18 Capitolo
Colin è da un mese che è partito per Roma ed io sto andando a patente che sta andando molto bene.
Parlo con lui ogni giorno e sto pensando di andare a trovarlo.
Thomas e Diego vorrebbero venire ma hanno da fare e non possono.
Ho messo da parte dei soldi per andarci, le mie amiche vorrebbero venire ma non vogliono perché pensano che tra me e lui succederà qualcosa e non vogliono rovinarmi nulla.
Tra me e Colin non succederà un cazzo, ne sono assolutamente sicura.
Mi mordo il labbro inferiore leggendo delle notizie su internet, tante parlano ancora di Colin e di come forse si è rovinato la carriera.
La gente è una merda, quel povero ragazzo sta soffrendo tantissimo.
Anche se non lo ammetterà mai.
<<Salve, ho chiamato ieri per una camera>> poso il telefono schiarendomi la voce.
Annuisco sorridendo. <<Benvenuto. Certo, mi dica il suo nome e mi dia i documenti>> l'uomo annuisce dandomi i suoi documenti dicendomi il suo nome e cognome, mi manca il fiato.
Ha lo stesso cognome di Colin, Harrison.
Forse è suo padre? Ma che diavolo? Effettivamente assomiglia molto a lui.
È un bell'uomo anche se il suo viso è scavato per via della droga.
<<Scusi la domanda, non voglio essere indiscreta o altro. Lei conosce Colin?>> chiedo, l'uomo annuisce facendo un sorrisetto.
<<È mio figlio>> questo stronzo lo ha picchiato per tanto tempo.
Non è stato un buon padre.
Mi schiarisco la voce porgendogli le chiavi della stanza.
<<Arrivederci allora>> annuisce andandosene, ha una valigia con se.
Suo figlio non è qui, quindi cosa ci fa a Londra?
Prendo il telefono quando sono sola e cerco delle notizie su di lui ma non trovo niente. Colin non ha mai detto niente su di lui o su sua madre.
Le cose che so, sono solo perché me le ha dette lui e me le disse anche Mark.
Mia nonna e lui ci danno dentro ogni volta che hanno voglia da quello che so. Sono sicura che quei due stiano insieme ma non lo dicono nemmeno.
Messaggio un po' con le mie amiche, per due giorni non lavorerò.
Sto cercando di organizzarmi infatti per stare con loro ma stanno dicendo che sono stupida e che potrei andarmene a Roma.
Dovrei pensarci di più ma voglio fare una sorpresa a Colin.
Sono sola adesso, in hotel.
O lo faccio o non lo faccio.
Prendo subito il biglietto velocemente, domani mattina parto.
Merda!
L'ho fatto!
Andrò a Roma da Colin.
Lo faccio solo per lui, perché voglio che stia meglio e forse davvero gli serve una faccia amica.
Rido scuotendo la testa, mi arriva un messaggio da Colin, sto per leggerlo ma arriva una famiglia molto chiassosa. Mi schiarisco la voce sfoderando il mio miglior sorriso.
La famiglia mi guarda in cagnesco, in particolare modo la donna che avrà sui cinquant'anni.
<<Volevamo una stanza per 4, se smette di guardare mio marito>>
<<Come scusi?>> chiedo confusa, nemmeno l'ho visto il marito. La donna mi fa il verso.
Mi dice che quelle come me sa che vogliono e basta. Cerco di mantenere il sorriso ma questa stronza dovrebbe essere mandata a fanculo e basta.
<<Signora io non l'ho nemmeno visto suo marito. Ho ventidue anni, sicuramente non voglio sfasciare una famiglia. Quindi o mi date i vostri documenti o ve ne andate, dato che non mi va di essere paragonata ad una puttana>> l'uomo si scusa dandomi tutti i documenti. Che situazione del cazzo. Registro loro una stanza e quando se ne vanno stringo i denti arrabbiata.
Prendo il telefono leggendo il suo messaggio.
Colin: Come va a lavoro?
Io: Bene dai
Colin: Sicura?
Io: Si...
Io: Una stronza mi ha dato della troia
Colin: Ti ha dato della troia? Che stronza per davvero!
Io: Diceva che ci provassi con suo marito
Colin: Doveva essere uno gnocco assurdo allora ahahah
Io: Per nulla ahahah
Io: Non mi piaceva nemmeno e manco l'ho guardato. A te come sta andando?
Colin: Oh benissimo, sono andato a correre (magari)
Io: Tornerai a correre
Ho finito il mio turno. Esco dall'hotel salutando i miei colleghi.
Mi accendo una sigaretta andando verso la metropolitana. Stasera sembra tutto deserto e mi va bene così, sono più tranquilla almeno.
I miei amici mi aspettano al pub, quindi mi devo assolutamente muovere.
