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La notte degli abbracci


Prompt n. 46 Linking arms with each other

OS Rating Rosso (Teasing)



1 Gennaio, ore 00:08


Naruto galleggia dentro un caleidoscopio, ogni tanto è costretto a stringere le dita sulla sabbia sottostante per ricominciare a respirare. Non riesce a distogliersi, il corpo gli svanisce di nuovo e il distacco con la realtà si fa sempre più intenso. Ormai è ridotto a un solo cervello ipnotizzato dai colori sgargianti e dalle tinte mai viste che vanno a stimolargli quelle parti degli occhi rimaste, finora, dormienti. Naruto non pensava nemmeno che certe tonalità potessero esistere sulla Terra.

Nevica, com'è possibile in quella notte tiepida d'estate? Lui, Itachi Sasuke e Sakura sono stati tutto il giorno a mollo sotto la barca noleggiata per l'occasione; una volta risaliti a bordo, ancora gocciolanti di salsedine e con la pelle arrossata dal sole, si sono rimpinzati di deliziosi taglieri e pasticcini, la combinazione di formaggio morbido e miele è stata apprezzata persino da Sasuke. E non è finita qui, l'amico ha poi meravigliato tutti chiedendo di provare anche la versione con la marmellata di frutti di bosco. Hanno riempito talmente la pancia da non riuscirsi ad alzare dalle sdraio per almeno due ore; ottimo comunque, si sono goduti rilassanti letture, coccole e vento tra i capelli.

E adesso nevica?

Con uno sforzo immane, Naruto scolla lo sguardo dalla prepotenza dei colori per capire da dove provengano i soffici fiocchi freschi che gli si posano sulla pelle lasciata scoperta dalla canottiera a rete. I laser del vicino schiuma party gli rimbalzano nelle pupille annullando il mondo circostante, sopravvivono solo le sagome delle monumentali palme di Bayfront Park che si stagliano, nere, nel cielo. Residui di variopinto sapone arrivano fin lì sospinti dalla bonaccia che, a Miami, regna dodici mesi all'anno.

Naruto ruota di nuovo la testa verso lo spettacolo pirotecnico partito a mezzanotte, ossia ben dieci minuti fa. Le forme colorate occupano l'intera volta del cielo, si riflettono tali e quali sulla distesa calma del mare, rimbalzano sulle vetrate dei grattacieli annullando ogni confine e ripetendosi all'infinito.

"Naruto" le delicate dita di Itachi gli s'insinuano tra la sabbia e il palmo della mano "Ho dimenticato il cellulare in cabina, è un peccato non fotografare tutto questo. Mi accompagneresti a prenderlo?"

Proposta fattibile, la barca è attraccata, adesso priva dell'equipaggio, a un molo pochi metri più avanti, la masnada di gente che affolla Bayfront Park, ora seduta sul lungomare a godersi l'esibizione, non si scomoderebbe mai per intralciare loro il passo.

"Che problema sarebbe? Scatto io e dopo ti invio tutto." È Naruto a non aver voglia di smuoversi, le numerose bottiglie di spumante dilapidate iniziano a farsi sentire.

"Lo sai che io sono più bravo di te, Naruto."

Itachi abbraccia Sasuke e Sakura augurando ancora buon anno, poi afferra la mano di Naruto per tirarlo in piedi. Il biondo, con un sorrisetto sbilenco, evita di farsi pregare.

"Auguri, Sasuke."

Naruto cerca di abbracciare l'amico, ma egli lo spinge via e ride sornione: "A domani, testa quadra." poi gli dedica un occhiolino e bacia Sakura.

Naruto esibisce un'altra risatina ebete mentre segue la mano di Itachi che lo conduce attraverso bellezza e stordimento.


"Itachi?"

Naruto si guarda intorno, il moro è scomparso. Eppure, fino a pochi secondi fa, il frastuono della vicina festa non celava i lievi tonfi dei suoi passi sul ponte di legno.

"Itachi?"

Naruto si affaccia nel bar, lo stesso in cui hanno goduto di cotante delizie. Ma niente, ancora una volta a rispondergli trova la musica e lo sciabordio del mare contro lo scafo.

Nella penombra, Naruto perlustra le bottiglie in fila dietro il bancone realizzando che una pazzia, a volte, ci vuole. Il pensiero che forse quel Capodanno sarà testimone delle ultime follie concesse loro, si accinge, risoluto, a scavalcare la barriera di lucido legno. Non fa in tempo a spiccare il salto che qualcosa lo tira indietro. Una mano, garbata ma decisa.

Itachi è di fronte a lui, gli occhi neri così eccitati che sembrano ardere; le sue intenzioni hanno preceduto quelle di Naruto, tra le dita ha una bottiglia di Prosecco già stappata. Gliela porge, Naruto tracanna il vino ghiacciato finché l'apnea glielo consente.

"Sei bellissimo, Itachi" biascica il biondo mangiandosi, con gli occhi, lo smanicato viola che avvolge a pennello il corpo del compagno. Nonostante sia a collo alto, non dissimula le forme eccitanti delle clavicole.

