Capitolo 1.
Non ho proprio voglia di riniziare con il solito tran tran scolastico. Alzarsi presto, andare a scuola, starci per 5 ore, e poi tornare a casa a studiare.
Allora, diciamocelo chiaro, studiare non mi piace granché, preferisco di gran lunga stare coricata sul mio amato letto a guardare fantastiche serie tv.
Emozionante no?
Nonostante ciò, però, a scuola vado discretamente. Nessun voto eclatante, sto nella sufficienza, ma questo mi permette di non essere mai rimandata o bocciata.
Ed è per la mia pigrizia che quando la prof di informatica fa il suo ingresso, mi lascio scappare uno sbuffo rumoroso, mentre la mia migliore amica mi dà una gomitata.
Lei ci tiene alla scuola, proviene da una famiglia di ricchi avvocati, emigrati dall'America da ormai 15 anni, che sognano per lei una laurea. Anche fisicamente è il mio opposto, ha gli occhi blu, i capelli biondi ed è una bellissima ragazza, i suoi lineamenti americani la contraddistinguono dal resto delle studentesse.
-Ringrazia che c'è chiasso, Ellie!- sussurra, quasi stizzita -Altrimenti la vecchia ci sbatteva fuori entrambe. Vuoi iniziare questo quarto anno con il botto?!-.
La prof riporta la classe all'ordine, sbattendo il registro sulla cattedra, facendomi innervosire. È fastidioso quel rumore.
Faccio per rispondere ad Aria, ma qualcuno bussa alla porta, catturando l'attenzione di tutti noi. La prof invita ad entrare e la porta si apre immediatamente.
Un ragazzo fa il suo ingresso in aula e sorride sghembo alla docente, la quale lo sta fulminando con lo sguardo.
-D'Orso ti sembra il caso di arrivare in ritardo il primo giorno di scuola?- lo sgrida l'insegnante, infastidita - Ti sei affezionato alla quarta, per caso?-.
-Scusi prof, ma avevo da fare- ammicca e scoppia a ridere -incredibile come anche le ragazze del primo anno sappiano già chi sono-.
La donna si fa rossa dalla rabbia e inizia a urlargli contro. Incredibile come lui, davanti alle grida furiose della prof, resti impassibile e cerchi di non ridere. Dev'essere abitudine tutto questo per lui.
-D'Orso, vai a sederti e non osare interrompere la lezione- la prof indica il banco vuoto davanti al nostro -o sarò costretta a sbatterti in presidenza già dal primo giorno-.
Lui le schiocca un occhiolino e si dirige verso il banco, come se stesse facendo una sfilata, sotto lo sguardo di quasi tutte le mie compagne, che lo stanno fissando ammirate.
Non ho mai sentito parlare di lui, sarà perché solitamente passo le mie giornate scolastiche in classe, per evitare di fare figure di merda che mi portino ad essere notata. Preferisco stare nell'anonimato.
Il ragazzo si accomoda nel banco davanti al nostro e mi meraviglio quando la prof non lo riprende per la sua postura poco educata. È praticamente coricato sulla sedia.
-Carino- mi giro verso Aria, sentendola parlare - proprio non male. Classico ragazzo cattivo che ti fa perdere la testa-.
Scuoto il capo davanti alle sue parole, trovandole ridicole. Non sono la tipa che perde la testa per un ragazzo così, insomma un ragazzo a cui sembrerebbe interessare solo il divertimento. Un minimo di applicazione a scuola, no?
Ripeto che neanche io sono Einstein, ma so che il diploma è un tassello importante per poter combinare qualcosa nella vita, mentre questo ragazzo non sembra intenzionato a fare nulla di tutto ciò.
- Non sono interessata a perdere il mio tempo con un ragazzo così- sbuffo - troppo spavaldo!-.
-Mai giudicare un libro dalla copertina!- mi rimprovera la bionda -Comunque sia, è carino, che tu sia interessata a lui o meno-.
È vero, è un bel ragazzo, ma ha la classica faccia da " so di essere bello e dannato". Secondo me sto tipo porta solo guai, tanti guai.
- Se non la smettete di parlare di me, potrei anche emozionarmi- sussulto sentendo la voce del diretto interessato rivolgersi a noi e noto che si è girato verso il nostro banco.
Ci ha sentite. La giornata non poteva iniziare peggio. Che figura di merda.
Mi giro verso Aria e noto che è arrossita notevolmente, non capisco se sia in imbarazzo perché lui ha sentito i nostri discorsi, o perché ci sta rivolgendo la parola... o magari per entrambe le cose.
- Sarai abituato- sbotto - visto che le nostre compagne ti guardavano con ammirazione-.
Scoppia a ridere davanti alle mie parole e poi si morde il labbro inferiore, facendosi serio.
- Non male come osservatrice.- mi fa l'occhiolino, dovrebbe seriamente smetterla con sti occhiolini, è irritante -Loro mi guardavano con ammirazione, e tu, bambolina?-.
Ora sono io quella che si mette a ridere, vista l'assurdità che ha appena detto. Non crederà davvero di essere oggetto di desiderio per tutto il genere femminile, vero?
- Mi dispiace deluderti- storco il naso - ma già il fatto che puzzi d'erba in questo modo ti fa perdere punti-.
Aria mi dà una leggera gomitata, intimidendomi così di zittirmi, ma io la ignoro. Non voglio nemmeno per un secondo che questo tipo creda che io sia come tutte le altre.
-L'erba non puzza, profuma- precisa - e poi non mi sembri tanto sincera, bambolina. Sono abituato ad avere gli occhi addosso, hai ragione, ma se tu l'hai capito è perché mi trovi interessante... sennò non avresti detto questa frase-.
Reprime una risata e io reprimo la voglia di lanciargli il mio astuccio in testa. In questo momento ho davvero voglia di fare male al suo visino da finto innocente, non mi incanta con quegli occhioni castani. Questa conoscenza non sta andando bene.
- Mi stai innervosendo- sbraito - io non sono come le altre. Non ti ho nemmeno considerato-.
Fa per rispondermi, ma viene ripreso dalla prof, perciò si gira in avanti, senza ribattere. Mi lascio scappare un sospiro di sollievo, mentre Aria mi guarda con rimprovero, ancora.
- Non dovremmo farci nemici- sbuffa -perché sei stata così acida con lui? Solitamente tu non sei così.-.
Alzo gli occhi al cielo e mi rendo conto che ha ragione. Di solito sono molto socievole e simpatica, ma lui mi ha spinta ad essere scontrosa.
Mi ha infastidito che lui creda che io sia una che vorrebbe stare con lui, una facile. Io non sono così.
Io credo all'amore e voglio innamorarmi, voglio stare con la persona giusta, non una persona che mi usa solo per i suoi bisogni.
Ho avuto solo un ragazzo fin'ora, e con lui è finita malissimo, perché era un vero stronzo, perciò ora sto attenta a chi mi si avvicina.
Forse vivo in una favola, in un mondo tutto mio, forse solo un'illusa, ma preferisco stare sola che accontentarmi di uno qualunque.
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