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daniel ricciardo (2)

⏯ All these years, Camila Cabello

Your hair's grown a little longer
Your arms look a little stronger
Your eyes just as I remember
Your smile's just a little softer

***

Quanto mi era mancato il weekend di gara; l'emozione dei tifosi a vedere i propri piloti preferiti gareggiare, lo scoppiettare delle monoposto che si diffondeva nell'aria e l'odore delle gomme calde appena passate sull'asfalto, ma ancora mi chiedevo cosa ci facessi qui.

Era un anno se non di più che non mettevo piede dentro un paddock da quando beh, da quando l'unica persona che avevo mai amato in tutta la mia vita mi aveva tradita davanti ai miei occhi.

Avevo cercato in tutti i modi di andare avanti perfino cancellando qualsiasi ricordo o oggetto che mi appartenesse a lui ma con scarsi risultati perché alla fine non lo avevo mai dimenticato anche se con il tempo era diventato solo un lontano ricordo.

Caterina e Dilara mi avevano praticamente costretto ad assistere al GP di Spielberg anche se questo voleva dire in qualche modo legarmi al passato o peggio, incontrare lui.

Aveva cercato moltissime volte a spiegarmi come erano andate veramente le cose ma non avevo mai voluto sentire ragione ed ero completamente sparita dalla sua vita.

Appena varco l'hospitality della Red Bull insieme alle wags, i due bulls rimangono basiti dalla mia presenza.

"Non ci credo, Jas davanti ai miei occhi, devo star sognando", dice Max ironico prima di avvolgermi in un abbraccio e lo stesso fa Pierre.
"Come va?", mi chiede il francese.
"Abbastanza bene dai, sono felice di vedervi"
"Anche noi lo siamo, veramente"

Rimaniamo a parlare un po' tutti e cinque insieme finché non è tempo di raggiungere i box visto che a breve si terranno le qualifiche.
Mentre Max e Pierre scendono nei box, noi ci accomodiamo nella parte alta del Paddock così da avere una competa visuale della pista. Non ho voluto scendere nei box perché mi ricordava troppo di Daniel e non sono ancora pronta a rivedere tutti, per fortuna le wags l'hanno compreso.

Il rumore delle monoposto mi rimbomba nel petto e appena vedo il numero 3 sfrecciare in pista, il mio cuore sembra fare una capriola.

"Dove alloggi?", mi chiede Caterina.
"In realtà pensavo di tornare a casa oggi stesso"
"Ma sei matta? Dai resta, farebbe piacere a tutti passare del tempo insieme come ai vecchi tempi, dopo vediamo se c'è una camera libera in albergo", dice Dilara e annuisco anche perché so che altrimenti insisterebbero all'infinito.
Le qualifiche finiscono con la pole del monegasco seguito dal cinque volte campione del mondo e un incredibile Max Verstappen anche se è arrivato terzo.

"Quando Max arriva terzo è peggio di una ragazza con il ciclo, per fortuna che riesco a calmarlo", dice Dilara e ridiamo tutte e tre.
"E tutte sappiamo come", afferma Caterina facendo arrossire la diretta interessata.

"Devo andare al bagno, ci vediamo al l'hospitality della Red Bull va bene?", dico e le altre due annuiscono.
Scendo dalla parte alta del paddock e quasi non mi ricordavo che nei weekend di gara fosse così intasato di persone. Mi faccio strada verso i bagni che sono per fortuna in una parte abbastanza isolata del circuito quando qualcuno mi vola letteralmente addosso.

"Oddio scusami", dice e le parole mi muoiono in bocca perché riconoscerei quella voce ovunque.
Appena alzo lo sguardo, sbianca e non lo biasimo.
"Jas", quasi dice a malapena - "Che ci fai qui?"
"Daniel ciao, mi ci hanno trascinato Caterina e Dilara"
"Ah, dai che ti do una mano al alzarti"

Non mi ero accorta che in questo arco di tempo era rimasta seduta per terra e lui era in ginocchio.
Appena le nostre mani vengono a contatto, sento una scossa, madonna.
Osserviamo le nostre mani imbarazzati e poi le stacchiamo velocemente.

"Io- io dovrei andare", balbetta quasi. Dio che situazione imbarazzante.
"Si si"

Nessuno dice altro e andiamo ognuno alla parte opposta dell'altro.

Chiamatela sfortuna o fortuna ma appena arrivo all'hospitality della Red Bull trovo la coppia Maxiel a parlare e io in questo momento vorrei solamente sotterrarmi.
Appeno entro Max mi guarda in cerca di scuse ma mimo che è tutto okay e mi prendo un bicchiere di acqua visto che improvvisamente mi si è prosciugata la gola.

