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Ricordo doloroso.

⚠avvertenze, capitolo molto triste...si prega di commentare intelligentemente, grazie ⚠

Stefano's pov

Perché tutti vogliono essere carini con me? Perché? Chi sono io per meritarmi tutto ciò?

Ero un ragazzino ed ero rimasto a casa da solo in attesa di Elisa, mia sorella.

Lei lavorava come domestica da una vecchia...

Avevamo perso i genitori da cinque mesi ormai e Elisa lavorava, studiava e si occupava di me.

Decisi di uscire di casa per andare a comprare qualcosa di buono per Elisa.
Mi conoscevano tutti, ero un ragazzino simpatico e amichevole.

Volevo essere un pochino indipendente.
Non volevo che Elisa si preocupasse inutilmente per me...
Anche lei aveva una vita e non doveva restare tutto il tempo a farmi da madre.

Volevo e voglio un bene dell'anima ad Elisa.

Andai al negozio dietro casa e comprai dei dolcetti.

Nel tornare indietro però incontrai in tizio.
Era un ragazzo vestito bene, Fascia alta.

"Ehi piccolo... "Iniziò.

Non dovevo parlare ad uno sconosciuto così lo ignorai fingendomi muto e sordo.

Il ragazzo, castano con occhi verdi, tirò fuori un Nintendo DS.

ERA STUPENDO.

NERO SBALLUCICANTE.

Era un gioco retrò che era tornato alla moda.
Vedevo i bambini giocarci a ricreazione.
Io non potevo permettermi un 'idiozia' del genere.

"Vieni con me... "Disse dandomi il Nintendo.

Mi inquetava assai quel uomo.

Ero così stupido ed ingenuo e decisi di seguirlo.

Arrivati ad una via senza uscita l'uomo iniziò ad accarezzarmi.

Non capivo bene...

A scuola avevo sentito parlare dei pedofili ma lui non sembrava uno di quelli.

Quando smise di accarezzarmi mi baciò la fronte e poi se ne andò...

Rimasi attonito.

Che voleva da me?

Se era un pedofilo malato di sesso perché non mi aveva rapito?

Nascosi il Nintendo bene sottoterra e tornai a casa velocemente.

Non dissi nulla a mia sorella.

L'uomo aveva un approccio strano con me, la prima volta non mi fece nulla ma la seconda volta che mi vide iniziò a trattarmi come un figlio.

Mi portava un sacco di dolcetti.

Al decimo incontro gli chiesi come mai questo approccio...

"Stefano, non pensi di aver patito abbastanza e poi hai solo 14 anni..."Disse accarezzandomi i capelli.

"Quanti anni hai? "Gli chiesi.

"25..."Disse.

"Perché mi tratti così bene?"Chiesi sistemandomi gli occhiali.

"Forse perché mi ricordi me da piccolo, quando ti ho visto quella mattina mi hai colpito... "

"Ma tu non hai una moglie o una ragazza? "Chiesi.

"No..."rispose.

"Sfigato "

"Non è vero..."

"SÌ INVECE"Replicai.
Scopiammo a ridere

Lì iniziai a realizzare di essere omosessuale.
Mi stavo prendendo una cotta per lui.
Non era più affetto fraterno verso i suoi confronti.

Era assurdo oltre che illegale.
Iniziai anche a farmene una ragione.

Iniziammo a vederci molto spesso sempre di nascosto, parlavamo per ore e ore in una casetta che lui aveva affittato lì vicino.
Mi aiutava a fare i compiti.
Si prendeva cura di me quando mia sorella non era disponibile.

"Hai una cotta per qualcuno? "Mi chiese.

"...no"Si stava avvicinando San Valentino e io odiavo quella festa.

"Stai mentendo, ormai sono 7 mesi che ti conosco... "

"...sì... "Risposi.

"E cosa vuoi regalare? "

"Non so... Tu che vorresti? "

"...ma non sono una ragazza...comunque delle belle parole messe insieme fanno sempre un figurone "

...non ero un granché bravo con le parole... Non lo sono nemmeno adesso.

