Le parole sono davvero inutili
Prompt n. 16 Massaging them
OS rating Giallo
Naruto ha caldo nonostante fenda con ampie falcate la sera fredda. Sera per modo di dire, sono appena le diciotto, il buio sceso prematuramente conferisce alle strade l'atmosfera magica che tra poche settimane esploderà nel Natale. Ancora non sono apparse decorazioni e luminarie, nessuno ha la più pallida idea di quali regali fare e a chi, però Naruto percepisce nell'aria una sorta di caricamento.
Una soda al volo in un bar per inumidire le labbra screpolate dal vento secco, la gola è arida a causa dell'eccitazione. Naruto tracanna la bibita senza sedersi mentre continua a camminare, lo spostamento d'aria da lui creato gli solleva la frangia bionda. Incredibile, si riscopre sudato.
Centra un cestino lanciando la bottiglietta con una sola mano, di sbieco, e senza quasi guardare.
WOW!
L'altra mano è impegnata a stringere al petto la preziosa cartellina in cui ha investito gran parte dei suoi risparmi.
Tuttavia, anche se il fermento lo eleva a re del mondo, è necessario smaltirlo prima del rientro a casa. Naruto sa dove recarsi per concedersi una pausa.
Malgrado i lampioni siano distanti, si mischiano con la luce delle stelle. Ogni cosa si scioglie e diventa liquida sotto i piedi di Naruto. Il calore evapora dalle sue guance mentre il rossore si placa.
Naruto è confuso, non discerne se davvero un sottile nastro di malinconia si stia srotolando dentro di lui. Non sa come chiamare questa nuova emozione, al momento è indeciso se battezzarla paura del futuro oppure vuoto improvviso sotto i piedi.
Le sue scarpe penzolano davvero nel nulla, Naruto le agita per averne la certezza. Prosciuga l'ennesima sigaretta, la prima che Naruto riesce a godersi con tranquillità. Da mesi non tornava sul ponte abbandonato.
Glielo ha fatto scoprire Itachi quando ancora non conosceva neanche il suo nome. Shisui ha trascorso lì i suoi ultimi istanti, sotto borbotta placido il fiume che ha inghiottito i genitori di Naruto; tuttavia il luogo, nella mente dei due ragazzi, ha perso la sua connotazione negativa per tornare a essere un'oasi di pace e basta. E tutto questo grazie all'amore.
Ciò che inquieta Naruto non è il posto, piuttosto il non sapere quante altre volte ancora potrà sedersi lì.
Questa e tutte le altre certezze sono in procinto di crollare, la vita sta per trasformarsi in una fionda che li lancerà a casaccio chissà dove.
Un grappolo di roboanti notizie – bombe – li ha investiti in appena due giorni.
Naruto finalmente è un Operatore Sanitario a tutti gli effetti, e questo si sapeva. Era la sola bomba già, per così dire, programmata. Mentre stava lì a lambiccarsi il cervello soppesando la possibilità di proseguire gli studi in Psicologia, Medicina, o entrambe, Itachi gli è saltato al collo mettendolo al corrente della possibilità offertagli dalla sua Università. In parole spicce, preso atto delle sue rare doti intellettive, gli hanno prospettato l'eventualità di ottenere la laurea entro gennaio, dopo un solo anno di corsi. A quanto pare non era abbastanza. Appena staccatosi dall'abbraccio, Itachi ha informato Naruto della stella stessa proposta ricevuta da Sasuke. Lo stesso giorno. Senza che i due fratelli si fossero accordati o che ne avessero parlato.
Ecco i geni Uchiha a rapporto.
E così, niente più fast food e turni saltuari al pronto soccorso.
Niente più giornate libere concesse da quelli che, più che datori di lavoro, sono amici.
Un professore, un informatico, e un quasi dottore / psicologo hanno delle responsabilità.
Da un giorno all'altro, non sono più ragazzi. E tutto questo senza uno straccio di preparazione psicologica.
Caspita se hanno festeggiato. Per l'occasione hanno affittato nientemeno che l'intera sala di un ristorante riempiendola con una iperbolica festa privata.
Karaoke, cena con infinite portate, balli ininterrotti fino all'alba e, addirittura, uno spettacolo pirotecnico. E c'erano tutti, da Madara e Hashirama in interminabile videochiamata, fino a Ebisu e Tsunade finalmente fidanzati ufficialmente. E, sì, quel cazzone di Konohamaru ancora orgogliosamente single.
Nel corso della serata Naruto ha dovuto ingollare qualche piccola nota stonata, comunque normale amministrazione avendo a che fare con Itachi. Il moro ha manifestato la sua incapacità di non sapersi godere ancora gli eventi in suo onore, anche se questo era in condivisione con Naruto e Sasuke. Forse Itachi farà sempre fatica a riconoscersi i meriti e a riscuotere i meritati complimenti.
Per dissimulare il fastidio provocato dal centro dell'attenzione, Itachi non ha fatto altro che servire bevute e preparare shottini servendosi di un apposito tavolo ubicato in un angolo in disparte della sala. Le visite di Sasuke e le carezze di Naruto non hanno sortito lo sperato effetto di incoraggiare Itachi a reclamare la sua fetta di gloria davanti a tutti.
"Itachi, ho un regalo per te!" Naruto irrompe risoluto nell'appartamento. Il moro non abbandona il suo meticoloso rassettare, neanche si degna di voltarsi all'ingresso del compagno. Attribuendo l'indifferenza di Itachi al suo scarso garbo; Naruto si affretta a correggere il tiro: "Ehm... un regalo per noi."
