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Twenty-Four.

La mega villa della madre di Isabelle era incredibilmente grande e lussuosa. Non appena ero arrivata non avevo esitato neanche un secondo a lanciarmi nella sua piscina, completamente vestita, fregandomene altamente del fatto che fuori non ci fossero neanche due gradi.

-Oh cazzo, è calda!- urlò Tom emergendo dall'acqua e prendendo aria.

Mi lanciai su di lui e gli rificcai la testa sotto, scompigliandogli i capelli. Lui in risposta mi sollevò e improvvisò una mossa di wrestling.

-Uscite forza!- ci sgridò Fred, scuotendo la testa contrariato -Abbiamo quaranta bottiglie di whisky da modificare, altrimenti come ci divertiamo sta sera?!-

Aveva ragione, prima il dovere e poi il piacere. E considerando che ero bravissima a lavorare con gli alcolici, non mi dispiaceva per niente.

Balzai fuori dalla piscina, con la stessa agilità di un lemure obeso, gelandomi, letteralmente. Se fossi stata in un cartone giapponese in questo momento avrei avuto dei cubetti di ghiaccio che mi uscivano dal naso. Senza escludere il fatto che la mia maglietta, che in realtà non era mia ma di Albus, mi si era incollata addosso.

Mi sentì avvolgere da qualcosa di caldo, sollevai lo sguardo e incontrai gli occhi di Scorpius che mi aveva appena poggiato sulle spalle la sua giacca.

Mamma prepara il matrimonio.

***
Quella notte, verso le due, tutta la voglia che avevo di sposare Scorpius e di fare eventualmente, una dozzina di figli biondi se ne era andata allegramente a farsi fottere.

Un ragazzo ci stava provando spudoratamente con me, dall'accento presupposi che fosse uno degli amici americani di Matt, aveva un bel viso reso particolare da una mascella che avrebbe potuto affettate Il prosciutto, ed io amavo il prosciutto, saremmo potuti andare d'accordo.

Mi poggiò una mano sul fianco e lo lasciai fare. Dopo tutto se Mister platinato stava flirtando con una biondina, non dovevo interessargli più di tanto. Peggio per lui, evidentemente non aveva la più pallida idea di cosa stava perdendo e forse aveva capito che per fare dei figli biondi, aveva bisogno di una bionda.

Come avevo già detto, non sarei mai stata a crogiolarmi nel pianto perché lui non provava le stesse cose che sentivo io: avrei fatto molto di meglio. Lo avrei fatto ingelosire fino alla morte, non letteralmente ovvio, mi serviva vivo.

Sarebbe stato da stupidi negare che però, mi sentivo uno schifo, usata e stupida. Avrei fatto provare le stesse cose a lui, non l'avrebbe passa liscia con Rose Weasley.

-Hai dei capelli bellissimi- l'americano prese una mia ciocca tra le dita e me la mise dietro un orecchio.

Apprezzai che nonostante fosse ubriaco, non avesse nominato tette, culo o genitali.

Gli sorrisi, poggiando le mani sulle sue spalle. Era più alto di me, così per avvicinare i nostri visi, lo feci piegare con la schiena.

La musica cambiò, diventando molto più interessante, così presa dal ritmo, iniziai a muovermi più sensualmente o almeno provai a farlo, non ero sicura che l'alcol avesse giovato molto alla mia sexaggine.

Dagli sguardi ammiccanti dai ragazzi lì vicino, immaginai di essere riuscita nel mio intento.

-Io sono Jordan- esclamò il tizio con voce solenne, credendosi forse presidente degli Stati Uniti.

Gli legai le braccia intorno al collo, mentre le sue scivolarono dai miei fianchi al fondoschiena. -Rose-

Non era male, se solo non fossi stata innamorata persa di un idiota serpeverde e stronzo, ci avrei fatto un pensierino. Ma in quel momento nella mia testa c'era solo Scorpius e porca puttana, non riuscivo a mandarlo via.

