Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

16. In difesa di Severus Piton (REV)

- Per l'ultima volta, Remus, vuoi ascoltarmi?

Mi volge le spalle e scrolla la testa, infastidito dalla mia presenza.

Non sono le mie parole che lo disturbano: è il fatto che io sia qui, in questo momento, proprio mentre il gufo, per la terza volta, picchia insistente il becco contro il vetro della finestra.

- E aprigli! – esplodo alla fine. – Non se ne andrà finché non ti avrà consegnato quella maledetta lettera!

Di malavoglia Remus apre la finestra e traffica col gufo, sempre volgendomi la schiena per coprire ogni movimento.

Qualcosa luccica un attimo tra le sue dita, colpito da un raggio di sole.

Veloce mi affianco mentre la mano tenta di far sparire l'oggetto nella veste: mi sembra una piccola ampolla.

- Cos'è?

Remus mi ignora: toglie la pergamena dalle zampe del volatile e lo lascia libero. Poi infila il rotolo di pergamena in tasca, senza nemmeno aprirlo.

- Cos'è? – insisto. – Perché non lo leggi?

- So cosa c'è scritto: è inutile!

Sospira e mi guarda: è a disagio e cerca scuse per allontanarmi.

- Per favore: questa notte ci sarà luna piena. Lasciami riposare un poco.

Mi fa pena, quando la sua fragilità di uomo emerge, pressata dalla bestia che vive in lui.

Lascio la stanza chiudendomi piano la porta alle spalle.

Poi mi fermo, il cuore che all'improvviso mi martella in petto.

Non so cosa mi blocca: è solo una fugace impressione. Forse il suo sospiro rassegnato, forse l'accenno alla notte che verrà, ma nei suoi occhi tristi e stanchi vedo la luna e la paura di ciò che c'è dentro di lui.

La sua mano corre alla tasca, accarezzando la piccola ampolla che potrebbe regalargli la tranquillità: era vetro quello che ha brillato nel riflesso del sole!

Apro la porta di scatto e lo vedo: la pergamena srotolata tra le mani e la boccetta stretta tra le dita.

- La pozione Antilupo!

I suoi occhi non possono negare la verità.

- Questa notte ci sarà la luna piena e Severus continua a mandarti la pozione. – asserisco sicura.

Annuisce piano.

- Cosa aspetti a berla?

Dall'espressione del viso capisco la futilità della domanda: non intende farlo.

- Perché no?

- Questo liquido potrebbe uccidermi.

Scoppio in una risata stridula e vorrei prenderlo a schiaffi. Mi avvicino e gli strappo la pergamena dalle mani.

La sua calligrafia, minuta e spigolosa, che ormai conosco così bene.

Le mani di Severus hanno stretto questo foglio e si sono appoggiate sulla sua superficie, magari accarezzandola piano.

Sono disperata: invidio un foglio di carta!

Comincio a leggere.

Stupido idiota d'un mago, vuoi deciderti a bere la mia pozione?

Hai idea di quanta fatica mi costa distillare questo complicato filtro? Rischio la vita se mi scoprono!

Sono certo tu abbia compreso il motivo per cui ho cominciato a prepararlo e perché continuo, anche ora che ne va della mia vita: quel testardo di Silente affidò una persona alle tue cure, nonostante la pessima prova che desti di te quattro anni fa a scuola. Passi troppo tempo con lei e non voglio che corra il più piccolo rischio.

Inoltre, ora che hai una moglie...

Mi si stringe il cuore: l'inchiostro verde è sbavato e le restanti parole sono illeggibili, proprio come se una lacrima fosse caduta in questo punto. O, forse, quelle parole non sono mai state scritte, solo penosamente sospirate.

Poi, la scrittura ricomincia, calcata sul foglio con forza.

Cosa credi, Lupin, d'essere così importante da meritare questa messinscena solo per avvelenarti? Fai controllare la pozione a Lumacorno, che tra festicciole e lezioni non ha tempo per distillarla, o forse è troppo vecchio e gli tremano le mani, e questo tuo stupido timore sarà chiarito.

Oppure, credi che abbia modificato la formula e berla ti tramuterà nella bestia che tanto temi d'essere?

Anche in questo caso, Lumacorno potrà rassicurarti.

