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<< Deve arrivare solo Hanna con Roxy e Savanna. >> mi fa notare mio padre.
Guardo Vincent che gli si illuminano gli occhi e io non posso fare altro che starmene qui dove sono in silenzio.
Continuo a tagliare il pane per poi metterlo nel forno.
<< Prendi i pomodorini, papà? >> indico il frigorifero e lui subito corre a prenderli.
<< Non so perché ti sia venuta in mente l'idea di questa piccola festa tra amici intimi. >> commenta. << Ma sembra davvero un'idea carina,
tesoro. >>
Gli sorrido e quando pone i pomodorini sul pianale della cucina dove sto ancora affettando il pane - ultima fetta - faccio lo stesso con i pomodorini.
<< Daniel non è un amico intimo, è un collega, e Freddy il mio capo. >> brontolo.
<< Come tesoro? >> mio padre per fortuna non ha sentito quello che ho appena detto.
<< Puoi passarmi l'olio e il sale? >>
Annuisce: << Certo. >>
Qualcuno suona il campanello e Vincent subito si affretta ad aprire.
<< Vado io! >> dice urlando e con un po' troppo entusiasmo. Così facendo papà se ne accorgerà.
<< Vanno molto d'accordo Vincent e Roxy, l'altro giorno l'ho sentito parlare al cellulare con lei. >>
Ecco...
<< Si, stanno diventando buoni
amici. >>
Cosa potevo dire? Si, stanno diventando ottimi compagni di baci.
<< Mi fa piacere. Davvero tanto. Vorrei che andaste d'accordo, e lo vuole anche Hanna. >>
Gli sorrido e torno a tagliare i pomodorini. << Papà, scusa. Altrimenti non finisco più. >>
Alza le mani e si allontana: << Si. Io porto da bere a Freddy e a Daniel. >>
Non appena lo nomina comincio a sudare fredda.
Guardo mio padre allontanarsi con due bottiglie di birra e andare nella loro direzione.
Mi sporgo leggermente in avanti per dare un'occhiata a Daniel, e lo trovo seduto sempre sul divano, al solito posto. Quanto è bello...
Sta per girarsi nella mia direzione, allora prima che possa vedermi che lo sto praticamente mangiando con gli occhi, ritorno a fare quello che stavo facendo.
<< Oggi ci metto più del dovuto a preparare un po' di bruschette. >> dico ridacchiando.
<< Ciao Kristeen! >>
Alzo la testa e Hanna e le sue figlie hanno appena fatto il loro ingresso nella cucina.
<< Hei, ciao. >> mi sposto i capelli dal viso con il dorso della mano.
<< Cosa prepari? Possiamo darti una mano? >> chiede.
<< Grazie, mi fareste davvero un favore. >> sorrido ad Hanna e alle figlie.
<< Dici pure capo. >> scherza Hanna mettendosi sull'attenti e io ridacchio.
<< Le ragazze possono portare le bibite a tavola. Invece ho bisogno di te in cucina Hanna. Ho ancora tanto da fare e sono solo alle bruschette. >> frigno.
Con un sorrisetto furbo mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio, << Piccole distrazioni? >>
Inarco un sopracciglio e avvampo. Inevitabile.
<< Cosa? >>
<< Il fotografo o il maestrino? >> mi fa l'occhiolino.
<< Cosa?! >> la guardo esterrefatta.
<< Tuo padre me li ha presentati. >>
Alzo gli occhi al cielo. Mio padre glieli ha presentati, ma lei è un'impicciona, però ha capito subito da cosa dipendesse il fatto che non sono riuscita a combinare ancora nulla in cucina.
<< Dan è mio amico e Daniel è un mio collega di lavoro. >> spiego.
Incrocia le braccia al petto: << Ma prima gli hai dato un'occhiata, e non appena si è voltato dalla tua parte, hai fatto finta di niente. >> mi sorride maliziosamente e io alzo gli occhi al cielo.
<< Non ti sfugge nulla, vero? >>
Scuote la testa. << Sono una madre, capisco quando le mie figlie sono innamorate, e Roxy lo è. >> trattengo il fiato. << Solo che non me ne ha ancora parlato. Ma sono contenta lo stesso. >>
Sorrido facendo finta di niente.
<< Allora, detective. Ti va di aiutarmi o vuoi indagare ancora su chi è innamorato di chi? >> scherzo cambiando discorso.
Hanna scoppia a ridere e annuisce.
<< Volentieri, mettiamoci a lavoro. >>
<< Un po' di salsa ce l'hai? >> chiede Vincent.
