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1. Same old shitty Day

"Harry, Harry!"

Devo dire che il duetto screaming di mia Zia e Coldplay non l'avevo mai immaginato così terribile di prima mattina, ma c'è sempre una prima volta dopotutto, no?

Sbuffai alzandomi, notando mia zia sbuffare pesantemente, guardandomi ancora in pigiama. I suoi occhi verde scuro, contornati dai capelli corvini, mi osservavano annoiati

"Hai rimandato la sveglia tre volte" 

"Hai per caso una ciurma?" chiesi ironico, mentre sorridevo angelicamente "Perché sei diventata Capitan Ovvio" continuai e lei finse una risata per poi alzare gli occhi al cielo

"Ultimi mesi, Lena, ultimi mesi" sussurrò, per poi congiungere le mani e fare una preghiera facendomi salire la bestemmia facile.

Non perchè non accettavo la sua religione, ma perchè mi ero appena accorto che mi aveva messo al collo una crocifisso, mentre dormivo 

"Mio Dio, zia" mi alzai e la guardai malissimo indicandole Gesù, che quasi quasi faceva spallucce, al collo e lei sorrise

"Lo faccio per te, hai ancora tempo per redimerti" disse "E forse tua madre ti ha mandato qui per.."

"Per farmi scegliere il cammino di Dio blablabla, perché i gay blabla sono dei mostri alieni provenienti dai Gaylandia, galassia del TePijoPerCuloCheTePiace" completai annoiato la sua frase in automatico, dato che quella era una conversazione che facevo ogni giorno praticamente. Mi sedetti sul letto vestendomi velocemente, mentre lei incrociava le braccia al petto

"Il tuo anno a Roma non ha fatto bene, avevi amici gay lì?" chiese ed io la guardai con fare ovvio

"Si, ed uno di questi non era lui sicuramente" dissi togliendomi il crocifisso, facendole sgranare gli occhi quasi come se le avessi sparato. L'avevo semplicemente poggiato sul comodino "E smettila di farmi i riti di conversione mentre dormo, sei inquietante" borbottai, uscendo dalla camera seguito da quella suora.

"Buongiorno cugino" disse la mia cuginetta Tia, presa a mangiare un delizioso muffin. Le scombinai i capelli rivedendo in lei il sorriso di mia sorella. 

La mia famiglia stava a Londra, mentre io ero nel Kansas, a Enville, una cittadina tranquilla e piccola in mezzo alle praterie e montagne, per conseguire l'ultimo anno di liceo. Stavo lì già da due anni. Avevo avuto la possibilità di studiare in italia per un anno da mio padre, per poi ritornare a Londra  e poi dritto in America. Decisione mia, mi andava benissimo cambiare città, vita e persone attorno in generale. 

"Buongiorno Zio" salutai mio Zio, che stava attento a guardare la televisione, non notando che la mia cuginetta, talmente piccola ed idiota, sbatteva la testa contro il tavolo, per cercare di sistemarsi meglio sulla sedia.

"Questo mondo non ha senso" Ruotai gli occhi, mentre mi sedevo, ascoltando fintamente interessato i suoi discorsi senza un nesso logico, depressi.

"Cosa non ha senso se non la luce divina di Dio, che ci proteggerà tutti?" chiese mia zia, per poi girare lo sguardo con un sorriso leggermente inquietante verso di me, quasi come per darmi l'esempio

Ma tu hai bisogno di una luce divina, tipo quelle dell'ospedale psichiatrico.

Tacci sua, mi inquieta di prima mattina.

