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3: l'ingiustizia

Lunedì 26 settembre 2014

Caro diario,
Oggi si torna a scuolaaaaaaa!
Che schifo! Dovrò vedere di nuovo quella tipa, e sopratutto ora che so che è l'amica d'infanzia di Jong Suk... devo farcela! Fighting!

~Momo

La mattina stesso si avviò verso la scuola, passando prima dalla stanza per prendere alcuni libri, di certo non si aspettava di vederla.

Entrò senza salutarla e prese i suoi libri per poi avviarsi direttamente in classe, senza aspettarla.

La lezione fu come sempre, stavolta Eun-Chan stette zitta per tutta la lezione, e questo sorprese Momo.

Meglio così... pensò lei.

La campanella suonò per segnare l'ora di pranzo, e lei la fermò di nuovo.

"Ehm... possiamo essere amiche?"

Momo si girò verso di lei, e rise.

"Non permettermi mai più di toccarmi" disse, per poi mollare la presa, aveva usato troppa forza, e questo la fece cadere per terra.

Ed un'altra volta suo fratello assistette alla scena.

"Yah!" Disse, per poi correre da sua sorella.

Lei li abbandonò e si avviò per la terrazza.

La voglia di mangiare oggi le era proprio passata.

Ultimamente pensava più del solito, era gelosa del rapporto dei due fratelli, mentre suo fratello lo vedeva a malapena.

Chiuse un attimo gli occhi, e poi li riaprì.

Sentì il cellulare squillare, e rispose.

"Pronto?"

"Dove sei?"

"Mangia da solo, non ne ho voglia"

"Ma il tuo Jongsukie non mangia senza la sua Momo" e lei rise a quell'affermazione.

Il tuo... la sua...

"Per un giorno farai dieta allora"

"Ma ho così tanta fame che svenire da un momento all'altro..." disse facendo la voce triste.

"Ok ok... dove sei?"

"Girati" e così fece.

Ed eccolo lì, sorridente.

"Yah! Hai così tanti minuti, da usarli così?" Chiese lei scherzando.

"Per la mia Momo farei di tutto" disse scherzando.

"Allora andiamo, Hyunnie sarà solo" disse, per poi avviarsi a braccetto in mensa.

Entrati, si avviarono verso il loro dongsaeng (fratellino/sorellina).

"Come mai ci avete messo così tanto?" Chiese lui, mentre mangiava il suo pranzo.

"La tua noona voleva farmi fare il digiuno per oggi" disse Jongsuk con il broncio.

"Yah!" Disse, per poi dargli un piccolo colpetto alla spalla, e dopodiché iniziarono a pranzare, finché qualcuno non chiamò Momo.

"Yah! Park Momo!"

Lei si girò, e vide di nuovo i due fratelli.

Rise.

"Volete le scuse? Scordatevelo" disse, per continuare a mangiare.

Il ragazzo stavolta era arrabbiato sul serio, una volta era okay, ma due no.

La prese per un braccio e la fece alzare e girarla verso di lui.

"Chiedi scusa. L'altra volta te l'ho fatta passare ma stavolta no. Chi ti credi di essere per far del male a mia sorella?!"

Jongsuk sentendo quella frase, si alzò.

"E perché mai dovrebbe?" Chiese lui.

"Questo chiedilo a lei, è già la seconda volta che la becco a far del male a mia sorella, il primo giorno di scuola ed oggi"

Momo rise ironicamente.

"E quindi sarei io quella cattiva, eh?" Chiese lei.

"Perché se no, io?" Chiese Bogum.

"Lei non farebbe mai niente a nessuno, se quella persona non le fa niente... quindi deve esserci qualcosa che non va..." disse Jongsuk prendendo le sue difese.

"Un 'possiamo diventare amiche' è un motivo valido per far del male ad una persona?"

A quel punto Jongsuk rivolse lo sguardo verso di lei.

"Davvero l'hai fatto per quella frase?"

Lei li guardò entrambi, cos'aveva fatto di male? Avevano visto tutta la scena per accusarla?

