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Recovery

Prompt n. 33 Tasting their smile

OS rating Verde

Questa OS si riaggancia all'ultimo capitolo della long "Hold onto me" intitolato "Solo sognare non serve più."



Seduto sui tre gradini di legno della veranda di Sasuke, Naruto osserva il filo di fumo azzurrognolo salire placido nel cielo prossimo al tramonto. Aspira una lenta boccata dalla sigaretta che sta assaporando in solitudine, poi osserva la nuvoletta bianca andare a fare compagnia al precedente filamento. Accavalla le gambe estorcendo allo scalino il gradevole e sommesso scricchiolio. Sorride perso nel celeste sul punto di virare al carta da zucchero.

Le sere d'estate. Sono sempre state così perfette?

Sebbene abbia terminato la sigaretta, Naruto si concede ancora qualche minuto per godere dei fenomeni che lo circondano.

Voci e risate provenienti dalla casa sono amplificate dall'aria calma, complici anche le ampie vetrate aperte. I gabbiani ridono nel cielo, a tratti si lamentano. Sebbene Naruto li senta, non riesce a individuarli. Il profumo dell'asfalto caldo scavalca l'alta recinzione di pietra per avvolgere il giardino; la piccola fontana, dimora di una coppia di rospi, zampilla svogliata tra i cespugli.

Chiacchiere, televisori accesi e suoni di tavole apparecchiate giungono anche dal resto della via. La brezza che di giorno è mossa dalla terra bollente, ora è sopita.

Il legno scricchiola ancora, stavolta non dipende da Naruto. Un soffio lieve gli gira intorno, poi Itachi appare davanti, il sole alle sue spalle lo incornicia in un'aura splendente. Ha in mano due calici di prosecco, ne porge uno a Naruto e poi gli si siede accanto.

Forse l'angolazione della luce è impeccabile perché quello è un giorno speciale, magari è stata la visione che Itachi gli ha appena inconsapevolmente donato.

Naruto sfiora il calice di Itachi col suo, il moro non si muove. Naruto osserva il compagno di sottecchi mentre inizia a degustare il vino ghiacciato. Ormai conosce abbastanza Itachi da decifrare tutte quelle emozioni che egli non ama esternare in modo plateale. È emozionato, Itachi, sebbene appaia freddo.

Così sopraffatto dai sentimenti da perdere le parole, infatti Naruto si avvede dell'assenza di Itachi solo dopo aver percepito lo spostamento d'aria ed essersi accorto del calice abbandonato sulle scale. Gli basta alzare lo sguardo per vedere Itachi stretto nell'abbraccio di Madara.

Naruto si alza, non fa caso al suo bicchiere rovesciato. Si avvicina col cuore in gola ai due appena entrati dal cancello. Sapevano che Madara, ospite da due giorni a casa di Sasuke, stasera non sarebbe tornato solo.

Ecco il perché di tanti preparativi.

Quando Naruto e Itachi sono andati a prenderlo all'aeroporto due giorni prima, Madara ha menzionato un vecchio amico ritrovato per caso, un certo Hashirama che lui è solito soprannominare Sequoia. Il tipo statuario che adesso lo affianca Madara, sembra andare ben oltre l'amicizia. Non sembrava che Madara avesse intenzione di presentarlo così presto. A quanto pare, Hashirama deve essere essenziale per lui.

Intanto, Naruto li raggiunge. Dopo aver allentato l'abbraccio con Madara, Itachi si volta per guardarlo. Fruga il suo viso in attesa dell'approvazione che non tarda ad arrivare.

Gli occhi dei due cugini splendono di gioia. Non permettono che la morte di Obito, avvenuta davanti a entrambi, li offuschi. Naruto si rende conto di assistere al benefico potere di Hashirama, il cambiamento di Madara è radicale.

Il biondo è attonito, la bocca gli resta aperta mentre fa rimbalzare lo sguardo tra Madara e l'uomo abbronzato e sorridente.

"Naruto" le braccia di Madara sono gentili e decise, il suo profumo raffinato come lo smanicato bianco che indossa, ha le lacrime agli occhi "Lui è Hashirama."

"Non mi presenti come Sequoia, stavolta?" Hashirama ride, poi tende la mano a Naruto.

Dannazione, com'è alto.

Madara emette un breve sbuffo dal naso, assottiglia gli occhi finendo per assomigliare alla foto di quando era piccolo.

Hashirama riesce ad avvilupparli tutti e tre tra le braccia mentre si avviano attraverso il giardino: "Venticinque anni, vi rendete conto? E mi devo ritrovare Madara per caso negli Stati Uniti."

Hashirama si ferma, molla Naruto e Itachi per concentrarsi solo su Madara, lo afferra dal mento e lo guarda: "Ma io non ho mai dimenticato questo impiastro. Costretti a fuggire per ritrovare noi stessi e la vita chi ci spetta."

Il bacio sembra ferire Madara nell'orgoglio, ma poi cede non meravigliando nessuno. Ormai lo conoscono.

Sasuke e Sakura balzano fuori dalla porta molto più spigliati di Naruto e Itachi; si accaparrano Madara, scortano Hashirama lungo il corridoio come se lo conoscessero da sempre. Sakura, talmente indaffarata da essersi dimenticata addosso il grembiule, snocciola frasi di benvenuto, descrizioni della casa, il programma per la vacanza dei due ospiti e tutti i piatti che ha preparato grazie al prezioso aiuto di Itachi.