Itachi si riprede il prosecco, però non ne beve, si limita a fissare Naruto seducente mentre si appropinqua con lentezza disarmante, ciocche corvine gli ricadono, irresistibili, sul viso. L'erezione esplode nei jeans rossi di Naruto, se ne frega dello sguardo da ebete che capta ormai parte del suo volto.

Le braccia di Itachi arrivano a circondarli il collo, la sua bocca cerca quella di Naruto, la lingua accarezza flemmatica il labbro inferiore del biondo. "Diciannove maggio" il sussurro sensuale di Itachi è condito da un breve mordicchiare sulla bocca di Naruto.

"Cosa?" il biondo agguanta la sottile vita di Itachi; preso davvero alla sprovvista, sgrana gli occhi di oceano.

"Sasuke ha scelto la data delle sue nozze; e anche io, lo stesso giorno, voglio farti mio per sempre."

Itachi incolla il corpo a quello del compagno, Naruto indovina il suo cazzo duro attraverso gli eleganti pantaloni attillati di pelle nera, la gamba di Itachi gli si solleva contro il fianco, il polpaccio spinge il fondoschiena fino a ottenere una notevole pressione tra i due bassoventre.

"Non posso risponderti subito, devo pensarci" mente giocoso Naruto capitolando all'incendio della seduzione.

Repentino, Naruto agguanta l'altra gamba di Itachi e la solleva fino a portarsi il moro avvinghiato al corpo. Lancia un'occhiata allusiva al corridoio che conduce alle cabine, poi torna a concentrasi su Itachi immoto e sornione. Naruto finge di valutare la situazione, poi si incammina trasportando il compagno fino alla loro porta.

"Vuoi la risposta, Itachi?" Naruto sibila sul collo del compagno col respiro ansimante, la faccia immersa tra le ciocche corvine "Se vuoi che io accetti di appartenerti per sempre, dovrai fare in modo di guadagnarmi. Non sono mica un giocattolo."

Itachi gli ondeggia leggermente i fianchi tra le braccia; preleva un sorso di Prosecco dalla bottiglia, poi ne offre a Naruto che lo prosciuga fino all'ultima goccia.

Quando Naruto torna a guardare il compagno, i suoi occhi sono un misto tra il diabolico e l'infiammato. Spalanca la porta con un calcio, raggiunge il letto, ci scaraventa Itachi e poi gli si posiziona sopra a cavalcioni.

Mentre si slaccia rapido i pantaloni, Naruto non si sofferma a carpire intenzioni e desideri di Itachi, fremente sotto di lui. Estrae il cazzo eretto, lo maneggia brevemente prima di ultimare il denudamento della parte inferiore del corpo. Avvalendosi delle ginocchia, avanza sul corpo steso di Itachi fino a raggiungergli la testa, Naruto si afferra ancora il cazzo con entrambe le mani, fissa quegli occhi neri lucidi e carichi di fascino.

"Vuoi la risposta, Itachi?" Naruto zufola con la bocca contorna in una smorfia, il viso cosparso di fitte goccioline di sudore.

Il moro lo fissa fermo e ansimante, si sorregge con i gomiti.

La cappella gonfia scivola, senza sforzo, tra le labbra vellutate di Itachi, Naruto è costretto a fermarsi mentre singhiozza di piacere con la testa all'indietro. Basta sfiorare un istante la bocca di Itachi per ottenere i pompini più devastanti del mondo. Naruto inarca la schiena affinché Itachi divori l'asta fino in fondo, assapora, immobile, l'ardente morbidezza. Deglutisce a fatica per riagganciarsi alla ragione ottenebrata, ancora le dita tra i capelli di Itachi e si spinge con vigore la sua faccia contro il pube.

Il moro emette un flebile gemito, copiosa saliva gli sgorga dalla bocca, l'estrema lubrificazione dilata il godimento di Naruto, che però, a malincuore si arresta e si ritira.

Consapevole della sensazione di vuoto impiantata nel compagno, Naruto percorre a ritroso il corpo di Itachi fino all'altezza delle ginocchia. Accarezza lieve le gambe slanciate ancora avvolte nella pelle nera, conferisce quanta più malizia possibile allo sguardo e ripete la domanda: "Tu vuoi sapere come la penso, se ti voglio per tutta la vita, non negare che stai vivendo per questo, adesso."

Malgrado Itachi finga di non badare alle parole di Naruto, il biondo intravede una scintilla di impazienza nelle pupille di ossidiana sfatte di passione, e questo gli inocula nuova sicurezza e forza di non cedere ai lussuriosi richiami lanciati dal corpo di Itachi.

"Beh, è una bella responsabilità scegliere qualcuno e poi negarsi la possibilità di cambiare idea." Naruto si china, arpiona con foga i fianchi di Itachi e insinua la faccia tra le sue gambe. Bacia il cazzo ancora rivestito di pelle con estrema delicatezza, ascolta il sommesso mugolio di Itachi e si ferma. "E se poi le cose cambiassero? Se un giorno scoprissi che il sentimento è esaurito e non abbiamo più niente da darci?"

Naruto decodifica l'impellenza di Itachi senza alzare la faccia, solo ascoltando il rimo crescente del suo respiro. Concede un altro bacio al cazzo fremente, altra pausa.

Itachi geme più forte, stavolta suona proprio come una supplica.

Naruto si raddrizza, dedica al compagno un ghigno beffardo: "Maledizione, Itachi, pensi solo a ottenere quello che vuoi." Con un abile e lesto movimento, Naruto estrae le natiche perfette del moro dai pantaloni, la stessa sorte tocca alle gambe e al busto pochi secondi più tardi.

Naruto si crogiola nella contemplazione di Itachi completamente nudo sdraiato sotto di lui, cotanta bellezza alla sua totale mercé. Il biondo si mordicchia il labbro inferiore lasciando che Itachi attenda ancora, inclina la testa per ammirare addominali e costato squassati dall'affanno.

Naruto si rituffa a baciare quel cazzo gonfio e senza più protezioni, si cosparge le labbra di invitanti goccioline di piacere. Itachi ondeggia i fianchi e manda vogliosi lamenti a ogni contatto, le lunghe ciglia serrate sono umide. Naruto ingloba in bocca la cappella, ma si ritrae subito appena avverte Itachi spingere più forte col bacino. Si alza e si posiziona sui talloni. L'ultimo indumento, ossia la maglia a rete di Naruto, vola sul pavimento.

Agguanta Itachi dietro la schiena e se lo siede di fronte. "Allora è così, mi desideri. Solo adesso o per tutta la vita?"

Senza curarsi di una eventuale risposta, Naruto ghermisce la vita del compagno per alzarlo e adagiarselo in grembo. Lo bacia tra i pettorali appena accennati, attacca un capezzolo succhiando e morsicando, l'eccitazione fa sporgere e inturgidire le due rondelle rosate. Con la forza delle braccia, Naruto contrasta le insistenti manovre di Itachi per cercare la penetrazione, gli solleva le natiche per impedirgli di calarle sul suo cazzo.

A malincuore, perché si sta divertendo, Naruto abbandona il fare dispettoso per disseminare di amorevoli baci il collo elegante di Itachi. Le mani del moro gli si serrano tra le scapole, a tratti le unghie viola lo graffiano accecate di piacere. Itachi inarca la schiena, Naruto allenta la morsa delle braccia, le dita elargiscono carezze mentre le natiche di Itachi scivolano giù lentamente fino a quando sono davvero uniti. Le bocche si incontrano, le lingue si accarezzano a vicenda morbide e roventi. Entrambi tengono le palpebre abbassate, Naruto sa che si affideranno sempre l'uno all'altro.

Ma quale risposta? È scontata.

Naruto flette ritmicamente i muscoli, penetra il corpo dell'amato tenendolo stretto tra le braccia, finalmente libero di farsi avvolgere dalle spire di passione. Lascia che Itachi lo cavalchi con il suo irresistibile movimento sinuoso, la decisa stretta delle gambe snelle intorno al busto. Naruto non vorrebbe scollarsi mai dalla pressione delle natiche di Itachi e dalla rigidità del suo cazzo che gli preme forte il ventre. I petti accaldati pressati insieme, le bocche si schiacciano l'una con l'altra, persino il bisogno di riprendere fiato ormai è superfluo.

Itachi geme nella bocca di Naruto, lo ripete a ogni sollevamento di bacino. Naruto spinge con maggior foga dentro la carne bianca del compagno, lo alza ad ogni frustata di bacino, l'ardore cresce d'impeto finché non avverte un calore più intenso della pelle invadergli l'addome. Il corpo di Itachi freme dentro e fuori, Naruto segue scrupoloso quelle pulsazioni per guidare la scossa dell'orgasmo dentro Itachi.

Quando sente il corpo di Itachi accasciarglisi addosso, Naruto lo raccoglie tra le braccia e se lo accoccola in grembo.


La luce esterna, più intensa di quella della stanza, ritaglia due sagome controluce che dondolano avvinte insieme seguendo un lento improvvisato. Sono nudi, ognuno con la testa sulla spalla dell'altro, le braccia intrecciate, seguono la musica della vicina festa senza un criterio, gli sporadici e improvvisi botti non spezzano l'armonia. Dietro di loro, lo sfondo di un grosso oblò da cui irrompe un chiaro firmamento denso di stelle splendenti, segue pigro il rollio della parca. La Via Lattea si accaparra gli ultimi minuti di gloria come fonte luminosa più potente del cielo, aspettando che il primo raggio di sole dell'anno la sovrasti.

Uno di loro solleva la testa, i due profili sono uno di fronte all'altro. "Non mi hai ancora risposto, Naruto. Avrei voluto che tu lo facessi prima dell'inizio dell'anno."

"L'ho fatto, Itachi." Quello che ha parlato adesso imprime una rotazione più energica alla casuale danza.

"Lo so." La voce del primo si addolcisce, torna a posare la testa sulla spalla del compagno.

"Non lo hai capito che è: ?" Solleva l'altro, lo fa volare girando più forte "Sì!"

Ridono, e ora il sole ha il permesso di sorgere. 

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