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15

E pensare, che prima non ero così.
Non lo ero per niente. Avevo l'abitudine di fidarmi sin da subito delle persone. Perché io partivo dal presupposto che, se fai del bene devi ricevere altrettanto bene. Ma mi sbagliavo alla grande.
Il mio lato dolce, sensibile e disponibile, è stato la mia condanna. Le stesse persone alle quali l'ho mostrato l'hanno usato per farmi del male. Mi si è rivoltato contro. Oggi sono così insensibile e a tratti anche strafottente...
Dalle persone mi aspetto solo il peggio. Preferisco pensare male, e magari sbagliarmi, che vedere del buono un tutti e poi rimanere delusa. E sarei ancora disposta a dare il meglio di me, se non fosse per il fatto che la gente non lo vuole.

Quando Dylan mi ha guardato negli occhi, dopo che gli ho "confessato" il mio, chiamiamolo così, amore, e ha riso dicendo che lui non ricambiava...ho sentito il mondo cadermi addosso.

Sapevo che lui non mi sopporta ma almeno speravo che non fosse tanto crudele.

Continuo a fissare il vuoto. Spero che adesso mi arrivi un suo messaggio con scritto, magari: "Ehi Em! Mi dispiace per quello che ti ho detto prima...ti amo♡"

Pensando questa cosa mi scappa un sorrisino...triste.

Con ancora un sorrisino sul viso, sento le lacrime iniziare a scendere.

-bene...solo le lacrime ci volevano...-
Dico iniziando ad asciugare le lacrime con la manica della felpa.

Tutto inutile. Le lacrime continuano a scendere.

Abbasso lo guardo e inizio ad asciugarmi il volto.

-ne hai bisogno?-
Domanda una voce femminile davanti a me.

Alzo lo sguardo dai miei piedi
e guardo chi ho di fronte: una ragazzina di circa tredici o dodici anni.

Ha il braccio teso verso di me, e nella mano, ha un pacchetto di fazzoletti.

Sorrido e prendo il pacchetto di mano alla bambina.

-sì. Grazie!-
Dico iniziando ad asciugarmi gli occhi con un fazzoletto.

Le ridò il pacchetto di fazzoletti fingendo un sorriso.

Lei non se ne va. Si siede vicino a me sulla panchina e continua a guardarmi.

Emh...

-perché piangevi?-
Domanda con voce dolce.

-è complicato. Non potresti capire.-
Le rispondo cercando di liquidarla.
L'unica cosa che voglio, è restare sola.

Alza gli occhi al cielo e sbuffa.

-voi adulti siete sempre così. È tutto complicato.
Come sai che per me è complicato se non provi a spiegarlo? Magari ti darò una risposta che ti farà ragionare e ti aiuterà!-
Dice poggiandomi una mano sulla spalla, come per rassicurarmi.

Guardo la mano sulla spalla.

Sta scherzando?
Provare non costa nulla...

Riporto lo sguardo sulla ragazzina dagli occhioni marroni.

-come ti chiami?-
Le Domando.

-Il mio nome è Emily. Il tuo?-

-io mi chiamo Emma.-

Fa un sorriso e poi mi incita a iniziare a parlare.

-beh...-

Sono dubbiosa.

Forse ho bisogno di sfogarmi...

Mi decido e inizio a parlare:

-sai, Emily...ci sono delle persone che, quando erano piccole, amavano le persone. Volevano solo il meglio per gli altri e raramente per se stessi. Poi, quando si sonno fatte grandi...dopo un tradimento...-

Cerco do trattenere le lacrime e continuo a parlare.

-...dopo un tradimento, hanno deciso di cambiare. Hanno deciso di dare una svolta alla loro vita, promettendosi di non voltarsi mai e continuare per la propria strada, senza mai pensare agli altri.-

Prendo una pausa interrotta da una lacrima che mi riga il volto.
Abbasso lo sguardo e tiro su col naso asciugandomi il viso.

Rialzo il volto e guardo la bambina che mi guarda con un'espressione indecifrabile.

-...io sono una di quelle persone. Dopo un tradimento è difficile tornare a credere e ad amare le persone. Dopo gli schiaffi le carezze fanno sempre un pò paura non credi?-

Lei annuisce in silenzio.

-...il problema però non è questo.
Mi ero creata una corazza attorno, che non ho permesso mai a nessuno di distruggere...ma...-
Mi blocco.

Non so cosa dire. Non voglio dire quello che sto per dire.

-ma cosa?-
Mi incita Emily curiosa.

-ma...in questo periodo, sono cambiate alcune cose. Ho conosciuto un ragazzo. È vero sono stata in coma per un mese ma...-

-sei stata in coma?-
Mi domanda con gli occhi sbarrati.

-emh...sì questa è un'altra storia però...-
Le dico imbarazzata per poi riprendere il discorso.

-comunque dicevo...sono sua "amica" da due settimane e qualche giorno, ma sento che qualcosa nei suoi confronti è cambiato. Sento il bisogno di lui.
Sento il bisogno di...beh forse sei un pò piccola per certe cose...
Sento il bisogno di abbracciarlo, di baciarlo, di ridere con lui e anche di piangere con lui...perché in due è tutto più bello.-

-ma?-
Mi interrompe lei capendo che purtroppo qualcosa non va bene.

-ma...lui mi odia. Poco fa, gli ho confessato il mio "amore". Lui era ubriaco. Mi ha detto che non ricambia...-
Dico tutto d'un fiato facendo le virgolette vicino alla parola "Amore".

-oh...-
Dice triste la bambina.

-eh già..."oh."-
Ripeto con aria malinconica.