"Ma quanto costa la luce Divina di Dio?" chiese mia cugina e mia Zia sorrise avvicinandosi a lei, per prenderla in braccio e farla sedere, dato che stava per spaccarsi la testa per una colazione

"Niente, piccola" rispose e Tia sgranò i suoi occhi castani, per poi sorridere 

"Allora perchè paghiamo la luce? Zia, abboniamoci a quella di Dio!" esclamò il genio del male, facendomi quasi sputare il caffè

"No Tia" dico seriamente "Dio purtroppo non ha istituito una centrale elettrica, quindi dobbiamo utilizzare queste che ci fregano i soldi" spiegai e lei sbuffò 

"Harry, ma non sei in ritardo?" chiese mia zia ed io risi leggermente, notando mia cugina più confusa che persuasa

Come la mia esistenza in generale.

"Vado, buona giornata Zio" dissi e lui girò lo sguardo verso di me

"Moriremo tutti"

"Si, Zio" dissi sorridendo agitando la mano per poi girarmi e toccarmi le palle, e schiarirmi la voce.

Uscii di casa, notando mia zia affacciarsi "Ciao Harry, che Dio possa guidarti sempre!" esclamò contenta, ed io risi agitando la mano, mentre la guardavo per poi inciampare e sbattere la testa contro il palo della luce

Okay, è il Karma.

"E' uno scherzo?" borbottai toccandomi il naso, mentre mi rialzavo 

"E' un segno!" ribattè mia zia da lontano, facendomi ruotare gli occhi

"E' un vaffanculo" borbottai, per poi notare una macchina rosso scuro passarmi davanti. Riconobbi un mio compagno e sbuffai mettendomi a correre verso la scuola. 

Portai le cuffie all'orecchio e corsi, mentre mi guardavo attorno. Fra tutte le città che ho visitato, Enville era la migliore, piccola, tranquilla. Non era caotica come Roma o Londra. Mi sentivo più a mio agio in quella città, sembrava di essere totalmente in un mondo a parte, ma si viveva bene. 

A parte mia zia. Quella donna era così ossessionata dal mio essere omosessuale, che probabilmente era lei a pensarci più di me. Io vivevo tranquillamente con il mio orientamento, era lei a preoccuparsi, perchè leggermente chiusa di mentalità. Un po' faceva ridere, ed un po' faceva tristezza, ma non potevo di certo mettermi a piangere perchè mia zia non riusciva a capire che non ero destinato all'inferno solo perchè provavo amore per un umano che non avesse tette e cosa.

Ero davanti alla scuola e sospirai leggermente. 

Si inizia anche oggi la solita vecchia giornata di merda.

Entrai ed immediatamente i miei occhi guizzarono sul biondino che si aggiustava gli occhiali, che contornavano i suoi occhioni blu. Il ragazzo chiuse l'armadietto e mi guardò 

"Ciao Har..." il tempo che lo disse, che venne sbattuto contro l'armadietto e veniva bullizzato da tre ragazzi, che mi fecero sospirare. Niall Horan, amichevole e forse troppo buono per questo mondo. Scriveva nel giornale della scuola ed aveva delle ragazze che gli andavano dietro segretamente data la sua dolcezza, ma a quanto pare anche i ragazzi gli andavano dietro, dato che ogni giorno lo sbattevano contro gli armadietti e lo importunavano.

"Ragazzi" borbottai e loro mi guardarono per poi lasciare la polo rossa di Niall, e andare, mentre ridevano come degli idioti

Non lasciai neanche parlare Niall, me ne andai al mio armadietto e lo sentii urlare "Ah oggi posso sedermi accanto a te a mensa?" chiese ed io risi leggermente. Non si poteva non notare quel biondino, era sempre amichevole nonostante alcuni lo trattassero male

Brutta la gerarchia scolastica americana, ma divertente

Qualcuno mi passò accanto dandomi una spallata e mi girai "Hey, Lydia, sempre più allenata" ironizzai, e la ragazza si girò concentrata a guardare il suo cellulare 

"Uhm si, nuoto e voglio vedere se un giorno potrò spaccare la spalla di qualcuno con le spalle allenate" disse sorridendo angelicamente, alzando il viso, mostrandomi i suoi occhi blu contornati da chili di trucco nero. I suoi capelli erano lunghi e neri, addosso aveva una maglietta nera gotica e dei leggins in pelle nera... Stivali neri... L'arcobaleno in persona. Per non dimenticare il collare al collo di tessuto che formava dei cerchi. Lydia Allen era la darkettona della scuola