Quindi, bevi questa dannatissima pozione: va sorbita appena distillata, non posso prepararla in anticipo e devo sacrificare le mie notti, rischiando d'essere smascherato. Lestrange, l'unico in grado di capire quale intruglio rimesto nel calderone, già sospetta.

Alzo gli occhi su Remus, piena d'ira, e gli strappo l'ampolla dalle mani: la stappo con decisione e, veloce, ne trangugio un sorso, prima che possa fermarmi. Ha tempo solo per urlare:

- No!

- Ecco, così Lumacorno non perderà il suo prezioso tempo, - sibilo con cattiveria, rendendogli la boccetta, - e non potrai più credere che Severus voglia avvelenarti!

All'improvviso, un dolore lancinante mi obbliga a piegarmi su me stessa e il prezioso liquido si sparge a terra.

Remus mi sostiene fra le braccia, stringendomi forte a sé, mentre il mio corpo è all'improvviso scosso da forti e dolorosi tremiti.

La sofferenza alberga nei miei occhi, la paura nei suoi.

- Non è veleno... - rantolo a fatica, forte del mio amore per Severus.

Ma, soprattutto, sono certa dell'amore di Severus per me: ho bevuto la pozione Antilupo, che per tanti mesi ha permesso a Remus di avere una vita normale.

E' così, ne sono certa, per il semplice motivo che Severus mi ama e vuole che io non corra alcun pericolo.

- Non immaginavo che fosse... così dolorosa. – mormoro, lancinanti spasmi a percorrere il mio corpo.

Remus sospira a fondo e mi stringe ancora più forte, facendomi ripiegare su me stessa in posizione fetale: sembra sappia cosa fare.

- Avevo dimenticato il tremendo dolore che si prova le prime volte. – mormora piano, dispiaciuto. – Resta rannicchiata a terra e stringi forte le ginocchia fra le braccia. Ne hai bevuto solo un sorso e in te non c'è alcun Lupo: passerà presto. – aggiunge con dolcezza, mentre continua a stringermi forte a sé, impedendomi inconsulti movimenti.

I più dolorosi cinque minuti della mia vita sono trascorsi, ma tremo ancora.

Ricordo la notte in cui Severus tornò alla scuola, dopo aver subito la lunga Cruciatus di Voldemort: il tremito nelle sue membra esauste durò per ore, finché mio massaggio non lo sopì adagio.

Lui saprebbe fare la stessa cosa per me.

Guardo mesta l'ampolla vuota, il liquido rovesciato a terra.

- Mi dispiace. – la voce fatica a uscire dalla gola contratta. – Volevo solo dimostrarti che non era avvelenata. – mormoro piano.

- Ci sei riuscita. –risponde con voce soffocata.

- Volevo tu bevessi il resto...

Remus sospira.

- Non sentirti in colpa: non lo avrei fatto lo stesso.

C'è un guizzo nei suoi occhi grigi, mentre osserva le poche gocce rimaste sul fondo della boccetta:

- Ne è rimasta una quantità sufficiente affinché Lumacorno la esamini. Anche se so che è un'inutile precauzione. – aggiunge sorridendo, mentre rintuzza la mia focosa reazione anche con i gesti. - Conosco Severus: non demorderà e continuerà a inviarmela, accompagnata da messaggi sempre più sgradevoli.

Gli sorrido: sono certa che il prossimo mese la berrà.

Cerco di approfittare del vantaggio, anche se mi sento a pezzi:

- Non credi che dovresti stare ad ascoltarmi fino in fondo, Remus?

Mi aiuta a rialzarmi da terra e mi fa sedere sul divano.

- Va bene, avevi ragione tu: Severus non ti stava illudendo, approfittando di te, come tutti all'Ordine credevano, ma ti ama... profondamente. – Sospira socchiudendo le palpebre. – Ciò non toglie che ci abbia tradito tutti, uccidendo Silente.

- Severus sa amare, Remus, proprio come te. – affermo con dolcezza. – Come hai fatto con Dora, anche lui ha cercato di allontanarmi da sé: era l'unico modo per proteggermi, soprattutto da se stesso.

S'irrigidisce, e io scruto a fondo nei suoi occhi per trovare il punto debole.

- C'erano lacrime sulla pergamena. Sono certa che anche tu le hai notate.

- Smettila di illuderti, Crystal! – sbotta improvviso. – Va bene, Severus sa amare e, forse, voleva anche bene a Silente.

