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9

Un'altra giornata di lavoro è iniziata. Daniel sembra stare di più sulle sue dopo ieri sera. Alla fine del concerto ha accompagnato me e mio fratello a casa e prima di andare via mi ha detto: << Ci vediamo domani a lavoro. Puntale come sempre. >> mi ha fatto l'occhiolino ed è andato via.
Mi sorprende il fatto che si preoccupi così tanto della mia salute, ma anche se non vuole ammetterlo, è esattamente come ha detto: sono la modella, e se mi sentissi male, il lavoro andrebbe a rotoli per colpa mia e niente grana.
Arrivo davanti l'ufficio di Freddy. Busso debolmente alla porta ed entro solo quando sento la sua voce che mi da il permesso.
Apro piano la porta e mi affaccio nel suo ufficio.
<< Buongiorno Freddy, ti disturbo? >>
Chiedo.
Lui non appena mi vede si mette a sedere dritto e mi sorride: << Ciao cara, vieni. Entra pure, stavo... >>
<< Fumando di nascosto. >> termino al suo posto.
Scoppio a ridere. << Lo sai che entrando si sente ugualmente la puzza di sigaro? Nonostante tu tenga la finestra aperta. >> gli faccio notare.
Lui annuisce avvilito e io ridacchio.
<< Lo so. >>
<< E tua moglie sa che fumi? >>
Scatta in piedi sulla sedia e mi guarda spaventato, no, terrorizzato.
<< Non glielo dire. Quella mi ammazza. >> spalanca gli occhi e stringe il bordo della scrivania così forte che temo possa romperla.
Ridacchio portandomi le mani alla bocca, << Sei incredibile. >> commento.
Si porta le mani tra i capelli con fare elegante, << Tu credi? >> dice poi con voce fiera.
Rido ancora, e la pancia comincia a fare male tanto dal ridere.
<< Oh, Freddy! Tu mi farai morire così! >>
D'un tratto si fa serio: << Tu piuttosto. Stai bene? Sei pallida questa mattina. In realtà è da un po' che non ti vedo in gran forma. Va tutto bene? >> chiede.
Sospiro alzando gli occhi al cielo e incrocio le braccia al petto: << Non ci credo. Daniel ti ha parlato?! Ti ha detto... >> sbraito. Mi interrompo perché ho un forte capogiro.
<< Kristeen stai bene? >> mi viene vicino e io mi allontano annuendo.
<< Sto bene! Ho detto che sto bene! >> strillo sempre più forte.
Freddy mi guarda scioccato.
<< Io giuro che lo ammazzo! >> me ne esco dall'ufficio del mio capo urlando e chiudendo la porta violentemente.
Attraverso velocemente il corridoio e mi precipito nella stanza degli scatti.
<< Daniel! >> Lo chiamo furiosa.
Mi guardo intorno e non lo vedo. C'è solo la sua macchina fotografica già sistemata sull'asta.
<< Daniel! >> strillo ancora. Mi sento stringere in gola, come se qualcuno mi tenesse le mani alla gola e stringesse forte, sempre di più. Mi manca il respiro.
<< Daniel! >> Strillo ancora.
Ma dove diamine è finito?!
<< Daniel! >>
Un altro capogiro. Per la miseria!
<< Daniel! >>
<< Chi è che mi chiama? >> lo vedo venire verso di me con passo lento.
<< Kristeen, sei tu. Cosa succede? >>
Parla come se niente fosse. Come se non avesse spifferato tutto a Freddy facendomi passare per un'idiota.
<< Sei un bastardo che non sa tenere la bocca chiusa. Come ti sei permesso di dire tutto a Freddy? >>
Un altro capogiro e di nuovo la gola che mi si stringe.
Mi prende per le spalle. << Kristeen, io non ho parlato con Freddy. >>
Mi guarda in modo strano, preoccupato si direbbe, << Ti senti bene?
Kristeen? >>
Mi parla, ma la sua voce è lontana, così lontana che riesco a stento a sentirla, fino a non sentirla più.