Non voglio arrivare in ritardo e devo dire a tutti quello che ho fatto e che farò per Colin.
Arrivo a destinazione. Le mie amiche mi salutano immediatamente abbracciandomi anche. Roteo gli occhi divertita, e metto una mano intorno alle spalle di Raissa che mi sembra triste oggi. Sorride.
<<Che succede?>>
<<Nulla, ho litigato con mia madre. Molte volte non capisce i miei bisogni>> sospira alzando le spalle, il suo ragazzo la abbraccia subito da dietro dicendole qualcosa all'orecchio.
Sono una bellissima coppia, l'ho sempre pensato. Litigano ma fanno subito pace. E oramai non riuscirei a vederli con altre persone.
Entriamo dentro al locale, e prendiamo subito un tavolo.
Mi tolgo la giacca del lavoro. Non voglio assolutamente sporcarla. Effettivamente sotto ho la camicia bianca e se sporco questa sono cazzi amari ma non lo farò.
Ordiniamo qualcosa da bere.
<<Ho preso il biglietto per Roma>>
<<Seriamente?!>> domanda Raissa felice. Gli altri mi fanno un sorrisetto che mi fa ridere. Alzo le spalle.
<<Hm hm, Colin ha bisogno di me>>
<<Lui lo sa?>> chiede nuovamente Raissa, scuoto la testa incrociando le braccia al petto. Mi mordo il labbro inferiore.
<<No, voglio fargli una sorpresa. Starò lì per il weekend. Parto domani>> le mie amiche applaudono. Fanno un sorrisetto.
Scuoto la testa. Ringrazio il cameriere che ci porta i nostri ordini.
<<Smettetela, lo sapete che non c'è nulla tra noi>>
<<Per ora>> mormora Thomas, gli tiro un pezzo di pane facendolo ridere.
Bevo un sorso della mia bevanda sorridendo. Chiacchiero un po' con i miei amici finché non mi vibra il telefono.
Colin: Gattina che fai?
Io: Sono con gli altri e tu?
Io: Stai bene?
Io: È successo qualcosa?
Colin: Mi annoio tantissimo
I ragazzi guardano il mio telefono ridendo. Bevono i loro cocktail.
<<Digli che dovrebbe scopare>>
<<Sei un coglione Thomas>> ribatto alzando gli occhi al cielo. Prendo il bicchiere e me lo scolo tutto d'un fiato.
<<E diglielo! Non essere gelosa>>
<<Non lo sono>> borbotto nervosamente.
Io: Thomas dice che dovresti scopare per stare meglio
Colin: Ahahah magari, Alex voleva pagarmi una prostituta
Colin: Ma non mi interessa 🤷♂️
Io: Non riesci?😱
Colin: Hm fidati che ti scopo se vuoi anche se sto male
Colin: Basta solo chiedere bambolina sexy
Io: COLIN.
Non ci sta provando con me, ne sono davvero sicura ma con queste affermazioni mi fa davvero impazzire. Dato che non mi risponde e la serata è giunta al termine i miei amici insistono per accompagnarmi a casa.
Li ringrazio quando arriviamo e li saluto abbracciando tutti e quattro.
Scendo dalla macchina, sorrido.
Andrò a Roma, che meraviglia!
Preparo un piccolo borsone dove ci metto un po' di vestiti, il caricabatterie ed un libro.
Sento dei rumori in casa, scendo di sotto e mia nonna mi sorride.
<<Ciao nonna>>
<<Ciao tesoro mio, c'era Mark qui>> sorrido prendendo un bicchiere d'acqua. Lei mi comincia a raccontare di come si sia divertita con lui. Sono andati a cena fuori, ed è stato molto carino.
Le dico che sono davvero felice per lei, che secondo me quell'uomo è davvero innamorato.
<<Nonna io domani mattina parto>>
<<Come?>> annuisco accendendomi una sigaretta mordendomi il labbro inferiore.
Mi siedo su una sedia guardandomi intorno mentre fumo.
<<Vado a Roma dal mio amico>>
<<E gli altri?>> scuoto la testa leccandosi il labbro inferiore. Ride facendomi l'occhiolino.
<<No nonna, non c'è nulla tra noi. Ora vado a letto>> finisco di fumare. Mi alzo e abbraccio mia nonna che mi chiede di chiamarla appena arrivo, annuisco sorridendo.
Pov Colin
È assurdo stare qui a casa e non poter fare nulla. Il mio migliore amico mi è venuto a trovare ma l'ho mandato via perché non mi va di uscire con questa gamba del cazzo.
Potrei godermi Roma ma vorrei solo stare bene e basta.
Voglio ricominciare a giocare a calcio, sospiro.
È tutta la notte che non riesco a dormire perché il dolore è troppo lancinante.
Mi alzo per andare in cucina, prendo il pacchetto di sigarette prendendomene una.