-Ed io sono Albus, sparisci bello- il mio migliore amico lo guardò in cagnesco, afferrandomi per le spalle.

-Che ti salta il mente!- sibilò al mio orecchio, senza lasciare la presa.

Jordan fissò il mio migliore amico, indeciso se valesse la pena di scatenare una rissa, poi però poi travolto dal suo orgoglio di uomo, fece un passo verso di noi -Stavamo ballando e se non lo avevi notato, sono arrivato prima io-

Grandioso.

Al mi poggiò un braccio sulle spalle, scuotendo la testa. -Sono veramente dispiaciuto ma devo avvisarti che Rose ce l'ha pelosa, pelosissima. Lì in mezzo avresti potuto trovarci delle scimmie appese alle liane.-

L'americano arricciò le labbra schifato e battè una mano sul braccio di mio cugino. -È tutta tua- detto ciò sparì tra la folla.

Non sapevo se essere shoccata o divertita. Nel dubbio tirai uno scappellotto ad Albus. -Lasciami vivere, miseriaccia!-

Aveva mandato all'aria il mio piano, escogitato ed elaborato nei minimi dettagli all'ultimo secondo.

Mi portò lontano dalla pista, contrariato. Spalancò la porta della cucina che dava sul retro della casa e mi spinse fuori.

Da qui riuscivo ancora a sentire la musica, se pur in modo attutito. Il vento gelido canadese mi entrò fino a dentro le ossa, portandomi a stringermi le braccia scoperte per cercare di scaldarmi.

-Per Merlino Rose- si passò una mano tra i capelli -Ma si può sapere che ti prende? Ti comporti in modo così strano-

Non riuscivo a capire se fosse lui a spostarsi troppo velocemente oppure se ero io vederci doppio.

-Non sto facendo niente di diverso da quello che faccio sempre- borbottai fissando un punto indefinito del prato. Avrei tanto voluto piegarmi in due e vomitare l'anima, ma provai a trattenermi serrando le labbra.

Si sfilò la giacca e me la poggiò sulle spalle, scuotendo la testa. -Io lo so che tra te e Scorpius c'è qualcosa, non sono mica stupido. Lo vedo come vi guardate...-

-Al- lo richiamai sollevando la testa su di lui. Riuscivo a vedere il riflesso della luna nei suoi occhi, era qualcosa di spettacolare. -Non c'è niente, assolutamente niente tra me e lui.- era vero, eravamo stati a letto insieme qualche volta, ma era finito tutto lì. -Non hai di che preoccuparti-

Mi lanciò un'occhiataccia -Ma pensi che io sia ritardato? Se lo pensi ricrediti, perché non lo sono!- incrociò le braccia al petto. -Allora, che si fa?-

Strizzai gli occhi, ormai non avevo più dubbi, ci vedevo decisamente doppio. -Che si fa, che cosa?-

Albus roteò gli occhi -Con Scorpius, cretina!- poggiò la schiena al muro -Se prima il tuo intento era quello di farlo ingelosire, bastava dirlo, ti avrei lasciata in pace. Se invece volevi scatenare la terza guerra magica ci sei andata vicino: James e Fred stavano già partendo armati di bacchetta, ti ho salvata, ringraziami-

Mi ero persa alla seconda parola; non resistetti più, mi voltai di schiena e vomitai.

Sentì il mio migliore amico sbuffare ed improvvisare un irritante vocina femminile che avrebbe dovuto assomigliare alla mia. -Grazie tante per avermi aiutata, mio eroe- detto ciò si avvicinò e mi scostò i capelli dal viso.

***
-Sei un gran bel pisellone- mi leccai le labbra -Lungo, largo e depilato- lo afferrai con le mani e ci poggiai la bocca sopra.

-ROSE ANDIAMO! Staccati dal palo della luce!- Isabelle mi prese per il vestito, tirandomi verso di lei.

Albus era uscito di testa dopo aver bevuto del whisky corretto da suo fratello e adesso se ne stava seduto su una sedia a parlare con una parete.