"Non ho mai visto Daniel così bianco in volto, è successo qualcosa?", Dilara mi si avvicina con sospetto.
"Prima che sono andata ai bagni, mi è volato letteralmente addosso e mi ha aiutato ad alzarmi e appena mi ha visto, è sbiancato subito"
"Dovreste parlare secondo me", si aggiunge Caterina.
"Non ho niente da dirgli, lo sapete quello che è successo"
"E mi sembra ora di mettere da parte l'orgoglio e fare l'adulta, non ha smesso di guardarti da quanto sei entrata"
"Odio quando hai ragione"
"La solita Cate, gentile ma autoritaria" e con questa affermazione di Dilara, ridiamo tutte e tre.

Max, Daniel e Pierre si avvicinano a noi e a prendere parola è il francese.
"Abbiamo prenotato nel miglior ristorante di Spielberg, cena alle 19:30 okay? Che poi domani c'è la gara e dobbiamo dormire presto"
Tutti annuiscono, me compresa ma io non so dove stare.
"C'è un piccolo problema, non ho dove stare visto che dovevo andare via stasera ma queste due mi hanno costretto a restare", dico.
"Sicuramente ci sarà una camera libera in albergo dove alloggiamo e visto che sei con noi, te la daranno subito", afferma Max il quale ha il braccio attorno alla vita della sua ragazza, carini loro.
Lo ringrazio con lo sguardo e tutti e sei ci avviamo verso il parcheggio.

"Jas ti dispiace andare con Daniel? Noi abbiamo da fare delle commissioni", dice Caterina e Dilara annuisce.
"Ah si e cosa dovrem...", Pierre non finisce la frase che Cate gli tira una gomitata - "Ma sei sce..." e giù un'altra.
Tutti lo guardiamo perplesso ma è la voce di Dan a distogliermi dai miei pensieri.
"Ehm andiamo? Altrimenti restiamo imbottigliati all'uscita"
"Ehm si scusa, ragazzi a dopo"
Ci salutiamo e salgo in macchina.

Il silenzio subito cala e man mano che esce dal parcheggio cerco di non farmi vedere per evitare di essere sulla prima pagina domani ma decido di mettere da parte l'orgoglio e di fare l'adulta anche perché ho 25 anni e non mi sembra il caso di fare la ragazzina.

"Allora Daniel come ti trovi in Renault?"
"Bene dai insomma la macchina non spinge più di tanto ma sto cercando di dare il meglio di me e mi ci voleva proprio questo cambio"
"Mi fa piacere, Nico è simpatico?"
"Si si devo fartelo conoscere, andiamo d'accordo e questo è un bene per il team ma raccontami di te invece, sei riuscita a finire il master?"
"Ho appena dato gli ultimi esami e mi laureo a metà luglio... è quasi assurdo"
"Già lo è, mi ricordo ancora quando parlavamo dei nostri sogni e di come li avremmo avverati"

Lo guardo, il suo sguardo è concentrato sulla strada e subito mi tornano in mente i vecchi tempi ma cerco di distogliere i pensieri per non farmi prendere dalla malinconia. Vede che non aggiungo parola e forse è meglio restare in silenzio senza che la situazione degeneri. Appena vedo l'albergo tiro un sospiro di sollievo e salto giù dalla macchina respirando a pieni polmoni l'aria.
Gli altri non sono ancora arrivati e approfitto per entrare e chiedere se hanno una camera libera. Per fortuna ce l'hanno e appena sto per pagare, la mano di Dan si appoggia sulla mia e le famose scosse tornano a farmi visita.

"Lascia fare a me, ti prego", so che c'è molto di più di quelle parole ma lo lascio fare.
"Grazie", quasi sussurro.

Dopo che ha pagato in silenzio raggiungiamo la camera che si trova al decimo piano dell'albergo. In ascensore quasi le nostre spalle si toccano e se devo essere sincera, questa situazione mi sta logorando dentro.
Appena sento il bling delle porte che si aprono, tiro un respiro perché l'aria all'interno stava diventando pesante.
Mi accompagna fino davanti alla porta della mia camera e di nuovo c'è quel silenzio assordante.

"Ci-ci vediamo dopo?", chiede quasi bisbigliando grattandosi la nuca, segno che fa quando è nervoso.
Lo guardo sbarrando gli occhi ma è ora di fare l'adulta porca miseria.
"Va bene", rispondo a voce normale per poi fare un sorriso.

Alle 19.30 sento bussare alla porta e appena apro mi ritrovo Daniel di fronte vestito con dei pantaloni beige e una camicia bianca che gli mette in risalto l'abbronzatura.

"Ehi", dice squadrandomi dalla testa ai piedi e mi sento nuda sotto i suoi occhi - "Stai bene così"
"Grazie anche tu"
"Senti mi hanno già scritto gli altri che ci aspettano la, andiamo?"