Sto fumando un sacco in questi giorni, mi rilassa un bel po' e almeno non penso a tutta la merda che leggo sui social.
Ho chiesto a Cassie se fosse sveglia ma immagino che è andata già a letto, dato che sono le cinque del mattino. Dovrei solo dormire e basta.
Mi verso un bicchiere di vino rosso, me lo hanno portato dei miei ex compagni di squadra della Roma qualche giorno fa. L'ho anche quasi finito da quanto è buono.
Sto facendo riabilitazione ma è davvero molto difficile per me stare fermo per tutto questo tempo.
Stasera ci ho provato troppo spudoratamente con Cassie e non vorrei che si fosse arrabbiata.
So che tra noi non ci sarà mai nulla ma volevo solo fare il simpatico, credo.
Guardo un po' di televisione sedendomi sul divano.
Finisco di bere la birra.
Mangio una fetta di pizza, ma quando il campanello mi avvisa di qualcuno alla porta guardo il mio telefono.
Sono le cinque del mattino, chi diavolo può essere a quest'ora?
Sospiro alzandomi piano dal divano e vado ad aprire.
Il mio migliore amico sorride battendo le mani.
<<Alex che fai qui? Sono le cinque del mattino>>
<<Ti ho portato una birra dato che so che non stavi dormendo>> rido scuotendo la testa, lo faccio entrare schiarendomi la voce. Si guarda intorno passandosi una mano tra i capelli sospirando.
<<Amico qui c'è un casino del cazzo>> ci mettiamo seduti sul divano.
Prendo un altro bicchiere di vino scolandomelo, sono leggermente ubriaco.
<<Guardiamoci qualcosa>> dico prendendo il telecomando.
<<Come va con la tipa?>> faccio zapping alla televisione alzando le spalle.
Faccio finta di non sapere di cosa stia parlando, inarca un sopracciglio divertito.
<<Con chi?>>
<<Oh dai! Lo sai, sei cotto di lei>> mi spinge, lo guardo malissimo. Non sono cotto di Cassie, la considero solo una mia amica. È solo quello.
<<Non è così, siamo solo ottimi amici>> rispondo ed è così. Mi piacerebbe farci sesso qualche volta, baciarla o che cazzo ne so.
Ma sinceramente non ci potrebbe mai essere nulla tra di noi, siamo diversi.
Anche se mi ha dato molto fastidio vederla ballare insieme ad Alex, ci ho pure litigato.
<<So che ti piacerebbe scopartela>>
<<Si è vero, mi piacerebbe ma dai. L'hai vista?>> fa un sorrisetto malizioso leccandosi il labbro inferiore, annuisce.
Stringo i pugni schiarendomi la voce.
<<Cazzo se l'ho vista! Ha quel culetto perfetto>> lo guardo male spingendolo. Ride accendendosi una canna.
Chiudo gli occhi passandomi una mano tra i capelli.
Vorrei avere davvero Cassie qui con me, le vorrei chiedere davvero di venire a trovarmi ma so che con la scuola guida ed il lavoro è molto incasinata.
<<Credo sia meglio rimanerci solo amico, non voglio incasinare tutto>> ammetto afferrando la canna del mio amico, e faccio un tiro guardando il programma tv che ho messo.
Ad essere sincero non ci capisco un cazzo ma almeno non penso a quella ragazza che oramai mi ossessiona il cervello ogni giorno che passa.
<<Ti manca?>>
<<Da impazzire, anche se la sento sempre. Non capisco più nulla, amico>> alzo le spalle sospirando.
Ma cosa diavolo mi succede?
Non mi è mai capitata una cosa del genere con nessuna ragazza, nemmeno con la mia prima fidanzata seria.
Alex mi guarda curioso ma io non so nemmeno cosa dirgli a questo punto.
Sono felice però che sia qui con me, su di lui posso contare sempre e so che non mi abbandonerà mai.
<<Sei cotto a puntino>> esclama in italiano, rido scuotendo la testa. Anche se forse un po' di ragione ce l'ha ma non capisco davvero niente quando sono con lei.
Non vederla mi sta uccidendo, la sogno in continuazione.
E se mi scordasse?
E se avesse qualcuno? No impossibile, i ragazzi me lo avrebbero detto.
<<Che poi ci credo, ha quegli occhi magnetici>>
<<Smettila Alex>> ride alzando le spalle accendendosi un'altra canna facendomi un sorrisetto che non promette niente di buono. So già che mi parlerà ancora di quanto sia sexy Cassie e credo che mi vada bene, perché parlare di lei mi fa stare tranquillo.
Quella ragazza è meglio di una canna.
Angolo Autrice:
Eccomi qui con un nuovo entusiasmante capitolo! Cassie è andata a Roma da Colin! Chi lo avrebbe detto!?😍 Che ne pensate?!
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