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<< Papà non torno a casa oggi. Ci vediamo domani. >> lo avverto un attimo prima di uscire di casa, ma prima che io possa chiudere la porta, mio padre mi richiama ed io mi volto.
<< In che senso non torni oggi e ci vediamo domani? >>
Scoppio a ridere.
<< Non torno a casa. >>
<< Ma oggi. E cosa c'entra che ci vediamo domani? Perché questa sera non torni? >>
Alzo gli occhi al cielo.
<< Papà, mi farai fare tardi. >>
<< Ma non ho capito! >>
Vincent se ne sta seduto al suo posto a fare colazione con tutta calma e se la ride.
<< Significa che ora esce per andare a lavoro e torna direttamente
domani. >> viene in mio aiuto mio fratello, finalmente.
Sospiro e alzo gli occhi al cielo.
<< Ma perché, dove vai? >> chiede mio padre.
<< Sicuramente da Daniel. >> interviene ancora Vincent.
Mio padre sposta lo sguardo da Vincent a me.
<< E perché dovresti andare a casa di Daniel? >>
Sbuffo guardando in cagnesco mio fratello.
<< Suvvia papà, non essere geloso. E grande e vaccinata ormai. >> dice ancora.
Mio padre mi guarda sospettoso.
<< So perfettamente che state insieme, ma non voglio che tu passi le notti da lui. >>
Spalanco gli occhi: << Papà! Ma dici sul serio? >> esclamo.
Ma perché mio fratello non riesce a tenere la bocca chiusa? Doveva per forza dire che "sicuramente sarei andata da Daniel"?
Mio padre incrocia le braccia al petto e annuisce.
<< A dire il vero, quel ragazzo non tanto mi convince. >>
Scoppio in una risata amara.
<< Ma a voi padri, quale ragazzo convince? >> sbuffo, sospiro nervosa.
<< Vado via altrimenti faccio tardi a lavoro. Ci vediamo domani. >> dico ed esco da questa casa.
Perché tutt'a un tratto si mette a fare storie. Più volte Daniel è entrato in questa casa - anche se la maggior parte delle volte entrambi non c'erano - e non ha mai detto niente. Perché ora?
Scuoto la testa e decido di non pensarci.

Quando entro in ufficio per salutare Freddy come mio solito, ma lui non c'è.
Esco fuori e lo cerco con lo sguardo, poi vedo venire verso di me Daniel.
<< Hei, bellezza! >> mi prende per i fianchi e mi attira a se.
<< Buongiorno. >> dico baciandolo e lui ricambia.
Quando mi faccio indietro, poggio le mani sul suo petto e fisso i suoi bellissimi occhi.
<< Cosa ci facevi qui? >> chiede.
<< Ogni mattina vengo qui a salutare Freddy, ma non lo vedo da nessuna parte ora. >> dico.
Daniel mi sorride e mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< Quanto sei bella. >> mi guarda intensamente negli occhi e io mi sciolgo.
<< Ragazzi. >> una voce alle nostre spalle ci fa sussultare, e quando ci voltiamo, troviamo Freddy che ci guarda deluso con le braccia incrociate al petto.
<< F-Freddy... >> balbetto.
<< Voi state insieme? >> chiede guardando me, poi Daniel e poi ancora me.
Annuisco abbassando lo sguardo.
Sospira: << Io non voglio intromettermi nelle vostre vite, ma... Vi avevo detto che non volevo relazioni tra colleghi. Si creano sempre problemi.
Litigi, gelosie, incomprensioni... >> dice e noi lo ascoltiamo attentamente.
<< Freddy, è successo. Nemmeno noi lo volevamo, ma è successo. >>
Annuisce e guarda con aria di rimprovero entrambi.
<< Non voglio problemi, che sia
chiaro. >>
Annuiamo e poi ci dice di metterci a lavoro e noi obbediamo senza discutere.