"Affascinante" dissi sorridendo nervosamente, mentre mi portavo la mano destra ai ricci domati dalla mia bandana

"Lo so" riprese sorridendo, per poi guardare il cellulare e girarsi "Ci vediamo" disse andandosene, facendomi sospirare. Quella ragazza era denominata a volte Morticia, perchè lanciava degli sguardi d'odio a chiunque.

"Ma salve" Mi girai e sorrisi notando il mio amico Liam salutarmi "Si può sapere dove cazzo eri? Ti ho chiamato al cellulare" sbuffò ed io feci spallucce

"Scusa Lì, ieri non ti ho risposto perchè era morto il cellulare e guarda un po'?" dissi mostrandogli il mio cellulare "Adesso è carico, non ti lascerò più amore" continuai sporgendo le labbra e lui mi diede un pugno alla spalla ridendo 

"Yo Louis, guarda, il ritardato ritardatario" Sorrisi angelicamente guardando Chuck Mills camminare insieme a Louis William Tomlinson, il giocatore della squadra del gran cazzo che me ne frega. 

"Quanto sei divertente Chuck" disse ironico Liam "La finirai mai di fare il finto simpaticone?" chiese ed il ragazzo dagli occhi verdi fece labbruccio

"Ma io vi amo ragazzi, ma mai quanto scopare" guardò una ragazza passargli accanto e sgranò gli occhi "Rachel, hey Rachel! Ti ricordi di me alla festa di un anno fa? Quando ballavi con quel vestito rosso corto fino al ginocchio, gli orecchini d'argento, i capelli legati ed io ti ho sfiorato il gomito?" 

"Ma cos..." la ragazza lo guardò inquietata e Chuck sorrise vittorioso, girandosi facendoci il segno di okay, facendomi sentire in pena per lei

Louis alzò lo sguardo dal suo cellulare e ci sorrise "Hey Styles, hey Payne" guardò il suo migliore amico inseguire come un maniaco la ragazza e sospirò "Bella giornata, eh?" chiese ed io lo guardai assottigliando lo sguardo. 

Louis Tomlinson, giocatore della squadra, anzi... Capitano, era un figone della madonna, detto in modo poetico. La cosa che mi piaceva di più? Era che era un menefreghista, non gliene fregava nulla del fatto che fosse "popolare" e forse era questo che amavo della scuola in quella cittadina, che si, c'era la famosa gerarchia, ma la maggior parte se ne fregava e si comportava con le persone normalmente.

Ashley? Ashley era il capitano delle Cheerleader, eppure veniva importunata tranquillamente da quell'idiota di Chuck, che sperava almeno di poterla baciare. Era probabilmente la sua cotta, ma non lo voleva ammettere, dato che era l'unica ragazza che non riusciva a non notare ovunque andasse

"Agitato per la partita di stasera?" chiese Liam e Louis fece spallucce, sbadigliando leggermente 

"Ti pare? Sarà una cazzata" rispose il modesto per poi guardarci "Voi ci sarete?"

"Ci sarà tutta la scuola" risposi con fare ovvio "Ovvio"

"Grande" si stiracchiò "Ci si vede" continuò annoiato per poi farci un cenno con la mano e andarsene, sbattendo contro un armadio praticamente

Louis sbattè le palpebre e sbuffò "Attento dove vai, amico" disse guardando il compagno forse più sfigato della scuola

Zayn Malik. 

Denominato da mezza scuola come Clark Kent, e sapete perchè? Perché viveva molto in periferia, guidava la macchina da campagnolo, tipo il furgoncino con il portabagagli all'aperto. Indossava jeans blu e magliette bianche o nere abbinate ad una giacca rossa o nera. 

