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La perfetta combinazione dei diversi

Prompt n. 37 Putting their head on the other's chest

Flashfic rating Rosso


Le zanne del Demone Volpe si ritraggono in modo permanente, il morso che sta per infliggere all'esile collo della Donnola, al fine di cibarsi del suo sangue, si trasforma in uno sfioramento di labbra contro pelle. La bocca del Demone Volpe non è più ruvida e minacciosa, l'arancione vira in rosa pesca mentre bacia il collo della Donnola.

Usa per l'ultima volta gli artigli per liberare se stesso e la Donnola dai vestiti, poi rinuncia per sempre alla loro forza. Scende con i polpastrelli, ora soffici e rosa, sul corpo bianco della Donnola. Segue le sue forme slanciate e sottili, sorride agli occhi che ha davanti mentre perdono il rosso di fuoco per diventare gemme nere.

Le braccia del Demone Volpe cingono la vita della Donnola, la stacca con dolcezza dalla superficie di legno del portone dove l'ha incastrata, se l'adagia su corpo e sorride. Bere il suo sangue non serve per guadagnare forza, al Demone Volpe basta il contatto con la flessuosa creatura.

Emozioni nuove divampano nel corpo del Demone Volpe, forti e positive. Afferra le natiche di marmo della Donnola, ci immerge le dita mentre stringe la presa per issarsela in braccio. La Donnola risponde, è partecipe, alza le gambe per allacciargliele alla vita. Le sue braccia si posano lievi sulle larghe spalle del Demone Volpe.

Il Demone Volpe affonda il viso nel petto della Donnola, si inarca per incastrare il bacino col suo. Il vigore che gli scorre nelle vene entrando dentro il suo corpo accogliente ed elastico, non è niente se paragonato all'effimera soddisfazione che avrebbe provato se avesse ceduto alla tentazione di ucciderla. Affonda ripetutamente dentro la tenera carne della Donnola, respira forte sul suo petto e intanto la sente sospirare. Il Demone Volpe è felice di aver rinunciato all'estrema potenza fisica a favore di un legame profondo.

Il corpo della Donnola sobbalza, gli pesa tra le braccia, per questo il Demone Volpe si sposta per adagiarla sul tavolo della cucina. Conosce bene il tragitto e può percorrerlo senza sollevare il viso dal petto della Donnola, non serve uscire dalla sua carne. Si nutre del battito del suo cuore e del calore del suo corpo. Scioglie la presa ferrea delle braccia nel punto giusto, le natiche della Donnola si posano sulla superficie di legno.

Il Demone Volpe precipita dal tavolo, è così leggero che il solo attrito dell'aria è sufficiente per deviarne la traiettoria e farlo oscillare disordinato e imprevedibile. La Donnola si adagia sul pavimento poco distante. Due dadi a otto facce cadono loro addosso, almeno impediranno alle correnti d'aria di far loro compiere altri imprevedibili spostamenti. Rassegnati a non potersi muovere, senza poteri e voce, non possono far altro che osservare i loro conduttori ormai usciti dal personaggio.

Le pedine lasciano brusche la lunga strada percorsa, una si incastra nella cascata corvina dei capelli di Itachi che pende dal tavolo, lui non se ne accorge. È sdraiato di schiena, le caviglie poggiate sulle spalle di Naruto, le mani del biondo gli artigliano le cosce così forte da generare avvallamenti nella pelle, uno per dito.

Naruto penetra Itachi finché la loro pelle non si scontra, a ogni collisione vibra leggermente, l'incastro perfetto prosegue. Il moro inarca la schiena flessuosa nel piacere, si aggrappa ai bordi del tavolo, stringe fino a farsi diventare bianche le nocche. Naruto si ferma, trema e sospira, i muscoli dei glutei tesi. Molla la presa sulle gambe di Itachi per accarezzarne tutta l'elegante lunghezza. Sorride, si china sul corpo del compagno fino ad adagiarglisi sopra. Si baciano con gli occhi chiusi senza interrompere l'unione dei corpi, Itachi aggrappato alle spalle di Naruto, il biondo lo abbraccia passandogli le braccia dietro la schiena sinuosa.

I movimenti di Naruto ora sono lievi, si limitano a un provocante sfregamento di bacino con cui Itachi si sincronizza. Resta dentro il corpo di Itachi, le gambe del moro avvinghiate alla vita e incrociate dietro la schiena, le sue natiche saldate al pube di Naruto.

Si immobilizzano, l'attimo che precede l'orgasmo. Le loro bocche restano attaccate, ma senza muoversi. Sussultano, il tavolo trema facendo rovinare a terra altri pezzi dello scenario fantasy.

I bacini ondeggiano premuti insieme. Naruto grugnisce con la faccia di nuovo tuffata nel petto di Itachi; il moro mugola flebile e sospira, le pulsazioni del suo corpo sono così energiche da essere visibili dall'esterno.

Naruto fa un passo indietro, sorride e tende una mano al compagno. Itachi l'accetta, scende dal tavolo elegante e senza produrre suoni. Si avvicinano al Demone Volpe e alla Donnola, contemplano dall'alto i due personaggi da loro creati e disegnati, poi si chinano per raccoglierli dal pavimento.

Naruto scocca un'occhiata furbetta al compagno: "E tu saresti uno con poca fantasia? Non rifilarmi più la scusa che i roleplay non fanno per te."

"E tu non azzardarti più a dirmi che la Donnola è troppo somigliante al vero me" Itachi raccoglie gli altri pezzi sparsi in giro. Si accorge solo ora della pedina incastrata tra i capelli "Vedo che l'hai molto apprezzata."

"Avrei potuto esimermi? Adori giocare sleale, a quanto pare" Naruto si massaggia la nuca, poi prende Itachi a braccetto e si fa serio "Più che somigliarti nell'aspetto, la Donnola ha la tua anima e questo mi piace. Ha battuto il Demone Volpe con l'amore. Che poi non è una vera e propria sconfitta, gli ha insegnato cos'è davvero importante."

"Ho imparato da te come si fa ad avere le chiavi del cuore di tutti, Naruto."

Il biondo, soddisfatto, si stringe il compagno sul corpo nudo: "Vieni, ho voglia di combattere sotto la doccia. Scriveranno una saga fantasy ispirata alle nostre gesta. Vietata ai minori, ovvio."


Parole, 937

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