Mi girava tremendamente la testa, inciampai nei miei stessi piedi e ruzzolai per terra, cadendo sull'erba bagnata, mi ritrovai avvolta nella giacca di Al come la carne in un involtino primavera.

Scoppiai a ridere.

-Non puoi capire quanto ti detesto in questo momento- la mia migliore amica mi sollevò prendendomi da sotto le braccia, ma siccome era più che sbronza, cadde sopra di me, imprecando.

-Uh!!- gridai -Guarda guarda, gli alieni!- puntai il dito verso tre figure indistinte che si stavano avvicinando a noi. Non riuscivo a riconoscerli, forse uno era una donna o forse era solo basso.

Fatto sta che mi ritrovai la faccia di un ragazzo tatuato a due centimetri dalla mia. -Piccola carota sfavillante- quasi urlò -Ci penso io a te!- puntò i piedi per terra e mi fece alzare come se non pesassi niente.

Mi prese una mano e mi fece fare una giravolta, odorava di vodka alla fragola, era piacevole. Rischiai di cadere di nuovo, ma quello che riconobbi essere Tom, continuò a sorreggermi muovendosi al ritmo della musica che proveniva dalla casa.

-Vuole stuprare la mia amica!- Isabelle prese Matt per il colletto della camicia e cominciò a scuoterlo furiosamente. -Fai qualcosa!-

Ridacchiai senza motivo e poggiai le mani sulle spalle di Tom che fece l'occhiolino alla mora -Solo sesso consenziente-

Iniziai a fare dei movimenti completamente inventati, seguita dal mio amico, che tirò fuori la lingua, credendosi un cane. Mi sfilai le scarpe e le lanciai in piscina, finalmente mi sentivo bene. Tom si mise a quattro zampe, iniziando a muovere il sedere per far ondeggiare la coda che non aveva.

-Ave gente, sono la vostra regina, inchinatevi ai mei piedi!-

Tom gattonò verso Isabelle e le leccò una gamba, lei in risposta si lanciò a peso morto su di lui urlando cori da stadio.

-Rose Wendlyes, Weslchey, Wealsyel- Lorcan si battè un pugno sulla fronte e poi urlò euforico -Weasley!- mi prese una mano inginocchiandosi -Vuoi sposarmi?-

Spalancai gli occhi e lo guardai in silenzio. Metabolizzata la cosa, iniziai a saltare, fiondandomi su di lui -Oh si, certo che si, mon amour!-

Matt afferrò un ramoscello da terra e lo poggiò sulle spalle di Lorcan -Per il potete conferitomi da suor cocaina, io vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa-

Afferrai il viso di Lorcan e ficcai con foga la lingua nella sua bocca.

Albus parve risvegliarsi improvvisamene, balzò in piedi ed iniziò ad agitare le mani furiosamente per farsi notare da noi -Rissa! Stanno facendo una rissa!- detto ciò corse a tutta velocità dentro casa, lasciando la porta aperta.

-Wooo- gridai, staccandomi da Lorcan, prendendo Tom e Isabelle per per una mano, seguendo mio cugino.

Matt rimase fuori con mio marito.

In salotto sembrava essere scoppiata la fine del mondo, mi fermai di colpo per evitare un incantesimo senza perdono che mi schizzò davanti alla faccia. Tom approfittò del momento per palparmi il fondoschiena ed io gli tirai una gomitata nello stomaco.

Mi tuffai letteralmente tra la folla di gente, fingendo di nuotare, intravidi James e un ragazzo che non conoscevo, e se lo conoscevo non riuscivo a capire chi fosse, visto che aveva la faccia piena di sangue.

-Smettetela!- la voce acuta di Dominique, nonostante la musica alta, mi trapassò i timpani, portandomi a tapparmi le orecchie con le mani.

Mio cugino James la ignorò palesemente e assestò un pugno in faccia a bloody boy, il quale barcollò all'indietro ma si riprese facilmente e si gettò su di lui.

