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Detenuti con complessi mentali infiniti.

Stefano's pov

"SI SVEGLI"Mi urla una guardia.

Apro gli occhi ma mi buttano dell'acqua gelida addosso.

"Ma che cazzo!"Urlo.

Sento una scossa sul mio braccio ferito.

Urlo dal dolore.

Il mio respiro è affannoso, sto tremando e non riesco a capire dove sono.

In una scura e grigia cella e davanti a me si parano due guardie.

Sono seduto e sono legato da capo a piedi.

"Detenuto Lepri, 24 anni...Sesso maschile, etnia bianca...Se tu ci aiuti noi potremo aiutare lei, altrimenti dovremo farla soffrire...scelga lei"

Detenuto...

"Non ci vedo nulla senza gli occhiali"Dico.

"Non ti serve vedere, chiudetegli gli occhi"Due addetti mi chiudono gli occhi con una benda.

Sono bagnato fradicio e non mi sento proprio nelle condizioni di parlare ne di fare nient'altro.

"Il giorno 26 Aprile del 2109, dove ti trovavi?"Sento il rumore delle goccioline cadere, un silenzio inquietante.

"Ero andato all'università, il pomeriggio sono rimasto per delle attività extrascolastiche e la sera sono tornato a casa"Dico tremolante per via del freddo che sto sentendo.

"E poi?"Mi chiede questa voce fredda.

"Poi cosa?"Chiedo.

Mi colpiscono al braccio facendomi nuovamente urlare dal dolore.

"Le domande qui le facciamo noi, non tu"Mi dice lo stronzo.

"Non ho capito la domanda"Dico poi.

"Apri bene le orecchie Lepri, perché non lo ripeterò una seconda volta, okay? dopo essere tornato a casa cosa hai fatto?"

Sospiro e deglutisco prima di rispondere.

"Ero con il mio ragazzo"Dico poi.

"Chi è il tuo ragazzo?"Me lo chiede in modo abbastanza dispregiativo e questo mi fa alterare.

"Perché mi fate queste domande così irrilevanti? Ero con il mio ragazzo, non vi deve interessare cosa ho fatto o non ho fatto con lui"

Mi colpiscono di nuovo facendomi molto più male.

"Come si chiama il tuo ragazzo"Chiedono ancora.

"Sascha"Dico ancora provato dal forte dolore da loro provocatomi.

"Sascha Burci, l'alieno"

"NON E' UN ALIENO!"Ricevo uno schiaffo.

"Quindi, voi la notte che avete fatto?"

Faccio scena muta.

Un pugno in viso e io gemo dal dolore.

"RISPONDI"

"Non c'era l'elettricità cosa potevamo fare se non sperare"

"In questo momento, in un altra stanza stanno interrogando e torturando tutti i tuoi amici, se non ci dirai come le cose stanno andando veramente, faremo soffrire gli altri il triplo di quello che stanno già patendo"

"Loro non c'entrano nulla, lasciateli andare"

"Divertente, loro non c'entrano nulla adesso..."

"Colpa del presidente che ci ha inculato tutti, non è così? Quello stronzo che ha obbligato Betti a fargli d'amante, è solo per dispetto..."

"Attento a come parli detenuto, potresti farti molto, ma molto male"

Sascha's pov

Sono legato con una giacca di forza.

Mi stanno e si tengono tutti lontani.

"Detenuto Burci, sai perché sei qui? "

"Legato in questo modo no..."Dico.

"Hai una forza sovraumana e potresti arrecare danno agli altri"

"Definire arrecare danno"Dico confuso.

"Fare del male a cose e persone"

"Non ho mai fatto del male nemmeno alle mosche, sono innocuo, mettendomi in questa situazione non fate altro che mettere una barriera tra me e voi"Dico.

Vedo il movimento degli scienziati.

"Stiamo seguendo la procedura"Dice uno scienziato.

"Che procedura... Non esiste una procedura, vi spiego una cosa, io sono un essere umano, degli alieni mi hanno fatto degli esperimenti fin da piccolo, sono diventato particolarmente intelligente e forte... Trattarmi in questo modo è contro i diritti umani, legarmi in questo modo... Respiro e parlo come voi"

Stanno discutendo tra di loro.

"Vorrei sapere una cosa"Dico poi.
Gli scienziati non vogliono assolutamente farmi del male, lo vedo.

"Parla detenuto"

"Stefano Lepri, sta bene?"Chiedo.
Gli scienziati si guardano.

"Stefano... Stefano ho bisogno di saperlo... È gravemente ferito al braccio, ha bisogno di cure mediche"Dico.

"Non possiamo darri queste informazioni "Mi dice una scienziata.

"Se volete sapere quello che è successo dovete assicurarvi che Stefano e i miei amici stiano bene, altrimenti io non parlerò più"

"No, no, no... Per carità... Parlavamo del fatto di liberarti"Dice uno degli scienziati.

Due addetti entrano nella stanza di vetro in cui sono rinchiuso e mi tolgono la giacca di forza.

Mi sgranchisco un po' le ossa.
Vorranno studiarmi?

Seguo gli addetti dagli scienziati.

"Cosa è successo? "Mi chiede uno scienziato.

Mi collegano a dei macchinari con delle strane ventose che iniziano a calcolare i miei parametri vitali e fisici.

"Era sera e un amico mio e di Stefano ci ha proposto di fare un agguato alla centrale, non abbiamo fatto del male a nessuno"Dico poi.

"È sincero"Sento sussurrare.

"Tutto qua... Era per ottenere l'elettricità per tutti"Dico infine.

"Quello che avete fatto va contro la legge"Dice uno scienziato.

"Quando l'elettricità è la base della tua vita è ovvio che saresti disposto a fare qualsiasi cosa, telefonini, fornellini, acqua calda...è una forma di discriminazione davvero assurda nei confronti di chi vive nelle periferie, toglierci anche queste cose talmente basilari mi sembrano una presa in giro"Mi tolgono le ventose.

La guardia ci sta fissando.

Vedo una pistola accanto a uno degli scienziati.

La prendo.

Guardo tutti.

Gli scienziati fermano la guardia e la disarmano.

"COSA FATE? "

"Non vi permetteremo di distruggere una persona solo per il vostro divertimento"

Spoglio la guardia per vestirmi come lui e la richiudiamo nella stanza di vetro.

Guardo gli scienziati.

"Grazie di cuore "Dico.

"Abbiamo bisogno che tu non ti faccia del male... "Dice uno scienziato.

"Voi scappate, appena libererò gli altri non sarà un bello spettacolo, e grazie ancora"

Prendo un po' di armi e corro fuori.

Devo salvarli tutti.

Continua...



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