𝟚𝟜. Masks
Era ormai febbraio inoltrato. La band procedeva bene e grazie all'aiuto di Freddie, John sembrava riuscir ad ambientarsi tanto che contribuì più volte aggiungendo addirittura un eccellente assolo di basso nella canzone di Freddie.
Brian non sapeva come il cantante fosse riuscito a convincere il giovane a far parte della band, lui stesso provò a persuaderlo più volte, ma ogni volta John diventava schivo e cambiava argomento.
"Quindi dove andiamo?"
Chiese Roger.
"Al Reina pub, tesoro, andiamo sempre lì."
Russell era presente ad ognuna della loro prove, non che a Brian dispiacesse: Ross era simpatico, apprezzava la buona musica e non disturbava. Ormai lo considerava parte della loro cerchia ed un buon amico. Roger ancora non lo aveva accettato, non perdeva occasione per cacciargli occhiatacce e se non fosse stato per Brian, lo avrebbe addirittura insultato. Anche Freddie non sembrava provare simpatia verso Russell nonostante quello non gli avesse mai fatto nulla.
"Voi venite?"
Brian si voltò verso John e Russell in attesa di una risposta.
Il più giovane abbassò lo sguardo verso il suolo, lasciando che l'altro rispondesse per lui. Sembrava rassegnato all'idea di non aver alcun potere verso se stesso.
"In realtà noi-"
"Sì, John viene."
Freddie scansò Roger, prese John a braccetto e lo trascinò via con sé dal resto del gruppo.
Evans guardò stupito i due ragazzi che nel mentre si incamminarono verso il pub, poi si girò nuovamente verso Brian e fece spallucce.
"Credo di non avere altra scelta."
Brian gli sorrise provando a smorzare la tensione creatasi dal comportamento del cantante. Ovviamente Russell sarebbe potuto tornarsene in stanza se proprio non avesse voluto stare fuori, però Freddie sapeva che lui e John si separavano di rado, dunque avrebbe potuto evitare quel teatrino.
"Puoi anche andartene se vuoi."
I due ragazzi si voltarono verso Roger che non perse occasione per scagliare una delle sue frecciatine. Squadrava Evans dal basso all'alto tenendo le braccia incrociate giusto per delineare quanto lo turbasse la sua presenza. Russell inizialmente non reagì, guardava il ragazzino quasi impassibile, ma Brian sapeva che se non fosse intervenuto, quei due sarebbero presto passati alle mani. Si schiarì la voce così da attirare l'attenzione di Roger su di lui, e quando il biondino si voltò Brian lo fulminò con lo sguardo ammonendolo di non rovinare quella serata. Roger sembrò capire, sicché roteò gli occhi e riferendosi a Russell aggiunse:
"Però ci dispiacerebbe....tanto..."
Brian sapeva che Russell non era ingenuo e che dunque fu semplice per lui cogliere la falsità di quelle parole, in aggiunta Roger non era un granché come attore. Nonostante ciò il ragazzo decise di far finta di nulla e procedere come se ci credesse realmente.
I tre s'incamminarono verso il pub. Erano le 8.35 di sera, faceva freddo e c'era buio. Le strade erano vuote, silenziose, illuminate appena dalla luce dei lampioni. Freddie e John non si vedevano più ne tanto meno si riuscivano ad udire le loro risa.
"Vado a vedere se sono già arrivati."
Russell fece qualche passo superando gli altri due, quando ad un certo punto si voltò verso Roger fissandolo con un'espressione incuriosita. Il ragazzino s'irrigidì ,si sentiva minacciato non sapendo cosa aspettarsi. Ma di qualsiasi cosa si fosse trattata, sicuramente non si sarebbe tirato indietro da un eventuale scontro.
"Certo che in questa band vi vestite tutti uguali, anche Bri ha quella sciarpa."
Russell sorrise, poi se ne andò.
