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Sono in giro con mio fratello dalle due e ora sono le sei del pomeriggio.
<< Vincent, non so quanti negozi abbiamo girato! Non ti piace
niente? >>
Vincent mi guarda allibito.
<< A me non piace niente?! Io non ci capisco niente, se ricordi. Non sono una donna. Sei tu quella che deve capirci qualcosa sul fatto di roba da donne! >> esclama incrociando le braccia al petto.
<< Hai ragione, ma abbiamo visto così tante cose... >>
<< Un beauty... Cos'è quella roba che usate per truccarvi? Come si
chiama? >> dice agitando le mani a mezz'aria.
Ridacchio: << Il beauty-case,
Vincent. >>
<< Si, quello. Non potrebbe andare bene come regalo? >>
Scuoto la testa. << Io credo tu debba regalarle un paio di orecchini. Oppure un anello. >>
Spalanca gli occhi: << Non ho tutti questi soldi per comprarle un anello, Kristeen! >>
<< Te ne presto io quanto basta e poi me li restituisci quando li avrai,
okay? >>
Mi abbraccia: << Sei la sorellina migliore del mondo. >>
<< Okay, allora andremo domani. Ora torniamo a casa. Non ce la faccio più. I piedi mi fanno male. >> frigno.

Finalmente quando torniamo a casa, la prima cosa che faccio è togliere le scarpe, poi una bella doccia, e proprio quando sto per entrarci, il mio cellulare squilla.
È un messaggio di Daniel che mi chiede come sto.
È passata una settimana da quando gli ho perdonato quel flirt con quella ragazza, ora sembra un cucciolo sottomesso.
Ridacchio ma poi torno seria e rispondo al suo messaggio dicendogli che sto bene e sto per fare la doccia.
Poso il cellulare ed entro in doccia.
Sotto il getto d'acqua sento di nuovo il cellulare squillare: un altro messaggio.
<< Daniel... >> sussurro pensando a quanto mi manca.
Sta lavorando con una modella per un altro lavoro che gli è stato assegnato e la cosa mi fa stare un po' in ansia, se proprio devo dire la verità.
Dopo la doccia decido di fare un salto a lavoro e vedere come va.
Passo in ufficio da Freddy e lo saluto, poi cammino a passo lento verso la stanza degli scatti, e...
<< Sapevo di non potermi fidare! >> urlo spalancando la porta.
I due si staccano l'uno dall'altro e una mi guarda confusa, l'altro... Be', l'altro forse non credeva di essere scoperto ancora.
Lo guardo male e vado via. Ancora una volta mentre corro più veloce che posso per andare via da qui, sento i passi veloci di Daniel dietro di me.
I miei respiri si fanno sempre più corti e il mio cuore cade a pezzi sempre di più.
<< Ti prego, non accadrà mai più. >> Strilla alle mie spalle.
Mi blocco di colpi e mi volto, scuoto la testa: << Come faccio a essere sicura che non accadrà più? Questa è la terza volta che ti trovo in compagnia di un'altra! Ti rendi conto? La terza! >> sbraito, respiro profondamente e riprendo fiato.
<< Mi avevi promesso la prima volta che non sarebbe più successa una cosa del genere. E l'hai rifatta. Mi hai ripromesso che non sarebbe più successo, e ora ti trovo ancora una volta in compagnia di queste... >> indico nella direzione della modella,
<< Ma cosa parlo a fare! Spreco solo fiato. >>
Mi prende per i gomiti e mi attira a se. Finisco con le mani sul suo petto, le labbra a un millimetro dalle sue.
Il suo fiato caldo è sul mio viso.
<< Perché per me ci sei solo tu. >>
Mi scrollo le sue mani di dosso.
<< Allora quello cos'era? >> Chiedo. Se vuole che lo perdoni, dirmi queste stronzate non gli servirà a nulla perché io non potrei mai andarmene in giro a baciare altri ragazzi se sono innamorata di un altro. Ma lui è fatto così, e non cambierà mai. Come si dice:
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
Mi scrollo le sue mani di dosso e lui mi lascia andare, ma quando sto per andare via, << Ti prego, non ero in
me! >>
Mi fermo di nuovo e gli resto di spalle. Scoppio in un'amara risata e allora mi volto, lo trovo a guardarmi sbigottito.
<< Per favore... >> Lui alza gli occhi al cielo e sospira esasperato.
Incrocio le braccia al petto, << Ti è capitato spesso di non essere in te! >> Dico sarcastica, anche se vorrei tanto dargli uno bello schiaffo in pieno viso. Così, giusto per fargli capire che non può prendermi in giro.
Non sono così stupida!
<< Ti prego non dire così. >>
Mi acciglio: << Dico quello che mi pare! Sei uno stronzo! >> Sbraito.
Lui mi afferra di nuovo per i gomiti attirandomi ancora a se.
<< Perché non vuoi capire che non sono più quello di una volta? Sono cambiato... >> fisso le sue labbra muoversi mentre pronuncia queste parole.
Gli rido in faccia: << Si, certo. >>
<< Baciami. >> questo mi spiazza.
Fisso le sue labbra e lui le mie.
Si avvicina e io mi allontano un po', ma lui insiste.
<< Baciami. >>
<< Non... Non vedo perché dovrei
farlo... >> balbetto.
<< Perché lo voglio io e lo vuoi
tu. >> sussurra.
Boccheggio. << Baciami. >> sussurra ancora.
Scuoto la testa e dalle mie braccia, passa le mani sui miei fianchi serrando la presa e stringendomi ancora di più a se.
<< Cazzo! Baciami! >> Sbotta e si avventa sulle mie labbra.
Le sue labbra si muovono sulle mie, e la sua lingua chiede di entrare nella mia bocca.
Oppongo resistenza quanto posso, ma non duro molto; gli porto le braccia al collo e mi lascio andare completamente.
Non appena schiudo le labbra e la sua lingua trova la mia, comincia a giocarci, l'accarezza dolcemente.
È un bacio dolce, lento, passionale, bramoso.
Dai miei fianchi, le sue mani scendono lente fino al mio fondoschiena.
Quando mi allontano per interrompere il bacio, fisso i miei occhi nei suoi.
<< Perché non riesco ad odiarti? >>
Fa un sorrisetto: << Perché sono fantastico a letto. >> Mi fa l'occhiolino.
Ridacchio e lui mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, e trovo che sia uno dei gesti più dolci al mondo, come il bacio sulla fronte e la carezza sulla guancia.
<< Questo è vero. Ma non è per questo. Mi piaci come sei. >>
Inarca un sopracciglio e mi guarda di sbieco. << Anche con il mio
passato? >> Fa gli occhioni dolci e io non riesco a resistere alla tentazione di baciarlo.
Annuisco e mi alzo sulle punte e lo bacio ancora.
<< Tutti abbiamo un passato alle spalle di cui non andar fieri. >>

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