Niente, Itachi è indaffarato a ritoccare fotografie che stanno bene lì dove sono e a rimuovere invisibili granelli di polvere.
"Verranno anche Sasuke e Sakura, naturalmente" Naruto si decide ad appropinquarsi alle spalle di Itachi. "Lo svago sarà tutto meritato. Forse l'ultima volta della nostra vita davvero spensierata da cima a fondo."
Naruto percepisce il combattere di Itachi contro la pungente curiosità; ma, per tutta risposta, il moro ritira la mano destra nella manica della felpa e usa il tutto per tamponarsi brevemente il viso. Quando ricomincia le pulizie, a Naruto non sfugge la lieve incrostazione di muco sul polsino.
Naruto manda giù il nodo amaro che gli si forma nel petto, si sforza di ignorare la spiacevole insensatezza assunta dalla cartellina che stringe tra le mani e si infonde il coraggio di non crollare: "Tutto bene, Itachi?". Magari anche lui è in preda alla paura del futuro, forse non gli va di lasciare la città nella quale vivevano tutte le persone care che ha perso.
La mano di Itachi rientra nella nella felpa, dopo aver ripetuto il gesto di arginare qualcosa sulla faccia, la manica riappare più bagnata di prima. Stavolta sono lacrime, spariranno senza lasciare tracce.
La consapevolezza travolge Naruto come una brutale valanga, gli spezza il respiro in gola.
Già, i cari che Itachi ha perso. Obito. Tra due giorni sarà l'anniversario della sua morte. Itachi lo ha visto spegnersi e non smetterà mai di sentirsene responsabile. Obito e Madara erano lì per salvarlo, e Obito ci ha rimesso la pelle davanti ai suoi occhi.
Cazzo.
"Itachi...?"
Naruto deglutisce, non raggranella le parole giuste da pronunciare. Si sposta di soppiatto per posare la cartellina il cui valore è ormai impallidito dinanzi alla realtà, poi si riaccosta alle spalle di Itachi.
Il funesto periodo ha fatto un giro completo per ripresentarsi, e si sarebbe riproposto con cadenza annuale per il resto della vita.
Naruto alza il braccio destro per massaggiarsi la nuca. Circa una settimana dopo la morte di Obito, Itachi ha tentato di togliersi la vita. Se non fossero intervenuti Sasuke e Sakura mentre già pendeva dal soffitto...
Merda. Merda. Merda.
Una volta qualcuno non ha detto che le parole non sono per forza obbligatorie? Che, in certuni casi, un abbraccio silenzioso è tutto quello che serve?
Dannati autori di verità salvifiche che non sovvengono mai col loro nome.
Senza indugiare oltre, le braccia di Naruto scivolano intorno alla vita di Itachi, avvolgono il corpo sottile ma tonico.
Itachi molla all'istante gli attrezzi delle pulizie, il piumino precipita addirittura sul pavimento quasi le sue mani avessero perso presa a causa di una violenza esterna. Chiude gli occhi e reclina la testa fino a posare la nuca sulla spalla di Naruto.
Il biondo guida il compagno in una danza cieca e armoniosa, retrocedono un passo dopo l'altro, coordinati come uniti da fili di energia. Raggiunta la poltrona, Naruto si siede e conduce Itachi ad adagiarglisi in grembo. Il moro gli si accoccola sul corpo mentre si gode il silenzioso massaggio del compagno.
Naruto fa passare le mani su e giù sulla schiena di Itachi, gli sfiora le spalle e ci posiziona, per gioco, il codino.
"Sto facendo in modo che ne sia valsa la pena?" Itachi parla senza sollevare la testa dalla spalla di Naruto, gli lambisce la sensibile pelle del collo col respiro.
L'allusione è palese, Obito è morto affinché lui potesse vivere. Itachi desidera onorare ogni giorno, ma non può farsi macerare dal perenne chiedersi se abbia fatto abbastanza, se sia una persona degna del sacrificio di un'altra.
"Non dimenticare mai la straordinaria creatura che sei, Itachi."
Non serve altro, Naruto trionfa percependo il corpo del compagno rilassarsi progressivamente sotto le sue carezze.
"Non avevi un regalo per me, Naruto?" Itachi gli stampa un bacio sul collo, poi lo guarda definitivamente rincuorato.
Se potesse, il biondo farebbe i salti mortali dalla gioia. Ma per adesso si limita scostare Itachi il poco che basta per alzarsi. Recuperata la cartellina personalizzata con tanta cura, si inginocchia sul tappeto per porgerla all'amato.
I mutamenti del viso di Itachi sono tanto impercettibili quanto sconcertanti. Naruto ammira il, per lui, chiassoso sgranarsi degli occhi, la lieve dilatazione delle ciglia mentre le immagini scorrono sotto le dita di Itachi. Infine, il respiro di Itachi si blocca e solo a Naruto è concesso decifrarlo. Lo sguardo di ossidiana si solleva colmo di quesiti e stupore.
"Capodanno in Florida" Naruto sorride, la mano destra già gli si fa strada sulla nuca "Al mare, così non avrai più freddo. Il futuro intimorisce, è incerto e fumoso, tuttavia inevitabile, perciò tanto vale non arrovellarsi troppo e dargli un degno benvenuto."
Itachi scivola giù dalla poltrona fino ad accartocciarsi sul tappeto, alla stessa altezza di Naruto per crogiolarsi ancora nel suo abbraccio.
Le parole sono davvero inutili.
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