Quando apro gli occhi, mi ritrovo distesa su un divano.
Scatto in piedi - o per lo meno seduta - e cerco di capire dove mi trovo, come ci sono arrivata e più di tutto, cosa è successo, perché non ricordo nulla.
<< Cosa fai? >> una voce mi fa sussultare. Mi porto una mano al petto.
Mi volto verso chi mi ha parlato:
<< Freddy, sei tu. >>
Annuisce, si alza dalla sedia e viene a sedersi accanto a me sul divano.
<< Ci avevo visto giusto, Roberts? >> dice preoccupato.
Inclino di poco la testa di lato: << Io...
Freddy... >> mi guardo le mani del tutto in imbarazzo. Questo è tutta colpa di Daniel.
<< Kristeen, io non la voglio una modella denutrita. >>
Sospiro e una lacrima mi scorre sul viso, me l'asciugo.
<< Capisco perfettamente se tu ora mi togliessi questo incarico o addirittura mi licenziassi. >>
Il solo pensiero mi uccide, ma se Freddy ha preso la sua decisione, io non posso fare altro che accettare e farmene una ragione.
Scuote la testa con mia grande sorpresa: << Non ho alcuna intenzione di mandarti via, come ti salta in
mente. >>
Sospiro di sollievo, << Penso a troppe cose in questo momento, Freddy. La mia situazione potrebbe solo rallentare il lavoro e io non voglio. >>
Mi prende la mano e me l'accarezza.
<< Io so che ce la farai. Quindi adesso, Kristeen. Promettimi che non ti trascurerai più. Che mangerai e che ti prenderai cura di te stessa. >>
Sorrido e non posso che essere felice; felice perché nonostante gli stia causando problemi a lavoro, lui non smette di credere in me.
Si è sempre comportato come un padre e io lo adoro.
Mi butto tra le sue braccia e scoppio a piangere.
<< Mi dispiace. Scusami, Freddy. >>
Dico singhiozzando.
Lui mi accarezza dolcemente da sopra i capelli e mi sussurra che non ho nulla di cui scusarmi, e mi fa promettere di uscire da questa situazione in cui mi ci sono messa io da sola.
<< Kristeen, non ti ho mai chiesto la perfezione. >>
I singhiozzi sono sempre più forti e lui mi asciuga le lacrime.
<< Smettila di sentirti inferiore e credi più in tè stessa. >>
Annuisco e tiro su col naso.
Mi sorride e mi accarezza la guancia.
<< Ora vai da Daniel che sembrava piuttosto preoccupato. >> dice indicando la porta.
Inarco un sopracciglio: << Daniel? >>
Freddy annuisce. << Quando ti ha portata qui tremava. >>
Mi alzo ed esco fuori l'ufficio di Freddy e vado dritta nella stanza degli scatti.
Entro di soppiatto, ora che sono qui, ricordo perfettamente come sono andate le cose. Ho accusato Daniel di aver detto tutto a Freddy, ma a quanto ho capito non è andata così, aveva capito già tutto, senza che nessuno gli dicesse niente.
Lo trovo ad armeggiare con la sua macchina fotografica. Con passo felpato mi avvicino a lui.
Si volta di scatto e non appena mi ritrovo i suoi occhi fissi nei miei mi sento una stupida, una perfetta idiota.
<< Kristeen... >> sussurra.
Abbasso gli occhi per l'imbarazzo.
<< Daniel, mi dispiace. Ti ho accusato ingiustamente. Sono una stupida. >>
Si avvicina e mi prende per le spalle.
<< Stai bene? >> chiede. Non ha fatto neanche caso a quello che ho appena detto.
<< Si. >> mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. << Scusami,
Daniel. >>
Mi rivolge un sorriso e fa spallucce.
Prendo aria nei polmoni e la caccio fuori.
<< Posso farmi perdonare in qualche modo. Decidi tu, faccio qualsiasi cosa tu voglia. >> dico tutto d'un fiato.
Mi lancia un'occhiatina furba e inarca un sopracciglio: << Qualsiasi cosa? >>
Spalanco gli occhi e mi stringo nelle spalle.
<< Non intendevo qualsiasi cosa in quel senso. Intendevo... >>
Scoppia a ridere: << So cosa
intendevi. >> mi interrompe. << Ti prendevo in giro, tesoro. >>
Metto il broncio: << Non chiamarmi tesoro. >> brontolo.
<< E come vuoi che ti chiami? >> mi si avvicina un po' troppo e faccio un passo indietro.
<< Kristeen. Ho un nome apposta. >> dico rivolgendogli un sorriso.
<< Lo so, ma io preferisco chiamarti tesoro. >> mi fa l'occhiolino, e io trattengo un sorriso.
Tossisco tornando seria: << Allora, hai in mente qualcosa per permettermi di farmi perdonare? >>
Daniel alza gli occhi al cielo e si gratta il mento: << Si... >> dice, fa una breve pausa e poi continua, << Qualcosa ce l'ho in mente. >> dice tenendomi sulle spine.
<< Cosa? >>
Mi guarda socchiudendo gli occhi:
<< Una cena? >>
<< Si. >> dico.
<< Non sei obbligata. >>
Scuoto la testa e gli dico che assolutamente non mi sento obbligata, ma che sarà un piacere cenare con lui.
<< Mmh... >> si gratta il mento.
<< Non dire "mmh", ti ho detto che va bene. >>
Mi rivolge un sorriso tutto denti e raddrizza le spalle: << Allora da
me? >>
Annuisco.
<< Bene. Questa sera, allora. >>
Annuisco ancora. Bene, questa sera ho un appuntamento, no che dico, una cena con il mio "capo".
Glielo devo.
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Buoooooongiornooooo! Secondo voi cosa accadrà alla cena con Daniel? Scrivere nei commenti! 🤗
E se il capitolo vi è piaciuto, lasciate una stellina ↙️

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