Annuisco. << Vado a prenderla. >>
Mi alzo e vado in cucina.
<< Dove l'ho messa? >> mi guardo intorno - ovvero nel casino che è la cucina - per cercare di ricordare dove ho visto le salse. Le ho utilizzate prima, per metterle sulle patatine fritte, ma ora non ricordo dove le ho messe.
<< Ah! Eccole! >> esclamo.
Le trovo sulla penisola, vicino le bibite. Le prendo, e quando mi volto urto contro un corpo caldo, la cui statura e muscolatura conosco ormai perfettamente.
<< Daniel. >> boccheggio guardandolo confusa e non sapendo che fare mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e distolgo lo sguardo.
<< Serve da bere. >> dice fissandomi suoi occhi penetranti. Annuisco e prendo subito la Coca-Cola, poi mi avvicino al frigorifero e prendo una Gatorate, e altre due birre, poi l'acqua nel caso qualcuno la volesse.
Chiudo il frigorifero, e prima che potessi girarmi, << Hei... >> Daniel mi abbraccia da dietro.
<< Daniel, non è il momento. >>
Sbuffa e si allontana. Prendo un vassoio dalla credenza della cucina, e poggio su le bibite. Prendo il vassoio tra le mani e quando sto per andare via, Daniel me lo sfila dalle mani e lo posa sulla penisola.
Fisso un punto a terra per non incontrare il suo sguardo magnetico.
<< Puoi dirmi se quel bacio ti è piaciuto? Evitiamo l'argomento da allora. >> frigna.
Lo guardo dritto negli occhi, distolgo lo sguardo, poi guardo alle sue spalle e vedo tutti gli altri seduti a tavola che ridono e scherzano ignari di quello che mi sta succedendo con Daniel.
<< Daniel... >> la mia voce è un sussurro.
Mi porta un braccio dietro la schiena e mi attira a se.
Si avventa sulle mie labbra e io porto un braccio sulla sua spalla, poi anche l'altro.
Lui mi stringe sempre di più a se serrando la presa sui miei fianchi.
La sua lingua gioca con la mia, divorandomi completamente.
Mi possiede con così tanta sicurezza da farmi stare bene.
Solo quando ci stanchiamo interrompendo il bacio, dico qualcosa, ma non prima di aver ricevuto una sua occhiatina e un sorrisetto furbo.
<< Daniel... >> sussurro. Perché il mio cervello pensa a tante cose e la mia bocca riesce ad articolare solo il suo nome?
<< Kristeen. >>
Mi tiene ancora stretta a se con il braccio dietro la mia schiena, mentre con la mano libera prende ad accarezzarmi la guancia e io chiudo gli occhi al solo tocco della sua pelle sulla mia.
<< Questo era meglio, vero? >>
Sorrido timida e abbasso lo sguardo, lui con il dito indice sotto il mio mento mi costringe ad alzarlo e a guardarlo in volto.
<< Ti è piaciuto? >> domanda ancora.
Non voglio rispondere; allora mi alzo sulle punte e gli poso un bacio a stampo sulle labbra, ma lui mi riprende e mi bacia a modo suo.
Mi schiude le labbra pretendendo l'accesso, e io glielo permetto.
Con le mani mi scompiglia i capelli, poi scende giù fino al collo, poi accarezza delicatamente, ma in modo davvero seducente le clavicole facendomi venire i brividi lungo tutto il corpo.
<< Daniel. >> ansimo sulla sua bocca.
<< Sei bellissima. >> sussurra e continua a baciarmi, no, a divorarmi.
Dopo un interminabile bacio, Daniel si stacca da me e io abbasso di nuovo lo sguardo, ma lui mi costringe di nuovo ad alzarlo e a fissare i miei occhi nei suoi.
<< Non abbassare gli occhi. Cosa ti ho detto: voglio ammirarli tutte le volte che posso. >>
Mi bacia ancora.
Non so cosa mi sia preso, ma Daniel mi fa stare così bene.
Voglio provare, se lui vuole lo stesso, voglio provare a stare insieme a lui, perché mi sento davvero felice quando sono in sua compagnia. Come non lo sono mai stata.
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Bene... che dire... sono le 00:52 e credo sia proprio ora di andare a nanna. Volevo finire questo capitolo perché non vedevo l'ora di arrivare qui. 😂
D'ora in avanti ci saranno molte novità, quindi mi raccomando continuate a leggere e a votare e se volete, commentate! ♥️ bacini e buonanotte tesorini 😁😘
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