Il dono più bello
Prompt n. 24 Whispering in their ear, lips touching the skin
OS Rating Rosso, Smut
Speciale compleanno di Naruto 2024
A Naruto non dispiace abbandonare il suo drink. Gli è impossibile sottrarsi alle bianche dita affusolate di Itachi; così delicate che chiunque potrebbe spezzarle, adesso talmente prepotenti da inibire ogni forma di riottosità.
Itachi non dispensa spiegazioni, Naruto non vede altro che la sua schiena mentre, devoto e in apnea, si alza dal tavolo trainato dal dispotico magnetismo delle mani di Itachi. Così vellutate.
Naruto segue incantato la cascata di capelli corvini, Itachi l'ha sciolta sulle spalle, sfiora setosa la camicia bianca fluttuando al ritmo della camminata elegante. Le natiche sode e leggermente squadrate rendono fenomenali e irrinunciabili persino un paio di semplici jeans skinny.
Naruto sente l'erezione esplodergli nei boxer, se ne frega del sorrisetto ebete già disegnatosi sulla sua faccia mentre sfila accanto alla tavolata degli amici trainato da Itachi.
Sasuke alza il calice di spumante in suo onore rinnovandogli gli auguri, la luce aranciata del tramonto ci si infrange dentro facendo capolino tra le fitte fronde d'olivo. Naruto sorpassa l'amico, non riesce a fare altro a parte ringraziarlo con un cenno del capo. Konohamaru ridacchia; Sakura, affianco a Sasuke, gli regala una smorfia furbetta. Naruto li percepisce in sordina, stordito dal fascino di Itachi e dai mille quesiti sollevati dalla sua improvvisa e gradita iniziativa.
Sebbene Madara sia dall'altro capo del mondo, non ha mancato di presenziare tramite videochiamata durante la cena.
Itachi li supera tutti come fossero trasparenti, incurante degli sguardi interrogativi che scrosciano loro addosso.
Un agriturismo vecchio stile, di quelli che offrono cibo e alloggio in cambio di collaborazione sul lavoro. Una festa per gli amici, un benaccetto aiuto per i padroni di casa.
Da tempo immemore Naruto ha smesso di considerare Ottobre un mese autunnale, il clima uggioso di quando era più giovane è solo un vago ricordo, ormai. Non che gli dispiaccia festeggiare il compleanno avvolto da un'atmosfera praticamente primaverile.
Partecipare alla raccolta delle olive durante i tre giorni di vacanza che gli amici e Itachi gli hanno regalato, è una delle più magnifiche esperienze mai fatte. Naruto è quasi svenuto dalla gioia quando, sceso dalla macchina nel vialetto della tenuta, ha realizzato cosa stava succedendo.
Ma ora, conducendolo sempre più nelle profondità dell'oliveto secolare ancora non completamente perlustrato, Itachi gli toglie il fiato un'altra volta.
Il fresco non è un fastidio, anzi, rappresenta un sollievo per le guance arrossate di Naruto. I rami, sempre più folti, oscurano il sole ormai indebolito dal crepuscolo. L'allegro vociare degli amici si è affievolito abbastanza nella distanza, lascia campo libero al rilassante canto dei grilli, proseguiranno la loro attività finché non diventerà davvero freddo. Gli uccelli si richiamano a vicenda senza mostrarsi. La pace, ma al contempo brividi di squassante desiderio.
Attraversano teli ancora colmi di olive; non sembra possibile che proprio lì, poche ore prima, risuonava un coro di abbacchiatori. Un sorriso decora il viso di Naruto al ricordo del lieve e solitario canticchiare di Itachi sotto la pioggia di olive. Naruto lo ha osservato e ascoltato diverse volte di sottecchi, Itachi mimetizzava la melodia fondendola con l'incessante ticchettio delle macchine. Sebbene il moro possieda il dono di una voce soave, se ne vergogna.
Il respiro di Naruto si strozza a tal punto da costringerlo ad arrestare la marcia, le sue dita scivolano fuori dalla lieve stretta di Itachi. Senza voltarsi, Itachi si è appena disfatto della camicia che è già adagiata sull'erba. Le ombre gli macchiano la pelle di luna, Naruto intercetta i suoi muscoli guizzare nella silenziosa camminata.
Non percependo più la mano di Naruto, Itachi si volta. Una strategica mossa della testa permette alla lunga frangia di velargli gli occhi nell'attimo esatto in cui incontra lo sguardo di Naruto.
