Il futuro è adesso
Prompt n. 22 Falling asleep on the other's shoulder
OS rating Giallo
Naruto si concede un ultimo tiro prima di pinzare la sigaretta con due dita, sfilarsela dalle labbra e scaraventarla giù dalle scale esterne, lo fa sempre in modo che Itachi non se ne accorga. Però stavolta socchiude un occhio pensoso, fissa il portone e poi decide di entrare con il suo vizio in bella vista.
Itachi è meticoloso nella cura della casa, troppo. Va bene far sparire il disordine catastrofico generato da Naruto a ogni spostamento, ma dopo un estenuante turno al pronto soccorso e con il pensiero costante della maturità da preparare, il biondo ha bisogno di rilassarsi a casa insieme all'uomo che ama godendosi la convivenza tanto desiderata. Naruto non ha più fumato in casa per non vedere Itachi affannarsi ad aprire le finestre perché il muro si macchia e il puzzo resterà per sempre. Itachi è più impegnato di lui, si barcamena tra gli studi in Filosofia e il lavoro al fast food, a Naruto dispiace vederlo sempre maneggiare spugne, detersivi, aspirapolvere e stracci vari. Non va bene, Itachi deve imparare ad assaporarsi di più la vita e... lui.
"Come è andata?" Itachi lascia il ferro da stiro per portare, tempestivo, un posacenere al tavolo della cucina a cui si è seduto Naruto "Hai fame?"
Itachi è premuroso, non gli sfugge nessun particolare, sempre gentile e non gli fa mancare niente. Forse Naruto non dovrebbe pretendere di più, in fin dei conti non è nella natura di Itachi essere un tipo espansivo e, diamine, questa caratteristica lo rende ancora più affascinante. Ma qualcosa non ingrana fino in fondo. Una sensazione indefinita, una macchia fastidiosa perché troppo impercettibile. Itachi non avrebbe dovuto dargli un bacio, adesso? Oppure abbracciarlo, magari sederglisi sulle gambe?
Una coppia deve completarsi a vicenda, non ostacolarsi o mettersi in difficoltà.
Naruto non scorderà mai la luce malinconica che Itachi aveva negli occhi appena conosciuto, quando li aveva aperti in quel letto di ospedale dopo che lui gli aveva salvato la vita avendo intuito l'avvelenamento. La verità aveva travolto Naruto come un treno, non era un tentativo di suicidio, Itachi aveva abusato di farmaci e alcol come ultima spiaggia per spegnere il dolore che lo divorava, un pezzo alla volta, ogni giorno. E poi, grazie a Naruto, Itachi era lentamente rinato, la convivenza dovrebbe essere il culmine, il coronarsi di tutti i sogni delle loro vite senza più tormenti.
Naruto accavalla le gambe, deve sbrigarsi a lambiccarsi il cervello, Itachi ha molto intuito e si accorge all'istante di ogni tenue cambiamento. Si concede un lungo tiro mentre lo sguardo gli guizza sulla foto che lo ritrae insieme ai genitori, sempre al suo posto sopra al frigo. La loro ultima immagine, scattata nel posto in cui li ha persi per sempre, la diga che da piccolo lo eccitava tanto e su cui le informazioni non gli bastavano mai. Naruto se li è visti morire davanti, hanno dato la loro vita per la sua. Itachi i suoi li ha trovati dilaniati sul pavimento del salotto.
Naruto e i genitori sono stati felici per il poco che è durata. Itachi è stato ridotto in niente dagli abusi subiti dal padre, quando Naruto lo ha conosciuto aveva bisogno di prendere in prestito dagli altri la sicurezza che i genitori non hanno saputo trasmettergli.
Due dolori diversi, stessa intensità, per questo Naruto e Itachi hanno capito il grido d'aiuto l'uno dell'altro e si sono tesi la mano per non affogare.
Dopo le feste natalizie, con l'inizio del nuovo anno, grazie al sostegno di Naruto e dalla famiglia, Itachi ha iniziato a lanciare i primi timidi segnali di ripresa. Le passeggiate con Naruto nonostante i lividi sul collo e le cicatrici nell'anima, pronto a ricominciare fregandosene delle occhiate e del giudizio della gente, Naruto gli ha regalato una sciarpa rossa per coprire i segni e aiutare Itachi a uscire di casa. Poi quella festa di Capodanno in piazza a cui Itachi ha partecipato a collo scoperto senza preoccuparsi di niente. Si erano tuffati nella pianificazione del futuro, Itachi e Sasuke hanno preso il posto di Naruto al fast food, Itachi si è iscritto a Filosofia mentre Naruto è stato assunto a tempo indeterminato al pronto soccorso, lui e Sasuke spesso studiano insieme per preparare l'imminente maturità.
Naruto trattiene il fiato, ha bisogno che la nicotina gli sciolga il cervello. Qualcosa è andato perso per strada, Itachi è sull'orlo di richiudersi in se stesso, potrebbe impugnare di nuovo le armi della freddezza per difendersi dalla sofferenza e ridiventare scostante nell'affettività, serve il massimo tatto con una persona deprivata dell'infanzia e della fiducia nel prossimo. Naruto non dovrà mai abbassare la guardia, se Itachi dovesse ricadere nelle grinfie dei vecchi demoni potrebbe non riuscire più a fuggirne.