Stringe i pugni e continua:

- Ma il dato di fatto è che l'ha ucciso, come già ti ha spiegato Minerva, per salvare la propria pelle, a causa del Voto Infrangibile contratto con Narcissa Malfoy!

- Sai che ho visto i ricordi di Poter di quella notte? – chiedo con placida calma, imponendomi un ferreo controllo, perché vorrei, invece, solo morderlo e graffiarlo.

Mi guarda con una strana espressione, aggrottando le sopracciglia, stupito e interessato insieme.

- Sei stato tu a spiegarmi che rivedendo con attenzione i ricordi nel Pensatoio si possono notare cose interessanti. – gli ricordo con un mellifluo sorriso, e sono certa che Severus sarebbe orgoglioso di me. – E' proprio ciò che ho fatto. – concludo con estenuante lentezza, sollecitando la sua curiosità.

- Cos'avresti scoperto?

- Silente, quella notte sulla torre, disse a Draco che sapeva del Voto fatto da Severus.

Mi guarda sospettoso.

- Disse anche che, fin dall'inizio dell'anno, sapeva che Voldemort aveva affidato al ragazzo la missione di ucciderlo.

Sorrido, prima di affondare il coltello:

- Non credi anche tu, Remus, che solo Severus può avergli fornito queste particolari informazioni?

Poi insinuo:

- Non trovi un po' strano, nonché del tutto stupido, che il suo assassino si scoprisse rivelandogli il piano con un anno di anticipo?

Mi guarda muto.

- Sai cosa aveva Silente alla mano? Perché non guariva?

Lupin scrolla piano la testa:

- Minimizzava sempre tutto, ma se un mago come lui non è riuscito a farla guarire, era solo perché non c'era alcun modo per farlo.

- Proprio così, Remus: ci sono Maledizioni Oscure che non possono essere guarite. Forse fermate, momentaneamente, magari intrappolandole in una mano. - Sorrido, trionfante. - Sei tu l'esperto, visto che hai insegnato Difesa contro le Arti Oscure, ma non può essere che, a causa della maledizione, Silente avesse il tempo contato e fosse condannato a morire?

- La tua ipotesi è ardita, senza nemmeno una prova a sostegno.

- Supponi per un attimo che io abbia ragione. In questo caso, sapendo d'essere destinato a morire in breve tempo ed essendo informato che Severus aveva fatto quel Voto, non credi che Silente possa aver deciso di sacrificarsi per rafforzare la posizione della sua spia presso Voldemort?

- Silente era troppo importante per la causa!

- No, non è vero. Questo me lo disse Silente all'inizio dell'estate scorsa: "Severus Piton è troppo importante in questa guerra, è l'unico che può scoprire dove Voldemort ha nascosto... certe cose. Se mai dovesse essere necessario, se mai si trovasse nella tragica alternativa di dover scegliere tra la mia vita e la sua, Severus sa che dovrà uccidermi!"

Remus sbianca per un attimo, poi ribatte:

- Se anche così fosse, che senso aveva che si sacrificasse per Piton, se poi nessuno di noi è più disposto a credere a quel traditore? – esclama stringendo i pugni.

Uomo dalle mille verità, dagli infiniti volti,

io so quel che si cela dietro la tua maschera:

il dolore inchiodato dal rimorso.

Farò di tutto per infrangerla dal tuo viso

e guardare così negli occhi velati

se brilla ancora un barlume d'amore.[1]

Scatto in piedi.

- Io sono disposta a credergli! E' stato Silente stesso a incitarmi ad avere fiducia in Severus e ad aiutarlo!

- Peccato te l'abbia detto prima che Piton lo ammazzasse! – sottolinea Remus con amara ironia. – Quando lui stesso aveva ancora fiducia in quel traditore!

Comincio a odiare quella maledetta parola: il mio adorato Severus non è un traditore e vorrei poterlo urlare al mondo intero!

Cerco di mantenere il controllo e mormoro:

- Possibile che nessuno si renda conto che asserire che Severus è un traditore equivale a insultare la memoria di Silente, sminuendone la grandezza? – Il mio tono di voce si alza. - Come può Severus aver ingannato così a lungo un mago eccezionale come Albus Silente?

- Dimentichi che era un Occlumante di straordinaria bravura!

- Anche quando era solo un giovane di vent'anni? – chiedo scettica.

Di nuovo Remus rimane in silenzio.