Quell'affermazione rese Roger un poco turbato. Infatti temeva che notando certi particolari Russell avrebbe ben presto scoperto la relazione che aveva con Brian e l'avrebbe spifferato a tutti rovinando la sua reputazione. Non gli piaceva l'idea che le persone lo vedessero come un 'infemminato', meno uomo di quello ch'era realmente. Non capiva cosa ci fosse di male nel volersi sentir amato da un altro uomo, nel suo caso Brian.
Brian sembrava aver notato il disagio di Roger, poiché avvolse il braccio attorno alle sue spalle e lo strinse a sé. Sapeva che quel argomento creava non poco disagio, lui stesso si ritrovò più volte in situazioni in cui l'unica soluzione fattibile era il silenzio.
Era frustrante non poter essere libero d'amare il proprio partner, essere costretto ad indossare una maschera, sotto la quale ti struggi, nascondendo chi sei realmente, perché sai di non poter fare altro. Per questo motivo voleva evitare che Roger provasse ciò che provava lui, voleva farlo sentire al sicuro e fargli sapere che, anche solo con un gesto banale come quello, lui ci sarebbe sempre stato.
Roger dapprima teso, si rilassò lasciando cadere la testa sulla spalla del più grande. Era infreddolito e aveva bisogno d'affetto.
"Ti voglio un sacco di bene, ma dovresti dare una tregua a Ross."
"I cacciatori non danno mai tregua alla propria preda."
" Russell non è una preda e tu sei troppo bello per essere un cacciatore."
Ci fu silenzio per un attimo, poi Brian riprese.
"Perché ce l'hai tanto con lui? "
"Perché TU non ce l'hai con lui?"
"Perché è simpatico e perché è mio amico...?"
"Ahah! Simpatico quello!? È simpatico come un gelato nel cu-"
"Roger!"
Camminarono sino a pochi metri prima dell'entrata del bar, dove furono costretti, per convenzione, a separarsi.
Russell era lì con John e Freddie ad espettarli e quando arrivarono, entrarono tutti insieme nel locale.
Il pub era ampio e relativamente moderno. C'era un punto bar circolare al centro della sala dove si poteva ordinare i drink da bere direttamente al bancone, oppure portarli ai tavoli che, in quel caso, si trovavano ai due estremi della stanza. La pista da ballo non era grandiosa e non c'era musica dal vivo, ma il buon uso delle luci colorate viola donava un tocco mistico al tutto.
Si sedettero sugli sgabelli della parte sinistra del bancone, ossia gli unici posti rimasti. Freddie insistette per stare accanto a John mentre Brian decise di mettersi tra Russell e Roger per evitare eventuali scontri. Nonostante fossero praticamente isolati dal resto del bancone, il barman servì subito loro una pinta di birra ciascuno risollevando immediatamente il morale. Brian si ripromise di non bere tanto, per il semplice motivo che avrebbe voluto controllare Roger, non solo perché rischiava di fare delle sciocchezze, ma soprattutto perché le persone ubriache, non essendo lucide, sono decisamente più esposte ai pericoli e lui non se lo sarebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa a Roger.
Anche Freddie, stranamente, era intenzionato a contenersi un po' di più; ovviamente voleva divertirsi e sapeva che una bella sbronza avrebbe sicuramente inebriato la serata, tuttavia quella sera la sua missione era far divertire John provando a fare si che si lasciasse andare. Insomma, se lui si fosse ubriacato e si fosse messo a vomitare in ogni dove, certamente sarebbe stato difficile per John avere buoni ricordi di quell'uscita.
La prima parte della serata la passarono seduti a parlare e a scherzare tra bicchierini d'alcolici vari e diversi attimi di teso silenzio. Stavano discutendo di attrici e auto quando vennero improvvisamente interrotti.
"Hey!"
I ragazzi si girarono contemporaneamente per scoprire a chi appartenesse quella voce squillante.
"Debbie, ciao!"