Strizzai gli occhi; quei capelli irritanti li aveva solo una persona sulla terra: Jack Orange. 

Alzai le mani in aria -Vai James! Stendilo, fallo fuori!-

-La devi lasciare in pace!- sbraitò il maggiore dei Potter, tirando fuori la bacchetta e puntandogliela alla gola.

Jack gli tirò un calcio, facendogli perdere l'equilibrio -Non prendo ordini da nessuno- ringhiò strappando dalle mani di mio cugino la bacchetta.

Proprio mentre stava per affatturarlo un incantesimo lo colpì alla schiena, facendolo schiantare sul pavimento, svenuto.

Dominique abbassò la bacchetta e si gettò a terra, accanto a James -Stai bene?- gli prese il viso tra le mani, scostandogli i capelli dal viso. Lui le mise una mano alla base della schiena, accarezzandogliela.

-Ok gente- sbottai -Non c'è niente da guardare. Togliete 'sto corpo da qui in mezzo e alzate la musica!-

***
Ero seduta sul divano sopra alle ginocchia di Lorcan, stringendogli gelosamente le spalle con un braccio, mentre questo limonava con Lucas Zabini, accovacciato al nostro fianco a cui, a sua volta, Matt stava leccando il collo, come se fosse un cono gelato.

Isabelle, si avvicinò a noi, girando con la cannuccia il suo drink alcolico. Albus la fece sedere sopra di lui, afferrandola per la vita.

-Ehi!- protestò lei, quando mi cugino incominciò a bere dal suo bicchiere.

-Rose-

Sentì il mio nome chiamato all'appello e mi voltai di scatto verso Scorpius, che finalmente si era liberato della cozza bionda.

Non che me ne importasse, ero solo innamorata di lui.

-Ti va di ballare?- si portò una mano dietro la nuca in imbarazzo, ma si vedeva anche da un chilometro che era non ubriaco, di più.

-Scusa- lo guardai come una diva impellicciata guarda il suo pumpkin spice latte bollente e mi mandai i capelli dietro le spalle. -Ma sono sposata- sollevai la mano e gliela sventolai davanti al viso, mostrandogli la patatina al formaggio che avevo all'anulare.

Lui scrollò le spalle -Per me non è un problema- detto ciò mi prese e mi fece alzare, ignorando tutte le mie proteste.

Era incredibilmente sexy.

Lanciai uno sguardo ad Albus che si battè il pugno sul palmo della mano e poi mi fece l'occhiolino. Qualsiasi cosa avesse provato a dirmi, non l'avevo capita.

-Come sta la tua amica?- esclamai, inclinando leggermente la testa mentre mi allontanavo da lui di qualche centimetro. Andai a sbattere contro la schiena sudata di un ragazzo e una tizia con dei tacchi a spillo micidiali mi sfondò un piede.

La pista era talmente piena che faticavo a respirare.

Scorpius mi prese per la vita è mi intrappolò tra le sue braccia -Quale amica?-

Oh grandioso, quindi ce ne era più di una?

-No, cosa stai dicendo?- mi guardò confuso.

Merda, allora non l'avevo pensato.

Mi strinse a se, muovendosi a ritmo di musica -Quella ragazza non mi si staccava più di dosso. Ho finto di essere interessato a lei, l'ho portata in bagno e ce l'ho chiusa dentro. Non essere gelosa, nessuna è come te-

Non riuscì a trattenere un sorriso.

-Però tu stavi ridendo- esclamai senza cedere alla tentazione di baciarlo.

-Sono un bravo attore-

Gli strinsi le spalle con le mani e mi avvicinai al suo viso, facendo sfiorare le nostre labbra -E reciti anche con me?- domandai, sentendomi incredibilmente ingenua e stupida.

Puntò i suoi occhi nei mei ed io mi ci persi letteralmente dentro. -Mai-

Un secondo dopo la sua bocca era premuta contro la mia.

E che ci potevo fare se avevo un'autocontrollo pari a quello di una scimmia?

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