- Credi davvero che Silente si fidasse di Severus solo perché trovava conferme alle sue affermazioni quando gli leggeva la mente? – Il mio tono di voce sta di nuovo pericolosamente alzandosi. - Pensi che il preside fosse così ingenuo da perdere tempo frugandogli nella mente pur sapendo quale incredibile Occlumante fosse?

Sto perdendo la calma. Stringo i denti: devo resistere.

Ricomincio a esporre le mie idee con voce trattenuta.

- Sappiamo entrambi che l'Occlumanzia in sé, come arte magica, è superiore alla Legilimanzia, e che Severus è un abilissimo Occlumante. Un bravo Legilimante, però, sa sempre come estrarre, anche con la forza, i ricordi, ma sa anche che ciò danneggerebbe la mente dell'altra persona. – faccio una pausa e lo guardo. – Mentre sappiamo che Voldemort non si farebbe scrupolo alcuno per raggiungere i suoi fini, tu credi, Remus, che Silente avrebbe mai fatto una cosa del genere?

Remus scuote il capo: lo sto inchiodando.

- Di conseguenza, dobbiamo dedurre che Silente abbia altri metodi per valutare le persone e non si è limitato a frugare nella mente di Severus, sapendo che è in grado di mentirgli.

Faccio una pausa a effetto, prima di trarre le conclusioni:

– Quindi, Silente non ha mai cercato di leggergli la mente: in questo semplice modo, però, gli ha impedito di utilizzare le sue elevate capacità di Occlumante contro di lui. Silente credeva in Severus per ben altri motivi che non quello di avergli letto la mente!

Remus rimane scettico ed io continuo.

- Non conosco questi motivi: forse sono gli stessi che hanno portato me ad avere fiducia in Severus e a innamorarmi. Forse, invece, sono diversi. So solo una cosa: Silente non era né stupido né ingenuo e non avrebbe mai basato la sua fiducia in Severus su un fattore inconsistente.

- Rimane il fatto, incontrovertibile, che Piton ha ucciso Silente. – risponde con freddezza. - E questo, a parer mio, destituisce da ogni fondamento tutte le tue deduzioni a sua difesa.

Sorrido e preparo l'affondo finale.

- Non trovi strano che, dopo quindici anni di inesaudite richieste, Il preside l'anno scorso abbia infine concesso a Severus la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure?

Remus impallidisce: si lascia cadere di schianto sul divano lasciandomi capire che ho indovinato anche questo indizio.

- Quella cattedra è maledetta, vero, Remus? Nessuno può ricoprire l'incarico per più di un anno, e tu lo sai, giusto? Per questo motivo hai dovuto andartene.

Remus annuisce, confermando le mie supposizioni.

- Non credi che sia lecito farsi venire il dubbio che, se Silente dopo quindici anni ha alfine concesso a Severus la tanto sospirata cattedra, forse sapeva benissimo cosa doveva fare? Qualcosa che, ad ogni modo, gli avrebbe impedito di rimanere a occupare ancora la cattedra l'anno successivo? O pensi che si tratti solo di una coincidenza?

Remus sbianca: Severus sarebbe orgoglioso di me.

Si alza e mi volge le spalle avvicinandosi alla finestra: i raggi obliqui del sole al tramonto illuminano la sua figura curva, mentre mormora sofferte parole.

- Silente l'ha implorato di non ucciderlo!

Stringo i denti: perché non vuol capire? Perché si rifiuta di ragionare?

- Ma lui lo ha fatto: Piton l'ha ucciso! – ancora esclama, ostinato.

Traggo un sofferto sospiro pensando all'immenso dolore, e al coraggio, che il terribile gesto è costato all'uomo che amo. Alla sua povera anima che, disperatamente e inesorabilmente, si lacerava.

Scrollo la testa e la mia voce si fa cattiva, crudele come lo sono state le parole di Remus per me.

- Silente non era uomo da implorare chicchessia! – rispondo, mentre lampi esplodono nel cielo plumbeo dei miei occhi. – Silente si fidava di Severus e, quando lui è arrivato, non ha fatto, o detto, nulla che potesse far cambiare idea a Silente. Perché mai avrebbe dovuto implorarlo di risparmiargli la vita, prima ancora che Severus potesse fargli sospettare d'essere un traditore? Possibile che nessuno si renda conto di questa grave incongruenza, Remus?

