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leggi del cazzo.

Sascha's pov

"Sono pronte le mie ciambelle? "Chiede Stefano mentre si lava i denti.

"No, ovvio che no, me lo hai chiesto due minuti fa, ne mancano... 10..."Dico mentre fisso quell'aggeggio sotto i fornelli che gli umani chiamano forno.

Fin dall'antichità questo aggeggio veniva utilizzato per fare panini e altra roba per nutrirsi.

È curioso.

Se avvicino la mano emane calore.

"Sascha, stupido alieno, stai lontano dal forno"Dice lui dal bagno.

"Negativo, non sono né stupido né alieno, dovresti saperlo... "Dico.

"Sei odioso, stupido, stupido e aspetta... Un altro aggettivo... "

"Stupido? "Chiedo.

"Esatto, ma come fai a essere così sveglio? "Chiede in tono ironico.

"Sono andato a logica, di solito quando si tende a ripetere un aggettivo dispregiativo più volte si-"

"Zitto, mi innervosisci "Dice.

Stefano non è di buon umore.

Beh, non lo è mai.

Ormai sono due mesi che è finita la guerra contro Marte e la vita è... Non so come definirla dato che non ne ho mai vissuta una.

Stefano torna a casa a volte che è così depresso da non volermi parlare.

Dice che la vita non è cambiata un cazzo (parole sue) dopo la guerra.

E lo dicono anche Matteo e Federico.

Federico ha intenzione di parlare al presidente ma gli risulta difficile se non quasi impossibile.
Tiro fuori le ciambelle e le lascio raffreddare un po'.

A scuola tutti facciamo del nostro meglio dato che non manca tanto agli esami.

Stefano finalmente si presenta in cucina.

"Sono pronti? "Chiede.

Annuisco.

"Bisogna lasciare che si raffreddano, scottano... "Dico.

"Chissenefrega"Dice mangiando una ciambella.

"Cazzo, scotta"Dice.

GLIELO DETTO.

Sentiamo bussare alla porta.

"Chi è? "Chiedo.

"Il postino "Dice Federico.

"I postini non esistono più, ricordartelo per i prossimi scherzi, Avanti Fede"Dice Stefano.

"Non credi di essere abbastanza stronzo con lui? Lo tratti peggio di un cane"Dice Fede.

"Peggio di un cane? "Chiedo.

"Si dice quando una persona male"Dice Federico.

"Capito"Dico.

"Perché glielo hai detto? Adesso avrà i suoi viaggi mentali per capire realmente cosa gli hai detto, accidenti a te! "Dice Stefano.

"Stefano, smettila di trattarlo come un idiota, non è carino, se hai dei problemi cerca di risolverli ma non riversandoli sopra Sascha... "Condivido il pensiero di Federico.

Da quando Elisa è partita in viaggio nessuno prende più le mie difese, in questa casa solo lui ha ragione e guai chi gli si metta contro.

Però Fede è il suo migliore amico, a lui darà retta.

"Vabbè, vi siete messi in combutta contro di me, ho capito"

Federico mi guarda e io alzo le spalle.

"Non siamo in combutta... Vabbè, se non hai intenzione di ascoltarmi parlerò con Sascha"Dice Federico.

"È lui il tuo migliore amico? "

"Seriamente Stefano? Non ho intenzione di litigare per queste stronzate, io ti ho detto la mia, lo tratti male e sei fortunato che lui non ti dica nulla, io al posto suo ti avrei cavato un occhio, lui è il tuo ragazzo, merita rispetto non insulti dalla mattina alla sera, E TE SASCHA, smettila di farti mettere i piedi in testa da quel nanetto, hai i tuoi diritti e una relazione, se non te lo ha spiegato lui te lo spiego io, tira avanti solo se entrambi le due parti in primis si trattano con rispetto e equalmente, CHIARO SASCHA? "

È rosso in faccia ed è arrabbiato.
Non posso fare a meno di annuire.
Guardo Stefano che volta lo sguardo scocciato.

"Lascialo perdere, è fatto così, vieni che devo parlarti"Dice Federico.

"Posso domandarvi una cosa? "

"Non a me, io me ne tiro fuori"Stefano sale sopra.

Ma qualche istante torna sotto prendendo un piatto e mettendoci dentro le ciambelle.

Sorrido.

"Cos'è quel sorrisetto compiaciuto sulle vostre facce da cazzo? Il cibo non si spreca"Dice salendo.

Federico esce di casa e si siede sugli scalini dell'ingresso di casa.

Chiudo la porta dietro di noi e mi siedo accanto a lui.

"Fammi la tua domanda"Dice.

"Avere divergenze tra amici è normale, no? "Fede annuisce.

"Con una testa bacata di Stefano soprattutto, ma sono contento di averlo come amico, è scemo e stupido ma è un bravo ragazzo... Credo sia ancora sotto shock dopo tutto quello che è successo, la guerra non è mai facile da digerire per nessuno però siamo ancora tutti qua? No? "Annuisco.

"Ero venuto a parlare con Stefano ma ha i suoi problemi quindi ti fa niente se parlo con te? "Scuoto la testa.

"Matteo diventerà padre e i ragazzi a casa stanno diventando grandi, mi sento come se l'unico che non avesse trovato uno scopo nella vita fossi io"

"E... Il... Beh... Il presidente "Dico quasi a bassa voce.

"Ci conti ancora? Ho perso la speranza di poterlo contattare oramai quando avevamo iniziato la guerra, poi dai, ha una moglie, cosa posso fare io? "

"Non farti mettere i piedi in testa? "Chiedo.

Federico sorride.

"Hai imparato la lezione Sascha"Dice.

"EHI VOI, VENITE AD AIUTARE INVECE SI RIMANERE LÌ IMPALATI"Dice uno che lavora per lo stato.

Lo guardo male.

"E perché dovremmo? Non sappiamo nemmeno chi diavolo sei"Dice Federico.

"Un impiegato della presidenza"Dice.

"Okay... "Dice Fede mettendo le mai dietro la testa.

Lo guardo ridendo, non gliene frega un accidente.

Il tizio ci guarda e attacca un foglio sulla bacheca degli avvisi.

Il tizio se ne va e, pochi istanti dopo, vediamo un gruppo di ragazzini tutti accalcati a leggere.
"Spero come minimo che sia un aumento di provviste alimentari oppure degli interventi al bene di questo quartiere"Dice.

E invece.

"Ma che diavolo di leggi sono queste? "Chiede un ragazzo.






Continua...

OH, IN QUANTE FELICI PER IL RITORNO DI QUESTA FANFICTION?

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