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• Buon San Valentino •

Hiromi aveva segnato con quel vecchio pennarello rosso il giorno della sua rinascita.
Il 14 Febbraio sarebbe stato per lei il giorno del suo successo o del suo fallimento.
Si era svegliata presto qualche giorno prima con la folle idea di regalare qualcosa al ragazzo che amava.
Si, era convinta che tutto sarebbe andato bene.
Non era brava a cucinare, e visto che non aveva un lavoro essendo ancora una piccola studentessa delle superiori, aveva optato per qualcosa di semplice ma significativo.
Un biglietto, un semplice biglietto con scritto dentro il suo unico desiderio:
"Ti amo".
Lo aveva preparato con cura, scegliendo il colore della carta, il design e anche la calligrafia con cui voleva scrivervi quelle due parole.
Eppure un dubbio continuo si insinuava nel suo cuore spaccandolo al centro.
Se lui non avesse accettato? Se il ragazzo che amava fosse già di un'altra?
Aveva scosso la testa furiosamente a quei pensieri.
Pensarci le avrebbe ostacolato quel poco coraggio che ancora aveva nel cuore.
Doveva confessarsi a Seto.
Il ragazzo dai capelli ramati e dagli occhi scuri a cui tutti facevano riferimento.
E lei, mora come le piume di un corvo dagli occhi ambrati, desiderava solo un piccolo sguardo verso di lei ogni tanto.
Quella mattina decise di prendere le redini del suo destino una volta per tutte.
Si era sistemata i capelli nel modo più carino possibile, indossando gli orecchini semplici ma molto cari della nonna.
La divisa scolastica era obbligatoria, ma Hiromi decise comunque di abbottonare il giacchetto con precisione.
Quella mattina il sole splendeva nel cielo azzurro.
La mora avrebbe confessato il suo amore a Seto.
Lui lo avrebbe accettato, sarebbero usciti insieme e si sarebbero stretti la mano prima o poi!
Divenne rossa al solo pensiero.
Eppure i suoi piedi iniziarono a correre più che potevano per arrivare puntuale a scuola come ogni mattina.
Non appena avesse terminato le lezioni si sarebbe recata nella classe accanto alla sua, li, dove Seto Minazo studiava da ormai ben quattro anni.
Eppure i suoi calcoli furono interrotti da due figure al centro del corridoio.
Una ragazza dai capelli biondi, e il ragazzo che conosceva bene accanto a lei.
"Seto...ecco...Oggi ti ho portato dei cioccolatini per San Valentino" aveva iniziato a balbettare la ragazza porgendoli un bellissimo sacchetto dai mille decori.
Il rosso lo prese con delicatezza sorridendo.
"Grazie Makoto! Sono sicuro che saranno ottimi!" le sorrise fissando il volto arrossato della compagnia di classe,
" Sono solo per te...Quindi non condividerli con gli altri del gruppo intesi? " ridacchiò portandosi le braccia dietro la schiena alzando un leggero sospiro,
"Tu mi hai preso nulla?" domandò attirando lo sguardo confuso del ragazzo,
" in realtà...Volevo aspettare la fine della ricreazione per dartelo..." disse prendendo gentilmente la mano della bionda.
Hiromi continuò a fisssarli paralizzata.
Stava succedendo ciò che il suo cuore aveva sospettato fin dal principio.
" Avanti! Voglio vedere cosa è!" chiese con fare bambinesco la ragazza,
" Qui nel corridoio? Ma ci sono tantissime persone!" divenne chiaro cosa fosse quel regalo.
La bionda lo fissò strabiliata, la sua voce era scomparsa per un attimo.
"Andiamo sul tetto allora..." lo afferro' per un braccio tirandolo vicino a sé.
Seto barcollo' preso alla sprovvista.
"Non puoi aspettare?"chiese imbarazzato,
"Assolutamente no! Mi hanno detto che ogni anno il quattordici febbraio una pazza ti consegna degli stupidi bigliettini di San Valentino! Non voglio che ti porti via da me!" sbuffò stringendo più forte la presa.
Hiromi si nascose dietro l'angolo a quelle parole, era lei non c'erano dubbi.
Seto al contrario sospirò soddisfatto.
"Devi stare tranquilla Makoto, quella ragazza non mi interessa, in più accetto i suoi bigliettini solo perché sembra contenta quando lo faccio" spettino' i capelli alla ragazza,
"Allora mi farai vedere il regalo?" chiese allegra la bionda dimenticando la discussione,
"Certo, speriamo non ci scovino i professori" disse l'altro mentre lentamente lasciavano il corridoio stretti l'una all'altro.
La ragazza si strinse la lettera al petto ancora una volta.
Un'altro biglietto rifiutato.
Quel pomeriggio avrebbe dovuto metterlo insieme agli altri.
Ora ne aveva collezionati diversi nel suo cassetto del comodino.
"Sei il numero dodici amico mio..."sorrise disperata,
"Benvenuto a casa"....





Piccola shot dedicata a San Valentino, auguri a tutti :3

-Blue

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