Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

22

<< Tesoro... Kristeen. >> si corregge.
Mi volto nella sua direzione e trattengo il fiato.
<< Perché mi eviti? >> chiede.
Sposto lo sguardo da lui alla commessa che mi sta davanti.
<< Daniel, cosa ci fai qui? Mi stai seguendo? >>
<< Signorina, sono 130 dollari,
grazie. >>
Annuisco e prendo il portafogli dalla borsa.
<< Kristeen... >>
<< Daniel. No. >>
Pago la commessa ed esco dal negozio di abbigliamento dove ho perso metà giornata.
Ogni tanto mi concedo anche io il lusso di comprare qualcosa, me lo merito, no?
Seguita da Daniel cammino verso casa mia. Sentendo i suoi rumorosi passi dietro di me, mi blocco di colpo e mi volto.
<< Daniel... Mi stai seguendo? >> ripeto la domanda alla quale non ho avuto risposta.
Scuote la testa: << Assolutamente. >>
Incrocio le braccia al petto e lo guardo con sospetto.
<< Allora spiegami come facevi a sapere che mi trovassi in quel negozio.
Spiegami perché... >>
<< Non ti stavo seguendo. Ti ho vista e sono entrato. >> mi interrompe.
Sembra piuttosto agitato.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
<< Allora visto che abbiamo chiarito questa cosa, posso andare. >> mi volto e faccio per andare via, ma Daniel mi prende un braccio bloccandomi.
<< Possiamo parlare? >> chiede speranzoso.
Sospiro, fisso i miei piedi e poi alzo gli occhi su di lui: << Scusami, ma devo andare. Devo preparare il pranzo. >>
Lui lascia il mio braccio e vado via.
Appena arrivo a casa, poso le buste con dentro i miei acquisti e mi metto subito ai fornelli. Non voglio pensare a Daniel, o a quello che vorrebbe dirmi. Eppure ci penso e non riesco a smettere, ci penso un continuazione.

<< Allora è pronto da mangiare? >> mio fratello si siede al suo solito posto - di fianco a mio padre - e mio padre a capotavola.
<< Si. Ho preparato degli involtini di carne con contorno patate e funghi. >> dico.
Vincent si alza e viene ad abbracciarmi, io ridacchio perché a volte sa essere davvero buffo.
<< Io ti adoro, sorellina. Ti adoro. Te l'ho mai detto? >>
Alzo gli occhi al cielo e mi porto un dito sul mento facendo finta di pensare.
Scuoto la testa: << No. >> dico divertita.
Allarga le braccia e poi le lascia cadere ai suoi fianchi: << Allora te lo dico ora: ti adoro. >>
Scoppio a ridere: << Vai a sederti leccapiedi. >> gli do una pacca affettuosa sul braccio e lui mi fa la linguaccia.
<< È vero. Ti adoro. >>
Annuisco ridacchiando. << Mangia e stai zitto. >> dico mettendo il piatto con dentro gli involtini di carne e le patate con i funghi al centro della tavola.
<< Buonissimo! >> esclama prendendo un involtino.
<< Ma se non l'hai ancora
assaggiato?! >> dico prendendone uno anche io.
<< Perché so che sono buoni. >> mi fa l'occhiolino e io alzo gli occhi al cielo.
Addenta un pezzo di carne e fa una smorfia. << È terribile! >> mette una mano davanti la bocca.
<< Cosa?! Davvero? >> lo guardo sconcertata. Ho fatto esattamente come c'era scritto sulla ricetta, com'è possibile che sia terribile?
Poi però guardando mio fratello che continua a mangiare e che mi guarda divertito, capisco che mi stava prendendo in giro.
<< Dovrei farti davvero mangiare qualcosa di terribile. >> borbotto.
<< Non ci sono problemi. >>
Annuisco: << Già, è vero. Tu mangeresti anche questo fazzoletto se volessi. >> dico prendendo il fazzoletto che sta sulla tavola.
Vincent mi guarda male: << Ora non esagerare. Io non mangio carta. >>
<< Si, ma mangi tutto. >>
<< Potremmo mangiare senza
litigare? >> interviene nostro padre.
<< Non stiamo litigando, papà. Stiamo scherzando. >> gli risponde subito Vincent, e dal tono sembra essere arrabbiato.
<< Tu scherzi sempre. Vorrei sapere quando ti responsabilizzi un po'. >> ringhia.
Vincent si alza di scatto dalla sedia:
<< Io, quando mi responsabilizzo? Ma fammi il piacere. >> sposta la sedia con un calcio facendola cadere a terra e se ne va.
Resto in silenzio, fin quando non ce la faccio più e chiedo spiegazioni.
<< Papà... >>
<< Deve darsi da fare. Non può stare sempre con me. Io ora sono in pensione, l'unica che lavora qui sei tu e lui deve dare una mano. Non può vivere sempre così. Deve darsi
da fare. >> mi interrompe.
<< Papà... >>
<< Non lo difendere. >> mi interrompe ancora una volta.
<< Papà! >> alzo il tono di voce, e finalmente ho la sua attenzione.
<< Ti sei mai chiesto perché si comporta così? Magari ha paura. Te lo sei mai chiesto. >>
Scuote la testa: << Di cosa dovrebbe avere paura? >>
<< Di crescere. Magari fuori vede un mondo che non è come lo ha sempre immaginato e gli fa paura. Si sente piccolo, insicuro, incapace. Dagli tempo. >>
Mio padre sospira e annuisce.
<< Perché non vai a parlargli? >> dico.
<< Meglio lasciarlo solo. >>
Scuoto la testa: << No, magari è quello che vorrebbe anche lui. Ma so che ora, quello che vuole è essere capito. Vai e parlagli, digli che lo appoggerai, sempre. >>
Mio padre si alza e cammina verso il corridoio per poi attraversarlo e fermarsi davanti la porta della camera di Vincent.
Volevo pranzare tranquilla con la mia famiglia, invece mi ritrovo seduta a tavola, da sola. Fisso la sedia di fronte a me, dove era seduto Vincent e tiro un sospiro.
Porto alla bocca un pezzo di involtino di carne e vedo tornare mio padre con Vincent.
<< Dici la verità, gli hai detto tu di venire a parlarmi? >>
Guardo mio padre che fa spallucce e sorrido a Vincent.
<< Mangiamo? >> mi limito a dire e tutti e due si siedono di nuovo ai loro posti.

Dopo pranzo rimetto in ordine e poi vado a prepararmi un bel bagno rilassante.
Entro in camera e trovo due messaggi sul cellulare.
<< Daniel, cerca di capire... >> sussurro.
Sblocco il cellulare e li leggo: "Davvero non ti capisco. Sono se settimane che mi eviti. Se ti ha dato fastidio quello che è successo al campeggio, dillo."
Sospiro. Poi leggo anche l'altro messaggio: "Sabato ci sarà l'uscita della rivista con le tue foto sopra. Vorrei vederle insieme a te."
Sospiro di nuovo e decido di rispondergli.
"Daniel ne parliamo a voce in un altro momento. Se vuoi vedere la rivista con me, va bene."
Non posso continuare ad evitarlo. Spero abbia capito che una cosa del genere non deve più ripetersi. Non deve più tentare di baciarmi.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro