Trattenni il respiro per non farmi sentire. Abbassai lo sguardo per vedere dove stesse e lo vidi vicino alle altalene, giusto a qualche metro lontano da me, anzi, dall'albero.

-Abigail!- alzò la voce per farsi sentire da me, anche se, a sua insaputa, lo sentivo ed ero giusto a qualche metro di distanza. Il cuore mi scoppiava e tremavo, non per il freddo, ma per le varie emozioni contrastanti che provavo.
Da dove ero posizionata non lo potevo vedere bene, ma sentivo che era lì. E sapere che era veramente così vicino mi faceva girare la testa e scoppiare lo stomaco.

-Abigail ovunque tu sia, esci fuori. Voglio solo parlarti.- disse come se non fosse già tanto. Non avrei dovuto neanche pensarlo, non dopo tutto quello che mi aveva fatto insieme agli altri. Un conto era vedere Cameron ed un conto era vedere Matthew.

-Lasciala stare.- intervenne Justin, nonché il mio ragazzo. Quando, due anni fa, sono tornata a casa lasciando il college incontrai Justin, e scoprii che abitavamo nella stessa città. Mi fu accanto per molto e il destino volle che ci mettemmo insieme. L'amore...

-Chi sei tu? Il suo ragazzo?- non potevo esserne sicura, ma dal tono che aveva usato sembrava stesse sorridendo come uno strafottente. In un altro momento avrei riso per l'ironia della domanda, dal momento che aveva completamente ragione, ma in un momento come quello mi veniva solo da piangere.

-Sì, piacere.- disse Justin porgendogli la mano, che, ovviamente, non fu stretta da Matthew. Anche soltanto pensare al suo nome mi faceva un certo effetto. Matthew se ne andò, lasciando Justin da solo. Non appena fu abbastanza lontano scesi giù dall'albero e corsi da Justin, il quale, nonostante fu sorpreso del mio nascondiglio, mi abbracciò quando mi strinsi a lui.

-Tutto bene, piccola?- domandò baciandomi la testa e guardandomi, annuì contro il suo petto. Non fece altre domande, mi accompagnò a casa e dopo avermi lasciato il bacio della buonanotte, se ne andò dandomi appuntamento al bar vicino alla stazione la mattina seguente.

-Tesoro!- esclamò mia madre correndomi incontro ed abbracciandomi, mi lasciai andare tra le sue braccia, come una bambina piccola.

-Mamma...- sussurrai stringendola a me. Non volevo piangere, non era il momento per farlo, ero forte, negli ultimi anni avevo imparato ed esserlo ed andare avanti.

-Fallo, piccola.- disse mia madre accarezzandomi i capelli con la sua mano. E lo feci: mi sfogai, piangendo. Tirai fuori tutto quello che avevo chiuso dentro di me, ero come un fiume in piena. Dopo la prima lacrima ce ne furono altre, era come se ogni volta che provassi a calmarmi, trovavo un motivo per continuare a piangere. Era liberatorio, sapevo che sarei stata più libera dopo, ma la sensazione di angoscia sarebbe rimasta.

-M-mam-ma.- dissi con la voce spezzata dal pianto, mentre mi accarezzava i capelli. Sentivo di doverle delle spiegazioni, ma non ne sarei stata in grado se avessi continuato a piangere.

-Shh...Me ne parlerai quando ti sarai calmata.- sussurrò stringendomi a se. Per un lungo quarto d'ora rimanemmo così: in silenzio mentre io piangevo, poi mi calmai e cominciai a parlare.

-Sono qui.- dissi non volendo fare i loro nomi. Lei annuì, come se già lo sapesse, alla fine non mi avrebbe stupito, anzi, nulla mi avrebbe stupito oramai.

-Ho sentito Hanna e mia ha detto che Copeland era tornata, così ho fatto due più due ed ho capito che ci sarebbero stati anche gli altri.- disse guardandomi. Non mi arrabbiai, non ce ne era motivo. In fin dei conti era meglio così.

-Dormi un po', tesoro. Sei distrutta.- mi disse, depositandomi un bacio sulle tempie. Le palpebre si chiusero da sole e mi addormentai, cullata da quei ricordi e dal calore del copro di mia madre...
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Holaaa! Spero sia stato decente!
Lasciate una stellina e un commentino per farmi happy. Altrimenti non faccio incontrare Matthew e Abs.😏 Anzi...Se arriviamo a 15 stelline ci sarà qualcosa di easy nel prossimo capitolo, altrimenti aspetterete un pochino...😏
Adios💘