e facendo cerchietti immaginari con il pollice.
- Sei adorabile quando sei in imbarazzo- fa spallucce - mi stai mandando fuori di testa. Ho voglia di baciarti anche ora.-.
Alzo gli occhi al cielo e mi giro verso il mio finestrino, per non fargli vedere che mi è scappato un sorriso.
- Ti odio, Luca D'Orso- sospiro - sei un buffone-.
-Lo so che mi adori, Ellie Rinaldi- mette la mano sul mio viso e mi obbliga a un contatto visivo - perché anche per me è così-.
Si morde il labbro inferiore e riguarda la strada, mollando la presa su di me, per poi mettere la mano sul cambio.
-Hai ragione...- sorrido sincera e gli accarezzo il viso, sporgendomi debolmente verso lui - molta ragione, carino-.
- Non chiamarmi carino- mette su un finto broncio - sono più che carino-.
Scoppio a ridere e faccio per rispondergli, ma il suo telefono squilla, segnando l'arrivo di un messaggio.
-Leggimelo per favore- indica il cellulare che sta sotto la radio, con un cenno del capo - non voglio distrarmi dalla guida, devo salvaguardarti-.
Annuisco, sentendo il cuore sospirare davanti alle sue parole, e prendo in mano il telefono.
-È di un certo "El Diablo", dice che devi andare al solito posto immediatamente- Luca mi strappa il telefono dalle mani e lo lancia dietro, con rabbia.
Io sussulto davanti al suo gesto, mentre lui dà un colpo nervoso al volante, emettendo un urlo gutturale.
- Luca, che succede?- chiedo preoccupata e impaurita. Non capisco chi possa essere questo tipo e perché il mio ragazzo abbia perso la pazienza così in fretta.
- Ti riporto a casa- afferma, con un tono talmente freddo che non ammette repliche.
Io annuisco debolmente e appoggio la schiena al sedile, mentre guardo fuori dal mio finestrino, per non pensare all'atmosfera pesante che si è creata in macchina.
Ma in che guai si è cacciato?
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