Zayn lo guardò e fece un cenno per poi andarsene verso il suo armadietto, facendogli inarcare il sopracciglio. Non era di molte parole, e si faceva leggermente troppo i cazzi propri.

"Cinque anni in questa scuola, e non l'ho mai visto con qualcuno" mi raccontò ed io feci spallucce. Io stavo in quella scuola da soli due anni, e non mi importava più di tanto. 

La curiosità c'era perché diciamo che su per giù tutti ci conoscevamo in quella città piccola, ma Zayn era sempre quello schivo e vago. Troppo preso a lavorare, aiutare i suoi nonni alla fattoria. I suoi genitori? Sinceramente nessuno ne sapeva nulla.

Le lezioni iniziarono e finirono velocemente. Nell'orario della mensa, notai subito Niall cercarci con lo sguardo e guardai Liam accanto a me, con il vassoio in mano 

"Niall si siede con noi" Liam inarcò il sopracciglio e rise leggermente 

"Va bene, basta che non inizi a prendere video con il cellulare facendoci la telecronaca" borbottò sedendosi per poi sorridere angelicamente a Niall che era quasi spuntato come un fungo dietro di lui

"Ciao Liam, Ciao Harry!" disse sorridendo, per poi mangiare il panino strapieno di roba

"Come diamine te l'ha fatto?" chiesi riferendomi alla signora della mensa e Niall sorrise vittorioso

"La signora Jackins mi ama" rispose facendoci ridacchiare "Mi tratta come se fossi un nipotino, tutti amano la signora Jackins" disse ed io annuii leggermente, mentre mangiavo il mio panino, notando Louis ridere sguaiatamente con il resto della squadra, ed alcune Cheerleader ridere facendosi selfie stupidi

Che bella generazione la nostra.

Dai, alla fine era il nostro modo di ridere e di prenderci per il culo. Sinceramente non ho mai capito il perchè di tutte le critiche della nostra generazione. Ogni generazione passata aveva delle "pecore nere" e fare di tutta l'erba un fascio, mi dava al cazzo.

Ecco, generalizzare, parlare in generale, l'odiavo. Perchè era come stereotipare un gruppo grande di persone senza conoscerle una per una.

Presi il mio diario rilegato in pelle ed iniziai a scrivere notando Niall curioso. 

"Lo sai, se il mio giornale della scuola sapesse cosa ci scrivi... Farebbe scalpore, te lo porti ovunque" disse ed io lo guardai inquietato 

"Mi segui?" chiesi e Niall iniziò a ridere nervosamente, per poi quasi strozzarsi con il panino. Sotto lo sguardo divertito di Liam che gli dava qualche pacca sulla spalla, prese il cellulare e ci guardò 

"Sapete che ieri sera c'è stato un problema all'ospedale psichiatrico?" chiese ed io inarcai il sopracciglio

"Oh, davvero?" chiese Liam per poi ridere "Che ce ne frega?" chiese e Niall sospirò 

"No ragazzi, si vocifera che dentro quell'ospedale psichiatrico, si facessero degli esperimenti ai pazzi" disse facendomi smettere di scrivere. Lo guardai e lui continuò "Stamattina al telegiornale non se ne smetteva di parlare, ma li guardate?"

"Troppo preso a combattere contro mia zia ed i suoi riti" mi giustificai per poi guardare Liam, che sembrò entrare nel panico 

"Emh...troppo preso a... fare il cazzo che mi pare" disse velocemente "Sai quanto me ne frega"

"Liam, ti dico che..." Niall quasi saltò in aria quando un Louis divertito, poggiò la mano sopra la spalla sua 

"Hey Nerd, cosa ci fai qui?" chiese ed io guardai Louis, mentre Niall sorrideva nervosamente 

"Ci sta raccontando delle notizie di oggi" risposi e Louis sbuffò annoiato

"Sono cazzate, le ho sentite anche io" Davvero? Sinceramente non lo vedevo come uno interessato ai telegiornali "Che c'è?" chiese guardandomi ed io feci spallucce