Il mio sguardo è tagliente:

- Se Silente aveva fiducia in lui, è indubbio che, quando Severus è arrivato, l'abbia accolto come un amico. Che senso ha implorare un amico di risparmiarti la vita?

- Anche i Mangiamorte l'hanno accolto come un amico. Forse Silente in quel momento ha capito d'essersi sbagliato.

- Da cosa l'avrebbe capito? Da parole o atti che Severus non ha né pronunciato né compiuto? Ricordati che, fino a pochi istanti prima, il preside aveva riconfermato più volte a Draco la sua più totale fiducia in Severus. Sempre secondo Silente, Severus faceva il doppio gioco per lui e, quindi, era ovvio che i Mangiamorte lo credessero uno di loro. Il fatto che Amycus e gli altri lo abbiano accolto come uno di loro, per Silente era un fatto normale e dovuto, non certo l'indice del tradimento della sua ottima spia.

Mi fermo un istante a riprendere fiato, mentre le immagini viste nei ricordi di Harry scorrono davanti ai miei occhi, con tutto il carico di lancinante sofferenza per il mio povero Severus.

- No. In quel momento il preside non aveva motivi per dubitare della lealtà di Severus. Ma sapeva anche d'essere condannato a morire in breve tempo a causa della maledizione alla mano, così come sapeva che Severus aveva contratto il Voto con Narcissa. Ritenendo che, a quel punto, Severus potesse essere più utile di lui per la causa dell'Ordine, gli aveva ordinato di ucciderlo se non si fossero presentate altre possibilità.

Mi fermo di nuovo, ansante e rossa in viso. Remus è immobile. Non respira.

- Silente non ha implorato Severus di risparmiargli la vita. – sussurro piano. - Silente lo ha pregato di ucciderlo, regalandogli una morte pietosa. Me lo ha detto lui, lo scorso mese di luglio, prima che me tornassi in Africa la prima volta: "Se dovrà farlo, Severus mi ucciderà, proprio perché mi vuole bene. Conosco un'unica persona al mondo che può farlo e poi riuscire ugualmente a continuare a compiere il suo dovere nel migliore dei modi, nonostante quel lancinante rimorso. E quella persona è proprio e solo Severus Piton. Per il suo profondissimo senso del dovere, per i rimorsi delle sue colpe passate... perché mi vuole bene e non mi negherà una morte pietosa".

Non ce la faccio più.

Mi abbandono di nuovo sul divano e chiudo gli occhi: Severus, amore mio, quanto devi aver sofferto! Qui, invece, nessuno vuole capire e continuano a crederti assassino e traditore.

Ma se alla fine di tutto la verità

si ergerà dal sangue versato per giusta causa,

allora potrò unirmi a te nel silenzio.

E nella pace che cancellerà il male,

o almeno estinguerà la sete del rimorso

via da noi, alla fine di tutto.[2]

Una lacrima sfugge al controllo e scende lenta sulla guancia, sospinta da ira e dolore.

- Harry ha detto che sul volto di Piton si potevano leggere odio e disgusto che il traditore provava per la sua inerme vittima.

La dura accusa di Remus è un'inattesa pugnalata.

E' evidente che si sta aggrappando a ciò che crede sia l'ultimo punto fermo, dopo che ho messo in discussione tutti gli altri.

In questo momento ho un solo, grande desiderio: che Severus non debba mai sentire queste terribili parole.

Non le merita.

Non è giusto.

Non dopo ciò che ha dovuto fare per tutti loro!

- Odio e disgusto... sul volto di Severus. – respiro a fatica. – Tu non sai cosa ha fatto Potter quella sera con il preside, vero, Remus?

- No. Sai che Harry non lo ha raccontato a nessuno.

Sembra di nuovo infastidito e a disagio.

- Vero. Però io ho fatto un giro non autorizzato nell'anima del ragazzo.

Lo stupore di Remus è totale.

- Chiedi alla professoressa McGranitt: lei conosce il mio particolare "dono".

Remus si immobilizza, l'attenzione concentrata sulle mie parole.

- Quella sera non è stato solo Severus a obbedire a un terribile ordine di Silente. Anche Harry ha seguito un ordine che comportava la morte del preside. Lo ha fatto conoscendone le conseguenze.

Mi guarda scettico, ma resta in silenzio.

- Silente gli ha ordinato di fargli bere una pozione velenosa, anche contro la propria volontà.

- Ma perché mai...

