CAPITOLO SEDICI
Questa sera il Festival di Sanremo presenterà la serata delle cover e io non devo assolutamente mancare. Rocco Hunt canterà "Tu vuò fa l'americano", un classico della musica napoletana, cantata dal grande Renato Carosone.
Max ed io siamo qui ad aspettarlo con ansia, davanti al televisore di casa sua e da quanto ho letto negli ultimi post che ha postato su Facebook, lui si esibirà nel terzo gruppo con il numero 3.
Ore 23:05 circa. Carlo conti, finalmente, comunica l'entrata di Rocco Hunt al palco di Sanremo e lui fa il suo ingresso con sottofondo il ritornello di "Wake Up".
Quella canzone è diventata la mia ossessione. Mi mette di buon umore e ti dà tanta grinta nell'andare avanti nella vita, nonostante faccio fatica tranne quando sono insieme a Max.
La musica parte e Rocco incoraggia al pubblico di alzare le mani e io faccio altrettanto, anche se non sono lì a Sanremo.
"Dobbiamo spaccare l'Ariston! Tutti con le mani!" grida Rocco Hunt.
Io mi agito sempre di più dalla gioia e lui inizia a cantare. Io canticchio insieme a lui, conoscendo perfettamente il dialetto napoletano. Questa canzone già mi piaceva da sé e adesso mi piace ancora di più, perché è cantata dal mio idolo. Quando sta per cantare il ritornello, io alzo su Max di peso e iniziamo a ballare, come due bambini felici.
"Tu vuo' fa' ll'americano Mericano, mericano . . .
Sient'a mme chi t' 'o ffa fa'?
Tu vuoi vivere alla moda,
Ma se bevi "whisky and soda
Po' te siente 'e disturba'
Tu abball' o' rocchenroll
Tu giochi a beseboll
Ma e solde p' e' Ccamel
Chi te li dà La borsetta di mamma
Tu vuo' fa' ll'americano Mericano, mericano . . .
Ma si' nato in Italy! Sient' a mme: nun ce sta niente 'a fa'
O kay, napulitan!
Tu vuo' fa' ll'american Tu vuo' fa' ll'american!"
Rocco Hunt è fantastico e sta davvero spaccando l'Ariston. Quando lui ricanta ancora il ritornello, io e Max gridiamo come pazzi e saltiamo di gioia. Grande felicità e grandi soddisfazioni: queste emozioni può regalarti un idolo.
"Le mani da destra a sinistra, tutti!" cita Rocco Hunt, mentre canta e io eseguo il suo ordine.
"Viva la nostra cultura! Viva la nostra terra! Facciamo ripartire la nostra nazione dalla nostra cultura! E' un bene inestimabile! Viva l'Italia! Viva la mia terra! Abbiamo spaccato l'Ariston, guardate come siete belli!" aggiunge.
Io non faccio altro che agitarmi e piangere di gioia, sono troppo orgogliosa che faccia parte della mia terra.
Finita la canzone, il pubblico applaude grandemente e lui ringrazia, tanto che rimane incredulo di quello che sta succedendo.
"Mamma mia, non ci credo! Grazie a tutti!" dichiara, per poi andarsene dal palco.
Io ancora applaudo, essendo felicissima della sua esibizione e Max mi fissa sorridendo.
«Non pensavo che fossi così carica...» ridacchia.
«Divento così quando si tratta di Rocco Hunt» ribatto allo stesso modo.
«Sono contento di vedere qualcuno che lo sostiene così tanto...»
«Lui è tutta la mia vita... Mi regala tante belle emozioni che solo un cantante umile, come lui può fare»
«Lo so, piccola» risponde, per poi avvicinarsi al mio viso e sfiora le mie labbra.
Anche Max non fa altro che regalarmi belle emozioni, come solo lui fa sa fare. Soprattutto, mi ha regalato un'emozione che mi mancava da tanto tempo: la felicità.
«Spero che vinca Rocco...» bisbiglio.
«Sicuramente vincerà, amore» ribatte, essendo sicuro di sé.
Un secondo dopo ci sediamo sul divano e io faccio un salto su Facebook, subito vedo che Rocco Hunt ha postato una nuova foto. È una foto in cui lui sorride con il gesto delle mani a vittoria e c'è scritto: "Che succede?".
Probabilmente ancora non ci crede che quella canzone sia piaciuta tanto. In seguito, invio un SMS per votare Rocco, poco me ne frega se finisco il credito. Ci tengo che Rocco Hunt vinca alla serate delle cover.
Carlo Conti sta per annunciare il vincitore del terzo gruppo delle cover e io sono già tesa.
"Il vincitore del terzo gruppo è..." dice Carlo Conti.
Muoviti, cazzo! Non lasciarmi in sospeso... Sono in ansia!
"È Rocco Hunt, con il brano Tu vuò fa l'americano!" aggiunge.
La gente applaude mentre io mi alzo di scatto in piedi.
«BRAVO!» grido come una pazza.
Sembra che mi sta venendo un infarto, ma sono solo semplicemente felice per il risultato.
Se lo merita seriamente.
Abbraccio Max e insieme esprimiamo la nostra gioia. Una gioia che non si può descrivere.
Poco dopo Carlo Conti comunica che è aperto il televoto per aggiudicarsi come migliore cover di Sanremo 2016 e io non perdo tempo a votare Rocco Hunt.
È mezzanotte passata, quando Carlo Conti ha dichiarato il vincitore delle cover di Sanremo 2016. Purtroppo non si tratta di Rocco Hunt, ma degli Stadio. Non ho idea di chi siano, ma già li odio.
Ho le braccia conserte e il muso lungo, da quanto sono incazzata nera. Sono peggio di una bambina capricciosa.
«Dai amore, non devi fare così...» mormora Max, tentando di consolarmi.
«Non devi fare così, un cazzo! Doveva vincere Rocco!» gli rispondo sgarbatamente.
Subito dopo, mi rendo conto della cazzata che ho commesso. Cosa centra Max, con quello che è successo a Sanremo?
«Max...» lo chiamo.
Lui si volta e ha un'espressione leggermente triste. Scommetto che c'è rimasto male per come gli ho risposto e mi sento una merda.
«Mi dispiace per averti risposto male... Sono stata una stronza...» sussurro mentre piango.
Lui si avvicina a me per abbracciarmi e poi mi bacia sulla fronte.
«Non importa amore mio... Ci sono cose peggiori di queste...» mi rassicura.
Max alza il mio mento con il suo dito e bacia le mie labbra. Mi bacia con tutta la sua dolcezza più pura che c'è e sento, anche, la sua grande paura di perdermi. Sento la sua lingua che s'incrocia con la mia e quando succede ciò, mi eccito. Non nego a me stessa che vorrei tanto fare l'amore con Max in questo momento, ma meglio non rischiare di bruciare le tappe così in fretta. Sono convinta che Max aspetterà per me.
Ogni bacio che finisce, ne inizia un altro.
È come una droga: più ne assumo, più ne ho bisogno. Ne ho bisogno sempre: ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo.
Si stacca delicatamente e mi fissa.
«Stai qui da me stanotte, vero?» chiede.
«Sì»
Lui mi sorride e riprende a baciarmi. Vorrei che tutte le notti fossero così.
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