"No, raga, seriamente... Si vocifera che... Un paziente sia saltato addosso ad un dottore" sussurrò Niall ed io inarcai il sopracciglio

"Questa non l'hanno detta, smettila di sparare cazzate" lo ammonì Louis e Niall si morse il labbro imbarazzato 

"No, dico davvero... Non l'hanno detto ai telegiornali, ma nel deep web.." borbottò e Louis scoppiò a ridere, mentre Liam cercava di trattenersi ed io ero inespressivo 

"Tu mi vorresti dire... Che tu navighi nella zona pericolosa dell'internet?" chiese Louis ridendo per poi dargli qualche pacca sulla spalla "Amico, evita di dire cavolate" 

Niall sbuffò e si alzò "Dico sul serio ed è okay se non mi credete ma.." ci guardò "Qualcosa sta succedendo sotto i nostri occhi e voi non lo notate!" disse per poi andarsene dando una spallata ad una ragazza che teneva il panino in mano

"Porca troia" si lamentò Lydia, toccandosi la spalla per poi guardare Niall, che l'aveva urtata "Si, devo proprio allenarmi ancora" sussurrò a sé stessa, per poi mangiare il panino

"Se la sarà presa?" chiese Liam ed io borbottai guardandolo con fare ovvio "Andiamo, era troppo folle"

"Mah" sospirò Louis per poi fare spallucce e andarsene, lasciandoci in pace. Ero preoccupato per Niall sinceramente, se era vero che navigava nella zona pericolosa dell'internet, rischiava davvero tanto. 

Mi alzai tenendo stretto il mio diario e mi guardai attorno leggermente perplesso. Camminai per i corridoi notando i nastri, che parlavano della partita di stasera. Ci sarebbe stata praticamente tutta la cittadina, Louis come faceva a stare tranquillo? 

Insomma, se avesse perso, si sarebbe ritrovato mangiato dalle persone praticamente, rido. (questa me la potevo risparmiare)

Dopo la fine delle lezioni, Liam mi raggiunse e si bloccò non appena vide Zayn entrare nella sua macchina da campagnolo swag 

"Okay, dobbiamo provare a socializzare" disse ed io lo guardai confuso

"In che sen..."

"Malik!" esclamò avvicinandosi alla macchina ed il ragazzo lo guardò corrugando le sopracciglia

"Payne?" lo richiamò e Liam mi guardò sorridendo

"Beh, almeno sa il mio cognome" disse per poi guardare il ragazzo "Stasera vieni alla partita?" chiese e Zayn guardò noi e poi la scuola

"No, ho altro da fare" rispose sincero ed io annuii

"Onesto" dissi mentre lui faceva spallucce e la retromarcia per andarsene

"Beh" disse Liam "Allora ci vediamo stasera, Harry"

"Niall si è più visto?" chiesi dato che non l'avevo più visto in giro e Liam fece spallucce

"Boh, io vado a casa" rispose sincero, andandosene ed io feci la stessa cosa.

Data la pigrizia del ritorno, decisi di prendere l'autobus e tornai a casa velocemente. Pranzai con la mia famiglia e poi mi buttai a letto, chiamando mia madre

"Pronto?"

Sorrisi sentendo la voce di mia mamma "Dottoressa, buongiorno avrei un problema" dissi sincero e la sentii ridere

"Come la posso aiutare?" chiese, mentre la sentivo fare qualcosa di veloce, forse sistemare provette o altro 

"Mandarmi un ologramma per abbracciarmi, forse?" rise ed io insieme a lei "Mi manchi" dissi sincero 

"Harry, dai, manca poco.... E torni" disse "Qui mi stanno tenendo tutto il giorno ai laboratori"

"Affari Europei?" chiesi e lei rise leggermente 

"No, affari Mondiali" rispose "Top Secret, è una cura a cui lavoro da molto tempo Harry" si fermò un momento "E forse sta funzionando" 