Itachi non è stato amato e questo vuoto se lo trascinerà dietro per sempre, la sensazione di mancanza dolorosa e perenne in passato lo ha portato a legarsi a uomini violenti senza avere, poi, la capacità di liberarsene. Traballerà sempre pur sforzandosi di nascondere le sue fragilità.
Naruto è stato amato, anche se poco, ha gli strumenti per trasformare il dolore in forza. Non permetterà che Itachi sprofondi nella melma nera degli amari ricordi.
Si amano e il passato non deve mangiarsi il loro futuro.
"Più che fame ho voglia di rilassarmi" Naruto spegne la sigaretta, si alza e apre il frigo "Ti va una birra?"
"Grazie Naruto, ma preferisco di no" la voce amabile di Itachi gli arriva tra uno sbuffo di vapore e l'altro "Lo sai che reggo poco l'alcol."
Naruto preleva, invece, due bottiglie. Incamera un bel respiro e si avvicina, risoluto, a Itachi.
Naruto lo sa, Itachi rielabora spesso il discorso che ha dovuto fargli durante la sua prima uscita dall'ospedale, si stava riprendendo dopo che Sasuke e Sakura lo avevano tirato giù da quel maledetto soffitto. Il loro primo giro in moto. Mentre passeggiavano su un tappeto di ciclamini nel bosco, Naruto gli spiegava che Itachi non è una macchina che non funziona a causa un pezzo mancante, ma una persona meravigliosa che non ha bisogno di dipendere da nessuno.
Itachi si è impiccato per timore di averlo perso. Obito gli era appena morto davanti agli occhi dopo aver fatto irruzione, con Madara, nell'appartamento di Juugo per salvare Itachi dalla follia del compagno e dalla prigione della dipendenza affettiva, Itachi si è sentito responsabile della morte del cugino come se fosse stato lui stesso a pugnalarlo.
Lo ha ucciso Juugo, ma nessuno lo sa, Itachi lo ha raccontato solo alle persone più care. Madara è stato favorevole a dare a Juugo una seconda possibilità.
E adesso, nonostante il duro lavoro e l'impegno di Itachi per non farsi sopraffare dal passato, il vecchio tarlo imputridito rischia di tornare in superficie.
Itachi si anestetizza per non sentirsi con un pezzo mancante in caso di perdita, lotta ogni giorno ripetendosi che lui l'amore lo merita perché è una persona straordinaria.
La sua fragilità sarà sempre presente. Naruto sorride, Itachi è così e lo ama per questo.
Il biondo estrae la spina del ferro da stiro, spinge la birra nella mano di Itachi: "Avanti, che problema c'è? Se vai in coma etilico ti curo io."
Naruto raggiunge le due poltrone verdi dall'altro lato del monolocale, si siede trascinandosi Itachi sulle gambe. Il corpo del moro è così caldo e tonico, Naruto è subito preso in una ragnatela di brividi.
"Cosa abbiamo qui?" Naruto si estrae un libro da dietro la schiena.
"Poesie che stavo leggendo."
Naruto fa un brindisi per convincere Itachi a rilassarsi davvero, gli massaggia una gamba snella mentre finge di non vederlo prendere il primo sorso.
"Vuoi che legga per te?"
"Naruto..." Itachi sbuffa una piccola risata, l'imbarazzo gli colora le guance "Alla nostra età? L'ho fatto pochissime volte anche per Sasuke quando era un bambino."
"Malissimo" Naruto apre una pagina a caso "Leggere per la persona che ami è un piacere immenso."
Itachi gli concede fiducia e gli si appoggia sul corpo, la birra inizia a scioglierlo. Sorride lieve vedendo Naruto che non sa seguire la metrica e non riesce a interpretate mezzo verso.
"La poesia non fa per me" Naruto si gratta la nuca.
"Non puoi eccellere in tutto, poche persone avrebbero l'attenzione e la pazienza che hai tu sul lavoro" Inaspettatamente, Itachi finisce la birra prima di lui "Con gli amici e... con me."
Itachi abbassa lo sguardo, il complimento gli è costato l'apertura del cuore. Aprire il cuore per lui significa esporsi, legarsi e rischiare agghiaccianti ferite.
Amore equivale a sofferenza. Ecco, proprio questo Naruto deve scardinare da Itachi.
"Direi che per stasera è meglio cambiare programma" Naruto sintonizza il televisore su un film comico.
Per i primi venti minuti Itachi resta immobile, poi Naruto lo sente accomodarsi meglio sul suo corpo, finge di non accorgersene e lo lascia fare. Lo vuole, adora il contatto fisico con Itachi e starebbe così fino a diventare vecchio decrepito.
Itachi rannicchia le gambe, nasconde uno sbadiglio dietro la mano, gli occhi gli si inumidiscono, si sdraia sul petto di Naruto e gli posa la testa su una spalla.
Il biondo smette di ridere e commentare le scene comiche appena sente il corpo di Itachi farsi progressivamente più pesante, esclude il volume appena si accorge del suo respiro profondo e regolare sulla pelle sensibile del collo. Lo ascolterebbe respirare per tutta la vita.
Itachi gli si era già addormentato in grembo una volta, due mesi fa, erano a casa di Sasuke e Itachi era crollato stremato dalla morte di Obito. Il cugino gli era spirato davanti in un ultimo, disperato, gesto d'amore per aiutarlo.
Questa è la prima volta che si accoccolano l'uno nell'altro per affetto, sereni, perché lo vogliono. Naruto avvolge con le braccia Itachi addormentato e si prepara a passare lì una notte da sogno.
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