21
Dylan si siede accanto a me.
-beh sono andate bene le lezioni...a voi?-
-bene-
Dice Annie.
-e a te Em?-
Continua la mia amica maliziosamente.
-oh beh! Molto bene.-
Lancio uno sguardo a Annie prima di posarlo su Dylan.
-dov'è Holly?-
Domando cercando di cambiare discorso.
Il ragazzo si gratta la nuca.
-ha detto che è successa una cosa importante a casa.-
-perché non l'hai accompagnata?-
La voce di Annie è carica di curiosità e malizia.
-non ha voluto. Ha detto che non voleva farmi perdere le lezioni per una cosa così...-
Ma...come fa a non capire che è andata da un'altro? Fai 2+2 Dylan e capisci!
Annie lo guarda con una faccia del tipo "ma che problemi hai?", ma lui non se ne accorge.
Lo vedo sovrapensiero e, magari, starà pensando proprio a Holland.
Guardo bene il suo viso.
I lineamenti marcati, il naso "leggermente" all'insù, i nei che si ritrova sulla guancia, capelli spettinati e le sopracciglia leggermente inarcate gli donano un'aria...stupefacente, come la droga, Piano piano diventa una dipendenza....
Fa un ghigno per poi scrivere qualcosa su un tovagliolo e passarmelo.
Prendo il pezzo di carta e leggo le poche parole che ha scritto:
Perché mi fissi?
Alzo immediatamente lo sguardo verso di lui.
Gli faccio cenno di passarmi la penna ed è quello che fa.
Stavo guardando i peli che hai nell'orecchio. Sul serio...fanno impressione...
Gli passo il tovagliolo e guardo la sua espressione divertita.
Come fa ad essere così stupendo?
Scrive anche lui qualcosa e poi mi passa di nuovo il pezzo di carta.
Se hai il coraggio togline uno...
Faccio una faccia schifata.
Lo farei con molto piacere...ma ci rinuncio volentieri..
Dopo aver letto si mette a ridere insieme a me.
-ah ah...molto divertente!-
Dice Annie guardandoci.
Cerco di trattenermi dal ridere.
-allora...successo niente di entusiasmante in questi giorni?-
Dice la mia amica guardandomi.
Sono sicura al cento per cento che voglia farmi dire quello che ha fatto Holland al bowling.
Non credo che sia il momento. Devo essere solo io con lui per avere la maggior privacy possibile e magari per farlo sentire più a suo agio.
Faccio cenno di no e la stessa cosa fa Dylan. Annie apre bocca come per dire qualcosa ma, fortunatamente, arriva Mark.
-Ciao Ragazzi!-
Lo salutiamo anche noi.
Si siede vicino a Annie e le bacia la guancia.
Mentre guardo sorridente i miei due amici vedo che dietro di loro, stanno passando Holland e Zake.
Devo far vedere a Dylan quello che sta succedendo?
Soffrirebbe
Ma almeno lo scoprirebbe.
Dovresti parlargli.
Ma..
non fargli vedere nulla.
-Emh...Dylan...mi sono cadute le lentine sotto il tavolo...mi aiuti a cercarle?-
-tu porti le lentine?-
-che io sappia no...-
Interviene Annie corrucciata.
-No, Em-Em non porta le lentine. Ti ricordi? Siamo andati insieme a fare la visita dall'oculista, e lui ha detto che ci vedi benissimo-
Mi guarda sorridendo come se si sentisse un genio dopo quello che ha appena detto.
Vorrei sbattermi una mano in faccia in segno di esasperazione, ma dato che di fianco a me ho Dylan, sorrido e annuisco.
-infatti sono quelle neutre. Le ho messe per vedere come sarebbero stati i miei occhi di un marrone più scuro-
-ma tu hai gli occhi scuri anche senza lentine-
Interviene Dylan. Ha un'espressione confusa davvero buffa.
