Stalker.
Un settimana dopo.
Notte.
Stefano's pov
[…]
Accarezzo il viso di Sascha mentre lui si regge alla mia schiena.
Gli bacio il collo e le labbra mentre muovo il mio bacino per penetrarlo.
Sento le sue unghie entrare nella mia pelle ma è un dolore sopportabile.
Lui è così bello...
"Ti prego non... Non rallentare"Mi supplica gemendo.
Ridacchio osservandolo.
"Ma guardatelo, stai già chiedendo l'extra? "Gira lo guardo offeso.
Okay, ho parlato un po' troppo"lo obbligo a guardarmi nuovamente mentre lo penetro più velocemente e con più decisione.
"Sei uno stronzo"Sussurra.
"Lo so"Dico mentre lo bacio con l'ausilio della lingua.
[...]
Sascha si è addormentato rispetto a me che sono ancora sveglio.
Mi alzo per indossare i boxer e gli imbocco bene le coperte.
Sbadiglio mentre cerco l'interruttore della luce del corridoio.
Quando lo trovo provo ad accedere la luce ma non funziona.
Ma che cazzo.
Vado a prendere il mio telefono che era in carica, era perché l'elettricità non funziona più.
L'unica luce che entra dalla finestra di camera nostra e quello della luna.
Ma non è possibile, ho pagato le bollette.
Sento bussare fortemente alla porta di ingresso.
Sascha si sveglia assonnato.
"Stefano... "Dice.
"Rimani qui tu"Dico mentre mi abbasso per prendere il mio fucile.
Ma stiamo scherzando? Cerco di scendere le scale senza luce.
Ovviamente casa mia la conosco bene.
Continuano a bussare alla porta troppo forte.
"CHI CAZZO È? "Chiedo irritato.
"Sono Federico Stefano, tu hai l'elettricità? "Apro la porta e una volta che lo vedo butto il fucile sul divano.
"Ma ti pare l'ora? È mezzanotte"Dico.
"Lo so, ma a casa nostra non c'è l'elettricità, i nostri telefonini sono tutti morti"
"Nemmeno i lampioni funzionano, tanto vale se dormi qui oggi"
"Per forza... "Chiudo la porta di casa e cerco il divano.
Prendo il fucile e lo metto dietro la radio.
"Spero non sia opera del governo"Dico.
"Speriamo"Dice Fede.
Mattina.
5;30
La corrente non è tornata.
"Ma come si fa a vivere in queste cazzo di condizioni? "Dico mentre provo ad accedere il gas, ma niente.
Cosa.
"Ste? Quanto ci metti ad aprire quel cazzo di gas? "Dice Federico aspettando la tazza di latte caldo.
"Non si accende questo affare"
Fede mi viene ad aiutare.
"Non c'è il gas"Dice.
Sascha scende dal bagno, arrabbiato.
"Buongiorno fiorellino"Dico.
"Non è giornata, l'acqua della doccia era gelida"
"Ma come? Io che volevo fare la doccia dopo"Dico sospirando.
"Che nervoso, l'elettricità non funziona, il gas nemmeno, cosa vogliono fare, ucciderci? "
"Molto probabile... "
"Bevi il latte freddo Fede"Federico sospira e si versa il latte nella tazza.
Sascha prende il fucile per riportarlo in camera.
"Tra meno di un ora dobbiamo iniziare a muoverci se vogliamo arrivare all'uni senza troppi intoppi"
Mi vado a sciacquare il viso e vado a cambiarmi.
Penso anche al fatto che dovremo lavare i capi a mano.
Mi sto contenendo, il più possibile dallo sfollare.
*40 minuti dopo*
Il sole sta sorgendo ma la gente è già in strada, per chi deve andare a lavoro e chi a scuola.
Tutto ciò è ingiusto, non ci permettono di avere una macchina, non ci permettono di utilizzare i mezzi pubblici.
È una cosa vergognosa.
Quando arriviamo a scuola sono quasi le 8.
Io, Fede, Matteo e Sascha ci fermiamo al bar ier fare colazione come molti altri.
"Ma perché ci stanno rendendo la vita un inferno? "Chiede Matteo mentre versa lo zucchero nel caffè.
"E chi lo sa..."Dico.
"Come sta Alice? Non può vivere in queste condizioni"dice Sascha.
"Infatti è a casa di Ambra insieme ai ragazzi nella zona residenziale, lì non manca nulla e non mi sognerei mai di farla vivere in una topaia del genere"Dice Matteo.
"Ah, ecco dove eravate"Dice Darren aggiungendo una sedia.
"Dov'è Calvin? "Chiede Federico facendo spazio a Darren.
"Non sta particolarmente bene, oggi salta i corsi"Risponde Darren.
"E che ha? "
"Nulla"Dice poi ridendo.
"Oh, andiamo, mi stavo preoccupando"Dice Sascha.
"Oggi lavora, lo sapete vero che lui è un avvocato, no? "
"Ovvio... "Dice Sascha.
Poi ci guarda tutti.
"Perché quelle facce così irritate?"ci chiede.
"Ah, non lo sai? Il governo ci ha tolto l'elettricità e il gas, non possiamo ne cucinare ne caricarci i cellulari o usare una qualsiasi cosa elettronica"dice Matteo il caffè.
"EHHHHH?"Darren è sconvolto.
Sascha ride e io forse ne capisco la ragione.
Salvatore arriva anche lui con una faccia distrutta.
"Avete un carica batterie per Samsung? "Chiede.
Gli indico la multipresa all'angolo piena di telefonini in carica.
"No, e anche se fosse non c'è più posto"Dico.
Ci alziamo per poter unire tre tavoli e sederci tutti assieme.
"Darren ci ospiti tutti a casa tua? "Chiede Federico.
"Tutti? Facciamo che la metà va da Greco"
"Eravamo ironici"Dico ridendo.
Sascha mi guarda perplesso.
"Io no"Dice poi.
"Sascha? Se vieni Cal ne sarebbe felice"Dice Darren.
Guardo Darren storto.
"Sognatelo"Dico a Sascha.
"Ma... "Sascha sbuffa.
La musica alla radio si interrompe con un fastidioso suono.
<<il signor Federico Betti è atteso nella presidenza dell'area A>>
Guardiamo tutti Fede che borbotta qualcosa in sottofondo.
"Hai combinato qualcosa? "Chiedo.
"Nulla, li prendo a mazzate"Dice mentre si alza e lascia i soldi della sua brioche sul tavolo.
Federico's pov
Con le mani in tasca mi dirigo in presidenza.
Ho già una testa così, e poi devo pure andare a lavoro più tardi.
Busso alla porta prima di entrare.
"È bello rivederti"Dice Luca sedendosi sulla scrivania.
"E tu che diamine ci fai qui?"Chiedo irritato.
"Ciao Federico"Dice.
"Ciao un cazzo, ciao proprio un cazzo, ho capito che sei il fottuto presidente di questo paese di merda ma non mi convocare come se avessi fatto qualcosa, le vedi queste? Le vedi? "Chiedo indicandogli le occhiaie.
"Pensa un po', ieri, senza ovviamente nessun preavviso, ci hanno tolto l'elettricità e il gas, adesso non possiamo né mangiare né vivere, grazie"dico.
Mi guarda in silenzio.
"Hai finito? "
"Vaffanculo"Dico raggiungendo la porta.
Tento di aprirla ma non ci riesco.
"OH ANDIAMO, APRITI PORTA DI MERDA "Urlo.
"Siediti Federico"mi invita.
"Fottiti"Dico mentre prendo a calci la porta.
Mi prende per il polso, la sua presa è davvero forte.
"Non toccarmi, lurido pezzo di mer-"Mi da una gomitata sullo stomaco.
Vengo destabilizzato per qualche secondo, utile a lui per obbligarmi a sedermi.
Non me lo ricordavo così forte.
Nano di merda.
"Mi hai obbligato, sei un testardo"Dice sedendosi nuovamente sulla scrivania.
"Che cosa vuoi da me"
"Vieni a vivere con me"Dice all'improvviso.
Mi alzo nuovamente ma lui mi guarda con tale serietà che mi ritrovo obbligato a sedermi.
"Nemmeno se mi pagassero, lasciami in pace, non voglio più avere a che fare con te, sei sposato"Dico fissando la dote.
"E quindi? "
"E quindi? Sei impazzito? La risposta è no, continuerò a vivere nel mio 'ghetto' con la mia famiglia e i miei amici e tu Non rientri tra quelli"Dico.
"Risposta definitiva? "
"SÌ, PORCA PUTTANA, Senti, Io adesso avrei dei corsi da seguire, se mi permetti di andarmene farò finta di nulla"
"Non hai richieste da farmi? "
"Fa ritornare il gas e la luce...e rimetti i fottuti mezzi pubblici"
"No"
"BENE"dico.
"Bene, prego, ora puoi andartene"
Mi alzo sistemandomi la maglietta.
"Fanculo"Ripeto.
Annuisce.
La porta adesso è aperta magicamente.
Esco sbattendo la porta e raggiungendo l'aula del primo corso.
Matteo, ha affidato ai ragazzi la mia roba, grazie al cielo.
"Cosa è successo? "Mi chiede Stefano mentre mi siedo accanto a lui.
"Quella testa di cazzo del presidente"Dico.
"Il tuo amante, vorrai dire"
"Ma ti prego, storia passata"
Esco a mezzogiorno con Matteo per andare a lavorare in ufficio.
Sono davvero provato dall'incontro con quella sotto specie di... Vabbè non ne parliamo più.
Arriviamo nella sala degli impiegati e ci cambiamo subito, mi metto la camicia e la cravatta e esco.
Ho una sfilza di documenti da sistemare.
Entro nella stanza della stampante e sistemo i documenti.
Non riesco a rimanere sveglio mentalmente.
"Federico, ecco altri documenti"Dice Matteo entrando in stanza.
"Credo morirò presto, non riesco a tenere gli occhi aperti"
"Dai cugi"Dice dandomi una pacca per poi uscire ma rientra subito.
"Federico il presidente è qui"
"Ma basta, Bastaaa mi sta torturando! "Dico.
Matteo sta per uscire ma lo fermo immediatamente.
"Statte bono"Dico chiudendo la porta a chiave.
"Ma cosa vuoi fare? "Mi chiede.
"Rimanere qui immobili e boni"Dico.
Scuote la testa ridendo e poi si siede con la schiena contro il muro.
"Meraviglioso"
Ma neanche a dirlo bussano alla porta.
"Fede, il presidente è qui, richiede la tua presenza"Dice Ambra. Sbuffo.
"Dirgli che non ci sono "
"Ehm, è qui accanto a me... "
Matteo ride e apro la porta.
"Buongiorno signor. Presidente, da quanto tempo"dico.
Matteo prova ad uscire ma lo blocco.
"Vuole qualcosa? "Chiedo.
"Parlarti "
Guardo Ambra che si porta via Matteo e lascia me e questo... Tizio da soli.
"Perché mi rendi la vita una merda? "Chiedo.
"Se vieni con me, probabilmente oggi la luce torna"Dice.
Dove vuole arrivare?
"Se torna ne sarò felice"Penso ad alta voce.
"Allora vieni con me"
"Per andare dove? "
"Non ti fidi vero? "Scrive un messaggio sul telefono.
"Prova a chiamare un tuo amico "
Tiro fuori il telefono dalla tasca e chiamo Stefano.
Gli chiedo della luce e lui mi risponde che Sascha riesce a guardare quegli orribili documentari sugli animali.
Lo guardo.
"Cosa vuoi in cambio? "Chiedo a Luca mentre riattacco.
"Te"
Ci avrei scommesso.
Continua.
Colpo di stato?
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