- Non mi è chiaro il perché, so solo che era una cosa necessaria. – lo interrompo subito. Quindi lo sfido. - Puoi sempre chiedere conferma a Potter.

Mi guarda sospettoso, ma ha deciso di starmi ad ascoltare.

- Potter non ti dirà qual è la sua missione o cosa ha fatto quella sera: ma ti confermerà che non sto mentendo. Gli ha obbedito obbligandolo a bere una pozione velenosa. Fino all'ultima goccia. Benché Silente lo implorasse di smettere.

Il viso di Remus è sempre più inorridito.

- Sai cosa ha provato Harry in quel momento? Cosa c'era sul suo volto? Odio e disgusto. Harry odiava se stesso e provava disgusto per quello che stava facendo per obbedire agli ordini del preside.

Rimango in silenzio fissandolo negli occhi grigi, dilatati dalla sorpresa. Poi aggiungo:

- Quella notte entrambi hanno obbedito a un ordine di Silente: quello di ucciderlo. E sul loro volto c'era l'odio che provavano verso se stessi e il profondo disgusto per l'azione che stavano compiendo.

Remus si lascia cadere sul divano, sopraffatto dalle mie rivelazioni e deduzioni, mentre mi alzo mormorando:

- Mi chiedo quanto tempo Harry impiegherà per capire quanto il suo comportamento è stato uguale a quello del mago che più odia sulla terra.

*

Il sole è tramontato e Lupin se n'è andato via, pensoso, di nuovo a incontrare il lupo che vive in lui.

E' scesa la sera e la luna è salita in alto nel cielo a rischiarare questa tersa notte d'autunno: sul balcone rabbrividisco alle fredde carezze dell'aria, ma non rimpiango più il caldo vento dell'Africa lontana.

L'unico mio desiderio, adesso, sei tu, Severus!

Chiudo gli occhi e sogno il tuo mantello caldo che mi avvolge delicato, le tue mani che mi stringono piano a te, mentre affondi il viso tra i miei capelli a respirare quello che chiami il profumo del sole che c'è in me.

Desidero le tue labbra, che scendono calde e lente lungo la guancia in un lungo sussurro d'amore, fino a incontrare le mie per donarmi un intenso bacio infinito, mentre mi stringi più forte al tuo corpo che, sempre, mi desidera.

E la tua voce, dolce e profonda, che mi racconta il tuo amore carezzandomi leggera la pelle, fino a farmi rabbrividire, a lungo.

Invece, è solo per il freddo che rabbrividisco.

Guardo la luna e sospiro: povero Remus, ancora un'altra notte di sofferenza. Avrebbe potuto evitarla grazie alla pozione che il mio amore prepara per lui rischiando la vita.

Domani mattina tornerà da me, in condizioni pietose come le due volte precedenti, ed io di nuovo odierò la luna, finché rivedrò la nera figura di Severus stagliarsi elegante contro il suo argenteo sfondo, il mantello ondeggiante nell'aria, mirabile visione del mio cuore innamorato.

Rientro in camera: a terra è ancora sparsa la pozione rovesciata quando lo spasmo doloroso mi ha colpito all'improvviso. Pulisco con un colpo di bacchetta e ripongo l'ampolla sul comodino, con le poche gocce rimaste che Lumacorno dovrà esaminare in un inutile controllo.

Mi stendo sul letto e srotolo la tua pergamena: accarezzo piano le parole vergate e bacio le tue lacrime, perle d'amore per me.

Piango in silenzio il tuo dolore, promettendoti il mio ritorno.

Presto.

Anche se per te sarà sempre troppo tardi.

Ho convinto Malfoy che la mia decisione di diventare Mangiamorte è definitiva perché tu, già da tempo, mi avevi avviato su questa strada, quando per un anno eri stato il mio tutore.

Gli ho detto che voglio Severus Piton come Testimone della mia marchiatura e come mia unica Guida.

E, presto, molto presto, Malfoy mi condurrà da te, amore mio!

Alla fine di tutto, via da noi

il vento spazzerà le grigie nubi del tuo cuore

illuminando quanto ancora esiste di umano

lì dove l'amore non è mai tramontato.[3]


Ciò che accadrà "molto presto" lo potrete leggere in

"Trasparenza e Purezza del Cristallo – ovvero – La Compagna"


[1] Earendil

[2] Earendil

[3] Earendil

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro