Fright Night
«Hey Kacchan, ti va di vedere un film?»
Il biondo alzò pigramente gli occhi dal suo fumetto e lo guardò di sbieco. Per loro era normale passare i pomeriggi insieme anche se in realtà lo erano solo fisicamente dato che spesso finivano con Izuku che doveva completare i suoi compiti e Katsuki che se ne stava sulle sue giocando ai videogame o leggendo fumetti. Proprio questo quella domanda sembrava quasi strana
Il biondo fece per chiedere il motivo di quella sua richiesta ma pensò che fosse una domanda stupida quindi chiese altro
«Cosa vorresti vedere? Beh, trattandosi di te, direi che ti andrebbe un qualche film sui supereroi. O sbaglio stupido Nerd?»
Il verdino annullò il contatto visivo con l'amico, prendendo a fissare un punto indefinito della stanza per non far notare il leggero rossore sulle sue gote, che aumentò quando rispose alla domanda dell'altro.
«In realtà volevo far scegliere Kacchan... mi andrebbe bene qualunque cosa che deciderà Kacchan»
Il biondo, lì per lì, rimase un po' sbalordito dalla sua affermazione, ma poi si ripetette che, in effetti, era proprio una frase da Deku. Era solito uscirsene con frasi simili, ma Katsuki non ci aveva ancora fatto l'abitudine.
All'inizio era indeciso su quale film scegliere, ma poi un angolo della sua bocca si alzò in un sorriso malizioso che non prometteva nulla di buono.
Si alzò, e andò verso le mensole sopra la scrivania, dove ancora Izuku era seduto sulla sedia girevole. Dopodiché si allungò e prese una piccola scatola nera del ripiano più alto
«Kacchan cosa c'è in quella scatola?» chiese il più piccolo incuriosito
L'altro aprì la scatola e di nuovo sorrise maliziosamente
«Tutti i miei film horror»
Il verde sbiancò a quell'affermazione e il biondo lo notò. E, forse influenzato da ciò, non scelse il film migliore -o peggiore, a seconda dei punti di vista.
Mise un film che non era troppo spaventoso ne fatto troppo male da far quasi ridere. Era uno dei primi che aveva scoperto quando era piccolo quindi lo sapeva ormai a memoria ma tanto sin dall'inizio non era sua intenzione seguire il film, bensì osservare le reazioni del piagnone che era il suo amico d'infanzia.
Si sedettero accanto sul divano, a luci spente ed illuminati solo dalla luce della televisione.
Già al primo jump-scare Izuku tremò e sobbalzò leggermente, al che Katsuki dovette trattenere una risata. Più il film continuava, più erano assurde le sue reazioni: iniziò a lanciare piccoli urletti molto poco virili, abbracciò un cuscino che stringeva sempre di più e che poi fece cadere a terra all'ennesimo sobbalzo.
Per il biondo era uno spettacolo comico vederlo ma doveva trattenersi dal ridere e fingersi concentrato sul film.
Per un breve periodo, Izuku si limitò a tremare come una foglia e stringere i denti ma, di nuovo cacciò un urlo poco virile e saltò in aria come non aveva fatto prima quella sera e, senza accorgersene, finì per avvinghiarsi al braccio di Katsuki.
Appena se ne rese conto si staccò a velocità record ma al successivo jump-scare, ritornò alla posizione di prima e, non sentendo il biondo protestare, rimase in quella posizione.
Katsuki voleva solo continuare a vedere le sue reazioni, per questo gli permise quello strano contatto fisico, ma di lì a poco si lenti della sua scelta.
Izuku iniziò a raggomitolarsi sempre di più man mano che si impauriva. Stringendo le ginocchia e avvicinandole al petto, che era totalmente spalmato sul braccio del più grande, il che portava queste ginocchia ad avvicinarsi sempre di più al cavallo dei pantaloni dell'altro.
Inizialmente Katsuki cercò di non far caso a quel ginocchio molesto, ma quando il verdino prese quasi a strusciarlo sul suo cavallo, non poté non ignorarlo.
Con la sua forza e agilità, riuscì a far sdraiare Izuku e a mettersi poi a cavalcioni sopra di lui, tenendo le braccia ai lati della testa del più piccolo e le ginocchia all'altezza della sua vita.
«Iniziava a infastiditi il film per caso, Nerd del cazzo?»
«P-perché dici questo Kacchan?»
«Forse perché dal nulla hai preso a strusciarti su di me?»
All'inizio Izuku fece una faccia confusa, come se l'altro gli avesse parlato in un altra lingua, poi invece spalancò gli occhi dalla sorpresa mentre le gote si tingevano leggermente
«I-intendi il ginocchio...? Giuro che non l'ho fatto apposta Kacchan!»
«Apposta o meno fatto sta che dovrai pagarne le conseguenze, Deku di merda»
Con un gesto veloce della mano, alzò la maglietta del più piccolo e subito prese a mordere e tirare uno dei suoi capezzoli rosei.
Kacchan non sapeva perché esattamente stava avendo quella reazione, ma l'idea di fare sesso con un altro ragazzo non lo disgustava. Per quanto riguarda il fatto che il ragazzo in questione fosse Izuku, beh lui era sempre stato abbastanza confuso sui suoi sentimenti nei suoi confronti. Per colpa del suo ego smisurato è finito sempre per sminuire l'amico ma in realtà, sotto sotto, aveva quasi timore di lui, nonostante non avesse quirk. Aveva paura della sua genuina voglia di aiutarlo e di stare al suo fianco, aveva paura del suo sempre essere sempre sorridente nonostante tutto, aveva paura di come un suo sorriso, gesto o parola riuscissero a farlo sentire al settimo cielo un attimo prima e nel peggior cerchio dell'inferno quello dopo. E parallelamente odiava quelle rare volte in cui qualcuno parlava con lui, o quando lui era distratto. In quei casi cercava sempre di attirare la sua attenzione, nel bene o nel male. Per questo reagiva in modo aggressivo: perché non sapeva in che altro modo far fronte a quei sentimenti strani e sconosciuti.