-Okay basta. Dylan vai sotto il tavolo senza fare tante storie-
Dylan sbarra gli occhi per poi mettersi a ridere.
-stai scherzando vero?-
-ho l'aria di una che scherza?-
Domando seria.
-Effettivamente no...-
Guardo alle spalle di Annie e Mark e noto con piacere, che "la coppietta felice", se ne è già andata.
Ottimo lavoro. Ora ti prenderanno per pazza.
-Mi spieghi perché dovrei and...-
-Dylan taci. Non devi andare sotto il tavolo. Ti stavo prendendo in giro.-
Inizio a ridere nervosamente, per poi smettere di scatto.
-Em...che cosa ti sei fatta?-
Domanda Mark divertito.
-nien...merda.-
Mentre parlo, vedo Zake tornare indietro. Lui e Holland stanno venendo verso il nostro tavolo. Zake mi saluta con la mano. Lo faccio anche io, per poi prendere Dylan per mano, e scappare il più lontano possibile dalla coppietta che si sta avvicinando.
Appena svolto l'angolo di un corridoio, Dylan mi ferma.
-Emma mi spieghi che ti prende?-
Dice visibilmente irritato.
-io emh...ho...beh...per...tu...-
Dylan fa delle facce stranissime tentando di capire quello che sto dicendo.
La campanella suona per avvisare dell'inizio delle lezioni.
Faccio un sospiro di sollievo.
-grazie al cielo...-
Sussurro sollevata.
Poso lo sguardo sul ragazzo che si trova di fronte a me, per poi dire con aria decisa:
-alla fine dell'ultima ora, vai nell'aula di Chimica. Assicurati che non ci sia nessuno. Ti raggiungerò lì-
Detto questo, corro via da lui, diretta verso la mia aula.
Appena varco la porta faccio un sospiro di sollievo.
Mi dirigo verso l'ultima fila e mi siedo.
Per un pelo non scopriva tutto...
non era meglio se lo scopriva? Così ti sei soltanto complicata le cose..
Complimenti.
Butto la testa sul banco sfinita.
Il professore entra, e io inizio a pensare a quello che devo dire a Dylan.
Mi raccomando non pensare stupidaggini...ah giusto! È impossibile. Dimenticavo questo particolare.
***
3...
2...
1...
PERCHÉ NON SUONA? L'OROLOGIO PORTA CHE SONO LE 13.00! PERCHÉ NON SUONA QUELLA MALEDETTISSIMA CAMPANELLA!
Poi finalmente, il suono soave e tanto desiderato, fa zittire il prof, che anche lui felice di tornare a casa dopo una giornata di lavoro, chiude il registro e prendendo la borsa, esce dalla classe più velocemente di noi ragazzi.
La seconda a uscire sono io che sfreccio verso l'aula di chimica.
Entro dentro e noto che non c'è nessuno...neanche Dylan.
Inizio a camminare avanti e dietro nervosamente continuando a ripetere il discorso che ho preparato, fino a quando, la porta finalmente si spalanca, ed entra Dylan.
-ehi ciao Emma!-
Poggia lo zaino su un banco e si avvicina a me.
Sento il cuore battere forte alla vista della sua figura avvicinarsi a me.
-ora mi puoi dire perché sei impazzita oggi?-
Dice divertito incrociando le braccia sotto il petto.
Continua a sorridere mostrando le sue adorabili fossette.
-okay Dylan. Cercherò di essere breve..-
Lo fisso negli occhi per qualche istante, cercando di fargli capire che tra qualche istante il sorriso che si ritrova sul volto, scomparirà.
-Holland ti sta tradendo...con mio cugino Zake.-
Mi sento come se avessi scalato il monte Everest.
È stato tremendamente faticoso dire quello che ho detto, ma ancora più faticoso, è vedere il viso distrutto di Dylan.
Poi, dalla sua bocca, escono le parole che meno mi sarei aspettata...
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