"Quindi anche tu pensi che sia colpa mia?" Disse lei a lui con le lacrime che minacciano di uscire.

"Va bene, l'ho fatto, okay?! Contento?! Chi siete voi per incolparmi per qualcosa che non avete nemmeno visto?!"

"Io si, e l'ho visto perfettamente" disse Bogum.

"Allora hai bisogno di un oculista" disse, per poi correre via dalla pensa, sotto lo sguardo di tutti.

"Scusa per quello che ha fatto" disse Jongsuk, per poi inseguirla.

Momo corse fuori in giardino, sotto un albero isolato da tutti gli altri, e si sedetti al suo fianco, per poi piangere.

Nessuno potrà vederla così, dato che è l'ora di pranzo, e tutti sono in mensa, e anche se la vedessero, cosa le importerebbe?

Si ricordo di quella volta, dell'ultima sua depressione, quando aveva tentato di suicidarsi...

Se volevi trattarmi così, potevi evitare di salvarmi... pensò lei, ricordandosi che era stato lui a salvarlo.

Dopo una decina di minuti, smise.

Prese il cellulare e compose il numero che ormai sapeva a memoria.

"Il numero da lei chiamato, al momento è irraggiungibile, si prega di riprovare-"

E come al solito c'era la segreteria, non c'era mai lui, forse doveva ritentare il suicidio?

Sarebbe troppo stupida da parte sua, lui la troverebbe subito e la consolerebbe con delle dolci parole... e quindi sa che sarebbe inutile.

Magari farlo in un altro palazzo, ma proprio non ne aveva voglia.

Da quando era arrivata la ragazza nuova, tutto le sembrava più difficile, e di certo non sarebbe riuscita a vederla anche nel dormitorio.

Così andò in segreteria, e chiese un cambio di stanza.

"Sa che non è possibile un 'non mi sta simpatica' per cambiare stanza, vero?"

"Ho dei motivi personali per cui non posso stare con lei"

"Per esempio?"

"Questa è violazione di privacy, signora Kim"

"Ehm... va bene, allora abbiamo un letto vuoto nella stanza 202 e un letto sempre vuoto nella 212, quale preferisci?" Chiese, per poi dirle chi c'erano.

"Non c'è una stanza singola? Non sopporto condividerla con qualcun altro, ho già sopportato abbastanza"

"Ci sono delle stanze appositamente singole, ma per quelle di deve pagare un costo in più rispetto alle altre, e te-"

"Chiamo mio fratello, parlerà con lui"

E subito dopo lo chiamò.

La solita segreteria....

E così decise di chiamare il suo segretario.

"Pronto? Sono il segretario Byun Baekhyun di Park Chanyeol, con chi parlo?"

"Oppa, sono Momo, potresti passare il cellulare a mio fratello?"

"Oh, ciao Momo! Comunque al momento tuo fratello è ad una riunione, quindi se hai bisogno puoi dirlo a me, gli riferirò tutto io"

"Per caso, potresti parlare con la segretaria della mia scuola è farmi avere una stanza singola? Ci sono dei costi in più quind-"

"Passamela"

E così fece.

"Pronto?"

"Oh, capisco"

"Certo"

"Si, buona giornata"

E dopo averlo salutato, chiese alla segretaria se fosse tutto okay.

"Eccola la tua stanza, la 221"

"Grazie signora Kim" per poi uscire dalla segreteria.

Decise di saltare le lezioni pomeridiane, con una giustifica presa in infermeria, dicendo di star male, ed aver un grande mal di pancia, e dato che l'infermiere sapeva che mentiva, le toccò dire una mezza verità.

"Dottor Zhang, può farmi solo questo favore? Oggi ho avuto una brutta giornata e non ho voglia i vedere certe persone"

"Hai litigato di nuovo con il signorino Lee?"

"Forse..."

Poi lo guardò, "ti prego Zhang Yi Xing Ge~" disse in cinese facendo l'aegyo.

"Okay okay, devo tenerlo segreto anche a tuo fratello?"

"Ehm, quello è uguale" disse, per poi abbracciarlo ringraziandolo.

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