Abbasso lo sguardo ma poi lo riporto su di lei che sembra concentrata.

-beh...la tua perla di saggezza qual'è?-
Le Domando con una punta di sarcasmo.

Lei mi lancia un occhiataccia ma poi torna a sorridere tranquilla.

-beh...dato che sono molto saggia...credo che tu dovresti parlare con...come si chiama?-
Domanda.

-Dylan...-

-dovresti vedere i tuoi occhi...hanno iniziato a brillare dopo che hai detto il suo nome.-
Dice sorridendo.

Sorrido anche io.

Dylan ha quest'effetto su di me?
A quanto pare sì...
Mi sorprendo ogni giorno di più a vedere le tue risposte intelligenti...
Tecnicamente ti rispondi da sola...

Torno seria e la incito a parlare.

-beh...dovresti parlare con Dylan quando sarà sobrio e vedere la sia reazione-

Rido divertita e lei mi guarda un pò offesa.

-Emily...immagina di dover dire al ragazzino che ti piace quello che provi per lui, sapendo inoltre, che già una volta di ha detto che non prova nulla per te...non credi sia abbastanza imbarazzante e stupida come cosa?-

Lei mi guarda come se le mie parole non avessero avuto effetto su di lei.

-già è successo...-
Dice diventando rossa in viso.

-..e alla fine abbiamo deciso di fidanzarci. Avevo sentito di alcune ragazze che gli avevano detto quello che provavo per lui e la sua risposta è stata quella di dirmi che lui per me non provava niente. Un giorno con un coraggio, che non so da dove presi, lo chiamai e gli Dissi che mi piaceva. Lui mi ha detto che anche io gli piacevo e aveva detto quelle cose solo per non perdere la reputazione da cattivo ragazzo. Provaci...se va male non è mica la fine del mondo.
Come disse mia nonna quando lasciai il mio primo ragazzo: "il mare è pieno di pesci!"-
Esclama soddisfatta.

-grazie. Credo che tu abbia ragione...-
Le dico sorridendo.

Non penso che abbia detto chissà cosa, però credo che abbia ragione.

Ancora non posso dire a Dylan quello che penso di lui, anche perché non ne sono sicura. Devo cercare di capire i miei sentimenti, e approfondirli, poi potrò parlare con Dylan.

Mentre continuo a pensare alle parole di Emily, alle sue spalle sbuca un ragazzo. È alto, magro, capelli neri e occhi azzurri.

-Amore mio!-
Dice il ragazzo abbracciando la ragazza.

-Hayes!-
Esclama lei felice accoccolandosi fra le sue braccia.

Ha buon gusto la ragazza...

Il ragazzo sorridendo, posa lo sguardo su di me.

-emh...piacere, Hayes!-
Dice porgendomi la mano.

-piacere, Emma.-
Esclamo stringendogli la mano e sorridendo.

-perché piangi?-
Mi domanda innocentemente.

Emily mi guarda velocemente con aria preoccupata per poi dare un pizzicotto sul fianco del ragazzo.

-ahia! Emily ma che fai?-
Esclama il ragazzo accarezzandosi il fianco.

La ragazza lo fulmina con lo sguardo.

-Emh...Emma. penso che abbiamo entrambe "tante" cose da fare. Io vado. Ciao!-
Dice riportando lo sguardo su di me sorridendo.

-certo.-

Mi alzo dalla panchina per poi abbracciarla come in segno di saluto.

-oh...Emma, ti va di lasciarmi il tuo numero, per farmi sapere come è andata con...le "tue cose"?-
Dice facendo le virgolette sull'ultima parola.

-sì certo...tieni-
Dico mostrandole il telefono per farle copiare il numero.

-fatto. Beh...allora ci si sente!-
Dice sorridendo e posando il cellulare nella tasca dei pantaloni.

-ci si sente. Ciao ragazzi!-

I ragazzi se ne vanno, mano nella mano, iniziando a parlare di un pò di tutto.

Io resto in piedi a fissarli.

Quando sono abbastanza lontani, me ne vado, prendendo la strada per tornare a casa.

Incrocio le braccia sotto al petto, e cammino.

Perché sembra che tutti siano più fortunati di me? Perché Emily ha avuto la fortuna di trovare un ragazzo come Hayes? Perché io ho avuto la sfortuna di incontrare un ragazzo come Luke oppure come Dylan? Perché tutte a me?

Continuo a camminare pensando a un sacco di cose, e tra queste il tema centrale, è sempre Dylan.

Passo dopo passo sono arrivata fuori casa mia.

Tiro fuori le chiavi dalla tasca della Felpa, e apro la porta.

Il soggiorno sembra più disordinato di prima, anche se sono stata fuori solo una ventina di minuti.

Sospiro e metto le mani sui fianchi.

Beh...credo che debba iniziare a pulire!

Mi alzo le maniche e inizio ad alzare la spazzatura da terra, continuando a pensare sempre alla stessa cosa.

Angolo autrice.

Ok lo so. Avete il permesso di cruciarmi, mandarmi nell'arena, buttarmi giù dalla scarpata e chi più ne ha più ne metta. So che questo capitolo non è un granché e vi ho fatto aspettare anche molto tempo. Purtroppo la scuola mi sta risucchiando tutto il tempo libero, e scrivere questo capitolo è stata una vera impresa.

Mi dispiace davvero tanto. Nel prossimo capitolo cercherò di farmi perdonare.

P.s. qualcuno ha visto "Il cacciatore e la regina di ghiaccio"?
Io sono tornata da poco a casa dopo aver visto il film, e posso dire di averlo adorato. 😍

Un bacione😘❤

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