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<< Coraggio Daniel vieni anche tu! >>
Lo chiamo per venire a ballare con noi, ma rifiuta, allora mi avvicino e gli sussurro all'orecchio: << Non vuoi ballare? >>
<< Non mi piace ballare in pubblico, solo a casa con te. >> mi fa l'occhiolino e io sorrido ricordando quella sera in cui andai a cena a casa sua e ballammo sulle note di "Endless Love" di Diana Ross e Lionel Richie. Fu una serata davvero bellissima.
<< Okay, allora mi guarderai? >> dico ancheggiando e per un attimo lo vedo deglutire.
<< Ti guardo. >>
Prendo Mary per mano e insieme andiamo al centro pista tra la gente. 
La musica è molto alta e io e Mary cominciamo a muoverci a ritmo di quest'ultima.
<< Daniel è fantastico! >> mi urla all'orecchio.
Annuisco: << Lo so! >>
<< Sono felice che stiate insieme! >>
Muovo il bacino, i fianchi e mi volto nella direzione di Daniel che mi sta divorando con gli occhi. Allora porto le mani sui fianchi e piano scendo giù per poi salire su nel modo più sensuale che riesco.
Continuo a muovere i fianchi, porto le mani nei capelli scompigliandomeli, e d'un tratto qualcuno comincia a strusciarsi contro di me. Mi cinge i fianchi con le mani e quando mi giro, sono tra le braccia di Daniel. Mi stringe di più e io porto le braccia al suo collo.
<< Non sei per niente male. Te la cavi nel ballo. >> ridacchio prendendomi gioco di lui. È completamente negato. Si muove in modo goffo e non è per niente coordinato.
<< Lo sai, qualcuno dovrebbe farti stare zitta. >>
Ridacchio. Alzo gli occhi al cielo:
<< Davvero? >>
Annuisce. Fissa le mie labbra e si mordicchia le sue, e quando lo fa a me un brivido mi attraversa tutto il corpo.
Si avvicina sempre di più a me, fino ad avere le sue labbra a un millimetro dalle mie.
<< Si. Lo credo davvero, e conosco la persona adatta per tenere chiuse quelle bellissime labbra carnose. O meglio. Chiuse non proprio. Potremmo dire impegnate a fare altro. Ben altro. >>
<< Mmmh... >>
Sono ansiosa di sentire le sue labbra sulle mie, e quando lo fa il mio corpo si rilassa completamente. Schiudo le labbra e lui ci infila la lingua accarezzando la mia. Mi lascio completamente andare a quel bacio passionale, tanto che non riesco a reggermi in piedi e sono costretta a sorreggermi a Daniel. Mi stringe forte mentre continua a giocare con la mia lingua.
<< Vieni da me. >> dice sulle mie labbra. Annuisco e mi prende per mano, e prima di incamminarci fuori dal locale, mi bacia sulla guancia.

Per tutto il tragitto in macchina, lui ha tenuto la mano sulla mia coscia e io lo baciavo sul collo.
Non appena arriviamo a casa sua, saliamo su per le scale baciandoci e senza staccarci nemmeno un secondo.
Entriamo in salotto, ed è tutto buio.
Daniel chiude la porta d'ingresso con un calcio e mi ci fa poggiare con la schiena. Mi bacia, mi divora, prende le mie braccia e me le solleva sopra la testa, intreccia le nostre dita.
Continua il suo assalto. Si appropria completamente della mia bocca, poi mi conduce nella camera da letto.
È enorme, le mura sono di un blu notte, un armadio enorme sulla destra appena entro, e un letto, che forse chiamarlo letto non è del tutto appropriato, comunque è il letto più grande che io abbia mai visto. Non è il classico letto: è tondo ed è enorme. L'ho già detto per caso?
Tutto in questa camera è enorme, quanto la voglia che ho di lui.
Il mio sguardo cade su una mensola, c'è un porta foto, guardo meglio.
<< Ma quella foto? >> chiedo indicandola.
Mi bacia il collo e mi sussurra all'orecchio: << È la mia preferita. L'ho scattata l'ultimo giorno di scatti. >>
Annuisco e il mio pensiero va a quel giorno, ricordo di averlo guardato male solo perché mi ha costretta a sedermi ancora una volta sull'amaca per quelle stupide foto, e lui mi ha detto di sorridergli e come la stupida l'ho fatto.