Incurante del compagno sempre più infervorato, Itachi gioca sfoggiando lenta e imperiosa seduzione. Una mano si appoggia al bordo dei jeans, indugia, le unghie viola di indice e medio scompaiono sotto il tessuto mentre quella del pollice sgancia il bottone dorato con un unico e malizioso gesto.
Lo stomaco di Naruto si annoda, è ben conscio della luce avida che gli lampeggia negli occhi. L'ottenebrarsi della ragione gli intralcia qualunque azione, riesce solo a deglutire in tempo per non strozzarsi con la saliva mentre non può esimersi dallo studiare ogni sottile dettaglio del compagno.
Itachi è immobile, ci pensa il solo respiro a ostentare le forme degli addominali appena accennati. È perfettamente consapevole di istigare Naruto con fasulla innocenza. In teoria non sta facendo niente, la malizia sprizza suo malgrado pilotata dall'aspetto che non dipende certo da lui. L'impalpabile compiacimento dello sguardo decifrabile solo da chi conosce Itachi nei minimi dettagli, accende in Naruto un venefico fremito di voglia in cui si scontrano la focosa corrente del desiderio verso l'uomo che ama, e quella gelida della lieve sconfitta che serpeggia per aver ceduto alla mera lussuria.
Il languore offusca la mente di Naruto senza rimedio, si spoglia con sollecitudine. Inutile opporsi, le mani agiscono spontaneamente.
Dal momento che ormai lui e Itachi si trovano in disparte e in una situazione di totale irreperibilità, libera l'erezione sbandierando un sorriso peccaminoso. Itachi non reagisce al suo circospetto avvicinarsi.
Naruto agguanta la mano di Itachi in una presa ferrea, la costringe a terminare la corsa della lampo dei jeans. Il biondo fruga i boxer del compagno, Itachi libera un fioco lamento alla stimolazione. Naruto capta il suo cazzo già gonfio, il rivestimento di stoffa rende il tutto più eccitante. Non è più necessario dosare slanci d'affetto e di carnalità con Itachi, lui stesso ha smesso da tempo per aprirsi al meritato piacere.
Naruto lo ama anche perché così inconsueto, gli ossimori di Itachi sono il sale della sua vita.
"Devi riconoscere che hai un bel culo, Itachi" il sudore imperla l'attaccatura dei capelli di Naruto mentre libera il moro degli ultimi indumenti.
Itachi lo lascia fare simulando passività. A Naruto non sfugge il fugace e provocante morso che si infligge al labbro inferiore.
Naruto flette le ginocchia con estenuante lentezza, si lascia sfilare davanti alla faccia le gambe slanciate di Itachi. Quando i jeans sono raggomitolati sul prato, le dita di Naruto si dedicano a slacciare le Converse bianche del compagno. Già, lo stesso colore della camicia, mai che Itachi abbia addosso qualche sbavatura anche nell'abbigliamento più basico.
Itachi fa sgusciare i piedi dalle scarpe con la grazia di un ballerino, se ne frega di aver appena azionato il detonatore di una bomba nel petto di Naruto.
Con la stessa gradualità usata poc'anzi, Naruto si rialza. Risale le gambe di Itachi con i palmi aperti al massimo, ne assorbe ogni forma, la sofficità della pelle. Si ritrova al cospetto dei morbidi peli pubici neri come il carbone, il profumo inebriante lo attira a lasciare un piccolo bacio sulla punta del cazzo di Itachi. Il moro emette un sospiro strozzato, ondeggia leggermente il bacino. Le sue dita si tendono, agguantano febbrili la pelle elastica del ventre. Naruto stampa le labbra altre due volte, Itachi risponde allo stesso modo, la pelle bianca si cosparge di sudore e brividi.
Naruto glielo prende in bocca, si ferma, poi fa roteare la lingua intorno al glande sempre più gonfio. Sente Itachi esalare un respiro tremulo, il suo corpo trema, poi con le mani si agguanta ai capelli di Naruto e strizza, tira. Itachi, in balia del piacere, abbandona l'inamovibile autocontrollo per abbandonarsi alla totale perdita di lucidità. Naruto grugnisce di dolore e smania.
Lottando contro l'alchimia erotica che grida di restare lì fino a ingoiare l'orgasmo di Itachi, Naruto misura l'elargizione del godimento interrompendola e continuando la risalita.
Le carezze di Naruto si trasformano in vigorose morse; ormai in piedi, artiglia le natiche di Itachi godendo del suo sommesso singhiozzo di piacere. Lo sguardo di Itachi non si sposta, dardeggia vitreo tra ciglia e frangia. Naruto gli tasta i glutei sodi, se ne riempie le mani messe a coppa, poi insinua le dita verso l'interno, lì dove il corpo di Itachi emana ancora più calore.