"Non so come Itachi faccia" avvinghiata a Sasuke e Madara, la ragazza si volta verso Hashirama "Ricorda a memoria la pietanza preferita di tutti."

Itachi li segue a testa bassa e senza replicare, non sia mai che si riconosca qualche merito. Scombussolato dall'emozione di rivedere Madara che si appresta a iniziare una vita sensazionale, Itachi supera Naruto con le guance rosse senza degnarlo di uno sguardo.

Approfittando del trambusto, Naruto richiama Hashirama e lo prende in disparte prima di sfociare in salotto.

Naruto china il capo e si massaggia la nuca, non sa come iniziare. Tuttavia il disagio si placa appena scorge il sorriso disponibile dell'uomo conosciuto da pochi minuti. Hashirama è un fine ascoltatore, Naruto non può che essere felice per Madara: "Senti, Hashirama, ho bisogno di essere sicuro di una cosa prima di andare di là. Riguarda Madara."

"Naruto, conosco Madara praticamente da quando è nato e, credimi, non è cambiato di una virgola" Hashirama gli posa una mano sulla spalla "Il dolore lo ha messo a dura prova, ma sono riuscito a scrostare con pazienza gli strati di afflizione per riportare alla luce l'uomo che ho sempre amato. Ne è valsa la pena."

Naruto sorride rincuorato, poi rovista nel marsupio ancorato alla sua cintura da tutta la sera. Evidentemente custodisce lì qualcosa di prezioso.

Naruto estrae le fotografie di Obito e Madara bambino, le ha prelevate dall'album messo insieme con Itachi senza che il compagno se ne avvedesse. Le ha appresso appositamente per mostrarle a Madara. In punta di dita, le passa a Hashirama.

Naruto contempla il viso dell'uomo cercando di indovinare il suo pensiero. Hashirama osserva meditabondo le immagini, poi le restituisce a Naruto sorridente: "Quello alle spalle di Madara sono io. Visto? Lo conosco da sempre e lui vorrebbe prendermi a sassate da allora."

Ridono insieme, poi Naruto si fa più serio: "Desidero farle vedere a Madara, ma rinuncio se questo dovesse essere per lui motivo di sofferenza. La vostra foto l'ha trovata Itachi, ipotizza che l'autore dello scatto sia Izuna."

"È così" Hashirama sospira, poi avvolge le spalle di Naruto con un braccio "Naruto, per ora conosco Itachi solo attraverso i racconti di Madara e ne ho dedotto che ha un grande cuore; come Madara, del resto. Obito ha dato la vita per aiutare Itachi e non lo avrebbe fatto se non fosse così."

"Hashirama, Madara è fortunato ad averti ritrovato. Non lasciarlo più."

"Non ne ho la minima intenzione, Naruto" Hashirama lo conforta con la serenità, come sempre "Purtroppo Madara è un incompreso, però quando si affeziona è per sempre. Il suo attaccamento è... troppo, così finisce per demolire se stesso. Stare vicino a una persona così devastata dal dolore non è facile; pochi avrebbero retto dopo avergli tolto di mano un rasoio con cui minacciava di slabbrarsi i polsi, vedendolo vomitare l'anima ubriaco fradicio o a mesi di crisi notturne."

Naruto sobbalza, fa un salto indietro. Anche Madara è un campione nel nascondere i sentimenti, forse anche più di Itachi. Non avrebbe mai immaginato che Madara avesse toccato il fondo in quel modo.

"Non sconvolgerti, Naruto, è normale" Hashirama non perde la calma nonostante il calibro della spiegazione "La perdita di Izuna e Obito non sarà mai superabile, ma sai qual è il mio segreto? Non pretendere che lo diventi."

"Sai fare miracoli, Hashirama."

"Non esagerare, Naruto, così mi lusinghi troppo. È facile amare Madara, basta impegnarsi un poco. Mostragli pure le fotografie, ti sorriderà" Si avviano per raggiungere gli altri, Hashirama dedica un occhiolino al ragazzo appena conosciuto "Tu sei un toccasana per Itachi, Naruto. D'altronde mi somigli."

"Naruto!"

Qualcuno lo richiama dalla strada, perciò Naruto è costretto a tornare indietro.

"Naruto, sono rimasto chiuso fuori. Qualcuno mi apra!"

Naruto gli corre incontro tra il divertito e il seccato. Già, mancava solo lui, il solito cazzone.

"Konohamaru, c'è confusione in casa e ti ho sentito per miracolo. Rischiavi di passare la notte a strillare sul marciapiede."

Konohamaru entra trafelato dal ritardo, mostra a Naruto il regalo per Madara: "Nessuno ha un telefono là dentro?"

"Sì, ma gli ospiti che abbiamo sono più importanti dei cellulari."

"Grazie, Naruto. Che razza di amico!" poi alza la busta di carta mezza scassata "È un profumo. Che dici, può andare?"

"Credo di sì. Per fortuna Madara non è schizzinoso."

Naruto schiva la consueta e sgraziata gomitata di Konohamaru: "Chi è il Bronzo di Riace che vedo? Novità di cui mi hai tenuto all'oscuro, Naruto?"

"Il compagno di Madara, guarda che non lo conoscevamo neanche noi, cazzone."

Rincuorato, Konohamaru allarga a dismisura il sorriso. E Naruto si abbevera di questo. Dei loro sguardi gioiosi, dei baci di Itachi, degli abbracci, della gioia di Madara. Si gusta il calore inesauribile della famiglia, quella vera.

Il piatto preferito di Naruto è proprio questo, lo assapora tutta la sera senza lasciarne neanche una briciola.

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