<< Kristeen, ho detto di metterti di lato, non di profilo! >> Daniel sembra parecchio turbato.
<< Si può sapere cosa ti prende? >>
Scoppia in una risata amara.
<< Forse non so se ti sei resa conto che Freddy ci ha scoperti. >> sbotta.
Faccio spallucce: << Si, Daniel. Ma non è successo niente. Non vedi? >>
Scuote la testa. << A me non
sembra. >> sembra furioso e non ne vedo il motivo.
Si, forse se non lo veniva a sapere era meglio, ma è successo e non possiamo farci nulla.
<< Adesso basta parlare e
lavoriamo. >> dice serio.
Sbuffo e faccio come dice.
A fine serata sono stremata. Daniel non ha smesso nemmeno un momento di darmi ordini ed è ancora arrabbiato.
<< Vieni da me? >> chiede.
Porto le mani sui fianchi e picchietto il piede a terra guardandolo male.
<< Basta che la smetti di usare quel tono con me e che la smetti di essere arrabbiato. Daniel, non c'è motivo di esserlo. >>
Sospira e chiude gli occhi.
<< Okay, hai ragione. Forse ho esagerato. >>
Scuoto la testa: << Togli il forse. Hai esagerato. Tremendamente. >>
Abbassa lo sguardo e io mi avvicino a lui, gli prendo il volto tra le mani e gli sfioro le guance con entrambe le mani:
<< E la mia risposta è sì. Vengo
da te. >>
Mi sorride e il mio cuore si scioglie completamente.

Non appena arriviamo a casa, lui si precipita in cucina e io lo seguo.
<< Si può sapere perché ogni volta che vengo a casa tua corri in... >> mi guardo intorno << cucina... >> e ciò che vedo è un disastro.
<< Perché sono negato in queste cose e poi mi annoia lavare. >> dice grattandosi la testa imbarazzato.
Scoppio a ridere portandomi le mani alla bocca: << Si, lo so che è noioso. Anche io la trovo una cosa noiosa, ma si deve fare. >>
Ridacchia, << Lo faccio. Ma la sera. >>
Mi avvicino al lavello e sbircio dentro.
Prendo una tazza.
<< Quale sera. Questa o qualche sera fa? >>
Sbuffa: << Lo faccio quando mi va. >> dice.
<< Cioè mai. >>
<< Esatto. >> dice annuendo.
<< Faccio io. >>
Mi rimbocco le maniche ma lui mi afferra per i fianchi.
<< Non ti ho portata qui per fare le pulizie. >>
<< Ma la cucina è indecente. C'è bisogno di pulire. >>
<< Ho bisogno io di te. >> mi bacia sulle labbra e io ridacchio.
<< Sei insaziabile. >>
Mi fa un sorriso tutto denti: << Esatto. Quindi ora vieni? >>
Mi prende la mano e mi trascina con se in camera da letto.
Chiude la porta e io mi siedo sul letto, poi lui viene verso di me fissandomi dritto negli occhi.
Mi si posiziona davanti e prende a sfiorarmi la guancia con le dita.
Il mio corpo freme sotto il suo tocco, chiudo gli occhi e un brivido mi attraversa l'intero corpo.
Si china per baciarmi e io mugolo nella sua bocca quando la sua mano tocca il punto più sensibile del mio corpo.
Comincia a spogliarmi sfilandomi la maglietta, poi si sbottona i pantaloni e li tira giù per poi toglierli del tutto, e toglie anche la T-shirt, poi sbottona i miei di pantaloni e li sfila completamente.
L'ubico tessuto a dividerci è la biancheria intima, ma una volta tolta, niente ci è più d'ostacolo.
Mi sale sopra e io cado indietro sul letto.
Mi prende entrambi i polsi e mi alza le braccia sulla mia testa, poi intreccia le sue dita alle mie.
Si fa spazio tra le mie gambe, e in un attimo lo sento dentro.
La spinta è stata così forte che inizialmente ho sentito un po' di bruciore, ma che poi subito è passato.
<< Sei bellissima. >> mi sussurra.
Comincia a muoversi con movimenti lenti, dolci. Inarco la schiena e godo di piacere ad ogni sua spinta.
Ansimo, nugolo, accolgo ogni sua spinta e godo. Godo da morire.
<< Daniel. >> boccheggio.
Lui sposta le labbra dal mio seno alla mia bocca.
<< Fantastica. >> dice ed io non riesco a rispondergli.
Tu sei fantastico! Gli vorrei dire. Ma il piacere è così tanto che ho paura che se solo aprissi bocca potrebbe spezzarsi questo momento.
Mai mi sono sentita come questa sera. Sento che è stato diverso dalle altre volte. Daniel è stato molto più dolce. Questa sera è stato speciale.

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