Naruto accarezza l'entrata grinzosa, lo sguardo fisso in quello di Itachi, il petto incollato al suo. Itachi ha un leggero sussulto all'ingresso delle dita di Naruto, ma il suo corpo si lascia andare in una seducente sinuosità.
A Naruto basta esercitare un minimo di forza per spingere l'esile corpo di Itachi a ridosso di un tronco rugoso, quando fa un passo il moro indietreggia in una lasciva danza. Naruto continua a premere Itachi sulla corteccia secolare avvalendosi di petto e bacino, la mente velata di brama gli blocca il cruccio di potergli graffiare la pelle delicata. Naruto sobbalza al casuale incontrasi delle erezioni. Affonda ancora di più le dita nei glutei di Itachi, se lo stringe addosso affinché il fortuito contatto non vada perso.
Le labbra smaniose del biondo si impadroniscono della bocca del compagno. Chiude gli occhi, avverte le dita di Itachi farsi strada tra i capelli e la lingua reclamare il suo spazio lambendo la sua. Naruto ricambia quel fuoco dirompente e inaspettato, venera Itachi col gesto di adattare il suo corpo a quello spiaccicato contro il legno.
La differenza di altezza che li distingue impedisce a Naruto lo spazio di manovra senza limiti che vorrebbe; stufo di stare con le spalle accartocciate, intensifica la presa sulle natiche di Itachi per tirarle su. Itachi alza le gambe per avvinghiargliele alla vita. Lascia la schiena incollata all'olivo, ma prima inarca la schiena per assicurarsi il cazzo bello premuto sugli addominali di Naruto.
Il biondo si stacca dal bacio per sorridergli, sa che Itachi ha bisogno di essere rassicurato circa la correttezza di ogni sua scelta.
Sì, è giusto. Non aver paura, te lo meriti.
All'impercettibile rilassarsi delle ciglia di Itachi, variazione captabile solo da chi ha passato l'esistenza ad ammirarlo nei minimi dettagli, Naruto si lascia stregare da un altro irresistibile particolare fisico di Itachi: le clavicole sporgenti. Ci posa appena le labbra, le fa schioccare piano, la pelle di Itachi è a bollore. Naruto resiste all'impellente desiderio di penetrarlo, lo adora cospargendogli il petto di baci. Gli lappa i capezzoli rosa, il corpo di Itachi freme, ansima; Naruto avverte la scossa spontanea che agita il suo cazzo, sembra voglia perforargli il ventre.
Molla le natiche di Itachi, lo sostiene solo col bacino mentre fa scorrere le mani lungo le sue cosce snelle. Si ferma nell'incavo del ginocchio, spinge con cautela fino ad attaccare le gambe di Itachi al tronco alle sue spalle. Si guardano negli occhi sfatti di voglia, a Naruto bastano pochi secondi per sincerarsi che Itachi non senta dolore o stia scomodo. Tuttavia, le sue membra sono così elastiche da riuscire ad assumere posizioni estreme con facilità e senza disagio.
Naruto contempla il culo perfetto di Itachi così esposto, completamente in sua balia. Il moro è immobile in attesa di lui, gli occhi lucidi, tiene le mani posate sulle sue spalle.
Il cazzo di Naruto si scontra appena con i glutei allenati, se basta solo questo a estorcergli un grugnito animalesco non osa immaginare cosa potrebbe accadere una volta tuffatosi nel corpo del compagno. Sì, gli scoppierà il cuore, ma almeno morirà felice.
Naruto sente il sorriso allusivo ridisegnarsi sulla sua faccia, non può neanche pensare di cancellarlo, comanda lui. La cappella indugia sulle increspature dell'entrata di Itachi, il lento movimento di bacino basta per immergere il cazzo nella tenera carne come fosse cremoso burro fuso. Fino in fondo, Naruto si ferma quando arriva il contatto delle palle con la pelle di Itachi.
Sono immobili, ansimanti, sguardi e respiro si sincronizzano all'istante.
Le prime spinte di Naruto sono tenui, assorbe e si nutre del godimento trasmesso dalla nulla resistenza del corpo di Itachi. Ribolle ma si trattiene, inspira aria tra i denti stretti realizzando il ritmico contatto del culo di Itachi col suo bacino. Le natiche sono turgide, vibrano a ogni collisione.
Le dita di Naruto ghermiscono ferree le cosce di Itachi, lo marchiano con avvallamenti che presto si coloreranno di rosso. Al contempo, le unghie di Itachi gli affondano sempre di più nelle spalle. Graffiano, tracciano le piste illogiche della passione. Naruto si rende conto di quanto abbia rafforzato le spinte osservando la testa di Itachi sollevarsi e poi sbatacchiare ripetutamente sul legno con diversi tonfi sordi. Lo discerne appena ottenebrato da una coltre di voluttà.
Naruto grugnisce ancora, ha ormai fatto ingresso in un binario irreversibile. Le pelli collidono con sonori schiocchi, Naruto fa incetta di piacere, liquide scosse gli fanno vibrare l'intero corpo mentre contrae i glutei, immerge e struscia il nervo elettrizzato della cappella dentro Itachi.
A sorpresa, Itachi si stacca dal tronco per avvinghiarsi, saldo, a Naruto. Le sue labbra gli si posano soffici sull'orecchio, il suo cazzo teso gli buca il ventre come una trivella. Naruto si affretta a sostenergli le natiche ora sospese nel vuoto. Non che gli dispiaccia godere ancora delle forme del suo culo di marmo.
"Naruto..." il bisbiglio gli accarezza, rovente, l'orecchio.
L'inaspettata e provocante favella di Itachi costringe Naruto a concentrarsi per non venire. No, non così. Mai sul più bello.
"Itachi, questo è..." e le sue mani gli arpionano forte il culo, Naruto lo posiziona meglio affinché si adatti al suo cazzo senza divagare.
"Che ho un bel fondoschiena me lo hai già detto, Naruto" il provocante alito caldo accarezza di nuovo l'orecchio, Itachi lascia lì le labbra seducenti "Naruto... io..."
"Sì?" anche se sfinito dal piacere, Naruto bacia il compagno sulla tempia sudata per incoraggiarlo.
"Naruto..." Itachi singhiozza sotto gli affondi Naruto "Per me sei sempre stato tutto."
Naruto vorrebbe rispondergli, ringraziare Itachi per non centellinare più le emozioni, però l'aria gli sguscia via dai polmoni all'improvviso trasformando le parole appena nate in uno squittio informe.
Sente Itachi smettere di respirare, è la stretta morsa delle sue gambe a impedire a Naruto di incamerare aria. Incredibile di quale forza dispongano quelle gambe magre.
Itachi si immobilizza, arcua la schiena, ancora non riprende a respirare mentre stacca il petto da quello di Naruto e gli occhi gli si fanno vacui. Lavora solo di bacino, uno spostamento infinitesimale che fa andare il biondo definitivamente fuori di testa. Naruto riconosce all'istante il momento in cui è il cazzo a comandare. È felice che Itachi si abbandoni al sano egoismo dell'attimo che precede l'orgasmo, quello in cui niente esiste più, compresa la persona amata.
Una contrazione più intensa delle gambe di Itachi strappa a Naruto un lamento di dolore, il costato gli scricchiola e la penuria d'aria gli impedisce di comunicare di più.
L'orgasmo di Itachi stilla copioso, inzacchera il ventre di Naruto, gli cola caldo e appiccicoso sul pube, gli infradicia i peli biondi. Prima che le pulsazioni del cazzo di Itachi svaniscano, Naruto si riversa dentro di lui. Con una poderosa scudisciata di bacino solleva Itachi in alto. Restano così, uniti e in apnea.
I muscoli di Itachi ridiventano morbidi e malleabili mentre si accascia sul petto del compagno, Naruto se lo stringe addosso prima di lasciarlo scivolare a terra.
Nudi, sazi, in piedi uno di fronte all'altro col respiro affaticato e lo sguardo stanco. Naruto sorride, cerca invano gli occhi del compagno: Itachi tiene il capo chino per celarli tra i capelli.
"Ehi" il piccolo intercalare si trasforma della parola più dolce del mondo mentre Naruto fa un passo avanti per afferrare le mani di Itachi. Il moro tenta di sfuggirgli, a Naruto basta stringergli le dita per farlo desistere "Prima volevo dirti che il tuo è stato il più bel dono che ho ricevuto stasera. E no, non intendo quello materiale. Parlavo di questo, delle parole che mi hai dedicato."
Itachi solleva la testa, ha le guance arrossate. Soqquadra Naruto finché l'allegro vociare della vicina festa non invoca all'unisono il nome del festeggiato.
"Dobbiamo andare, sei molto reclamato oggi" dichiara Itachi sollevato dall'appiglio anti – imbarazzo giunto al momento giusto.
"Già" Naruto abbraccia Itachi e lo accompagna a recuperare i vestiti sparsi alla rinfusa sul prato. Basta un sorriso per fargli capire quanto sia meraviglioso.
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