Hold onto me
Prompt n. 23 Carrying the other one in their arms
OS rating Verde
"E qui, Nii – san, sono riuscito a beccare Sakura alla sprovvista."
"Fa' vedere, mascalzone!" lei diventa paonazza e scatta dalla sedia. Non riesce, però, a sottrarre il cellulare a Sasuke che, in pochi secondi, rimbalza dalle mani di Naruto a quelle di Itachi.
Itachi non deriderebbe mai nessuno, figuriamoci Sakura, malgrado l'antiestetica bocca aperta mentre giace addormentata su un prato di margherite in fiore.
"Beh, si sa che la primavera rende fiacchi" Naruto, che non sa esimersi dalla battuta, si massaggia la nuca subito dopo aver sganciato la bomba.
"Mi sembra di sentirne il profumo, Otouto. Adoro le margherite" i sereni occhi di ossidiana di Itachi si posano sul fratello minore.
"Non preoccuparti, tesoro, sei bellissima in ogni situazione" Sasuke rabbonisce la fidanzata con un bacio, poi recupera il telefono dalle mani del fratello "Soprattutto qui."
L'immagine scorre lasciando spazio a una Sakura con una grossa farfalla variopinta posata su una spalla. La ragazza sorride felice che il fiore volate abbia scelto proprio lei.
"Magnifica foto, Otouto" Itachi gli restituisce il telefono e sospira, lo sguardo sembra rattristarglisi "Questa è la vostra primavera, la ricorderete per sempre."
Sospira anche Naruto, gli rimbomba nel petto lo stesso strappo avvertito da Itachi. Anche loro avrebbero dovuto vivere quella stagione per la prima volta insieme, passeggiare con Sasuke e Sakura sugli argini del fiume Naka e sedersi all'ombra del maestoso susino selvatico che possono ammirare solo in foto. La sua fioritura è affascinante, ogni anno riveste i rami ancora spogli di soffici petali bianchi, le foglie appaiono solo in seguito. L'accattivante fenomeno dura solo una settimana, invece Itachi dovrà trascorrere ancora venti giorni steso a letto.
Sì, sarebbero arrivate altre primavere, Naruto ha davanti una vita per stare con Itachi, ma scacciare la malinconia è arduo. Di prima volta ne esiste soltanto una.
Gustano i dolcetti portati da Sasuke e Sakura, non mancano i dango, i preferiti di Itachi. Prendono il tè, chiacchierano, raccontano di loro. I due fratelli perdono sempre la cognizione del tempo quando sono insieme, Naruto è felice che Itachi sia distolto da dolore e noia.
Non sono mai soli, le visite si alternano, in serata sarà il turno di Konohamaru. Naruto non vede l'ora, l'allegria del vecchio amico è un toccasana per risollevare il morale.
"Torno subito, Itachi" Naruto alza la voce mentre lava lesto tazze e piattini, gli dispiace lasciare solo Itachi adesso che Sasuke e Sakura sono andati via.
Da quando è confinato a letto Naruto non lo molla un attimo.
"Fai con calma, Naruto. Ho passato da un pezzo l'età della balia" le parole di Itachi, che giungono dal corridoio attraverso la porta aperta della stanza, nascondono un sorriso.
Sebbene Itachi perda sempre tanto, non si lagna mai. Si sforza di essere autoironico, Naruto sa che è una dote delle persone che hanno sofferto molto.
Intenerito, Naruto si asciuga le mani e sospira. La casa è impregnata dell'odore di disinfettante che si impadronisce sempre prepotente degli ambienti in cui sono presenti i malati. Almeno sono riusciti a sfuggire alla penombra, altro elemento immancabile vicino ai convalescenti. Naruto è risoluto a tenere tutte le finestre spalancate e le tende tirate, pur sapendo che non è il massimo e che il sole deve sempre insinuarsi facendo slalom tra quattro spoglie mura.
Nello striminzito giardino ai piedi del palazzo c'è un ciliegio. È sempre stato là, Naruto lo vede da quando è piccolo e negli anni si è molto sviluppato. Peccato per i frutti, gli uccelli sono sempre stati più svelti di lui.
Passato inosservato sia a lui che a Itachi a causa della pausa invernale, adesso si risveglia. Sfoggia già la tenue fioritura priva di foglie, come il susino selvatico nelle foto di Sasuke. Itachi vive lì da pochi mesi e ancora non ha avuto l'opportunità di ammirarne lo splendore. Nessuno ci aveva pensato, in realtà. Fino ad ora.
Una sola settimana, un vigore che non si manifesterà più per il resto dell'anno.
Naruto sorride scorgendo le punte più alte della pianta dalla finestra del salotto, nel trambusto degli ultimi giorni il mondo esterno è passato in secondo piano.
