"Jongsuk... t-tu..."

"Scusami Momo, se non ho avuto il coraggio di dirtelo prima, ma non ce la facevo più... ti amo troppo, e non riesco più a nascondertelo... ti prego, non andartene, ti proteggerò io da qualsiasi cosa, ma ti prego non andartene... non saprei vivere senza vederti..."

"Jongsuk..." disse anche lei con le lacrime agli occhi, per poi baciarlo, si, questo bacio lo desiderava da tantissimo.

Intanto in lontananza Park Bo-Gum aveva assistito a tutto, e Kim Woo-Bin pure.

"A quanto pare ho perso..." sospirò Woobin.

"Lasciala stare, non osare più farti vedere davanti a lei!"

"E questo chi me lo impedisce, tu?"

"Si, te lo impedisco"

"Jongsuk... sei cresciuto eh? Non sei più il bambino che andava dalla mamma?"

"C-cosa?!"

"Pensi che mi sia dimenticato di te? Ah~ alle elementari eri così patetico... mi facevi pena, e ora vorresti proteggere questa ragazza? A malapena proteggi te stesso!" Disse Woobin ridendo.

"Anche se non riuscirò a proteggerla come si deve, almeno so di averci provato!"

"Ok! Facciamo così, dato che anche tu la ami così tanto, dichiarati"

"C-cosa?"

"Non vuoi? Allora va ben-"

"Okay lo farò, se mi dichiaro tu te ne stai fuori, e non la disturberai più"

"Forse... dimentichi un dettaglio, anche lei deve ricambiare i tuoi sentimenti, e in più, lei deve darti un bacio di sua iniziativa, se no... non è valido"

"Ok, ci sto"

"Oppa, che ne dici se balliamo un po'?" Chiese una ragazza del secondo anno a Bogum.

"Ma anche no" rispose lui, per poi uscire dalla pista.

Non sapeva perché, ma era arrabbiato in quel momento, e forse anche... geloso?

Andò al dormitorio, e quando passò davanti alla stanza di Momo si soffermò un attimo, ricordandosi di quei momenti in cui l'aveva salvata, e un leggero sorriso apparve sulle sue labbra.

Appoggiò la mano sulla maniglia, e notò che la stanza non era stata chiusa, e ci entrò.

Ci trovò due valigie e qualcosa sotto il letto lo attirò.

Si avvicinò per vedere cosa fosse, e notò che era un diario, che non era stato nemmeno chiuso col lucchetto.

Lo prese e guardò l'ultima pagina, era di qualche giorno fa.

Decise di prendere il diario, e di avviarsi in stanza per leggerlo.

Si mise sul letto, e iniziò dalla prima pagina, era di qualche anno fa.

Aveva iniziato a scrivere il diario da quando era al primo anno delle superiori, lesse un po' le prime pagine, e notò come fosse vittima di bullismo da parte di Woobin.

All'improvviso, trovò una pagina che gli attirò molto l'attenzione, che spiegava il perché odiasse così tanto sua sorella.

Odio le donne, non le sopporto più. Sono ginefobica, e questo tutto a causa di mia madre.
Ogni volta che vedo una ragazza e che mi tocca, mi vengono in mente quei giorni orribili, tutti i schiaffi e tutti i pugni ricevuti da lei, e tutte le notti passati a piangere. Oltre a ciò, ora ci mette anche questo ragazzo, Kim Woo Bin, non fa altro che trattarmi come un oggetto, è proprio una versione maschile di mia madre. Ora avrò paura anche degli uomini? Certo, e con chi starò? Con un trans?! Meno male che c'è Jongsuk, lui c'è sempre... nemmeno mio fratello si accorge di tutti i miei problemi, ciò causato dalla morte di mio padre. Vorrei non essere mai nata, e non essere mai esistita, forse il mondo così sarebbe più bello?

Bogum veramente prima non la capiva, e si maledì mentalmente per tutte le volte che si era arrabbiata con Momo, non era colpa sua dopotutto.

Poi arrivò in un'altra pagina dove raccontava di una volta che aveva provato a suicidarsi.

Oggi ho provato a buttarmi giù dal tetto, ma non ci sono riuscita... Jongsuk mi prese la mano e mi disse che non potevo lasciarlo solo. Jongsuk... la persona che mi è sempre stato vicino. Credo di essermi presa una cotta per lui, magari anche lui forse ricambia i miei sentimenti? Non credo, magari mi tratta solo come se fossi sua sorellina... peggio della friendzone...

Il ragazzo rise amaramente.

"Si vedeva da lontanissimo che lui era cotto di te, come avrai visto oggi", pensò, ricordandosi quando si sono baciati.

Poi arrivò fino alle pagine più recenti, fino al giorno in cui l'aveva picchiato e messo a K.O.

Rise al ricordo, aveva scoperto così tante cose in quella sola notte, che piano piano ammise anche di essere un po' geloso di Jongsuk.

Forse anche lui si era innamorando senza saperlo, ma ormai gli sembrava troppo tardi, la ragazza e Jongsuk ormai stavano insieme, e la cosa del matrimonio di certo non li avrebbe separati.

"Mi faccio schifo da solo..." disse, e dopo aver messo via il diario dentro al cassetto del comodino, si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi.

Lentamente gli uscirono le lacrime, piangeva silenziosamente, da solo, senza nessuno che lo sapesse.

-

"Sai stata lasciata sola dal tuo fratello?" Disse un ragazzo, avvicinandosi a Eunchan.

Subito la ragazza si accorse chi fosse, un certo Lee Minho, uno studente dell'ultimo anno.

"Cosa vuoi?"

"Ahh~ dato che non hai detto a nessuno la cosa della foto, volevo complimentarmi, sei una brava cagnolina" disse il ragazzo accarezzandole la testa.

Prima che potesse avvicinarsi troppo alla ragazza, un ragazzo si mise davanti a lei.

"C'è un tipo di persona che proprio non sopporto, chi da della cagnolina a delle ragazze" disse, per poi dargli un pugno, e farlo scappare via.

Eunchan non aveva ancora ben capito chi fosse, e voleva ringraziarlo chiunque lui fosse, ma quando vide chi fosse, le parole le si bloccarono in gola.

"T-tu..."

"Prego" disse il ragazzo, allontanandosi dalla ragazza.

"Kim Woobin..."

La festa continuò fino a tardi, mentre Eunchan stava riflettendo su ciò che era successo... forse dopo tutto, lui non era così "antipatico".

Stava pensando se ringraziarlo o meno, di quando all'improvviso le luci si spensero, e questo fatto fece gridare molte ragazze, Eunchan compresa, il buio è stato la sua più grande paura di sempre.

"Non urlare..."

arielcarterlawliet amami per questo capitolo hahahah