"L'avete già provata?" chiesi interessato, mentre scrivevo qualcosa sul mio diario 

"Si, qui abbiamo dei pazienti volontari... Il fatto è che l'organismo all'inizio accetta tutto, ma poi ha delle reazioni a seconda del soggetto e beh..." sospirò ed io annuii leggermente 

"Non è una malattia facile da sconfiggere, mamma" cercai di consolarla. Sapevo che cercare di curare il cancro, non era affatto facile, ma almeno ci stava provando

"Lo so, Harry, spero che sarò fuori di qui entro il tuo diploma, ci tengo a vederti" disse ed io feci spallucce

"E' solo la consegna di un pezzo di carta, non mi interessa più di tanto la presenza o l'assenza della mia famiglia" dissi sincero "Mi piacerebbe semplicemente tornare a casa e vederci un film insieme"

"Succederà Harry" Mia madre parlò in tedesco con un altro dottore e sospirò "Ora devo andare, lavoro" ed io annuii per poi salutarla

Sbuffai per poi affacciarmi alla finestra e sgranai gli occhi notando Niall correre a perdifiato, mi vide dalla finestra e urlò

"APRIMI LA PORTA" esclamò ed io preso dal panico andai alla porta di casa e l'aprii notando il biondo chiuderla

"Niall, ma che diamine ci fai in casa mia?" chiesi inarcando il sopracciglio 

"Sono andato all'ospedale psichiatrico e..."

"E cosa? Hanno pensato di metterti dentro?" chiesi ironico e lui mi guardò seriamente 

"SI" esclamò ed io lo guardai stranito

"Amico, tu sei davvero pazzo, non possono farlo" dissi con fare ovvio e lui poggiò le mani sulle mie spalle 

"Harry, sta succedendo qualcosa" disse Niall serio come non mai "Davvero, non sto scherzando" si guardò attorno per poi strofinarsi le mani alle spalle "Io... Mio Dio..." sussurrò per poi poggiare di nuovo le sue mani sulle mie spalle "Non va, qualcosa non va, lo sento"

"Niall, ascolta" dissi togliendogli le mani da sopra le mie spalle "Non credo tu sia davvero pazzo ma forse troppo... uhm... iperattivo e sospettoso? Questa è la cittadina più tranquilla del paese, perchè pensare a qualcosa di orribile? Si sta bene" dissi con fare ovvio e Niall si grattò la nuca 

"E' che... online.."

"Online dicono stronzate al secondo" gli diedi una pacca sulla spalla "Torna a casa e stai tranquillo. Anzi, pensa al servizio del giornale della scuola alla partita, farai tantissimo pubblico" 

"Giusto uhm.. Grazie Harry, ho esagerato, insomma... Va bene" 

"Ommioddio, hai portato un altro gay in casa?" chiese mia zia facendomi sospirare pesantemente e Niall inarcò il sopracciglio

"No signora io sono..." Spinsi Niall fuori di casa e lo salutai angelicamente salvandolo dall'interrogatorio sui rosari di mia Zia per dimostrare fosse normale.

Le lanciai un'occhiataccia e rientrai in camera leggendo delle notizie riguardanti l'ospedale psichiatrico. Niall poteva essere folle o meno, ma notizie strane sul web giravano.

Chiusi tutto, ignorando la vita in generale, chiudendo gli occhi aspettando che la giornata finisse.

La nostra cittadina era davvero la più tranquilla del paese, cosa poteva succedere di così terribile da sconvolgerla?

- COSO AUTRICE -

Ovviamente, un casino, duh

Spero che il capitolo vi sia piaciuto 

Ovviamente non succede nulla di particolare, semplicemente si presentano i personaggi e basta. Tutti che si ignorano e che non ci tengono a fare il gruppo dei best friends e stanno bene così, adoro.

CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO

ZAU *agita la manina*

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