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Mi trascina via con se, attraversiamo di nuovo il corridoio, ma faccio fatica a stargli dietro per via dei tacchi alti, allora mi prende in spalla a mo' di sacco. Comincio a scalciare dicendogli di mettermi giù, ma ignora i miei ordini.
Mi mette a terra solo quando ci troviamo in una stanza, solo noi due.
<< Cosa cazzo fai! >> sbotto.
<< Sei davvero incazzata per parlare in questo modo. >>
Lo guardo infastidita, guardo la sua presa sul mio braccio e con violenza mi divincolo.
<< E lasciami. >>
Alza le mani e io prendo le distanze.
<< Che vuoi. >> dico seccata. Incrocio le braccia al petto e sposto il peso da una gamba all'altra.
<< Perché sei arrabbiata? >> chiede e fa un passo verso me.
<< Cosa fai? Stai lì. Non muoverti. >> ordino. Gli dico che non deve avvicinarsi, ma lui ignora ancora una volta i miei ordini.
<< Daniel, stammi lontano. >>
Trattengo il fiato.
Scuote la testa mentre avanza sempre di più: << Non posso. >>
<< Perché? >> la mia voce è un sussurro e sento che sto per cedere. Quando mi è vicino non sono padrona delle mie azioni.
<< Perché non posso. Non riesco a starti lontano, nonostante anche io sia arrabbiato con te per come mi hai cacciato questa sera da casa tua. >>
Lo spingo via e incrocio le braccia al petto: << Tu? Tu saresti quello arrabbiato? Mi hai urlato contro! >>
Si rabbuia: << Lo so, e mi dispiace. >>
<< Non mi avevi mai parlato in quel modo, Daniel... >>
Si inginocchia davanti a me e unisce le mani davanti la sua bocca: << Piccola, tesoro... Mi dispiace da morire. Ti prego perdonami. Ti prometto che non accadrà più. >>
Gli resisto un po', ma alla fine cedo.
Gli sorrido e lui si alza in piedi prendendomi tra le braccia e ruotando su se stesso.
Strillo e poi mi mette a terra.
Gli chiedo di aspettare: << Ho urgente bisogno di fare pipì. >> confesso. D'altronde ero davanti al bagno quando mi ha afferrata e portata con la forza qui dentro.
Scoppia a ridere: << Hai bisogno di una mano? >> mi squadra da capo a piedi.
Avvampo e lui se ne accorge.
Scuoto la testa: << Posso fare da sola, grazie. >> so di cosa sarebbe capace, e non credo sia il caso di dare spettacolo qui. E nel bagno delle donne, dove l'accesso agli uomini è vietato.
"Ma se non viene nessuno..." una voce nella mia testa comincia a pensare a cose sconce.
Scuoto la testa per scacciare via quel pensiero.
<< Che c'è? >>
Scuoto la testa sorridendogli.
<< Torna di la, io me la caverò. >>
Mi fa l'occhiolino e io alzo gli occhi al cielo.
<< Perché sei voluto andare via prima? Freddy la prenderà male. >>
Dico salendo in auto.
<< Nah... Non se ne accorgerà nemmeno. Non hai visto come era preso dalla figlia? >>
Annuisco: << Si. È davvero
bellissima. >>
Daniel mi guarda per un po' senza parlare, << Lo saresti anche tu con un abito da sposa addosso. >>
Mi spiazza sentirlo parlare così, allora lui alza le mani e dice di aver detto la verità.
<< Okay, ora però andiamo. >> dico.
Lui sospira, annuisce e mette in moto, poi parte.
Arriviamo in poco tempo a casa mia, entriamo e Daniel subito mi prende da dietro. Io con la schiena contro il suo petto chiudo gli occhi e mi lascio cullare da lui che comincia a danzare un lento, anche se non c'è musica.
Le sue braccia mi avvolgono completamente, quasi a farmi scomparire.
Ondeggio i fianchi con il suo stesso ritmo, poi mi volto e lo trovo a guardarmi con estrema dolcezza.
<< Daniel... >> boccheggio mentre continuo a muovermi, poi mi aggrappo con le braccia al suo collo e lui mi cinge in vita. Mi attira a se fino ad avere il mio petto contro il suo addome.
Insieme ci muoviamo lentamente, prende a baciarmi dolcemente e poi sempre con più desiderio.
Mi accarezza i fianchi come solo lui sa fare e mi divora completamente con quei suoi occhi verde-azzurro.
<< Tuo padre e tuo fratello sono
fuori? >> sussurra sensuale.
Annuisco e dico che tornano domani.
<< Bene... >> mi lancia un'occhiatina e io avvampo.
Nel mio letto, con le lenzuola che coprono i nostri corpi nudi, restiamo abbracciati per un po'.
<< Fare l'amore con te è sempre fantastico. >> dice.
Fare l'amore...
Mi piace come l'ha detto.
Gli sorrido, mi alzo poggiandomi su di un gomito e voltandomi lui, prendo a sfiorargli il petto con le dita della mano libera.
<< Puoi dirmi perché sei così distante a lavoro? Ti... Ti sei pentito di noi,
vero? >> abbasso lo sguardo, ma poi delle lacrime minacciano di scorrermi sul viso e alzo gli occhi al cielo per trattenerle.
<< Daniel... >> mi zittisce posando una mano sulla mia bocca.
<< Tesoro. Sono così distante perché ho paura che Freddy ci scopra... >> abbassa lo sguardo e poi lo posa su di me.
<< Scopra che sono fottutamente pazzo di te. >>
Lo bacio. Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio: << Hai notato qualcosa? >>
Sospira e mi accarezza la schiena nuda da sotto le lenzuola.
<< Ci guarda in modo strano. Temo abbia capito qualcosa. >>
Scuoto la testa: << Non credo. Freddy non ha il tempo di mettersi a spiare noi o a preoccuparsi che i suoi dipendenti inizino storie amorose. >>
Sospira. << Vero. Però meglio essere prudenti. >>
Lo guardo senza dire niente.
<< Daniel... >>
Mi sfiora la guancia: << Si, tesoro? >>
<< Voglio darti una cosa. >>
Mi allungo sopra di lui, apro il cassetto del comodino accanto al letto e prendo un mazzo di chiavi.
<< Le ho fatte per te. >>
<< Sono la copia delle chiavi di casa tua? >>
Annuisco e lui mi bacia.
<< Cosicché io possa entrare e violentarti tutte le volte che che
voglio? >> dice ridacchiando.
Scoppio a ridere: << Si, bravo. >>
Mi sale sopra e mi bacia con passione.
<< Sei davvero pazzo di me? >> chiedo.
<< Si. >>
Trattengo il fiato. Non riesco a credere a quello che ho appena sentito.
<< Daniel... >> sussurro.
Lui mi bacia interrompendomi.
Uomo meraviglioso. Io mi sto innamorando di te.
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