Izuku, dal canto suo, sospettava da un po' di avere una cotta per l'amico. Lo capiva dal fatto che nonostante tutti gli insulti che l'altro gli lanciava ogni giorno, non riusciva a non sorridere quando era con lui. O dal fatto che il solo scenario di perderlo, era come l'inferno in terra e per questo, nonostante sapesse che Katsuki era molto più forte di lui, era sempre in pensiero.
Quando il biondo iniziò a stuzzicare anche l'altro capezzolo con una mano, Izuku ritornò alla realtà, perso com'era nei suoi pensieri. I denti di Kacchan erano tutto fuorché gentili e il verdino iniziò a mordersi la maglietta per evitare di gemere.
Il biondo si accorse subito di quel gesto e con la mano libera alzò entrambe le braccia di Izuku sopra la sua testa e avvicinò le labbra al suo orecchio.
«Voglio sentirti, lascia quella maglia»
Imperativo. Un affermazione che non ammetteva repliche. Un ordine da seguire.
Izuku lo fece e come "ricompensa", Katsuki prese a succhiare, leccare e mordicchiare il lobo del suo orecchio.
Successivamente il biondo passò a mordere tutto il petto di Izuku. Dal capezzolo prima torturato all'elastico dei pantaloni. Nel frattempo, portò la mano che prima si occupava dell'altro capezzolo alla sua bocca, un gesto chiaro anche per Izuku, che arrossì e ringraziò ancora il cielo del fatto che fossero ancora nella penombra. Iniziò prima a succhiare e poi alterno anche lappate dalla base alla punta. Andò avanti anche per tutto il tempo in cui Katsuki si liberò dei pantaloni e dell'intimo di entrambi e anche mentre mordicchiava e lasciava succhiotti in tutto il suo interno coscia.
Appena tolse le mani però, prima di avvicinarle al suo basso ventre, avvicinò di nuovo le labbra al suo orecchio.
«La prossima volta spero che quelle dita siano sostituite con altro»
A quella frase, la faccia di Izuku raggiunse toni del tutto innaturali del rosso e del viola. Sia per la frase in se, sia perché il suo Kacchan così dicendo gli aveva fatto un complimento e, soprattutto, per quel "la prossima volta".
Ma il verdino non ebbe troppo tempo di fare viaggi immaginari verso la "prossima volta" perché fu costretto a concentrarsi sulla "volta" attuale.
Il biondo inizialmente massaggiò leggermente dall'esterno la sua apertura e poi infilò il primo dito, mozzando il respiro a Izuku che smise di gemere ma iniziò a respirare profondamente, mentre delle lacrime iniziarono ad appannargli la vista.
Era una sensazione stranissima per Izuku avere un dito dentro di lui che si muoveva in maniera precisa e con movimenti calibrati in tutte le direzioni e sentire i muscoli che si contraevano e si rilassavano per abituarsi a quella intrusione.
Nonostante ciò, Izuku era sicuro che il più grande stesse facendo il possibile per fargli meno male possibile.
Quando arrivò anche il secondo dito, se possibile il dolore aumentò ancora di più e solo quando finì di divaricarlo per bene il dolore iniziò a sparire, finché, quando quelle dita furono sostituite del sesso caldo e pulsante del biondo, ormai il dolore era stato del tutto sostituito dal piacere.
Izuku riprese a gemere ed ansimare, ed ogni tanto a lanciare piccoli urletti femminili che quasi non gli appartenevano mentre Katsuki si limitò a ansimare e sospirare. Anche per lui era una sensazione strana quella dei muscoli che si contraevano proprio per adattarsi a lui.
Quando iniziò a muoversi, le spinte erano lente, per far abituare gradualmente il più piccolo e per trovare il suo punto di massimo piacere.
Dopo numerose spinte, capì di averlo trovato quando Izuku si inarcò e gemette più forte del solito.
Da quel momento le spinte divennero più veloci ma più calibrate nei movimenti. Katsuki decise allora di avvicinarsi al viso dell'altro ed iniziò a baciarlo, sin da subito in modo appassionato, mordendogli il labbro ogni qual volta poteva e ogni volta che si staccavano per riprendere fiato. Quando sentirono arrivare l'orgasmo, congiunsero le fronti e vennero quasi contemporaneamente, con Izuku che genette un flebile "Kacchan" e l'alto che tra i denti si lasciò sfuggire un "Deku".
Rimasero ancora un po' incastrati e quando si staccarono, notarono che ora c'era ancora meno luce di prima e, voltandosi verso lo schermo, notarono che era rimasta una schermata nera che indicava la fine del film.
Andarono entrambi in silenzio verso il bagno in camera, non sapendo bene cosa dire.
Si pulirono e si sistemarono alla meno peggio mentre la pressione del silenzio aumentava ad ogni istante.
Appena ebbero finito, Izuku andò verso la porta e senza saper bene come comportarsi, balbettò una qualche forma di saluto.
Esitò però qualche secondo alla porta, solo per aspettare il "ci vediamo domani" del biondo. E quindi, con un sorriso e con la certezza che forse il suo Kacchan ora non lo odiasse anche per quello, tornò a casa
Fine
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro