Capitolo 17
"Tony Stark? Io non conosco nessuno che si chiami Tony Stark."
È buio. Non ci sono luci a illuminare l'ambiente, o la stanza. È buio, uno spazio senza profondità, vuoto, il nulla. Sto vagando nel vuoto senza poter sapere dove sto andando, SE sto andando. L'unica cosa che mi accompagna è una voce, che sembra provenire da ogni direzione e da una sola contemporaneamente.
"Oh si che lo conosci cara, ma evidentemente non vuoi cercare i ricordi dentro di te." È la voce di una donna, sembra anziana, e molto saggia.
"No, io voglio ricordare. Voglio sapere cosa è successo." Anche la mia voce sembra arrivare da ogni parte e un punto solo. Mi accorgo di essere immateriale, non ho un corpo. Solo i miei occhi sono definiti, e tutto quello che vedo è buio.
"Allora dovresti cominciare con chi ti è più vicino, sono le persone che ti amano, ad aver paura che tu non ti ricorderai mai più di loro."
"Ci ho sempre provato, fin dall'inizio..." comincio a sentire gli occhi umidi.
"Non è vero cara, altrimenti ti saresti ricordata già di tutto e tutti tempo fa."
"Sono sveglia da cinque giorni, non riesco a ricordare tutto, nemmeno volendolo..."
"Ed è qui, che sbagli di nuovo. Non hai mai avuto davvero la volontà di ricordarti, soprattutto di Tony. Lui è proprio quello di cui non vuoi ricordarti." Le lacrime ormai scendono dai miei occhi, lasciano le mie ciglia e precipitano in basso, nel vuoto.
"Non è vero! Io voglio sapere cosa è successo... rivoglio la mia memoria!" Grido. La mia voce riecheggia nel buio, e in quel momento cominciano dei flash di luce bianca alternati a dei ricordi su Bruce e Thor. Ma nessuno su Tony. Mentre i flash continuano la loro corsa davanti ai miei occhi si uniscono tutti quelli della mia vita, e sento ancora la voce della donna.
"Figlia mia, è nel tuo cuore che devi cercare. È lì che troverai i ricordi di chi ti ama."
Mi sveglio all'improvviso. Ho le guance bagnate, il fiato corto e sono seduta sul letto.
Mamma. Ho sognato mia mamma.
La sua voce era così diversa da come me l'aspettavo.
"Mamma." Sussurro. Accanto a me sento le lenzuola muoversi. Tony dorme con me da due giorni, e ancora non mi sono ricordata di lui. Dopo il sogno che ho fatto posso ricordarmi di tutti tranne di lui. Perché non riesco? È quello con cui passo più tempo, allora perché non mi ricordo di lui?
"Jessica..." sussurra Tony. "Come mai sei sveglia?"
"Nulla Tony, ho... ho sognato la voce di mia mamma." Rispondo, voltandomi nella sua direzione. Le luci della camera sono bassissime, sono programmate per accendersi al minimo quando qualcuno si sveglia, me lo ha spiegato Tony. È seduto accanto a me, indossa una canottiera blu abbastanza aderente che sinceramente non avevo notato quando ero andata a dormire... no, che sia chiaro. Dormiamo e basta. Non pensate male.
"Hai sognato la voce di tua mamma?" Chiede, con voce assonnata.
"Si..."
"E com'era?"
"Me la aspettavo diversa, più... giovane. Sembrava così anziana... e saggia."
"Che ti ha detto?"
"Nulla di importante." Lo dico in modo da fargli capire che non ho voglia di parlarne, che il discorso è chiuso. E in effetti afferra il messaggio e chiude la conversazione.
"Beh, allora io torno a dormire." Dice, sdraiandosi sul letto.
"Tony, puoi... potresti... potresti andare a dormire in camera tua? Ho bisogno di riflettere." Cerco di dirlo in maniera molto leggera, perché non si offenda. Non voglio cacciarlo, ma semplicemente vorrei restare sola a pensare.
"Certo Jess." Si alza dal letto, prende il suo cellulare dal comodino e si avvicina di nuovo a me. "Se hai bisogno sai dove trovarmi." Dice, un attimo dopo sento la sua mano tra i miei capelli, il suo viso è vicinissimo al mio, le nostre labbra si sfiorano. Il suo profumo mi inonda il viso e perdo completamente la ragione. Non mi accorgo che mezzo secondo dopo le mie labbra si poggiano sulle sue e le mie dita passano leggere tra i suoi capelli... e poi mi accorgo di quello che sto facendo, mi allontano in un attimo.
"Scusa." Dico, abbassando lo sguardo e sentendo le guance avvampare.
"No, figurati. Era il segno che finalmente ti sei ricordata di me?" Chiede Tony, ancora di fronte a me.
"No. Non mi ricordo ancora. Mi ricordo di tutti tranne di te." Tony si allontana, si vede che non riesce più a sopportare questa cosa dell'amnesia. "Mi dispiace."
"Non è colpa tua Jessica, ci vuole tempo. Buonanotte stella." Esce dalla camera e chiude la porta. Questo soprannome mi mancava. Ne avevo sentiti tanti, ma questo è nuovo. Mi lascio cadere di schiena sul letto.
"Jarvis, spegni le luci per favore." Chiedo, senza prestare attenzione alla risposta. "Come?" Chiedo, non avendola sentita.
"Il signor Stark le ha offerto questa camera come sistemazione permanente, visto che casa sua è stata derubata e parzialmente distrutta." Non credo alle sue parole. Come cavolo è possibile... distrutta?
"Jarvis, cosa mi sono persa in questo periodo?"
"La vecchia organizzazione in cui è stata addestrata ha trovato casa sua e ha pensato che lei fosse lì, così per cercarla hanno distrutto buona parte del suo appartamento, senza successo. E ora lei sarà nostra ospite." Sono senza parole. Sanno dove sono e magari anche perché. E sono pronta a scommettere che mi rivogliono.
"E poi cosa...?" Non finisco la frase che Jarvis risponde già alla mia domanda.
"Il capitano Rogers e la signorina Romanoff hanno ucciso tutti gli agenti, il capitano Rogers si è finto uno di loro e ha comunicato che lei era morta, era inutile continuare a cercarla."
"Se sono morta, vorranno vedere il mio cadavere."
"Da quanto è successo pochi giorni fa nel suo palazzo, lei è morta in un incendio causato da una caldaia mal funzionante. Le sue ceneri, se mi è permesso chiamarle così, sono ancora sul luogo, dove naturalmente non verranno mai ritrovate."
"Come sono morta?"
"L'incendio ha raggiunto anche il suo appartamento e non avendo fatto in tempo a svegliarsi è morta soffocata dal fumo e bruciata dalle fiamme."
"Che morte interessante." Dico, sarcastica.
"Che naturalmente non è mai avvenuta."
"Beh certo, sennò non sarei qui a parlarti." Botta e risposta, un classico. Le luci si spengono e io ho il tempo di riflettere. In queste tre settimane sono successe un sacco di cose. Sono finita in coma, mi sono risvegliata con la memoria prosciugata di ogni singolo ricordo e pian piano ho ricominciato a ricordarmi di tutto, tranne di Stark... ho scoperto di piacere a un mio amico e in più sono anche "morta" in un incendio in casa mia. E per giunta, adesso vivo a casa di Tony stabilmente. Sono sicuramente le settimane più strane della mia vita. Mi torna in mente il sogno che ho fatto poco fa, la voce di mia mamma nel vuoto.
È nel tuo cuore che devi cercare. È lì che troverai i ricordi di chi ti ama...
È una frase strana da dire, i ricordi si trovano nella mente, il cuore non c'entra... non capisco il senso di questa frase, forse devo ancora aspettare...
L'orologio sul comodino segna le 04:14. Mi giro dall'altra parte e continuo a pensare, finché non si fa mattino e Jarvis apre le tende.
"Buongiorno signorina Black, sono le otto e trenta, la temperatura di New York è 27°C, il sole è sorto alle 06:23 e tramonterà alle 22:30. L'alta marea è prevista per le 11:15. Sono previsti temporali nel pomeriggio." Alzo gli occhi al cielo.
"Grazie mister "so tutto"."
"È sempre un piacere."
"Il tuo livello di umorismo non è un granché, vero Jarvis?"
"Attualmente al 75%." Risponde, entusiasta. Se è felice così, buon per lui. "Ho un messaggio per lei dal signor Stark."
"E va bene, sentiamo questo messaggio." Dico, mentre mi alzo dal letto e vado in bagno.
"È un invito a cena per stasera al ristorante Nerai, al 55 East 54th Street, tra Madison Avenue e Park Avenue, stasera alle 20:30."
"Va bene, ci... ci sarò." E così ho un invito a cena con Tony Stark in un ristorante che dal nome e dal luogo dove si trova sembra costosissimo.
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Okay, in ritardo di... ehm... nonsoquantigiorni ho visto finalmente X-Men Apocalypse! E Dio mio, lasciatemelo dire, James McAvoy è sempre troppo figo. Lo amo, punto.
Dunque, se avete voglia (o se non avete di meglio da fare) Ho scritto una one-shot su Charles Xavier, se vi va di darle un'occhiata e votare, si chiama "Il lago"
Grazie che continuate a leggere questa... cosa. XD
A presto,
~Jess
P.s.
Ah! Dimenticavo...
Amo questa foto. Punto.
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