Naruto getta un'ultima occhiata meditabonda alle fronde. No, la loro casa non deve trasformarsi in una prigione per Itachi. Naruto sa che quando questo accade; nel momento in cui, per qualche motivo, si inizia a odiare il posto in cui si è destinati a vivere, la marcia indietro diventa difficile. Un'idea fulminea gli placa l'angustia.
Naruto si precipita da Itachi, il moro gli sorride vedendolo sul punto di demolire la porta.
"Ti andrebbe di fare due passi, Itachi?" il biondo sprizza gioia, le gambe così attaccate al letto da farsi male.
"Da morire" Itachi lo tranquillizza con il suo impercettibile sorriso. Non indossa il pigiama, detesta apparire troppo fuori posto davanti ad amici e pareti, perciò ha optato per una delle tute con cui andava ad allenarsi da Juugo "Ma, temo, dovrò attendere."
"A che servo io?" Naruto allarga mani e sorriso "Lo sai che il mio più grande desiderio è averti aggrappato a me."
Detto questo, il biondo si china per passare un braccio sotto le gambe di Itachi e l'altro dietro la sua schiena. Mentre si appresta a prenderlo in braccio, Naruto distingue lo spesso strato di bende sotto il pantalone.
"Naruto, mi fa male. Lo sai che cerco di limitare i farmaci."
Il biondo capisce che il titubare del compagno non è dovuto solo al dolore, nel mezzo c'è anche la residua ritrosia per i contatti fisici prolungati in cui Itachi è convinto di rappresentare causa di fatica o fastidio per il partner.
"Lo so. Farò piano."
Itachi capitola e gli allaccia le braccia al collo, il gioiello più prezioso che Naruto abbia mai indossato. Il biondo si alza in piedi rendendo il movimento più fluido possibile mentre solleva Itachi. Il moro contorce il viso in una piccola smorfia di dolore, niente di grave, Naruto lo rassicura con uno sguardo e un sorriso.
Itachi è più pesante di quanto Naruto abbia preventivato, nonostante sia magro ha sviluppato muscoli tonici. Naruto spera che non li perda a causa della forzata immobilità, il corpo di Itachi non è mai stato così ben modellato.
Naruto si ferma comunque qualche istante, chiude gli occhi per gustarsi il contatto con Itachi. Le labbra del moro gli si posano inaspettate sulla sensibile pelle del collo, Naruto è attraversato da un brivido, guarda intensamente il compagno. Itachi non sarà loquace, ma sa farsi capire bene in altri modi.
Naruto cerca la bocca di Itachi, la cattura, chiudono entrambi gli occhi affinché il bacio scavi profondo nelle loro anime e lasci il segno.
Sebbene Itachi gli pesi implacabile sulle braccia, Naruto resiste e se lo stringe addosso. Si avvia nel corridoio senza interrompere il contatto visivo, Itachi apre la porta senza smettere di guardarlo, Naruto la richiude con un calcio.
"Non ti ci abituare, però, Itachi."
"Sai che ti dico, Naruto?" il moro gli bisbiglia irresistibile all'orecchio "Dovresti cadere dalla moto più spesso."
Ridono entrambi per la battuta speculare a quella detta da Naruto dopo essere rotolati dalla scalinata. Naruto è sollevato che Itachi la ricordi e la usi per non deprimersi durante la guarigione. È ulteriormente rincuorato perché, sì, Itachi sta gradendo molto la stretta vicinanza.
Continuano a guardarsi scendendo le scale, si sorridono, gli occhi non si sciolgono finché non arrivano sotto il ciliegio. Naruto si siede sul piccolo fazzoletto di prato adagiandosi Itachi in grembo.
Hanno i nasi all'insù, persi tra i fragili fiori rosa pallido. Itachi è scalzo, gode dei fili d'erba tra le dita dipinte di viola.
"La natura è perfetta, Itachi. Se questo ciliegio avesse già le foglie schermerebbe troppo il sole che adesso è gradevole, inizia a farlo solo d'estate, quando brucia. Incredibile, le piante lo sanno."
"Sei così sensibile, Naruto" Itachi trema di emozione, ha gli occhi lucidi "Un fine osservatore, non ti sfugge mai niente."
Il biondo ride, poi si tuffa con la schiena all'indietro trascinandosi appresso Itachi. Restano lì, rilassati sull'erba.
Naruto adocchia delle margherite sparse qua e là. Tende le dita per raggiungerne una, la pigrizia stagionale accentuata dal tepore gli impedisce di spostare il resto del corpo. Poi riesce a coglierla e a metterla, a sorpresa, sotto le narici di Itachi. Il moro chiude gli occhi, assapora il profumo tanto gradito. Poi prende il fiorellino dalle dita di Naruto per posarselo sul petto, il ringraziamento nei suoi occhi non ha bisogno di parole.
"Chi si alza più da qui" Naruto soffoca uno sbadiglio nella mano "È vero che la primavera debilita."
"Però è la più bella della mia vita."
Naruto sente la mano di Itachi afferrare la sua, basta questo a ristoralo.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro