12
E così stanno insieme?
Che c'è? Sei gelosa?
No...
...
Forse un pò..ma non c'è ne motivo...
Beh forse perché ...
Zitta!
-Em? Tutto okay?-
La voce di Annie mi riporta alla realtà.
-sì certo! Perché dovrei stare male?-
Chiedo, ovviamente mentendo.
-non so mi sei sembrata....-
So dove vuole arrivare, e perciò la interrompo.
-ma il fatto che...stia con Holland...-
Dico con molta fatica.
Brutta la gelosia eh?
Zitta coscienza.
-...Non giustifica il fatto per cui ora non è qui. quindi ora mi spieghi perché non è qui!-
Continuo decisa.
Abbassa lo sguardo e inizia a giocherellare con le mani.
Brutto segno....
-Lui..emh...lui...-
-lui?- La incito.
-Lui non sa che sei qui!-
Dice posando il suo sguardo su di me.
-cosa? È impossibile.-
Dico confusa.
-beh, lui sa che sei qui...solo che ogni volta che lo chiamavamo diceva che doveva uscire con Holland-
Risponde alzando lo sguardo e fissandomi.
-oh beh.
Interessante come una persona può essere antipatica e menefreghista, non è vero?-
Dico con una nota amara nella voce.
Mi mette una mano sulla gamba e mi guarda comprensiva.
-ti rifaccio la domanda di prima: sicura di star bene?-
Abbasso lo sguardo e inizio a giocherellare con le mani come ha fatto lei.
No Annie, non sto bene. Non so perché, ma il fatto che non sia venuto mi ha distrutto, per non parlare del fatto che si è anche fidanzato. Sto male, e la cosa peggiore è che non so neanche quale sia il motivo.
Sto per aprire la bocca e dirle quello che penso ma nello stesso momento entrano nella stanza Matt e Taylor, come due bisonti inferociti.
Peccato! Non dovrò dire niente ad Annie. Beh sarà per un'altra volta.
Matt si butta a peso morto su una poltrona e Taylor non sapendo dove mettersi lo guarda.
Matt lo guarda.
Taylor lo guarda.
Matt lo guarda.
Taylor lo guarda, e poi... gli salta addosso.
-ragazzi....dite ai miei genitori che li ho voluti bene-
Dice Matt facendo spuntare la testa da dietro la schiena di Taylor, e facendo finta di morire soffocato.
Io e Annie ci mettiamo a ridere mentre Taylor si sistema comodo sull'amico.
Mentre ridiamo, e Matt si lamenta, nella stanza entrano Cameron, Nash, Shawn e Jack che stanno parlando di qualcosa, e ridono.
Nash ha cinque cartoni di pizza in mano e anche Cameron.
Ci salutano e poggiano le pizze su un tavolino.
-Mark dov'è?-
Chiedo sorridendo.
-è fuori che parla con un ragazzo. Ha detto di iniziare a mangiare perché probabilmente ci vorrà molto tempo!-
Risponde Cameron scrollando le spalle e iniziando ad aprire i cartoni di pizza.
È Dylan il ragazzo!
No guarda. È suo nonno.
Sempre la solita simpatica...
Mi ci impegno....
Guardo Annie e lei guarda me.
Ha capito quello che penso e mi sta facendo segno di no con la testa, mentre invece io annuisco.
Continuando a guardare la mia amica dico:
-emh...ragazzi?-
-sì?-
Dicono i ragazzi continuando a fare quello che stavano facendo.
-devo uscire un attimo. Voi iniziate a mangiare.-
Sono ancora nella stanza e sento, quasi in un sussurro, le voci dei due ragazzi fuori.
Mi alzo dalla barella pronta ad uscire.
Annie si mette una mano sulla faccia e continua a fare segno di no con la testa.
La ignoro e mi alzo dalla barella.
Esco fuori dalla stanza.
Vedo Dylan e Mark rossi in viso dalla rabbia.
Mark sta stringendo i pugni.
Li stringe così forti che le mani sono diventate bianche.
Dylan sta per aprire bocca, con in volto un'espressione arrabbiata.
All'improvviso però, si blocca. Resta fermo. Si volta verso di me, e mi fissa.
***Dylan***
Sono a casa con la mia ragazza.
Siamo sul divano a guardare un film Horror.
Devo dire che ho visto di meglio, però penso che Holland non la pensi come me. È avvinghiata al mio braccio, e ogni volta che c'è qualche scena spaventosa preme la sua testa contro la mia spalla.
-su Holly! Non fa tanta paura!-
Le dico ridendo.
-parla per te, stupido Babbano!-
Dice lei fingendosi arrabbiata.
Lei è una "Fangirl", come si definisce lei. Non mi ha voluto spiegare il significato, così, l'ho chiesto ad Annie, che dopo avermi guardato male mi ha risposto:
"Cosa esisisti a fare, se non sai certe cose?"
Mi ha detto che anche lei e...Emma, sono delle Fangirl scatenate, e così ho lasciato perdere. Non voglio immattire anche io.
Sono tutte pazze...
Mentre guardiamo il film, mi squilla il cellulare.
-pronto?-
Dico continuando a guardare il film.
-Dylan!-
È Annie.
-ehi Annie! Come va la vita?-
Dico io fingendomi interessato alzando gli occhi al cielo.
Holly mi dà un pugnetto sul braccio divertita.
-non fare il cretino Dylan...ah giusto non puoi. Comunque ho una news elettrizzante.-
-parla!-
Dico cercando di non far trasparire la noia.
-Emma si è svegliata!-
La saliva mi va di traverso e inizio a tossire.
-ehi Dyl!? Stai bene?-
Mi domanda Annie dall'altro capo del telefono.
-sì scusa. Solo un colpo di...-
-va bene, non mi interessa. Vieni in ospedale?-
Mi domanda interrompendomi.
-emh...io...beh...non posso. Mi dispiace Annie...-
-cosa..asp...-
-ciao, ciao Annie-
Dico riattacondole il telefono in faccia.
Starà bestemmiando anche in cinese antico, ma non mi interessa, anzi, mi fa venire da ridere.
-non sei stato carino con lei!-
Dice Holly guardandomi dritta negli occhi.
-beh...basta che sono carino con te, giusto?-
Dico abbracciandola e facendola appoggiare di nuovo a me.
Continuiamo a guardare il film.
Forse dovrei andare a trovarla...
Che c'è? Hai i rimorsi di coscienza ora?
Beh...non sono andata a trovarla per tutto il mese. Penso che almeno al suo risveglio, io ci debba essere no?
Fa come vuoi...
Quindi è un no?
No. È un "fa come vuoi"
Ho capito due cose:
Primo: la mia coscienza è inutile e più stupida di me.
Ma la tua coscienza sei tu...ignorante.
Secondo: penso che dovrei andare a trovare Emma.
-emh...Holly!?-
Dico accarezzandole la spalla dolcemente.
-mmh mmh?-
Mi risponde tranquilla continuando la visione del film.
-forse è il caso che vada a trovare Emma. Cosa ne pensi?-
Le chiedo cauto.
Holland è una ragazza molto, molto, molto gelosa, e non so come potrebbe reagire a una richiesta come questa.
Si blocca. Posa il suo sguardo su di me, e mi fissa.
-ci sei solo tu?-
Domanda seria.
-no ci sono anche Annie, Mark e altri ragazzi-
-beh allora vai!-
Dice tornando a guardare la TV.
-ma come? Tu non vieni?-
Le Domando.
-sai che odio Annie e Mark.-
Dice sbuffando, quasi con disgusto.
-ok, ok scimmia. Vado da solo.-
Dico ridendo e dandole un bacio sulla testa prima di alzarmi.
Dopo essermi alzato vado in camera mia e prendo una felpa Nera.
La infilo velocemente e scendo di nuovo al piano di sotto.
I jeans e le scarpe già le avevo addosso, perciò...sono pronto.
-Allora io vado!-
Dico mentre prendo la giacca e apro la porta.
-ci vediamo dopo!-
Risponde sorridendo.
Mi manda un "bacio volante". Faccio finta di prenderlo e lo metto nella tasca dei pantaloni.
Si mette a ridere. La risata più bella del mondo.
La saluto ed esco di casa.
Sta piovendo.
Bene. Penso che non sia il caso di prendere la moto.
Rientro in casa per prendere le chiavi della macchina.
-ho dimenticato le chiavi. Sai dove sono?-
Dico ad Holly che sta continuando a guardare il film.
-sì. Sono sul tavolo in cucina.-
Vado in cucina, le prendo, saluto Holly per la seconda volta ed esco.
Vado sul retro e prendo la mia Jeep, altro regalo dei miei genitori prima di partire.
Mio padre si è sposato con mia madre che è italiana. Hanno deciso di vivere qui. Dopo due anni dal matrimonio sono nato io. Ho vissuto qui fino a dieci anni e poi mi sono trasferito in Italia. Adesso da poco più di un mese, sono ritornato nella mia città natale.
L'Italia mi manca. Lì era tutto diverso, però qui ho trovato il mio amore...
Chi sarà mai?
Holly!
Certo come no...
***
La macchina è avvolta dal silenzio, e l'unico rumore è quello delle gocce di pioggia sul parabrezza.
-che silenzio!-
Dico alla macchina vuota.
-vediamo un pò...eccolo!-
Esclamo prendendo dalla custodia, un CD con tutte le mie canzoni preferite.
Lo inserisco, e la musica parte.
Inizia Stiches.
Mi ritrovo a cantare come un dannato, nella mia auto, con la pioggia che cade a fiumi sul mondo. Beh...una bella immagine no?
Ma quanto sei poetico?
Troppo...
La canzone finisce, e inizia una canzone di Adele, someone like you.
Le canzoni di Adele sono impressionanti, in senso buono.
Riescono a farti ricordare uno sguardo che ti sei scambiato con una persona, sull'autobus 8 anni fa.
Riescono a farti venire i brividi e farti ricordare un'emozione che hai provato in una determinata circostanza.
Davvero fantastico.
Adoro questa canzone, e ogni volta che la ascolto mi commuovo.
Sì lo so, sto diventando troppo sdolcinato e poetico.
La canzone parte, e io mi rendo conto che si è creata un'aria estremamente malinconica:
Io. Solo in macchina. Senza nessuno. Piove. Il cielo è grigio. Sto andando in ospedale e in più,c'è in sottofondo Adele.
Felicità portami via insomma.
Con il sottofondo della canzone nelle orecchie inizio a pensare:
Ma perché sto andando da Emma?
Io la odio. E in questo mese che è stata in ospedale, non per essere cattivo, ma sono stato bene, come se si fosse tolto un peso.
È vero, l'ho conosciuta solo per tre giorni, ma si sa come si dice, ovvero che la prima impressione è la più importante.
Continuo tutto il viaggio, accompagnato da una maledetta voglia di fare inversione, e tornare dalla mia Holly. Ma troppo tardi.
Sono arrivato.
Parcheggio l'auto e mi dirigo verso le porte dell'ospedale. Entro e vado vicino alla reception.
-emh salve! Sono un....amico, di Emma Janson. Mi potrebbe dire dove si trova?-
Domando alla donna che è seduta dietro il "tavolo" e che digita, come una furia, della cose sul computer.
-allora...vediamo un pò. Eccola! Emma Janson stanza 124. Primo piano.-
Dice sistemandosi gli occhiali sulla punta del naso e voltandosi verso di me.
-grazie mille!-
Dico facendole un sorriso.
Le ho detto davvero che Emma è mia amica? Mio Dio sono impazzito.
Sei stato costretto a dirlo se no non ti faceva salire.
Esatto. Sono stato costretto.
Salgo le scale a piedi, forse anche per prendere tempo.
Ha detto stanza 124...
Guardo il cartello affisso al muro
a sinistra ci sono le stanze che vanno dalla 150 alla 200 e a destra quelle che vanno dalla 100 alla 150.
Svolto a destra.
Continuo a camminare, e vedo che poco più avanti a me, c'è un gruppo di ragazzi che scherza e ride. Tra questi intravedo Mark che scherza con un ragazzo alto dai capelli castani chiaro.
I ragazzi entrano in una stanza e io faccio una corsa per raggiungere Mark.
-ehi Mark!-
Gli dico quando gli sono vicino.
Il ragazzo dai capelli castano chiaro parla:
-Mark...io entro. Ti aspettiamo-
-no, Cameron. Iniziate a mangiare. Ci vorrà un pò di tempo!-
Il ragazzo scrolla le spalle ed entra nella stanza.
-ehi amico cosa succede?-
Chiedo tranquillo.
-amico? Stai scherzando vero?-
Dice facendo una risata sarcastica.
-cosa succede?-
Gli domando di nuovo, un pò irritato.
-perché sei qui?-
Domanda stringendo i pugni lungo i fianchi.
-come perché sono qui? La tua ragazza mi ha chiamato e mi ha detto che Emma si è svegliata. Mi ha chiesto se volevo venire.-
-beh. LA MIA RAGAZZA ti ha chiamato anche durante tutto il mese in cui Emma è stata in coma, ma a te non ha neanche sfiorato l'anticamera del cervello di venire qui per vedere in che condizioni era. E ora? vieni qui? Che c'è vuoi far vedere che ci sei? Vuoi dare la tua presenza? Beh perché se è così sei pregato di andartene!-
Urla mettendomi il dito sul petto e urlando.
Non ci vedo più dalla rabbia e inizio a urlare quello che penso.
-adesso mi ascolti! A me di Emma non me ne può fregar di meno. Io non la sopporto. Mi da fastidio. Io la odio. Sono venuto qui solo perché Holland ha ascoltato la chiamata e ha insistito perché io venissi, se no sarei stato tranquillamente a casa sul divano con la mia ragazza. Chiaro? A me di Emma non me ne frega un cavolo.-
Dico con tutta la rabbia che ho in corpo puntandogli il dito contro.
Giuro di vedere dentro agli occhi di Mark una "fiamma".
-ti do tre secondi per andartene. Dopo non sarò più responsabile delle mie azioni.
Vattene!-
Dice mentre stringe i pugni lungo i fianchi. Stringe la mani a tal punto da farle diventare bianche. Sto per rispondergli , ma in quel momento sento lo sguardo di qualcuno su di me.
Sposto lo sguardo da Mark e mi volto.
Sulla soglia della porta della camera, c'è Emma.
Indossa uno di quei camici da ospedale, è bianca in viso, I capelli sciolti sono leggermente scompigliati e le scendono sulle spalle fino sotto al seno, è struccata, e devo ammettere che faccio fatica a riconoscerla.
Mark la guarda, e poi guarda me.
-vattene subito.-
Mi ringhia contro.
Riporto lo sguardo su di lui pronto a rispondergli ma Emma mi interrompe di nuovo.
-perché se ne dovrebbe andare?-
Domanda lei. Ha la voce stanca.
Devo ammettere che un queste condizioni è più bella del solito. Senza quei chili di trucco e senza quei vestiti strettissimi sembra un angelo.
Ritorno a pensare alla conversazione.
Mark mi sta guardando malissimo.
Non dice nulla ed entra nella stanza.
Emma si avvicina a me, mentre io rimango immobile.
Cammina lentamente con lo sguardo fisso su di me.
I suoi occhi scuri sono magnetici.
-perché ha detto che te ne dovevi andare?-
Sussurra quando è abbastanza vicino a me.
Sento il suo respiro, e questa cosa mi dà fastidio.
Faccio un passo indietro continuando a fissarla.
-era arrabbiato.-
-ci ero arrivata anche io qui. Perché era arrabbiato?-
Insiste lei.
-chiedi a lui. Ora devo andare.-
Dico sbrigativo.
-ma come? Non sei venuto per tutto il mese e ora già te ne vai?-
Domanda alzando lievemente la voce. Sembra sia arrabbiata, sia triste.
La guardo irritato.
-sì. Ciao. Ero venuto qui per salutarti e l' ho fatto. Perciò ora me ne vado-
Sono nervoso e quando lo sono dico tutto quello che penso.
Rimane in silenzio per qualche attimo continuando a fissarmi
-posso farti una domanda?-
Chiede continuando a guardarmi.
Annuisco annoiato.
-perché non mi sopporti? Cioè, posso capire che delle persone proprio non riescono ad andarti a genio, ma a me solo per tre giorni mi ha visto. Come hai fatto a farti un'idea di me in soli tre giorni?-
La fisso non sapendo cosa rispondere.
Effettivamente non mi sono mai chiesto perché non la sopporti, e non so come spiegarlo, so solo che è più forte di me.
Non rispondo, la fisso solamente.
Vedo i suoi occhi brillare.
Abbassa la testa e si asciuga con la mano un lacrima.
E ora perché piange? Sembra una bambina piccola e indifesa.
Non so cosa fare.
Non sta piangendo, ma lo sta per fare.
-posso farmi perdonare in qualche modo?-
Domanda alzando lo sguardo.
-Non cre...emh...volevo dire...ora dovrei andare-
Dico sbrigativo.
Vorrei trattarla male, ma quando la guardo negli occhi c'è qualcosa che mi blocca dal ferirla.
-dai perfavore! Resta qui. Matt, un ragazzo del gruppo ha preso due pizze in più perché dice di aver molta fame. Credo che sarà disposto a dartene una.-
Dice con un briciolo di speranza negli occhi.
-emh...n...okay!-
Dico quasi sbuffando.
Vedo i suoi occhi felici e per un pò divento felice anche io, ma poi mi rendo conto che è lei, e allora torno il solito.
Entriamo nella stanza e tutti ci guardano.
Mark è in piedi e mi sta guardando con gli occhi furenti di rabbia.
-ciao. Io sono Dylan. Un...amico di Emma, Annie e...Mark?-
Dico l'ultimo nome un pò in dubbio.
Mark sbuffa e poi si siede su una sedia.
-beh. Io sono Cameron!-
Dice il ragazzo che prima parlava con Mark.
-io sono Taylor!-
Dice un ragazzo con la bandana.
-io Nash-
Dice un ragazzo con i capelli neri e gli occhi azzurri.
-io Shawn!-
Dice un ragazzo con i capelli castani.
-io Jack-
Si presenta un ragazzo con i capelli scuri.
-io...invece...sono Matt!-
Dice un ragazzo biondo con in mano un pezzo di pizza.
Annie mi aveva parlato di un gruppo di ragazzi che erano venuti con loro la sera dell'incidente.
-beh ora che siamo al completo direi che possiamo iniziare a mangiare.-
Dice Emma sedendosi sul letto.
-se vuoi Dylan ti offro una mia pizza!-
Dice Matt dando un morso al suo pezzo di pizza.
-beh grazie mille!-
Dico un pò in imbarazzo.
Iniziamo a mangiare e stranamente riesco subito a legare con questi ragazzi.
Per tutta la serata Mark mi guarda con aria arrabbiata, ma io faccio finta di niente.
***
Guardo l'ora, e vedo che si è fatta mezzanotte.
-O Dio! Emh...ragazzi devo andare si è fatto tardi.-
Dico alzandomi dalla sedia e mettendomi la giacca.
-beh penso che anche noi dobbiamo andare-
Dice Nash.
Il tempo è volato e devo ammettere che mi sono divertito...e anche parecchio.
Perfino Emma mi è sembrata simpatica.
-ragazzi è stato un piacere stare con voi. Grazie per la serata. Ci vediamo in questi giorni!-
Li saluto mentre mi avvio verso la porta.
-ciao Dylan!-
Dicono i ragazzi in coro.
Mark resta indifferente e guarda un punto nel vuoto.
Emma si alza dal lettino e viene verso di me. Noto che fa un pò di fatica allora decido di aiutarla.
La tengo per le braccia e la aiuto a stare in piedi.
-ti devo dire una cosa. Usciamo fuori-
Mi sussurra all'orecchio.
Usciamo fuori dalla stanza.
-beh. Come ti sei trovato stasera?-
Domanda ancora tra le mie braccia.
-Mi sono trovato bene. Sono davvero simpatici, però penso che Mark sia abbastanza incavolato.-
Dico sorridendo. Accenna anche lei un sorriso.
-non ti preoccupare quando è arrabbiato fa sempre così. Si riprenderà tra un paio di giorni-
Dice tranquilla.
Dopo questa serata penso che potrei odiarla un pò di meno.
Ha dimostrato che anche senza quei vestiti strettissimi, o quel trucco esagerato, può essere davvero simpatica e...bella. Sì, devo ammettere che è bella.
Restiamo a fissarci negli occhi e si crea un silenzio quasi imbarazzante.
-allora? Mi odi ancora?-
Domanda sostendendo lo sguardo.
-io...io non ti ho mai odiata!-
Ma a chi vuoi darla a bere?
Zitta.
-Dylan...non sei credibile-
Dice sorridendo.
-comunque...no, penso di no-
Rispondo alla sua domanda.
-bene. Ne sono felice.-
Dice allegra.
Si stacca dalle mie braccia e mi dà un bacio sulla guancia.
-rientro. Ci vediamo domani?-
Domanda curiosa.
Il bacio mi ha messo un pò in imbarazzo.
Questa cosa è strana. Io di solito sono un ragazzo molto estroverso e un bacetto sulla guancia non mi ha mai fatto nulla. Com'è che ora sono imbarazzato?
L'amore cambia le persone.
Ti odio.Comunque io sì sono innamorato...ma di Holly.
-sì certo. Ci vediamo domani!-
Dico accennando un sorriso.
Entra in camera sua e io mi dirigo verso l'uscita dell'ospedale.
Saluto la donna che è alla reception e che prima mi ha aiutato, e poi esco fuori dall'edificio.
Apro la mia Jeep ed entro.
Rimango per un pò fermo a fissare il vuoto davanti a me.
Non so se essere felice per il fatto che diventerò, almeno ci proverò, a essere amico di Emma, oppure se essere infastidito per questa cosa.
Prendo il cellulare e mando un SMS a Holly per dirle che sto tornando.
Accendo la macchina, e parto.
Angolo autrice!
Allora ragazze! Come va la vita!
Avete saputo di Dylan!? Povero piccolo mio!
Speriamo che si riprenda presto.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Un bacione e ciao!😘😘
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