55
Daniel è sotto la doccia da ormai quasi mezz'ora e mi chiedo cosa stia facendo.
Resto sdraiata sul letto a fissare il soffitto. Mi guardo intorno e penso che potrebbe piacermi vivere in questa casa in giorno.
Lo sento canticchiare e la cosa mi fa ridere. Anche a me piace cantare sotto la doccia. Mi rilassa.
Mi giro e mi rigiro nel letto, chiudo gli occhi e mi rilasso. Penso alla notte fantastica che abbiamo passato e un sorriso mi compare sul volto.
Mi porto le nubi sul viso e sorrido.
<< Santo cielo... >>
Ridacchio e continuo a fantasticare su questa notte. È stata davvero speciale. Come non mai.
Sento lo scorrere dell'acqua e immagino Daniel nudo lì dentro e avvampo. Ma perché mi faccio queste fantasie?
Sono diventata matta, tutta matta. Questo uomo mi fa ammattire come non mai.
Il cellulare squilla, prendo il mio per vedere chi è che mi cerca, ma non c'è nessun messaggio.
Deve essere quello di Daniel.
È ancora sotto la doccia, quindi vedo io al posto suo chi è che lo cerca.
Lo prendo dal comodino e lo sblocco, vado nei messaggi e leggo un nome.
Inarco un sopracciglio perché non ho idea di chi si tratti.
Apro il messaggio e leggo.
Spalanco gli occhi. Il cellulare cade sul letto tra le mie gambe, mi porto le mani alla bocca e il mio cuore si ferma, gli occhi cominciano a bruciarmi e delle lacrime minacciano di uscire.
Cerco di trattenerle, ma non ci riesco.
Le lacrime scorrono sulle mie guance.
Il mio cuore è a pezzi, non credo nemmeno di averlo più. Daniel se l'è rubato e ha fatto di esso un cumulo di macerie.
Sento un vuoto, incolmabile.
Mi alzo di scatto dal letto e senza nemmeno lavarmi, comincio a vestirmi.
Prima la biancheria intima, poi i pantaloni.
<< Cosa fai? >> Daniel fa il suo ingresso in camera da letto con indosso solo un'asciugamano alla vita.
È a torso nudo e mi fa sempre lo stesso effetto, ma non posso cedere. Non più. Ho smesso. Per sempre.
<< Me ne vado. >> dico fredda.
Salgo la zip dei pantaloni e quando sto per prendere la maglietta da terra, Daniel mi prende un braccio e mi blocca.
<< Si può sapere cosa stai facendo? Perché vai via? >>
Mi scrollo le sue mani di dosso e prendo le distanze.
Lo guardo in cagnesco e lui confuso più che mai. Non immagina ciò che ho appena visto.
<< Perché? Cosa ti prende? >> urla esasperato.
Mi acciglio e gli mollo un ceffone in pieno viso.
Quando si volta verso di me, si massaggia la guancia e mi guarda cupo in volto.
<< Perché l'hai fatto? Parla... >>
Prendo la maglia da terra e la indosso.
<< Sei uno stronzo! >> gli urlo in faccia. << Mi avevi detto che non sarebbe più successa una cosa del genere! Sei un maledetto bastardo! Ti ho perdonato un bacio, ma questo no! Te lo scordi! >> dico tutto d'un fiato.
Scuote la testa. << Ma di cosa parli? >>
Scoppio in una risata amara e prendo il suo cellulare dal letto, dove l'ho lasciato dopo aver letto il messaggio.
<< Questo! >> gli piazzo il cellulare davanti per permettergli di leggere.
Spalanca gli occhi e comincia ad agitarsi.
<< Non è come sembra. >>
<< No? E cos'è? >> urlo più che posso.
Sono furiosa. Se crede di potersela cavare ancora, si sbaglia di grosso.
Esco dalla camera e prendo la mia borsa che è sul divano, ma quando sto per aprire la porta d'ingresso, lui con una mano la chiude imprendendomi di uscire.
Resto di spalle, << Ti prego. >> mi supplica; poi le sue mani ai lati delle mie braccia, sento il suo fiato caldo sul mio collo e un brivido attraversa il mio corpo.
<< Tesoro, credimi... >>
<< Ho smesso. >> lo interrompo. Lo spingo via con la schiena e apro la porta per andare via da questa casa per non metterci mai più piede.
Più volte mi ha promesso che non sarebbe capitato, e tutte le volte l'ho perdonato. Ora sono stanca.
È finita.
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