Freddie abbracciò la ragazza a Brian sconosciuta, mentre Roger la salutò con un cenno del capo. Doveva ammettere che quella fanciulla era a dir poco attraente, lui stesso ne rimase incantato e un poco turbato; Sapeva che Roger non l'avrebbe tradito...non un'altra volta, tuttavia temeva molto le ragazze, in quanto era cosciente dell'interesse che il biondino provava per quel genere tanto fatale.
Debbie si staccò dalla stretta dal cantante e rivolgendosi nuovamente a lui, gli chiese:
"Siete qui a festeggiare?"
"Sì, abbiamo bisogno di staccare dalle prove."
"Prove? Suonate in una band?"
"Sì, lui è John il bassista, là c'è Brian il chitarrista e lui è Russell il coinquilino di John."
Freddie indicò i suoi compagni mentre Debbie si affrettò a stringere la mano ad ognuno di loro.
"È un piacere conoscervi."
"Il piacere è tutto nostro."
Replicò Russell prolungando la stretta. C'era un' attrazione chiaramente percepibile tra i due, o comunque da parte di Russell. Gli sguardi che da subito le riservò e quella risposta tanto galante ne erano forse la prova più evidente.
"Allora tu sei un intruso eh?"
Chiese Debbie sorridendo.
"Diciamo che non sono molto portato per la musica."
Russell rispose passandosi una mano tra i capelli.
"Spero tu sappia ballare almeno."
Parlavano come se si fossero dimenticati degli altri.
"No, ma posso imparare."
"Ragazzi noi andiamo a ballare."
Debbie prese Russell per la mano e lo portò con sé verso la pista.
La mancanza di Evans non sarebbe stata un problema ne per Roger ne per Freddie.
Il primo perché si sarebbe sentito meno minacciato, il secondo perché sperava che John senza Russell si sentisse più libero.
"Bhe, è stato semplice."
Brian bevve un sorso della sua birra ripensando a quanto velocemente Russell fosse riuscito a sedurre Debbie. In realtà non era chissà quanto stupefacente, per le persone belle infatti non è mai realmente un problema attirare le attenzioni di qualcuno.
Il ragazzo si voltò verso i suoi compagni: Freddie stava parlando con John mentre Roger fissava un punto davanti a lui. Era strano, solitamente l'alcool rendeva il ragazzino più vivace di quel che normalmente era. Ad un certo punto lo sguardo di Brian incontrò quello del biondino che, dopo un momento d'esitazione, gli sorrise. Bastò quel lieve sorriso, perché Brian abbandonasse ogni sua incognita lasciandosi colmare dall'immagine suggestiva del suo partner.
Sarebbe rimasto ad ammirarlo finché il sole non si fosse spento portandolo all'inevitabile morte, ma la sua vescica, come in ogni momento poco opportuno, lo tradì.
"Io vado velocemente in bagno."
Brian distaccò lo sguardo alzandosi per andare ai bagni.
"Deaky tesoro, accompagnalo."
John non si oppose e seguì il più grande.
Freddie ne approfittò a quel punto per spostarsi e andar a sedersi accanto a Roger che in quel momento sembrava concentrato su altro.
"Dovresti smetterla di fissare il culo di quelle ragazze o Brian non ti perdonerà mai."
Disse il cantante con una nota acida nel suo tono.
"Brian mi ha già perdonato."
Roger fece un sorso di vodka non degnando l'altro di uno sguardo.
Freddie ne rimase un poco stupito, nonostante non fosse totalmente convinto che quella fosse la verità. Dopo tutto Roger era ubriaco e molto probabilmente se ciò fosse stato vero, glielo avrebbe detto prima, o almeno così sperava.
"Allora smettila di guardare le ragazze! Solo perché ti ha perdonato, credi di poter fare tutto ciò che vuoi? "
Una cosa era certa: verità o meno, Roger aveva una storia con Brian, dunque non aveva alcun diritto di guardare altre persone o di venir meno al suo impegno. Soprattutto quando quel impegno comportava l'integrità della band ed il loro futuro.
"Non le sto guardando, sto guardando le persone che ballano."
Il biondino finì il suo drink con un ultimo sorso.
"Le ragazze sono persone, idiota."
L'insulto di Freddie sembrò aver finalmente destato una reazione da parte del ragazzino sicché quello si voltò verso di lui con uno sguardo misto tra la rabbia e lo stordimento. Probabilmente sarebbe iniziata una lite se solo Roger non si fosse accorto della presenza di Brian appena tornato dal bagno.
"Vado a ballare c'è una brutta 'aria' da questa parte."
Fissò Freddie dritto negli occhi e gli rubò il boccale dalle mani poi andò verso la pista da ballo. Brian, vedendo le condizioni di Roger, decise di seguirlo così si fecero spazio tra la folla e trovarono un punto vuoto non molto distante dal bordo della pista da ballo.
Roger si mise a ballare immediatamente: si muoveva scuotendo la testa a destra e a sinistra, mentre con la mano teneva in alto il bicchiere per evitare che cadesse. Forse per gli effetti dell'alcol ad ogni movimento il ragazzino rischiava di sbattere contro qualcuno, così Brian pensò fosse il caso di aiutarlo e gli si avvicinò ponendo le sue mani sui fianchi del ragazzino e iniziando a ballare con lui.
"Rog, dovresti smettere di bere."
Come se non lo avesse detto, Roger bevve un gran sorso dal boccale facendo cadere un po' di birra sulla sua stessa maglietta.
"È solo un bicchiere di birra."
"No, è un boccale di birra, smettila."
"Faccio quello che voglio, sono ad una festa, voglio divertirmi!!"
Il ragazzino si staccò dalla presa del più grande rischiando di cadere addosso un ragazzo dietro di lui.
"Roger, sei ubriaco."
"Smettila Brian, tu non sei nessuno per dirmi quello che devo fare!!"
Inveì verso Brian con una tale rabbia da fare paura. Si scrutava nei suoi occhi un senso di rancore decisamente assurdo se si pensava, ch'esso fosse causato da un semplice boccale di birra.
"Roger..."
Brian provò ad avvicinarsi a Roger, ma quello si scansò nuovamente.
"Lasciami stare, sei sempre così noioso, fatti una vita perché cazzo non te ne sei rimasto in camera!?"
Brian lo guardò deluso. Stava davvero sbagliando a volerlo aiutare? Il ragazzo, deciso a non voler star lì un momento di più, uscì dalla pista lasciando il più piccolo da solo.
Roger sicuramente non si rendeva conto di ciò che aveva detto, non poteva rendersene conto per ovvi motivi. Tuttavia la sua condizione non sminuiva il significato delle sue parole e il dolore che Brian provava in quel momento. Ciò che però ferì di più il ragazzo, non furono le parole in sè, bensì il fatto che Roger, molto probabilmente, pensasse davvero ogni singola frase da lui pronunciata.
Quello stupido se ne stava lì in mezzo alla pista senza nemmeno ballare, era troppo occupato a finire la sua altrettanto stupida birra. Qual era il punto di 'volersi divertire' se poi se ne stava fermo? Non lo capiva e nemmeno era sicuro di volerlo capire tanto era furioso in quel momento. Però sicuramente capì che qualcosa non andava, quando vide Roger cadere in ginocchio all'improvviso.
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31-10-19
Ciao, dopo più di un mese ho pubblicato...sì esisto ancora, mi sono risvegliata oggi perché è la festa delle anime perdute come me. Comunque come state? So che la scuola vi sta distruggendo, vi posso capire, in questo periodo oltretutto ci sono un sacco di verifiche.
In ogni caso il capitolo precedente non è andato bene, quindi credo che pubblicherò il prossimo quando questo raggiungerà minimo le 30 stelline. Vi conviene votare se volete scoprire cosa è successo a Roger. :)
Spero di riuscire a scrivere più spesso.
(Avvisatemi per eventuali errori)
Love u.
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