Molto probabilmente ero già cotta, fregata.
Daniel mi spinge delicatamente indietro, sul letto, mi poggio sui gomiti e lentamente salgo più su. Poggio la testa sul cuscino e lui mi sale sopra. Si avvicina sempre di più al mio viso, prendo la sua collana tra le dita e la tiro leggermente per farlo avvicinare ancora di più a me.
Avvicina le labbra alle mie, ma quando stanno per toccarsi si allontana, mi lamento e lui ridacchia.
Mi posa un tenero bacio sulla punta del naso e chiudo gli occhi, poi passa alle mie guance, poi sulla mascella. Il mio corpo freme. Continuando a tenere gli occhi chiusi, mugolo sotto di lui. Lo desidero così tanto.
Daniel continua la sua tortura: continua a posarmi teneri baci sul mento, scende sul collo, sulle spalle, poi risale sopra ripercorrendo lo stesso tragitto, ma questa volta arriva alle mie labbra.
La sua lingua chiede accesso e io glielo concedo.
È calda a contatto con la mia, ci gioca dolcemente. Ha un sapore così buono.
Smette di baciarmi, mi guarda dritto negli occhi e comincia a spogliarmi e io faccio lo stesso con lui: lentamente mi sfila la gonna, io invece lascio cadere le mie adorate décolleté ai piedi del letto.
Nel frattempo gli sbottono i pantaloni e lui si sfila la maglia. Rimane a torso nudo e in boxer, io invece ho ancora indosso la camicia.
Sbottona in modo sensuale ogni singolo bottone facendo crescere in me il desiderio che ho di lui.
<< Daniel, non perdere tempo. Fa' in fretta. >> lo supplico.
Mi sta torturando pur non facendo nulla e si diverte. 
Finemente restiamo entrambi nudi, poi prende una bustina argentata dalla tasca dei pantaloni, la apre, e io resto ferma, a guardarlo mentre si infila il preservativo per poi penetrarmi con estrema dolcezza.
Inarco la schiena non appena lo sento dentro. Brucia un po' all'inizio, ma è un bruciore sopportabile.
Mi sorride, mi accarezza i capelli, si attorciglia una ciocca alle dita, e con le labbra mi sfiora il viso lasciando una scia di baci su ogni centimetro.
<< Sei così bella. >> sussurra.
Fissa i miei occhi e ricambio il suo sguardo.
Comincia a muoversi lento dentro di me, e a ogni spinta fremito.
<< Daniel... >> boccheggio.
Si spinge più a fondo ed emetto un gridolino.
Aumenta sempre di più il ritmo e il mio corpo prova sempre più piacere.
Mi bacia sulle labbra, mi mordicchia il labbro inferiore e poi ci passa la lingua.
<< Vieni, tesoro. Sei mia. >>
Con le ultime due spinte arriviamo al culmine. Restiamo a fissarci per qualche secondo negli occhi, i nostri corpi ancora uniti sono imperlati di sudore. Mi posa un ultimo bacio sulle labbra e poi esce da dentro di me, si sfila il preservativo, lo avvolge nella carta argentata e lo poggia a terra al letto, poi si sdraia al mio fianco, mi prende tra le sue braccia e mi bacia la tempia.
<< È stato fantastico. >> sussurro al suo orecchio.
Mi sfiora la guancia con la mano libera, << Lo credo anche io... >> poi mi bacia sulle labbra: << Tu sei fantastica. >>
Restiamo in silenzio per un po', poi Daniel parla: << Tesoro, come te la sei fatta quella cicatrice? >>
Il mio cuore smette di battere per una frazione di secondi. Sapevo che me lo avrebbe chiesto un giorno. Ho visto come l'ha guardata  il primo giorno che abbiamo iniziato a lavorare insieme.
<< Me la sono fatta quando ero una ragazzina. >> dico senza entrare nei dettagli.
<< E come? >>
Sospiro e chiudo gli occhi.
<< Possiamo evitare di parlarne? Stringimi ti prego. >>
Lui fa cenno di sì con il capo e mi stringe tra le sue braccia, esattamente come gli ho chiesto.

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