Quella notte il suo sonno fu agitato. Si svegliò un paio di volte,credendo di aver sentito un rumore soffocato fuori dalla finestra. Come se una falena gigante avesse sbattuto contro il vetro. Si disse che probabilmente era stata qualche fronda dell'albero vicino a frusciare contro la finestra. Rassicurata da quella spiegazione,si era riaddormentata.

La nostra memoria gioca strani scherzi di notte,al buio. Ci immaginiamo le cose non come sono ma come vogliamo che siano.

Nessun ramo arrivava abbastanza vicino al lato della casa. l'albero più vicino era un sicomoro che aveva già perso tutte le foglie.

C'era poca gente in giro. E quei pochi che incrociavano erano in gruppetti di due o tre. Nessuno osava farsi sorprendere da solo per la strada con un mostro in circolazione. Ma ci sarà sempre qualcuno costretto a uscire da solo...

-mi scuso per l'incomodo,ma è stata la tua eccessiva curiosità a costringermi ad agire così-conte

La contessa si tenne stretto il braccio con cautela,per non spargere il sangue in giro,e lo offrì a ellen.

-ecco,bevi!-la sua voce era mellifua e sommessa. –una sola goccia e non desidererai altro-contessa

-strano come il passato possa protendersi fino a noi. È una cosa che mi ha sempre affascinato-conte

-abbiamo anche una cappella privata. Per molti dei nostri pazienti e delle loro famiglie è un luogo di pace e conforto. Purtroppo,alcuni dei miei pazienti sono malati terminali e spesso i famigliari desiderano che siano sepolti nel cimitero adiacente alla clinica. È un luogo talmente bello e tranquillo e il cimitero è così ben tenuto che le famiglie hanno l'impressione che ci si prenda cura dei loro cari anche dopo la morte-sorrise,mostrando i suoi denti aguzzi.-vedrai,la compagnia non ti mancherà-conte

Il vampiro si lasciò sfuggire un sospiro soddisfatto. Avevano osato tentare di fermarlo e adesso avrebbero pagato con la vita.