Annuisco e dopo aver presa la borsetta usciamo dalla stanza ma questa volta in ascensore è stato più piacevole. Fuori c'è già la macchina di Dan che ci aspetta e dopo essere salito mette in moto verso il ristorante. Dopo 15 minuti siamo arrivati ma non c'è nessuno dei nostri amici.

"Dan non avevi detto che erano già qui?", gli domando confusa. Mi guarda senza aprir bocca e abbiamo già capito tutto.
"Dovevo aspettarmelo, Max è da tutto il weekend che si comporta in modo strano. Cosa vuoi fare?"
"Mi faccio offrire la cena, signor Ricciardo"

Sorride come non l'avevo mai visto fare e mi tende il braccio che accetto volentieri ed entriamo dentro il ristorante. Subito un cameriere ci viene in contro e ci scorta dietro dove c'è un tavolo apparecchiato con tutta la vista sulla collina e le lucine accese tutto attorno.

"Grazie", sussurro quando mi sposta la sedia così che mi possa sedere.

La cena passa tranquillamente parlando come ai vecchi tempi e mi accorgo quanto mi era mancato tutto questo. Stiamo finendo il dolce quando Dan prende parola.

"Mi dispiace", sussurra quasi ma questo basta a farmi alzare gli occhi e incastrarli con i suoi - "Mi dispiace di averti causato così tanta sofferenza e credimi che l'ultima cosa che avrei voluto fare era tradirti e non ci sono scuse per quello che ho fatto ma in quel momento non ci ho visto e mi sento una merda ma la verità è che non ho mai smesso di amarti e in questo anno che sei sparita mi sei mancata come l'aria, eri parte di me ormai. Spero che un giorno potrai perdonarmi"

"L'ho già fatto da tempo ormai", sussurro che è quasi impercettibile - "Ti ho già perdonato da tempo Daniel e per quanto ho cercato di cancellarti in ogni modo, non ci sono riuscita e si anche io non ho mai smesso di amarti perché una parte di me sarà sempre legata a te"

Sorridiamo entrambi con gli occhi lucidi e finiamo il dolce in un silenzio piacevole mentre una mia mano è intrecciata con la sua.

"Daniel che ne dici se andiamo? È tardi e domani hai la gara, dovresti riposare"
"Come ai vecchi tempi eh?"

Ho insistito per pagare la mia parte ma non ha voluto sentire ragione, dopo 20 minuti siamo arrivati in albergo e mi accompagna fino davanti alla mia stanza.

"Buonanotte Dan"

Gli lascio un bacio sulla guancia ma mi abbraccia di scatto e mi lascio cullare tra le sue braccia.

"Buona notte Jas", sussurra.
Mi lascia anche lui un bacio sulla guancia e dopo sparisce dietro il corridoio.

L'indomani mattina le due wags mi avevano fatto l'interrogatorio, non prima che le avessi maledette per l'appuntamento al buoi della sera prima. Insieme abbiamo raggiunto il paddock dopo aver pranzato in centro e manca più o meno mezz'ora all'inizio della gara quando mi arriva un messaggio da parte di Dan.

<Vieni al mio motorhome>

Lo dico alle wags e dopo aver cercato in lungo e in largo finalmente lo trovo. Busso e subito apre la porta trascinandomi dentro.

"Scusa per i miei modi bruschi ma non voglio che nessuno ci veda, comunque ehi"
"Ehi", rispondo come una ragazzina in preda alla prima cotta.

Mi da un bacio veloce sulla guancia e finisce di prepararsi.

"Senti ti va di vedere la gara dai box?", mi chiede e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.
"Va-va bene"
"Okay allora andiamo"

Mezz'ora dopo manca poco allo spegnimento dei semafori e io sono nella sezione ospiti con le cuffie indosso assieme alla morosa di Nico H. che aspetto l'inizio della gara.
Mancano due giri e l'ansia ha preso tutti nel box perché Dan è a un pelo da fare podio e arrivare terzo. All'ultimo giro la bandiera a scacchi sventola e nei box Renault c'è casino, Dan farà podio.
Attraverso le cuffie sento che esulta e un <questo è per te> e subito sento gli occhi di tutti addosso, ops. Facendo finta di niente raggiungo le transenne con quasi tutto il team di Dan e appena scende dalla monoposto salta braccio alla sua squadra ma non mi vede. Dopo aver fatto l'intervista prima di andare a podio mi vede e corre ad abbracciarmi

"Questo lo dedico a te, mi hai portato fortuna. Ti amo e sei con me?"
"Per sempre"

Ci guardiamo negli occhi e mi bacia davanti a tutti ma siamo solo io e lui mentre tutto il resto fa da sottofondo.

🔮🔮🔮

Mi scuso per l'attesa, veramente ma tra la maturità e altre cose non ho avuto tempo di pubblicare e se devo essere sincera ero anche poco ispirata!
Spero vi sia piaciuta questa nuova parte e ci vedremo presto con un prossimo aggiornamento.
Jas

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