Alle medie passavo la ricreazione in aula informatica e digitavo cose su GOOGLE come 'Ma è legale innamorarsi di un uomo'
più grande di te di 11 anni? '

...

Ma ero veramente così stupido?

In ogni caso... Il pomeriggio di S. VALENTINO per sfiga o per fortuna non lo so, Elisa era a casa.

Diceva che era depressa.
Beh, e chi non lo è a s. Valentino?!

Però... Era una pecca per me.
Il mio cuore batteva all'impazzata.
Volevo stare con Nicolas.

...

Dovevo inventarmi qualcosa di credibile...

"Elisa, ho trovato un lavoretto facile che mi occuperà tempo... "

"Okay, e dov'è? "...

"A Brooklyn... "(Ricordo a tutti che abitano a New York, il perché l'ho spiegato nei vecchi capitoli)

"Hai i soldi per il trasporto? "Annuisco.

"Perfetto, allora puoi andare... Bada a fare attenzione, gira gente che vuole solo soldi...non tornare tardi..."...
Mi aspettavo il quarto grado ma NON MI LAMENTAI.

Corsi fuori e ogni tanto mi guardavo dietro controllando di non essere spiato o robe simili.

Raggiunsi la casetta di Nicolas.
Suonai.

Faceva freddissimo, non ni dimenticherò mai quel giorno.

Lui mi aprì con il suo solito sorriso.

"Buongiorno Stefano, tutto bene a scuola? "Annuii tremando dal freddo.

"Ma entra scemo, diventerai un cubetto! "Entrai in casa e mi avvicinai immediatamente al camino.

"Come è andata a lavoro? "Lui lavorava alla NASA.
Ammiravo un sacco il suo lavoro.

"Beh, diciamo bene, sono esausto però sono anche molto soddisfatto, le ricerche su Marte stanno proseguendo bene e sono sicuro che un giorno, l'umanità potrà andare in quel pianeta..."

"E per san Valentino invece? Come è andata? "Chiese.

"Beh... Ecco... "Iniziai ad arrossire e a balbettare.

Io ero innamorato di lui.
Sentivo che era arrivato il momento così iniziai a dirgli tutto ciò che provavo per lui.
Non ne valutai le conseguenze.
Non mi importava.

Il silenzio che si creò fu una delle cose più brutte che dovetti affrontare.

Lui guardava il bicchiere di thè caldo, era silenzioso.
Non capivo.

"Fai sul serio o stai giocando?"Mi chiede all'improvviso guardandomi dritto negli occhi...non era un tono antipatico né tanto meno freddo e ciò mi stupii alquanto.

"Sono....sono serio... "Dissi.

Ci tenevo a lui ma non riuscivo più a tenere tutto ciò nascosto...

"Vieni qua Ste, non ti mangio"Mi avvicinai a lui un po' titubante.

Si avvicinò al mio orecchio e iniziò a sussurrarmi delle parole che mai dimenticherò.

I suoi occhi trafilavano sincerità.
Lui fu il mio primo bacio.
Era stato meraviglioso...

Non gli parlai più per quasi l'intero pomeriggio.
Feci i compiti e lui le sue cose lavorative.
Ero rosso in faccia...non riuscivo a crederci.

Quando finii guardai l'ora.

"Devo andare... "Dissi.

"Non resti per cena? "chiese.

"Ah, posso? "Mi guardò male.

"Certo che sì, non ti lascio andare a pancia vuota! "Sorrisi e posai le mie cose per terra.

Lui cucinava e io lo guardavo.

"Ecco qua della pasta"

Silenzio.

Io mangiavo e lui evitava di guardarmi.

"...Nick... "

Lui mi guardò finalmente.

"Dimmi"

"E adesso? "

"In che senso? "

"Non posso più trattarti da fratello maggiore... "

" ...mi spaventi "Disse.

"NOOO, non voglio abbandonarti... "Dissi mettendo una mano sulla sua.

Lui sorrise istintivamente.

"Potrebbero scambiarmi per pedofilo... Sei più piccolo di me e di non poco"

"...ma io ti amo... "Dissi.

Lui mi baciò la fronte.

I mesi passavano e io e Nicolas iniziammo ad avere un rapporto più solido.
Lo presentai a mia sorella come mio amico.

Lui fu anche la mia prima volta.
Lui fu veramente il mio primo tutto.

La mia vita era bellissima.
Avevo anche conosciuto Federico e ogni tanto giocavamo insieme a Nicolas alla PlayStation, cosa quasi rara da poter possedere.

Ma poi quel maledetto mattino del 2097, avevo 16 anni.
Era estate e faceva un caldo boia.
Nicolas si era proposto di in gelateria.

Un tipo ubriaco iniziò a minacciarci con una pistola.

Nicolas prese le mie difese.

Non avevamo nulla a parte 5 dollari per il gelato che gli avevamo già dato.
L'ubriaco non ci credette ed inizio a sparare.

Prese una parte di testa di Nicolas e poi scappò.

Nicolas rimase in coma per mesi e poi morì.

Era il mio primo amore.
Fu un bruttissimo colpo per me.

Era morto per salvare la mia vita. Mi do e mi diedi la colpa della sua morte.

Era morto per difendermi e perché mi amava.

Mi chiusi in me stesso.
Non era più bello il mondo.
Il mondo faceva schifo.
Era orrendo senza di lui.

Mi ci vollero ben 3 anni per riuscire a riprendermi.
Quando scelsi il corso da fare sapevo già subito cosa frequentare:Astronomia.

Certe volte sogno le giornate che passavamo assieme.
Era bello... Lui fa parte del mio passato, la parte più felice.

Adesso c'è Sascha, mi ricorda Nicolas...non voglio che però qualcuno muoia per me ne tanto meno prenda le mie difese...

Adesso sono nel bosco da solo, la litigata con Sascha è stata inutile...

"Nicolas, so che vorresti strozzarmi "

"Vorrei... "Sento dire.

"...di nuovo le voci, fantastico... "

"Stefano, ascoltami bene... Se una persona vuole proteggerti non è per sfidarti ma perché, nel caso di Sascha, è perché ti ama... Sei stupido e testardo, non cambi di nulla"É Nicolas.

La sua voce.

Sto impazzendo di nuovo.

Evviva.

"...non so che dirti... Sei scemo, lo hai trattato malissimo, corri da lui, pensavo che la mia morte ti avesse insegnato qualcosa! "

"Tu sei solo nella mia testa"

"NON DIMENTICARE CHE LA PERSONA CHE DORME ACCANTO A TE domani POTREBBE NON ESSERCI PIÙ! "

"Che brutti scherzi mi fa il cervello... "

"Vai da Sascha, ti prego... Non lasciarlo da solo... "

"Se sei Nicolas sappi che mi manchi "mi sento un pazzo.

"Anche tu piccolo... Però comportati bene... Ora devo andare... "
Una lacrima scorre sulla mia guancia.

Una forza invisibile me la asciuga.

"Se piangi ti strozzo..."Dice Nicolas.

"Perché la gente che non merita di morire, muore?"

"Perché... È così. C'è un futuro roseo che ti aspetta...sarai felice insieme a tutte le persone a cui tieni... Ricorda che la vita è corta per piangersi addosso, piccolo mio..."

Inutile dire che sto piangendo.

"Io sono qui accanto a te, sempre... Ricordatelo... PERÒ SMETTILA DI PIANGERE, OKAY?"

Mi asciugo le lacrime.

"Devo andare... "Sento una forza stringermi quasi per abbracciarmi.

"Combatti... "

E poi nulla.

Solo il vento che soffia.

CONTINUA...

REGA SONO UNA FONTANA, STO PIANGENDO DALL'INIZIO DEL CAPITOLO.

IN TEORIA IL CAPITOLO DOVEVA DURARE ANCORA UN POCO DI PIÙ PERÒ È ABBASTANZA LUNGO(il capitolo)

Marina deve apparire nel prossimo... Dovrebbe.. Boh vabbè, vado ad asciugarmi le lacrime.



















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